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Sabato, 15 Maggio 2021 05:44

Rubavano trattori su commissione. Sgominata una banda che operava nella Bassa modenese In evidenza

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Sei arresti e 15 denunce sono il risultato di più di un anno di indagini, che ha portato alla scoperta di una vera e propria organizzazione criminale, che depredava le aziende agricole e poi trasferiva i mezzi all’estero con il supporto di ricettatori campani. 

Modena 14 maggio 2021 – Sei persone arrestate e altre 15 indagate a piede libero per i reati di furto aggravato, ricettazione e favoreggiamento. È questo il risultato di una lunga indagine, durata più di un anno e condotta dal Settore Investigativo del Commissariato di Carpi, con il coordinamento della Procura della Repubblica, che ha consentito di sgominare una banda specializzata nel furto e ricettazione di mezzi agricoli.

L’inchiesta ha preso le mosse nel 2019, in seguito a diverse denunce sporte da imprenditori locali che avevano subito il furto dei loro mezzi agricoli. A finire sotto la lente degli investigatori sei italiani di origini sinti, residenti nelle aree di Novi di Modena e Mirandola, che sono stati oggetto di altrettante misure cautelari, di cui tre in carcere e tre ai domiciliari. 

Secondo la ricostruzione, i furti avvenivano prevalentemente di sera e di notte, quando le attività erano chiuse e con il favore del buio. Il raggio di azione era per lo più esteso a zone appartate delle campagne del modenese, del reggiano e del mantovano. I furti avvenivano dopo accurati sopralluoghi e i mezzi rubati venivano in seguito custoditi presso casolari e capannoni abbandonati o in disuso nelle campagne dei Comuni limitrofi. È a questo punto che entravano in scena i complici, un gruppo di cinque persone di origini campane con attività legali nel settore dei trasporti, alcuni residenti nei Comuni di Modena e Reggio Emilia e altri in Campania. Attraverso autisti compiacenti e di autoarticolati idonei al trasporto dei trattori, i mezzi venivano poi trasferiti all’estero per essere rivenduti. 

Le indagini hanno consentito di appurare anche che il furto dei mezzi avveniva su commissione, in base alla marca e al modello, del quale veniva fotografato tempestivamente il marchio di fabbrica che consentiva di predisporre documenti di trasporto falsi, ma con la parvenza di una spedizione regolare. 

In tutto, agli indagati sono stati attribuiti una ventina di furti. Di questi, diciotto mezzi, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, sono stati recuperati e riconsegnati ai legittimi proprietari dal personale del Commissariato di Carpi, con l’ausilio della Polizia Stradale di Guastalla e di Mirandola e della Sottosezione di Modena Nord, le cui pattuglie avevano cominciato a intercettare i carichi diretti verso sud già nel 2019. 

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