Martedì, 26 Gennaio 2021 16:18

Sgominata banda di nomadi con base a San Matteo. In quattro mesi 60 furti con spaccata e 250 mila euro tra bottino e danni In evidenza

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Una complessa operazione, denominata “Narvali”, ha portato a cinque misure cautelari nei confronti di altrettante persone facenti parte di un’organizzazione criminale che prendeva di mira negozi e bancomat tra Modena, Reggio, Mantova e Rovigo

 

Modena 26 gennaio 2021 – Una vera e propria banda criminale che, senza andare troppo per il sottile, prendeva d’assalto negozi e bancomat, irrompendo con violenza in qualsiasi luogo garantisse loro un profitto. Agivano sia di giorno che di notte, spesso senza troppa meditazione. Bastava adocchiare un esercizio o uno sportello e, servendosi di auto rubate usate come ariete, sfondavano le vetrine o le postazioni bancomat. La merce rubata, tra computer, smartphone, televisori, ma anche elettrodomestici, materiale edile, elettrico e metallico, veicoli, abbigliamento e pneumatici, veniva poi rivenduta sul mercato nero grazie a una fitta rete di conoscenze criminali, connivenze e parentele all’interno di campi nomadi.

Dopo una complessa indagine, denominata “Narvali”, i Carabinieri della Compagnia di Modena hanno sgominato una banda specializzata in furti con spaccata che, in quattro mesi, da maggio ad agosto dello scorso anno, aveva messo appunto ben 60 colpi, con un “bottino” che, tra valore della merce rubata e danni, ammontava a circa 250 mila euro. In questi giorni sono state emesse cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone localizzate tra Modena, Reggio Emilia e Rovigo. Quattro di esse, tra cui un 53 enne, considerato il capobanda, si trovano già in carcere, mentre una quinta persona, il ricettatore della banda, è stato messo ai domiciliari. 

La base operativa della banca è stata identificata nel campo nomadi sotto il viadotto TAV a San Matteo, a Modena, nato e mantenutosi, negli anni, in seguito all’elezione a domicilio da parte di pregiudicati che dovrebbero scontare una pena per altri reati predatori, ma di fatto divenuto un epicentro di illegalità.  

Tanto è vero che, lo scorso mese di settembre, tre ladri erano stati fermati e bloccati dopo un folle inseguimento sul Ponte dell’Uccellino da diverse pattuglie dell’Arma che ne avevano così impedito la fuga. In un’altra circostanza, i Carabinieri avevano sventato un tentativo di assalto a un bancomat con un carro attrezzi rubato nell’imolese. Le intercettazioni telefoniche avevano consentito ai militari di intervenite tempestivamente per bloccare il colpo sul nascere. Il campo, tuttavia, è ancora dov’è, nessuna delle autorità competenti si è ancora preso la briga di smantellarlo. 

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