Martedì, 28 Settembre 2021 14:57

Minacciato con un coltello è obbligato a seguire i tre aggressori sotto al ponte Europa dove viene rapinato In evidenza

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Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Colorno supportati dal Nucleo Operativo della Compagnia di Fidenza, coordinati dalla Procura della Repubblica (PM dott. I. Vallario) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del capoluogo ducale, Giudice Dott. A. Zullo, nei confronti di 3 uomini (due di origine senegalese ed un tunisino), gravemente indiziati di rapina aggravata, porto ingiustificato di armi ed illecito utilizzo di carta credito nei confronti di un giovane.

L’indagine trae origine dalla denuncia presentata, presso il comando di Colorno, da un 33enne residente a Sorbolo Mezzani che il 20 agosto 2021 è stato vittima, a Parma, di una rapina da parte di alcuni soggetti. Invero, mentre percorreva Via Nino Bixio, la vittima è stata avvicinato da tre stranieri di circa 40 anni, di cui due conosciuti di vista, tanto da avere la possibilità di indicare anche i soprannomi ed i tratti somatici.

La vittima, sotto la minaccia di un coltello puntato allo stomaco, è stata obbligata a seguire i suoi aggressori sotto al Ponte Europa. Qui, i tre si sono impossessati del telefono cellulare, della somma di oltre cento euro custodita all’interno portafoglio, e della tessera post pay.
Mentre due degli indagati tenevano in “ostaggio” il 33enne sotto al ponte, il terzo (quello indicato come tunisino) si allontanava con la carta post pay sottratta, andando a prelevare la somma di 180 euro e tornando poco dopo.

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Prima del definitivo allontanamento dei tre indiziati della rapina in concorso, il derubato è stato minacciato di ritorsioni nel caso avesse denunciato l’episodio.
L’indagine, resa difficoltosa dall’assenza di ulteriori testimoni e di immagini del sistema di video sorveglianza dello sportello ATM delle poste, si è basata sull’attività informativa e sul riscontro di quanto acquisito, nonché sull’analisi delle informazioni contenute nelle banche dati in uso alle forze di polizia.

Ciò ha consentito di identificare il 35enne tunisino, descritto perfettamente dal derubato, e successivamente anche i due senegalesi di 48 e 45 anni con cui è solito accompagnarsi, tutti in Italia senza fissa dimora.

Inoltre, attraverso autonome verifiche effettuate dal PM, è emersa la sussistenza di numerosi precedenti penali e condanne a carico di ciascuno degli indagati, da cui è stata dedotta una spiccata pericolosità sociale in capo a ciascuno degli indagati, valorizzata per ritenere sussistenti le esigenze cautelari ai fini della applicazione della misura di massimo rigore, richiesta da questo Ufficio di Procura per evitare la commissione di ulteriori gravi delitti di violenza personale anche con l’uso di armi.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi acquisiti e ritenendo integrata la gravità indiziaria, ha disposto la misura cautelare a carico dei tre indagati i quali -a seguito di un servizio di osservazione da parte dei carabinieri di Colorno e del Nucleo Operativo di Fidenza nella zona di Parma maggiormente frequentata- sono stati così individuati e tratti in arresto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.