Lunedì, 16 Luglio 2018 10:48

Tenta di uccidere la compagna è salvata dai figli, mentre l'uomo è grave. In evidenza

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Durante le prime ore della mattina di Domenica 15 Luglio 2018 si è consumato un tentativo di omicidio, da parte di un uomo, ai danni della compagna di lunga data, all'interno della propria abitazione sita in Strada Argini Enza, 71.

di redazione Martorano (PR) - Intorno alle 5.00 della mattina di ieri, a seguito di litigio, la donna scappava dalla camera matrimoniale per cercare rifugio nella camera da letto delle figlie dove veniva raggiunta dal compagno P.C., classe 1952, originario di Cagliari, il quale esplodeva un colpo di pistola colpendola al volto.

Svegliati dall'esplosione i figli maschi hanno trovato il loro padre sul ballatoio, ancora con l'arma in mano, lo affrontavano e riuscivano a disamarmarlo uscendo indenni da un nuovo colpo che partiva dall'arma e coliva il soffitto. Ma il raputs omicida dell'uomo non si è placato e imbracciato un forcone si è diretto nella camera delle figlie nel tentativo di "finire il lavoro" inizato sulla propria compagna,  P.A. classe 1966, da Reggio Emilia.

Il pronto intervento dei figli maschi riusciva nuovamente a disarmare il genitore che questa volta ha tetato la fuga dopo aver appreso che avrebbero chiamato il 113.

Allertati dal 118, gli uomini della Squadra Volante, si precipitavano sul posto dove, appreso dai figli della coppia di quanto accaduto, avuta notizia della presenza di armi da fuoco ed accertato che l'uomo si era barricato in una vicinissima costruzione dalla quale potenzialmente avrebbe potuto ancora colpire, hanno creato un corridoio di sicurezza per i militi del 118, affinché questi ultimi potessero fornire soccorso alla donna ferita al volto.

Permesso ai militi di evacuare la vittima, gli operanti, tenendo al riparo tutti i presenti, si concentravano sulla villa padronale nella quale P.B. aveva trovato riparo. Nel frattempo l'uomo si era spostato sul tetto minacciando di gettarsi nel vuoto e contestualmente ingeriva del liquido da un contenitore che aveva in mano, che in seguito si scoprirà essere liquido detergente.

Nel tentativo di bloccare l'uomo e di impedirne il minacciato suicidio, gli operatori sfondavano, con non poche difficoltà, le porte di accesso alla villa ma dal tetto, il P.C. nel frattempo si era spostato nella zona retrostante scivolando e precipitando per 8 metri sul terrazzo sottostante.

Gli operatori delle Volanti entrati nella costruzione, hanno quindi raggiunto l'uomo, dopo avere ivelto e forzato porte e persiane, constatando la gravità delle sue condizioni. 

Sul posto gli operatori della Squadra Volante, ricostruivano tutta la vicenda mediante l'escussione di tutti i presenti, i 4 figli della coppia e la fidanzata di uno di essi e recuperavano l'arma da fuoco con la quale P.C. aveva sparato alla moglie nel tentativo di ucciderla.

L'arma risultava essere una pistola semiautomatica cal. 7,65, avente matricola abrasa arma che veniva sequestrata anche per i successivi accertamenti inerenti la provenienza

Sul posto, oltre a personale della Squadra Volante, si sono recati anche il funzionario reperibile della Questura, Dott. MASTORCI e, poco dopo anche il P.M. di turno, Dr.ssa Daniela NUNNO che assumeva il coordinamento delle indagini.

Al termine di tutte le attività di sopralluogo svolte dalla Polizia Scientifica, di repertazione e di ascolto dei testi, P.C. veniva tratto in arresto per tentato omicidio e per detenzione abusiva di arma clandestina e ricettazione, attualmente piantonato dalla Polizia Penitenziaria presso il locale Ospedale Maggiore.

Nel corso della vicenda nessun'altra persona riportava lesioni, eccezion fatta per uno dei figli che, nel tentativo di disarmare il padre, riportava una leggerissima ferita nell'incavo di una delle mani.

Alla base del folle gesto parrebbero esserci dissapori familiari ancora in fase di valutazione.

Al momento la donna risulterebbe essere fuori pericolo mentre le condizioni del compagno risulterebbero ancora gravi.