Mercoledì, 19 Luglio 2017 09:45

6 Punti nascita a rischio: la Giunta regionale chiede al ministero della Salute la deroga In evidenza

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Sanità. La Giunta regionale chiede al ministero della Salute la deroga per non sospendere l'attività di assistenza al parto di 6 Punti nascita dell'Emilia Romagna.

19 luglio 2017

A rischio sono strutture con meno di 500 parti l'anno della rete dell'Emilia-Romagna. Si tratta di tre in Appennino - Castelnovo ne' Monti (Re), Borgo Val di Taro (Pr), Pavullo nel Frignano (Mo) -, Scandiano (Re) in pianura e due nell'area del cratere colpita dal sisma del 2012, Mirandola (Mo) e Cento (Fe).

L'assessore Venturi: "Abbiamo deciso di percorrere tutte le strade possibili per evitare la sospensione dell'attività di assistenza al parto. Sicurezza al primo posto: se verrà concessa doteremo i punti nascita del personale necessario. In caso contrario alle mamme e ai nascituri sarà comunque garantita assistenza di grande qualità".

La decisione è stata presa nel corso della seduta illustrata ieri dall'assessore alle Politiche della salute, Sergio Venturi, in commissione consiliare Politiche per la salute e politiche sociali, contestualmente alla presentazione della Relazione fatta dalla Commissione regionale tecnico consultiva sul percorso nascita, nella quale l'indicazione che viene data è quella di chiedere la deroga per i due punti nascita del cratere e di sospendere il servizio nelle altre quattro strutture, dove a giudizio della Commissione tecnica non vi sarebbero le condizioni di sicurezza necessarie visto il numero di parti largamente inferiore ai 500 l'anno (limite fissato in sede nazionale).

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"Come Giunta abbiamo però deciso di percorrere tutte le strade possibili per evitare la sospensione delle attività di assistenza al parto nei sei punti nascita e per questo chiederemo la deroga al ministero. Qualora venisse concessa- prosegue l'assessore- doteremo i punti nascita del personale necessario a garantire gli standard di sicurezza richiesti, consapevoli, in quel caso, di non aver privato i territori, a partire da quelli di montagna, di servizi importanti per i cittadini e le comunità locali. In caso contrario- aggiunge l'assessore- prenderemo atto della decisione del ministero, ovviamente applicandola, altrettanto consapevoli di aver percorso tutte le strade possibili per evitare la sospensione del servizio di assistenza al parto, certi comunque che le strutture sanitarie di cui stiamo parlando, sulle quali stiamo investendo risorse per potenziare e innovare i servizi, saranno comunque in grado di assistere le partorienti e i loro bambini garantendo alti standard di qualità. Voglio infatti ricordare- chiude Venturi- che c'è un potenziamento dei servizi pre e post parto, con il registro delle gravidanze e l'assistenza attiva verso le donne".