Giovedì, 26 Luglio 2018 18:00

Basque Culinary World Prize 2018: la gastronomia come connessione tra sostenibilità, progettualità e impegno sociale. In evidenza

Scritto da Chiara Marando

Una giornata di scambi connessioni, progettualità dove il mondo della gastronomia diventa il volano per migliorare la società: è lo chef Jock Zonfrillo ad aver vinto il Basque Culinary World Prize 2018.

Di Chiara Marando -

Giovedì 26 Luglio 2018 -

Jock Zonfrillo, chef scozzese di origini italiane, residente in Australia, è lui il vincitore del Basque Culinary World Prize 2018, il premio internazionale rivolto a quei cuochi che, con i loro percorsi ed una visione aperta a connessioni in grado di alimentare progettualità, sono riusciti a migliorare la società attraverso la gastronomia valorizzandone l’impatto su innovazione, istruzione, salute, ricerca, sostenibilità, imprenditorialità sociale e sviluppo economico.

E Jock Zonfrillo, rinomato chef, ristoratore, scopritore e valorizzatore di ingredienti autoctoni, è stato apprezzato per la difesa della cultura delle popolazioni indigene australiane e per il suo lavoro di salvaguardia della tradizione gastronomica aborigena. 

Un premio importante assegnato martedì 24 luglio a Modena, presso il Collegio San Carlo, da una giuria d’eccezione presieduta da Joan Roca (Spagna), e composta da nomi famosi come Gastón Acurio (Perù), Massimo Bottura (Italia), Manu Buffara (Brasile), Mauro Colagreco (Francia), Dominique Crenn (USA), Andoni Luis Aduriz (Paesi Baschi, Spagna), Yoshihiro Narisawa (Giappone), Enrique Olvera (Messico) e Leonor Espinosa, vincitrice del Basque Culinary World Prize 2017, oltre a esperti di varie discipline come la scrittrice gastronomica Ruth Reichl, lo storico dell’alimentazione Bee Wilson e la interior designer Ilse Crawford

“Sono onorato di essere stato scelto come vincitore del Basque Culinary World Prize 2018 – ha dichiarato Jock Zonfrillo - La lezione più importante che ho imparato dalle comunità indigene, è quella di restituire più di ciò che si è ricevuto. La mia motivazione principale viene dal riconoscimento di una civiltà che ha lavorato ed è prosperata sulla terra su cui ha vissuto per più di 60.000 anni. Gli indigeni australiani sono i veri cuochi e “inventori di cibo” di queste terre, e la loro esclusione dalla nostra storia, e in particolare dalla nostra cultura gastronomica, è inaccettabile.
Credo che il mondo della gastronomia debba promuovere il cambiamento, e anche se non possiamo parlare per conto dei nativi, possiamo però accompagnarci a loro e contribuire favorevolmente alla loro situazione”.

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Il Basque Culinary World Prize è organizzato e promosso dal Governo basco nel quadro della Strategia Euskadi-Basque Country, e dal Basque Culinary Center (BCC), istituzione accademica leader a livello mondiale nella gastronomia.

Jock Zonfrillo riceverà € 100.000 da destinare a un progetto o a un’organizzazione di sua scelta che dimostri il ruolo globale della gastronomia nella società.

Ma la giornata è stata l’occasione per parlare di esperienze, spunti, legami da scoprire che legano mondi solo apparentemente lontani. Un susseguirsi di interventi che hanno permesso al pubblico presente, composto da giornalisti e professionisti del settore, di partire dall’ambito culinario per andare oltre, per vedere quanto il food possa essere la chiave di volta nella creazione di una bellezza globale e sociale.

Ad aprire l’appuntamento è stato proprio Massimo Bottura che ha voluto evidenziare quanto questo momento sia importante per il mondo della cucina, una “terza rivoluzione” che tocca l’ambito umanistico e può portare allo sviluppo di connessioni e progetti tra gastronomia, una rivoluzione umanistica, un movimento che può realizzare tutti i più fertili intrecci possibili tra gastronomia, natura, tecnologia e arte.

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Dopo di lui un mondo fatto di visioni creative e forti legami con la testimonianza del fotografo JR, il cui impulso artistico è sempre stato quello di creare nuovi mondi nelle città, trasformarne le strade in vere e proprie gallerie d’arte, imparando a guardare le cose con un occhio diverso.

Ilse Crawford, designer britannica specializzata in architettura e studio di ambienti che facciano sentire le persone come a casa propria, ha evidenziato l’importanza di creare spazi che sappiano “far evolvere, ma anche coinvolgere, creare comunione e socializzazione, rendere speciale anche quello che risulta solo ad una prima occhiata normale”.

“A chi dice che viviamo in un mondo di scontro di culture, dico che il bello nasce da un incontro di fritture”, così ha esordito Daniele De Michele, in arte Don Pasta, sottolineando quanto la cucina possa farci capire chi siamo, le nostre tradizioni e culture.

“Un morso alla volta perché anche un morso può avere delle conseguenze” ha sostenuto Bee Wilson rimarcando il ruolo del cibo come mezzo per comprendere meglio noi stessi e gli altri, per comprendere alcuni meccanismi propri delle società. 

La giornalista Ruth Reichl, una delle figure più influenti della critica gastronomica contemporanea, ha voluto ricordare Jonathan Gold, il grande scrittore/antropologo californiano recentemente scomparso.

Immagini, poesia e il dietro le quinte del mondo della cucina con il regista David Gelb, autore di “Chef’s Table” su Netlix.

A chiudere gli interventi è stata la compagna nel lavoro e nella vita di Massimo Bottura, Lara Gilmore “grazie a voi e a tutte le persone incredibili che hanno reso possibile tutto questo”.