Venerdì, 06 Dicembre 2013 16:02

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Di Chiara Marando – Venerdì 06 Dicembre 2013

Ci sono persone in grado di cambiare le cose, grandi uomini capaci di sacrificarsi in nome di un ideale. Sono pochi, preziosi ed eterni nella loro grandezza, un esempio per il mondo e le generazioni future. Oggi uno di quegli uomini ci ha lasciato, il simbolo dell’ultima lotta dell’Africa contro l’Apartheid è entrato nella storia. Oggi è morto Nelson Mandela

Una vita vissuta lottando per l’integrazione razziale che schiacciò il Sudafrica dal 1948 al 1994, la scelta di scendere in campo in prima persona abbracciando e guidando la lotta armata, e la lunga ed estenuante prigionia in carcere . La sua voleva essere un’incitazione al perdono ed alla riconciliazione, un messaggio che ha saputo tendere la mano e sostenere un Paese, il suo Paese, dal precipitare in una strada senza uscita fatta di vendette e sangue.

Premio Nobel per la pace, fu il primo presidente eletto dopo la segregazione rimanendo in carica dal 1994 fino al 1999, creando una nuova era politica. Il suo partito, l’Africa National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.

“Madiba”, questo era suo nomignolo all’interno del clan di appartenenza, era un uomo stimato da tutti, anche dai nemici, una presenza impossibile da cancellare e dimenticare che da tempo non appariva più nelle manifestazioni pubbliche, un ritiro annunciato nel 2004 all’età di 85 anni e la volontà di trascorrere più tempo con la famiglia. Ma l’impegno ed il lavoro per progetti benefici, nella lotta contro l’Aids, nel continuare ad essere un punto di riferimento indispensabile, quell’impegno, non è mai finito.

Il mondo intero lo piange, un cordoglio che accomuna ogni nazione, un lutto che fa fermare il tempo, almeno per un giorno, e testimonia come questo piccolo grande uomo sia riuscito ancora una volta ad avvicinare e riconciliare l’umanità. L’ultima volta.

“Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene ma vivere in modo tale da rispettare e accentuare la libertà altrui."

Nelson Mandela