Domenica, 16 Maggio 2021 05:53

Modena. Vari arresti tra i quali il somalo che lanciò massi di 10 chili contro la questura. In evidenza

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La Polizia di Stato di Modena ha arrestato in esecuzione di un’ordinanza cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Modena il 14 maggio scorso, il cittadino somalo di 35 anni, che l’8 maggio scorso, aveva lanciato contro la vetrata d’ingresso della Questura due massi di oltre 10 kg, facendone crepare il vetro e incrinando l’intelaiatura di metallo.

Al termine dell’udienza di convalida era stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G., ma la reiterazione della condotta delittuosa il lunedì successivo ha consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere un provvedimento di aggravamento della misura cautelare.
Il 35enne è stato rintracciato dalla locale Squadra Mobile e associato alla Casa Circondariale Sant’Anna.
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La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino albanese di 34 anni destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità francesi. L’uomo è ritenuto responsabile del reato di traffico di sostanze stupefacenti in quanto a suo carico erano stati sequestrati 294 chili di cocaina rinvenuti presso il porto francese di Montuar de Bretagne all’interno di un container proveniente dal Brasile.
Rintracciato a Modena dalla locale Squadra Mobile, unitamente al Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia., è stato associato alla Casa Circondariale Sant’Anna.
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La Polizia di Stato di Modena il 10 maggio scorso ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Modena, nei confronti di un cittadino tunisino di 29 anni, clandestino e censurato, ritenuto responsabile del reato di tentato furto aggravato in concorso con altri due soggetti, ancora da identificare, ai danni di un esercizio commerciale di via Canaletto.

L’uomo dopo aver sfondato la vetrina del negozio si era introdotto nel locale ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad appropriarsi di quanto ivi custodito. Fondamentali per l’indagine condotta dalla Squadra Mobile, che si è avvalsa anche delle immagini della videosorveglianza, sono stati i rilievi effettuati dalla Polizia Scientifica, che è riuscita ad evidenziare delle impronte papillari riconducibili all’indagato.

Il 29enne al momento dell’esecuzione della misura cautelare, era già ristretto presso la locale casa circondariale per altro reato.