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Venerdì, 18 Settembre 2020 10:28

Funzionario INAIL ai domiciliari per il reato di corruzione In evidenza

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Nella giornata di ieri finanzieri del Comando Provinciale di Parma hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un funzionario della sede provinciale di Parma dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL), per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (art. 319 c.p.).


Parma 18 settembre 2020 - Le attività di polizia giudiziaria, dirette dalla Procura della Repubblica di Parma (Dott.ssa Paola Dal Monte) e svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma, sono state sviluppate contestualmente alle indagini relative alla recente operazione denominata “Work in progress”, che ha permesso di rilevare l’esistenza di un collaudato sistema di evasione fiscale ruotante, tra gli altri, attorno società G.F. Nuove Tecnologie S.c.p.a. (oggi Steel-Tech S.c.p.a.).
L’attività investigativa è stata avviata nel gennaio 2020 a seguito delle dichiarazioni acquisite da un consulente del lavoro operante per conto di numerose aziende metalmeccaniche di stanza nel parmense. In particolare, il professionista riferiva una serie di notizie, acquisite da alcuni imprenditori del settore metalmeccanico, le quali lasciavano trasparire la perpetrazione di azioni delittuose da parte dell’indagato di V.O., di 65 anni, pubblico ufficiale in servizio presso la sede INAIL di Parma, il quale avrebbe asservito, da lungo tempo, la propria funzione a beneficio di interessi privati.
La successiva escussione, quale persona informata sui fatti, di un imprenditore del settore ed i successivi approfondimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza (anche mediante indagini tecniche, ovvero intercettazioni telefoniche e telematiche) hanno evidenziato, secondo la Procura della Repubblica, l’esistenza di un legame di natura corruttiva (ex art.319 c.p. - corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio) tra il funzionario pubblico e diversi imprenditori e consulenti del lavoro. In particolare, il funzionario INAIL, tra l’altro, avrebbe fornito collaborazione al fine di eludere le attività ispettive, si sarebbe offerto per redigere una memoria e approntare una difesa tecnica in un contenzioso pendente proprio contro l’Ente per il quale presta servizio ed avrebbe effettuato visure consultando abusivamente le banche dati in uso all’Amministrazione pubblica di appartenenza, al fine di cedere le informazioni ivi rilevate ai relativi richiedenti.
La Procura della Repubblica di Parma, a seguito della ricostruzione investigativa eseguita dalle Fiamme Gialle, ha contestato 8 episodi di corruzione ed ha indagato, oltre al funzionario pubblico corrotto, altre 7 persone - 5 imprenditori, un investigatore privato e un consulente del lavoro - per il reato di cui all’art. 321 c.p. (pene per il corruttore), per aver corrisposto o promesso al funzionario dell’INAIL denaro e/o altre utilità per il compimento degli atti contrari ai doveri del suo ufficio.
Il G.I.P. del Tribunale di Parma, dott. Mattia Fiorentini, nella propria ordinanza, pur non rilevando, per alcuni singoli episodi ipotizzati, la gravità indiziaria in ordine alla remunerazione, ha evidenziato il persistente asservimento del pubblico funzionario agli interessi degli indagati in cambio di una stabile remunerazione (quantificabile, nel breve periodo in cui si sono svolte le indagini, in alcune migliaia di euro) a fronte della disponibilità da questi dimostrata per gli interessi degli imprenditori e dei professionisti. Nel corso delle indagini tecniche è emerso come, a fronte delle condotte contestate, il pubblico funzionario si vantasse di avere “seminato parecchio” e in maniera “proficua”, alludendo a nuove e imminenti entrate economiche. Per il GIP, i “terreni” oggetto della “semina” erano i vari imprenditori cui il funzionario offriva i propri servigi.
Durante le indagini, peraltro svolte anche nel periodo di tempo connotato dalle note limitazioni alla libertà di movimento interpersonale per arginare la diffusione del virus Covid19, si è assistito a un fenomeno corruttivo organizzato su larga scala e tutt’altro che occasionale, agevolato dalla posizione apicale rivestita dal funzionario nell’Ente di appartenenza.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare sono state effettuate complessivamente venti perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli indagati, ubicati a Parma e provincia.
L’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL), estraneo ai fatti contestati al singolo funzionario, ha fornito collaborazione nell’esecuzione dell’attività di indagine.
Sono in corso ulteriori indagini finalizzate a ricostruire compiutamente gli episodi corruttivi contestati.

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