Martedì, 17 Luglio 2018 17:34

Due nuovi ambulatori per la Radioterapia grazie alla disponibilità dell'impresa Bonatti

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Locali più funzionali per il reparto dell'Ospedale Maggiore di Parma che migliora l'accoglienza ai pazienti in cura presso il centro.

Lavorano già a pieno regime i due ambulatori della Radioterapia dell'Ospedale Maggiore ricavati al piano rialzato della palazzina che si affaccia su via Gramsci, dove si trova il reparto diretto da Nunziata D'Abbiero. Quelle che erano due stanze di servizio, grazie all'attenzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e alla generosa disponibilità dell'impresa Bonatti, sono diventate due nuovi ambulatori a disposizione del personale e dei pazienti. Se l'impresa parmigiana si è fatta carico della ristrutturazione dei locali, l'arredatore reggiano Marco Mazzali ha invece regalato gli arredi che hanno reso più gradevoli gli ambulatori. Entrambe le donazioni scaturiscono da una conoscenza diretta del centro e rappresentano un riconoscimento alla professionalità e all'umanità che ne è stata riscontrata.

"Era un mio desiderio migliorare l'accoglienza della nostra Radioterapia oncologica e ho colto al volo la disponibilità della Bonatti che si è offerta di aiutarci nei lavori di recupero di questi spazi", spiega la dottoressa D'Abbiero. "Ringrazio tantissimo anche Marco Mazzali che ci ha consentito di essere subito operativi. In pochissimo tempo abbiamo così guadagnato due ambulatori in più al servizio del personale e soprattutto dei pazienti, un ampliamento preziosissimo per noi che, solo lo scorso anno, abbiamo effettuato 7200 visite con una presa in carico di 1074 pazienti".

"La Radioterapia, grazie alla qualità del suo personale, dà un contributo inestimabile alla nostra città", conclude Corrado Chiesa, CFO del Gruppo Bonatti. "Il nostro intervento non è che un grazie per l'impegno e l'applicazione che questo reparto dedica ogni giorno alle persone costrette, purtroppo, ad attraversare momenti di difficoltà".

Un piccolo grande gesto che aiuta a migliorare l'accoglienza di persone che devono affrontare lunghi percorsi di cura.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma