L’indagine trae origine dalla denuncia presentata da una 26enne di Parma a fine luglio 2021, in cui riferisce che dal 2018 è vittima di vere e proprie condotte persecutorie poste in essere dall’uomo.
La ragazza giornalmente, ad ogni ora, anche di notte, riceveva telefonate o messaggi sui vari social provenienti da profili diversi ma tutti a lui riconducibili. Era sottoposta a continui appostamenti sotto casa e danneggiamenti dell’autovettura nonché riceveva regali per le feste accompagnati da messaggi deliranti. Tutto questo ha condizionato, in questi quattro anni, la quotidiana vita della 26enne che per paura è stata costretta a ridurre le uscite di casa e, quando necessario, si faceva accompagnare dai familiari o dal fidanzato; inoltre era stata di fatto indotta a non invitare le amiche presso l’abitazione in quanto temeva per la loro incolumità ed a vivere con le tapparelle delle finestre abbassate per l’ansia e la paura di trovare in casa l’uomo.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi indiziari acquisiti, sulla base delle dichiarazioni raccolte in ambito familiare, dell’acquisizione delle registrazioni telefoniche e dei messaggi ricevuti dalla giovane, ritenendo integrata la gravità indiziaria, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’indagato