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Martedì, 17 Settembre 2019 14:22

Svolta nella vicenda del mirandolese violentato: arrestato il datore di lavoro In evidenza

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Emersa una storia di abusi e violenze. Il 39 enne era stato accompagnato dallo stesso aguzzino al pronto soccorso dell’ospedale di Mirandola lo scorso 3 settembre, ma le sue condizioni erano così gravi che era stato trasferito al Ramazzini di Carpi, dove aveva subito tre interventi e dove è ancora ricoverato per una sepsi. La Polizia è riuscita a ricostruire una brutta storia di abusi e violenze, sessuali, fisiche e psicologiche che andavano avanti da anni. 

Mirandola (MO) –

Svolta nella vicenda dell’uomo di 39 anni, residente a Mirandola, che lo scorso 3 settembre era stato ricoverato in ospedale con lesioni gravissime in seguito a una violenza sessuale, che, secondo il suo racconto, era avvenuta in un parco nel ferrarese.

A portarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Mirandola era stato proprio il suo carnefice, un 38 enne di origine napoletana, proprietario della casa che il mirandolese aveva preso in affitto e titolare della ditta di tinteggiature dove la vittima lavora.

Le condizioni dell’uomo, arrivato al nosocomio mirandolese sanguinante e quasi incapace di muoversi, avevano reso necessario il trasferimento al Ramazzini di Carpi, dove era stato sottoposto a ben tre interventi chirurgici ed è tutt’ora in cura per una sepsi. Non solo, nel corso del ricovero, sono emerse diverse “cicatrici” agli organi interni e una frattura pregressa a un braccio. 

Solo quando l’uomo si è risvegliato dal coma farmacologico, gli inquirenti del Commissariato di Mirandola e della Squadra Mobile sono riusciti a parlare con lui, ma anche con amici e conoscenti dell’uomo. Piano piano è emerso un quadro sconcertante, una storia di violenza psicologica, fisica e sessuale che legava la vittima al suo carnefice e datore di lavoro e che durava da almeno 24 mesi

Pare, infatti, che il 39 enne fosse completamente succube del suo padrone di casa e datore di lavoro, che non solo sfogava sistematicamente su di lui i peggiori istinti, ma era arrivato a manovrare completamente la sua vita. Non solo non gli pagava gli stipendi dovuti, ma amministrava il denaro della vittima, controllandone ogni aspetto dell’esistenza, acquistando sigarette e alimenti a sua discrezione. 

A conclusione delle indagini svolte dalla Polizia di Stato, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Graziano, nei confronti del 38 enne è scattata la custodia cautelare in carcere con l’accusa di lesioni personali gravissime, maltrattamenti e violenza sessuale. La vittima, invece, è ancora ricoverata in ospedale dove sta proseguendo le cure per le lesioni interne e l’infezione, particolarmente estese. Difficile curare invece, le ferite dell’anima. Intanto, continuano le indagini per ricostruire questo rapporto “malato” tra vittima e carnefice e fare emergere ulteriori particolari che potrebbero aggravare la posizione del 38 enne arrestato.

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