Venerdì, 30 Marzo 2018 16:41

La solidarietà dell’associazione “Luca Sisti” porta in Ospedale nuove apparecchiature per interventi in urgenza nei pazienti più piccoli

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Due nebulizzatori di ultima generazione per aerosol terapia ai bambini in dono alla 1° Anestesia e Rianimazione del Maggiore: questo l'impegno dell'associazione "Luca Sisti" che, anche quest'anno, non ha mancato di fare sentire la propria vicinanza ai reparti pediatrici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma attraverso il coinvolgimento dell'associazione Giocamico.

"Il nostro obiettivo è ricordare Luca facendo del bene, come lui avrebbe voluto – ha raccontato Sara Pinetti presidente dell'associazione nata in onore del rugbysta scomparso – e anche quest'anno, a giugno, organizzeremo il Torneo di Rugby Touch con Giocampus e la preziosa collaborazione di Elio Volta".

Alla consegna della donazione hanno partecipato, per l'associazione Luca Sisti, Sara Pinetti e gli amici di Luca Matteo Franchini, Simone Allodi e Irene Bassanetti che raccontano: "Luca, aveva tanti amici, nel mondo dello sport, in quello delle attività ludiche per i ragazzi ed era molto conosciuto. E nelle nostre attività, così come nelle nostre donazioni, ricerchiamo il suo spirito che univa l'impegno con i giovani ad un amore profondo per il rugby e per lo sport".

Le attrezzature acquistate tramite l'associazione Giocamico sono già in uso alla struttura di 1° Anestesia e Rianimazione diretta da Sandra Rossi e a disposizione per ogni emergenza dell'anestesista pediatrico Luciano Bortone.

Ma la donazione degli "Amici di Luca Sisti" ha permesso anche di rispondere ad altre esigenze legate alla cura dei pazienti più piccoli. "Unendo le forze - spiega Corrado Vecchi, presidente di Giocamico - siamo riusciti a regalare al Day Hospital Polispecialistico dell'Ospedale dei bambini una postazione fissa dotata di un oftalmoscopio e un otoscopio a disposizione del personale medico e infermieristico del reparto. Un grazie sincero all'associazione per la vicinanza che ci ha dimostrato".

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma