Lunedì, 16 Novembre 2020 13:42

Zocca, anziani maltrattati in una casa di riposo: quattro arresti In evidenza

Scritto da

La titolare e tre collaboratrici sono stati sottoposti alla misura cautelare con l’accusa di maltrattamenti, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria. L’inchiesta è partita lo scorso gennaio dopo che un 83 enne era stato ricoverato in ospedale con lesioni sospette.

Zocca (MO) 16 novembre 2020  – Una brutta storia quella che arriva da Zocca e, ancora una volta, a farne le spese sono stati i più deboli e i più fragili: gli anziani. Questa mattina, infatti, sono stati tratti in arresto la titolare e tre collaboratrici di una struttura socio assistenziale con l’accusa di maltrattamenti, omissioni di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria nei confronti dei nove ospiti della struttura.

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del NAS di Bologna, con la collaborazione dei militari dei comandi provinciali CC di Modena e Reggio Emilia e del 13° Elinucleo CC di Forlì, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, in seguito all’attività investigativa che ha consentito di confermare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati trattavano i nove ospiti della struttura, tutti ultraottantenni, ai quali venivano inoltre somministrati farmaci in maniera arbitraria, cioè senza alcuna prescrizione medica.

L’inchiesta scatta lo scorso mese di gennaio, quando un ospite 83 enne della struttura, allora situata in Valsamoggia, nel bolognese, viene ricoverato all’Ospedale di Bazzano con lesioni sospette, che fanno scattare la segnalazione da parte dei sanitari. L’uomo è poi deceduto per cause naturali, ma da quell’episodio prendono il via le indagini. Gli accertamenti si sviluppano durante il periodo del primo lockdown nazionale, quando l’attività della struttura viene spostata arbitrariamente presso un albergo di Zocca, dopo che la titolare ha alienato l’edificio dove aveva sede la casa famiglia.

Il proseguimento dell’attività all’interno di una struttura alberghiera ha comportato anche la violazione della disciplina che regola il funzionamento delle strutture socio assistenziali per anziani. Con ogni probabilità, la donna sperava di poter eludere i controlli ispettivi, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche quelli che impongono l’istituzione di misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione del contagio da Covid-19.