Sabato, 23 Novembre 2019 16:47

Carcere di Parma, interpellanza parlamentare In evidenza

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La risposta del Governo all'interpellanza parlamentare di oggi costituisce, a nostro avviso, un primo passo verso la risoluzione delle problematiche che affliggono gli II.PP. di Parma, grazie anche all'impegno dell'on. Davide Zanichelli del M5S che ci sta aiutando a dare voce alle legittime istanze del personale di Polizia Pen. dell’Istituto ducale (https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/04022&ramo=CAMERA&leg=18).

Il SiNAPPe ritiene sia importante che si siano finalmente accesi i riflettori sul Carcere di Parma, che resta tra i più difficili da gestire dell'interno panorama nazionale, per l'estrema eterogeneità e pericolosità dei detenuti presenti.
Riteniamo pertanto apprezzabile l'impegno del Governo (Video della risposta del Sottosegretario Castaldi -> https://www.youtube.com/watch?v=wTSZ5Jaff78), a rinforzare la pianta organica dell'Istituto ducale (si spera anche nei ruoli dei commissari, degli ispettori e degli agenti/assistenti e non solo nel ruolo sovrintendenti), a ridurre le assegnazioni di alcune tipologie di detenuti, a rinviare l'apertura del nuovo padiglione detentivo, inizialmente prevista entro l'anno 2019, al fine di apportare le modifiche strutturali necessarie a rendere più funzionale e sicuro il nuovo padiglione detentivo, a rivedere il modello organizzativo ed i presidi di sicurezza, ad avviare la procedura concorsuale per l'assunzione di dirigenti penitenziari (anche se l'istituto ducale non crediamo possa attendere i tempi necessari alla conclusione di un concorso pubblico per essere affidato ad una guida efficiente e duratura).


Molto altro deve però essere fatto, come, ad esempio, il riconoscimento dovuto di Istituto di primo livello ad incarico superiore (al pari del Carcere Bolognese della Dozza), incredibilmente sottratto all'istituto penitenziario più variegato d'Italia, il congruo aumento di personale per gestire in sicurezza l'apertura del nuovo padiglione, l'assegnazione di fondi per l'adeguamento strutturale del carcere di Parma, per conformare le esigenze di sicurezza al cambio delle modalità custodiali, operato a seguito della cd sentenza Torreggiani, e ricavare nuovi spazi per lo svolgimento di attività lavorative, di studio e rieducative, a cui destinare la popolazione detenuta presente.


Più in generale andrebbero affrontate poi le questioni relative al fenomeno dei suicidi nelle forze di polizia (circa 60 dall'inizio dell'anno) e della conseguente istituzione, non più rinviabile, di punti di ascolto psicologico per le FF.OO., come disposto dalla circolare GDAP 0261439 del Capo del Dipartimento, datata 16/08/2018, al controllo dei detenuti psichiatrici, di cui ultimamente le carceri italiane sono in balia, alla predisposizione di percorsi detentivi alternativi per reclusi tossicodipendenti.
Speriamo che il Governo sappia affrontare tutte le esigenze di cui sopra, ma soprattutto restituire al Carcere di Parma quel ruolo di "fiore all'occhiello" del sistema penitenziario italiano che, anni di disattenzione e sottovalutazione dei problemi, hanno rischiato di sminuire ed avvilire.


Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

F.to Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti