Mercoledì, 16 Gennaio 2019 14:52

Furto in una pizzeria di Modena: clandestino inseguito dal titolare e arrestato da una Volante In evidenza

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Il 25 enne tunisino, clandestino e con una lunga lista di precedenti, è stato sorpreso all’interno della pizzeria “I Dissonanti” di via Berengario. Intercettato dagli agenti, aveva addosso un cutter e 15,50 euro in monetine. Ma a suo carico pendeva anche un provvedimento di allontanamento. 

MODENA –

Un bottino davvero magro: 15,50 euro in monetine, rubate dalla cassa della pizzeria “I Dissonanti” di via Berengario, ha messo fine alla “carriera” criminale di un 25 enne tunisino, pluripregiudicato e con diverse condanne a suo carico per reati contro la persona e il patrimonio, in materia di stupefacenti, nonché per immigrazione clandestina.

Attorno alle 23 di ieri sera, la Sala Operativa della Questura ha ricevuto una richiesta di intervento per l’intrusione di un soggetto all’interno della pizzeria. Il ladro era riuscito a introdursi nel locale piegando le grate di protezione con un tubo di ferro, ricavato da un cartello stradale, ritrovato nelle vicinanze dell’entrata, per poi infrangere la vetrata della porta di accesso. Scoperto, si era poi dato alla fuga, inseguito dal titolare. 

Una Volante lo ha poi intercettato all’altezza di via Cavour. Un agente lo ha inseguito a piedi ed è riuscito a bloccarlo e ad assicurarlo all’interno di un’auto di servizio, grazie anche all’ausilio di un secondo equipaggio intervenuto sul posto.

Nella tasca destra del giubbotto l’uomo aveva un cutter con una lama di 11 cm, per la detenzione del quale è stato denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti a offendere. Inoltre, sono state recuperate anche le monetine (ben 15,50 euro di bottino!) oggetto del furto appena commesso. 

Una volta in Questura, è emersa la lunga lista di precedenti e condanne a carico dell’uomo, che è risultato clandestino ed è stato anche denunciato per inottemperanza all’ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale. Il tunisino è stato quindi trattenuto all’interno delle celle di sicurezza in attesa di essere sottoposto a processo per direttissima.