Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:26

Uova di Pasqua per i bambini ricoverati in Oncoematologia: il gesto di un papà che ha perso la figlia 11enne In evidenza

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Uova di Pasqua per i bambini ricoverati in Oncoematologia Uova di Pasqua per i bambini ricoverati in Oncoematologia

È arrivato carico di uova di cioccolato in memoria della figlia Beatrice, per i bambini ricoverati all’Ospedale dei bambini di Parma, che definisce “una struttura all’avanguardia”.

Parma -

Se mia figlia avesse superato l’ultima crisi l’avremmo portata in America per le terapie in fase di ricerca. Era ricoverata a Torino Beatrice ma ha vissuto nove mesi all’Ospedale dei bambini di Parma e devo dire che è un Ospedale all’avanguardia, abbiatene cura come il personale si è preso cura di mia figlia, con quelle regole maniacali, le stanze sigillate, i giochi sterilizzati. Attenzioni preziose per chi ha difese immunitarie talmente basse che anche un’influenza diventa un pericoloso nemico”. A parlare è Stefano Maurone, papà di Beatrice, che da un anno e mezzo si sta spendendo per raccogliere fondi da destinare agli ospedali pediatrici e alla ricerca sulle malattie rare, come quella che ha colpito sua figlia all’età di 11 anni. 

Con l’associazione da lui fondata “Beatrice Maurone onlus” a Reggio Emilia tornerà all’Ospedale “Pietro Barilla” di Parma per donare apparecchiature al reparto di Oncoematologia pediatrica diretto dalla dottoressa Patrizia Bertolini, ma oggi è venuto per festeggiare la Pasqua con quelli che considera gli amici di sua figlia.

“Quando Beatrice era ricoverata in Oncoematologia c’era sempre qualcuno che passava per un saluto o per un sorriso. Ora voglio essere io a portare un sorriso ai bambini ricoverati con delle uova di cioccolata che sono state donate dalla pasticceria La Bottega golosa di Reggio Emilia”.

I suoi regali sono stati presi in consegna dal personale del reparto, con la coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou, che si è fatto carico di distribuirli tra i pazienti che possono assaggiare un pezzo di cioccolata ma soprattutto cercare la sorpresa. E Stefano ne è convinto, “sarà quello il momento più divertente per un bambino. Era così anche per mia figlia”.