Mercoledì, 05 Febbraio 2020 14:55

Nuovi problemi dal detenuto che mandò in ospedale 8 agenti In evidenza

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Parma 5 febbraio 2020 - Il detenuto dei fatti narrati il giorno 3 febbraio continua a creare problemi. Sembrerebbe infatti che il magrebino si sia barricato in altra cella ed appiccato fuoco agli oggetti presenti nella stessa.
Il personale intervenuto sarebbe riuscito a porre temporaneo rimedio alla situazione.

Infatti, spostato in altro reparto, il medesimo detenuto, avrebbe appiccato un incendio anche nella nuova camera di pernottamento, costringendo il personale a fare uso dell'idrante per spegnere l'inizio di incendio.

Quattro poliziotti nel frattempo sono finiti in ospedale per sospetta intossicazione da fumo. 

La situazione, lasciano intendere gli operatori, resta problematica senza che, chi di competenza compresi i superiori uffici dell'Amministrazione Penitenziaria se ne facciano carico in maniera adeguata e risolutiva.

 

Il Comunicato Stampa diramato dal Sindacato  Si.N.A.P.Pe Emilia Romagna - Parma 5/2/2020

II.PP. DI PARMA:

Altri Poliziotti Penitenziari in ospedale

Ennesimo bollettino di guerra presso gli II.PP. di Parma con altri tre Poliziotti condotti al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino per presunta intossicazione da fumo.
I fatti: in mattinata il detenuto magrebino, che due giorni fa aveva ferito ben 8 Poliziotti Penitenziari, con prognosi ricomprese tra i 3 e i 7 giorni s.c., sarebbe andato nuovamente in escandescenza, rompendo mobili e suppellettili presenti in cella, per poi provare nuovamente ad ostruirne l’accesso al personale in servizio, oltre a provare a dare fuoco agli oggetti presenti nella stessa. Il personale, intervenuto con grande tempestività, sarebbe riuscito a porre temporaneo rimedio alla situazione ed a trasferire il detenuto in altro reparto.
Purtroppo la furia del detenuto non si placava, tanto che lo stesso avrebbe preso a spaccare ogni cosa anche nella nuova camera di pernottamento ed a dare fuoco ad alcuni oggetti, stavolta nel bagno presente in cella, così da rendere ancora più difficoltoso l’intervento del personale in divisa e ancora più importanti le conseguenze delle sue crescenti intemperanze, tanto che i Poliziotti intervenuti avrebbero dovuto ricorrere all’uso dell’idrante presente in sezione per spegnere l'inizio di incendio, che però aveva già generato un’intensa coltre di fumo, tale da costringere tre agenti a farsi visitare presso il P.S. dell’Ospedale di Parma dove sarebbero tutt’ora in attesa di essere sottoposti alle cure del caso.
La situazione resta problematica, senza che chi di competenza, compresi i superiori uffici dell'Amministrazione Penitenziaria se ne faccia carico in maniera adeguata e risolutiva.
Il SiNAPPe non può che continuare, nell’immediato, a chiedere l’URGENTISSIMO trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e, nel medio termine, una soluzione definitiva del problema, che non può che passare attraverso la riapertura di Istituti per la cura di detenuti psichiatrici che, superando le criticità che hanno portato a chiudere gli OPG, favoriscano il ripristino di condizioni lavorative dignitose e sicure per il personale in divisa.
Si sollecitano, altresì, le richieste di rivedere la dotazione di strumenti atti a rispondere alle offese dei detenuti per evitare il continuo ripetersi di aggressioni ed eventi critici di ogni genere e di tornare ad investire nella formazione del personale.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

 

 

3/2/2020  il comunicato stampa pervenuto dal Sindacato lo scorso lunedi riferito al medesimo soggetto detenuto a Parma: 

II.PP. DI PARMA:

ben 8 Poliziotti Penitenziari finiti in ospedale

Abbiamo appreso che, nel primissimo pomeriggio di oggi, 03/02/2020, un detenuto magrebino, si sarebbe barricato in cella, impedendone l’accesso al personale di Polizia Penitenziaria e tentando di dare fuoco ad alcuni oggetti presenti nella stessa.

A questo punto, il personale sarebbe stato invitato ad intervenire per ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto ove era ubicato il detenuto.

Durante le operazioni di “sbarricamento”, il personale intervenuto si sarebbe trovato ad affrontare la furia incontrollabile del suddetto detenuto, che ci viene riferito avere un fisico possente ed atletico, il quale si sarebbe scagliato violentemente contro chiunque provasse ad avvicinarsi alla sua camera di pernottamento, nel tentativo di liberarne l’accesso.

Successivamente, il detenuto sarebbe stato condotto presso il reparto isolamento, continuando ad offendere verbalmente e fisicamente gli operatori che lo scortavano verso il predetto reparto.

Il bilancio di questo ennesimo “pomeriggio di fuoco” sarebbe estremamente grave con ben 8 colleghi finiti in ospedale, di cui uno, immobilizzato dalla testa ai piedi, trasportato in ambulanza presso il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino: si parla di sospetto trauma cranico e lesioni agli arti inferiori. Ovviamente l’auspicio è che le voci trapelate finora non siano confermate e che il collega possa riprendersi velocemente.

Il SiNAPPe, oltre a sollecitare l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, continua a chiedere ai Superiori Uffici di farsi carico della problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e/o psichiatrici, ribadendo l’urgenza di predisporre sezioni chiuse presso ogni Istituto della Regione, ove custodire i detenuti più intemperanti, di creare dei circuiti detentivi differenziati per la gestione e la cura dei detenuti psichiatrici che non sia possibile trasferire alle Rems (che costituiscono, a nostro avviso, una delle soluzioni più fallimentari messe in atto dalla nostra Amministrazione), di dotare il personale di Polizia Penitenziaria di strumenti più efficaci per domare l’aggressività di tali detenuti, di avviare specifici percorsi di aggiornamento professionale in merito alle ultime modifiche alle modalità custodiali e quanto altro possa essere messo in atto per sostenere le donne e gli uomini del Corpo in un contesto storico così problematico e rischioso per il personale in divisa.

F.to Il Segretario Regionale              

Gianluca Giliberti