Sabato, 11 Dicembre 2021 19:13

Operazione congiunta tra Procura della Repubblica di Modena e la Squadra mobile di Foggia. (Video) In evidenza

Scritto da

Video

Modena, 11 dicembre 2021 - All'alba di stamattina, al termine di una complessa attività d'indagine diretta da questa Procura della Repubblica e condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Modena con il Servizio Centrale Operativo, il Compartimento della Polizia Stradale dell'Emilia Romagna e la Squadra Mobile di Foggia, è stata data esecuzione ad un'ordinanza cautelare applicativa della misura della custodia in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Modena, nei confronti di quattro uomini gravemente indiziati di aver partecipato, a vario titolo, all'assalto al furgone porta valori della società Battistolli avvenuto lungo la Al nel tratto autostradale di Modena Sud, la sera del 14 giugno scorso.

Le ordinanze cautelari applicative della misura della custodia in carcere sono state eseguite nelle province di Foggia e Verona. Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti custodiali, è stata data esecuzione a 22 decreti di perquisizione e sequestro emessi da questa Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti indagati dimoranti nelle province di Foggia, BAT, Roma, Mantova e Verona, indiziati di essere coinvolti, a vario titolo, nella commissione della tentata rapina e dei numerosi reati connessi.

Alle ore 20.00 del 14 giugno scorso un commando, composto da circa 15 persone, assaltava un furgone della ditta BTV, all'altezza del casello di Modena Sud, tentando di rapinare il denaro ivi custodito, pari a circa 2,5 milioni di euro in contanti. Il mezzo veniva affiancato dapprima da un'autovettura con a bordo alcune persone travisate ed armate di mitra tipo kalashnikov, che iniziavano ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco all'altezza della fiancata anteriore sinistra, cagionando l'urto del mezzo contro il guardrail e successivamente contro il new jersey di mezzeria, arrestandone la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, sopraggiungevano altre 4 autovetture (tutte risultate provento di furto), poi date alle fiamme dagli indagati.

I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco con un kalashnikov crivellando il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, così ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad ucciderle, lanciavano contro il furgone portavalori due ordigni esplodenti, nel mentre altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del mezzo utilizzando un flessibile.

Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 km di distanza, altri complici, armati anch'essi di fucili mitragliatori, esplodevano alcuni colpi d'arma da fuoco in aria, bloccando le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre autovetture risultate anch'esse provento di furto.

In tale fase dell'azione delittuosa, veniva cagionato l'incendio di due mezzi di privati cittadini, minacciati con armi da sparo e costretti a scendere dai propri veicoli in mezzo all'autostrada. Contestualmente i malviventi bloccavano minacciandoli con armi da sparo i conducenti di quattro autoarticolati costringendoli a porre i mezzi di traverso rispetto alla carreggiata.

Per ritardare l'arrivo delle forze dell'ordine ed impedire l'arrivo di altri automobilisti, i rapinatori collocavano altresì sul manto stradale diverse bande chiodate, causando il blocco di entrambe le careggiate di marcia dell'autostrada del sole per circa 5 km, con interruzione della viabilità dalle ore 20.00 alle ore 04.00 e causando code in entrambe le direzioni di marcia per circa IO km.

MO_assalto_portavalori_2.jpeg

L'attività d'indagine, per la quale è stata impiegata complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive all'evento delittuoso, il capannone locato con grande anticipo ed utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell'assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno veniva sequestrato un mitra del tipo ak47, risultato poi (all'esito di indagini balistiche), quello impiegato dai rapinatori per esplodere i numerosi colpi d'arma da fuoco contro il furgone portavalori.

Le attività di repertazione ed analisi condotte dalla Polizia Scientifica di Bologna e Modena consentivano altresì di rilevare le impronte digitali appartenenti ad uno degli indagati, colpito da misura cautelare, sia all'interno del capannone utilizzato per custodire i mezzi prima della rapina, sia su un biglietto autostradale recuperato al casello di Cerignola Ovest, ove l'indagato, dopo la fuga successiva alla tentata rapina, usciva, di rientro da Modena, a bordo di un'autovettura con targa clonata.

Anche l'identificazione di un secondo indagato, ed in particolare di colui che a bordo di una ulteriore autovettura con targa clonata aveva pedinato, poco prima dell'assalto, il furgone porta valori all'uscita dalla sede della Coop Service, all'altezza di Modena Nord, avvisando il commando dell'ingresso in autostrada del bersaglio dell'azione criminosa, era resa possibile dagli accertamenti dattiloscopici su un biglietto autostradale, opportunamente repertato e sequestrato.

Il terzo indagato destinatario di misure in carcere, il quale 14 giugno 2021 era detenuto agli arresti domiciliari per altro episodio di tentata rapina aggravata commesso in provincia di Vicenza, veniva individuato come colui che aveva provveduto, in prima persona, nel mese di febbraio 2021, a locare il suddetto capannone ubicato in comune di Castelnuovo Rangone (MO) utilizzato quale base logistica del gruppo criminale, in particolare per il ricovero dei mezzi rubati impiegati nel corso dell'assalto.

Il quarto indagato destinatario della misura restrittiva è stato individuato sulla scorta delle conversazioni intercettate intercorse con i complici e, sulla scorta delle complessive fonti di prova acquisite, è gravemente indiziato di essere uno degli l'ideatori ed organizzatore della rapina nonché co-esecutore materiale dell'assalto. Lo stesso ha riportato già condanne definitive per numerose rapine consumate e tentate oltre alle condanne per la detenzione ed il porto delle armi impiegate nella commissione dei suddetti delitti.

Tre dei quattro indagati sottoposti a misura cautelare sono di origine cerignolana e risultano già condannati in via definitiva per delitti di rapina aggravata. Il quarto indagato destinatario della misura in carcere, dimorante nella provincia di Verona, già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa in Lonigo (VI) il 27.1.2021, è di origine foggiana ed è stato già condannato con sentenza irrevocabile per i delitti di associazione a delinquere ricettazione, bancarotta fraudolenta ed acquisto di monete falsificate.

Va infine aggiunto che gli autori dei reati, nel darsi alla fuga, risultano avere impiegato altresì un'ambulanza con targa clonata, in uso ad uno dei coindagati. L'ambulanza è stata rinvenuta e sequestrata presso una casa funeraria Sita in Orta-Nova (FG).

L'intera attività d'indagine ha visto l'impiego questa mattina di circa 170 agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato.

MO_assalto_portavalori.jpeg