Venerdì, 01 Ottobre 2021 17:54

Presa la banda dei centri commerciali. In due anni ha messo a segno 43 colpi In evidenza

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Si tratta di tre trentenni di origini sinti che operavano nel modenese e nel bolognese, prendendo di mira le auto parcheggiate in prossimità dei supermercati. Tutti e tre percepivano il reddito di cittadinanza.

Modena 1 ottobre 2021  – Una banda composta da tre trentenni di origini sinti, specializzata in furti nelle zone di centri commerciali e supermercati, dove agivano prendendo di mira soprattutto altre donne è stata sgominata in seguito a complesse indagini dei Carabinieri di Bologna. Il modus operandi consisteva nell’aggirarsi nei parcheggi degli esercizi, individuare le auto più “interessanti”, per poi aprire rapidamente le portiere e razziare il più possibile. In alternativa, rompevano i vetri per appropriarsi delle borse lasciate sui sedili.

Le tre agivano sempre con il volto coperto e fuggivano poi a bordo di auto di grossa cilindrata, con la targa contraffatta attraverso l’uso di adesivi per rendere difficoltosa l’identificazione. In circa due anni sono stati ben 43 i colpi messi a segno dalla banda, di cui 31 con altre donne come vittime. In alcuni casi, poi, le malcapitate sono state anche strattonate e malmenate per strappare loro la borsetta.

Le indagini hanno monitorato due anni di scorribande, realizzate con la stessa metodologia in 15 diversi Comuni tra il bolognese e il modenese. In particolare, nel modenese sono stati registrati furti a Vignola, Castelvetro, Spilamberto, San Cesario, Formigine, Castelfranco e Fiorano. Obiettivo preferito dei tre erano, in particolare, borsette e portafogli, dai quali asportavano bancomat e carte di credito e si fiondavano a fare prelievi prima che essi venissero bloccati dai titolari. Sono stati documentati, infatti, prelievi illeciti per 4000 euro e un valore approssimativo di circa 20 mila euro di bottino.

In manette sono finite D.C. e D.M., entrambe 36 anni, residenti nel bolognese, e un 38 enne residente a San Damaso, nel modenese, con l’accusa di furto e rapina in concorso, uso indebito di carte di credito e falsità materiale. Sono state sequestrate anche le auto, tutte intestate a parenti e con targhe fasulle. Inoltre, è emerso che i tre, tutti con precedenti, percepivano anche il reddito di cittadinanza.