Venerdì, 12 Luglio 2013 09:45

Latte in polvere? Il curioso caso nei Paesi Bassi In evidenza

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Latte in polvere? Il curioso caso nei Paesi Bassi by foodinprogress.it

Parma, 12 luglio 2013 -

Sembra pura e semplice discriminazione razziale: uno sguardo ai tratti somatici e il negoziante si arroga il diritto di vendere o meno il prodotto -


"Per garantire che i clienti non si trovino di fronte a scaffali vuoti di latte in polvere, si potrà vendere un solo pacchetto per coloro che non conosciamo": questo il testo di una circolare interna di un supermercato nei Paesi Bassi, pubblicato da Nrc Handelsblad.
Questa, l' ingiusta conseguenza della carenza di latte in polvere verificatasi nei mesi scorsi dovuta alla presa d'assalto della popolazione cinese. La causa?
Gli scandali che hanno scosso in questi anni la produzione di latte in polvere in Cina.
Il 50% delle ditte produttrici locali sono state chiuse perché non raggiungono standard di sicurezza alimentare. Le ditte straniere – fra cui Nestlé, Abbot , Danone e altre – sono invece indagate per aver infranto leggi anti-monopolio. Esse sono sospettate di accordi segreti sul prezzo delle confezioni, che in soli cinque anni è cresciuto del 30%.
Dapprima vi è stato lo scandalo del latte annacquato nell'Anhui, in cui il latte in polvere venduto conteneva solo lo 0,16% di proteine contro il 18% di norma. La conclusione è che decine di bambini sono morti per denutrizione e molti altri sono rimasti segnati da sviluppo mentale abnorme. Ancora, lo scandalo della melamina contenuta nel latte, che ha colpito 300.000 bambini segnati da calcoli renali e disturbi mentali e responsabile della morte di ben sei nel 2008. Lo scorso anno nell' Hunan si è scoperto che il latte in polvere di una ditta casearia conteneva addirittura additivi cancerogeni. Il popolo cinese sfiduciato, giustamente, dal latte locale si è riversato in massa nell'acquisto di latte in polvere di altri paesi, in particolare i Paesi Bassi. Negli ultimi tempi, nota Nrc Handelsblad, diversi uffici antidiscriminazione hanno ricevuto lamentele da parte di persone che in alcuni negozi si sono viste rifiutare il latte in polvere perché avevano tratti somatici asiatici.