Lunedì, 01 Marzo 2021 09:08

Un arresto per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione In evidenza

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Parma 28 febbraio 2021 - nella mattina di sabato, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere disposta dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. Adriano ZULLO su richiesta dei Sostituti Procuratori Ignazio VALLARIO e Silvia ZANNINI, la Polizia di Stato ha tratto in arresto Marassi Maurizio, classe ‘62,

indagato per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani donne cinesi appositamente alloggiate presso propri appartamenti a Parma.

Nel gennaio dello scorso anno, agenti della Questura di Parma, sulla scorta di un esposto dei condomini di un immobile sito in via Torrente Palpirana in cui si segnalava un sospetto via-vai in un appartamento occupato da alcune cittadine cinesi, vi effettuavano un controllo, trovandovi all’interno proprio il MARASSI insieme a due donne cinesi, una delle quali riusciva a sottrarsi al controllo fuggendo via da una finestra.

A riscontro della segnalazione in cui si ipotizzava un’attività di prostituzione, si accertava che vari ambienti dell’appartamento erano evidentemente allestiti per la ricezione dei clienti e venivano rinvenute numerose confezioni di preservativi, olii da massaggio e rotoloni di carta assorbente. All’indomani di questo controllo, il MARASSI abbandonava l’appartamento.

Nel successivo mese di giugno, a seguito di un secondo esposto di un gruppo di cittadini, gli agenti della Questura di Parma sono intervenuti presso un appartamento sito in via Malaspina dove, ancora una volta, veniva identificato il MARASSI in compagnia di un’altra donna cinese. L’allestimento dell’appartamento non lasciava dubbi sul fatto che anche in questo secondo appartamento venisse esercitata attività di prostituzione.

Gli accertamenti avviati nell’immediatezza dagli investigatori della Squadra Mobile, attraverso l’escussione dei condomini dei due immobili e la consultazione di vari siti internet (dove venivano rinvenuti numerosi annunci in cui si promuovevano esplicitamente prestazioni sessuali a pagamento da parte di ragazze orientali e certamente riconducibili alle occupanti dei due appartamenti in questione), consentivano di acquisire elementi da cui ricavare che quelle donne esercitassero la prostituzione e di ipotizzare che proprio il MARASSI ne fosse l’artefice ed organizzatore.     

Sulla scorta di questi primi esiti investigativi, nel mese di ottobre u.s., la Procura della Repubblica (Sost.ti Proc.ri dr. Ignazio VALLARIO e dr.ssa Silvia ZANNINI) chiedeva ed otteneva l’autorizzazione ad avviare attività di intercettazione telefonica delle utenze in uso al MARASSI e, nel prosieguo, dell’utenza in uso alla giovane cinese rintracciata nel secondo appartamento, detta “Nanà”.

L’ascolto delle conversazioni registrate sul telefono della giovane, immediatamente, ha consentito di riscontrare l’ipotesi che la donna intrattenesse contatti esclusivamente con potenziali clienti interessati a prestazioni sessuali: svariate decine di telefonate di uomini che chiedevano informazioni sulla tipologia di prestazioni offerte, sulle fattezze fisiche e sull’età della donna e, naturalmente, sulle tariffe. 

Gli importi, in base alla prestazione richiesta, variavano tra i 30 ed i 50 € e nel corso dell’intera attività investigativa è stato documentato che la donna ricevesse presso l’appartamento una media di 5/10 clienti al giorno. 

Sull’altro fronte, invece, l’ascolto delle conversazioni registrate sull’utenza in uso al MARASSI ha permesso di documentare che l’intera organizzazione dell’attività di meretricio fosse a lui riconducibile. Ed infatti, era lui che imponeva le tariffe da applicare ed i tempi di ricezione dei clienti, istruendo la donna su cosa dire nel corso delle conversazioni con questi; era lui che gestiva gli aspetti logistici ed organizzativi, prendendo in locazione gli appartamenti (da ultimo quello di via Malaspina) ed occupandosi della pubblicazione degli annunci sui vari siti internet; era lui, infine, che si appropriava del denaro provento dell’attività di prostituzione, per poi remunerare la giovane. Significative, in particolare, delle forme di controllo esercitate sulla donna, sono apparse le telefonate che l’uomo faceva sull’utenza della cinese fingendosi cliente, per testare le sue risposte ed eventualmente rimproverarla se non si fosse attenuta esattamente ai suoi dettami.

Al termine della redazione degli atti di rito, il MARASSI è stato associato presso la locale Casa Circondariale. Un arresto per s