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Venerdì, 08 Gennaio 2021 06:18

I vaccini avanzati somministrati ai parenti. Indagano l’Ausl e anche i Nas In evidenza

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Dopo la sessione vaccinale del pomeriggio del 5 gennaio, alcuni operatori avrebbero contattato i parenti per non sprecare le dosi di vaccino Pfizer avanzate e impossibili da somministrare il giorno dopo. Il gesto è stato fatto in buona fede, ma ha violato i rigidi protocolli sanitari. Dopo l’istruttoria aperta dall’Ausl di Modena, anche i Carabinieri dei Nas di Parma hanno avviato un’indagine.

Modena 7 gennaio 2021 – Un “pasticciaccio brutto”, anche se in buona fede, quello accaduto nel tardo pomeriggio dello scorso 5 gennaio presso l’ospedale di Baggiovara, quando, alla fine della sessione di vaccinazioni riservate al personale sanitario, alcuni operatori hanno chiamato i loro parenti, ai quali sono state somministrate le dosi di vaccino Pfizer Biotech avanzate che, altrimenti, sarebbero andate sprecate. Come ormai noto, il farmaco deve essere conservato a una temperatura a -80°C e, una volta “scongelato”, ha una durata limitata nel tempo. Impossibile, quindi, utilizzare le dosi rimaste il giorno successivo.

La “pensata”, tuttavia, ha infranto il rigido protocollo della campagna vaccinale e, di fatto, generato discriminazioni tra gli aventi diritto.

A fare “scoppiare” il caso le immagini pubblicate sui social da un volontario dell’AVAP, che mostrano le sue figlie mentre vengono vaccinate. Di fronte ai fatti, alcuni professionisti presenti hanno quindi informato il responsabile del Punto vaccinale e la Direzione dell’Ausl, che hanno subito disposto la sospensione di qualsiasi iniziativa. Tuttavia, alcuni congiunti degli operatori erano già stati vaccinati, pur non essendo nelle liste degli aventi diritto.

L’Ausl di Modena si è affrettata a precisare che quando accaduto “non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda” e ha aperto un’istruttoria per capire come sono andate le cose e prendere eventuali provvedimenti verso chi ha infranto le regole. “Questo per giungere a una verifica completa dei fatti e poter procedere alle necessarie azioni, a tutela propria e di tutti coloro che ogni giorno, in questa campagna vaccinale, sono impegnati a garantire la vaccinazione nel massimo rispetto di tutte le procedure. Consapevole della gravità dell’errore commesso e dell’impatto che ciò può generare sulla popolazione che attende il vaccino, ci scusiamo con tutti i cittadini e ci impegniamo per garantire la massima trasparenza, così come è stato fatto fin dall’inizio, nelle procedure di somministrazione e utilizzo del vaccino”, si legge in una nota dell’Azienda sanitaria modenese.

Tuttavia, anche i Carabinieri dei Nas di Parma hanno avviato un’indagine su quanto accaduto per capire come sono andate realmente le cose e valutando un eventuale rilievo penale al termine degli accertamenti.

Resta da capire se i parenti degli operatori a cui è stata inoculata la prima dose del vaccino saranno richiamati per la seconda, da cui dipende l’immunizzazione. Perché, in caso contrario, le dosi sarebbero andate comunque sprecate.

 

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