Lunedì, 21 Marzo 2022 06:13

Cittadini accusati di reati sessuali: la nuova truffa arriva tramite email In evidenza

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Federconsumatori Parma raccomanda di non rispondere e non fornire dati personali o pagamenti

Cambiano i loghi, cambiano i nomi ma la truffa resta sempre la stessa. Dopo la lettera di Europol, ora arriva quella del Centro Europeo per Criminalità Informatica.

Ecco il nuovo phishing tramite email da parte di un sedicente Dirigente Superiore della Polizia di Stato che invierebbe una “citazione in tribunale” al malcapitato destinatario della e-mail, sostenendo trattarsi di una convocazione ufficiale di polizia giudiziaria. Nel testo si legge “E’ equivalente a una citazione a comparire davanti alla Corte ed è decisa dal Pubblico Ministero”.

Quindi, prosegue, sostenendo che stanno avviando un procedimento legale poco dopo un sequestro informatico da infiltrazione cibernetica, per “Pornografia infantile. Esibizionismo. Pornografia cibernetica. Traffico sessuale”. Invitando il destinatario a rispondere alla email con delle giustificazioni in quanto accusato di reati di natura sessuale, intimando la necessità di rispondere entro 72 ore, altrimenti, verrebbe trasmesso un rapporto al procuratore aggiunto della Repubblica di Milano per procedere con un arresto immediato e conseguente trasmissione del “dossier” alle associazioni che lottano contro la pedofilia, nonché ai media per la pubblicazione.

La terminologia usata, per quanto altisonante, è manifestamente inventata, infatti, non esiste alcun Commissario Generale della Polizia Federale (in Italia non esiste l’FBI) e nemmeno una “Brigata per la Protezione dei Minori (BPM)”, così gli articoli citati di un presunto codice di procedura penale del marzo 2007 sono frutto di fantasia, tuttavia, i meno attenti potrebbero lasciarsi spaventare, magari pensando di essere stati vittima di un’aggressione informatica al proprio pc o smartphone.

E’ verosimile che l’obiettivo dei truffatori sia quello di carpire informazioni personali, magari richiedere pagamenti non dovuti o addirittura infettare i dispositivi con invio di files dannosi.

Per questi motivi consigliamo di NON RISPONDERE ASSOLUTAMENTE A QUESTA E-MAIL, cestinandola immediatamente, senza alcun timore.

Chiunque avesse ricevuto la stessa comunicazione e volesse ulteriori informazioni, potrà rivolgersi a Federconsumatori Parma, in Largo Beccaria n. 17 – tel. 0521.508949 per riscontrare adeguatamente le società predette, evitando di pagare qualsiasi somma in loro favore o fornire informazioni personali.

Pubblicato su www.federconsumatoriparma.it il 18 Marzo 2022