Giovedì, 26 Agosto 2021 10:52

A Fornovo una "Famiglia Stupefacente". Anche servizio di consegne a domicilio. In evidenza

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In data 24 agosto 2021, i Carabinieri del Comando Compagnia di Salsomaggiore Terme, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare applicativa di una custodia in carcere, emessa dal G.i.p. del Tribunale di Parma, Dr. Zullo, nei confronti di due soggetti italiani, padre e figlio, ritenuti responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Parma 26 agosto 2021 - Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Parma Dr. Andrea Bianchi, hanno consentito di attribuire ai due soggetti fermati, rispettivamente di 53 e 27 anni, una consolidata attività di cessione di droga a Fornovo Taro e negli altri limitrofi comuni della Val Taro.

L’attività investigativa ha avuto inizio nei primi giorni dello scorso febbraio quando i Carabinieri di Fornovo, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni e avendo il fondato motivo di ritenere che all’interno di un’abitazione di Riccò, abitato da un unico nucleo familiare, fossero occultate armi o materiale esplodente non denunciato, procedevano ad effettuare una perquisizione d’iniziativa.

L’operazione non permetteva di rinvenire armi ma dava comunque esito positivo in quanto all’interno dell’abitazione venivano rinvenute diverse centinaia di grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, materiale vario per la pesatura ed il confezionamento, e, in più, veniva posta sotto sequestro la somma di circa 14.000,00 euro, ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio.

In quell’occasione, uno dei soggetti presenti, il figlio 27enne, cercava di eludere i militari dell’Arma gettando lo stupefacente fuori dal balcone ma i militari, grazie al dispositivo di “cinturazione dell’area” predisposto nell’occasione, si avvedevano del tentativo di disfarsi della droga e riuscivano a recuperarla.

In quell’occasione il giovane veniva arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, in più, veniva deferito in stato di libertà, per il medesimo motivo, il padre.

Successivamente all’arresto e con le indicazioni della Procura della Repubblica di Parma, i Carabinieri di Fornovo di Taro hanno iniziato una minuziosa e precisa attività d’indagine analizzando tutti gli elementi utili al fine di ricostruire la rete di spaccio posta in essere dagli indagati.

Grazie a diversi spunti investigativi ed analizzando un block notes rinvenuto durante la perquisizione e nel quale erano appuntati diversi nomi e numeri di telefono, ipotizzando che questi si riferissero a soggetti acquirenti, i Carabinieri di Fornovo riuscivano a raccogliere numerosi indizi per ritenere che il nucleo familiare in questione fosse dedito ad una fiorente attività di spaccio.

Si può pertanto ritenere, allo stato degli atti, che i soggetti interessati, padre e figlio, avessero creato una sorta di azienda familiare basata sulle cessioni di sostanza stupefacente dove i due si scambiavano i compiti da svolgere e si consultavano per la definizione delle compravendite; attività a cui facevano riferimento numerosi clienti sia del Comune di Fornovo che dei comuni limitrofi.

I due arrestati, per ampliare la cerchia degli acquirenti ed aumentare i profitti si erano suddivisi il mercato: uno dei due si concentrava sulle cessioni di marijuana e hashish mentre l’altro si occupava delle cessioni di cocaina, così da poter soddisfare qualsiasi esigenza dei propri clienti. Addirittura, per gli acquirenti più frequenti, la sostanza veniva direttamente consegnata a casa.

Dalle indagini è stato possibile ricostruire circa 1.800 cessioni di sostanza stupefacente per un ricavo prossimo ad 80.000,00 euro, fonte primaria, illecita, del sostentamento della famiglia.

Le operazioni di indagine, durate svariati mesi proprio per la precisione e la minuziosità posta in essere dall’Arma, si è conclusa nella giornata del 24 agosto con l’arresto dei due indagati che, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Parma.