Venerdì, 09 Ottobre 2015 13:40

Concordia - Truffa all'Inps per 230.000 euro In evidenza

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Operazione nella notte a Concordia sul Secchia. I Carabinieri eseguono 6 misure restrittive per associazione a delinquere. Le frodi riguardano assunzioni fittizie e sussidi di disoccupazione indebiti. -

Modena, 9 ottobre 2015 -

Questa notte i Carabinieri della Stazione di Concordia sulla Secchia hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa all'Inps per il conseguimento di erogazioni pubbliche, emessa dal GIP del Tribunale di Modena Dott.ssa Eleonora DE MARCO, su richiesta del Pubblico Ministero, dott. Marco Imperato, che ha coordinato le indagini condotte dall'Arma dei Carabinieri.

In particolare, quattro persone sono state sottoposte alla misura degli arresti domiciliari (C.R. del '66, C.D. del '94; M.C. del '67 e B.S. del '64) mentre a carico di altre due è stata emessa invece la misura dell'obbligo di dimora.

Assunzioni fittizie e sussidi di disoccupazione indebiti

Dalle certosine indagini, condotte dai Carabinieri, è emerso che i primi quattro soggetti avevano organizzato un'associazione per delinquere finalizzata ad individuare persone compiacenti, approfittando del loro stato di bisogno provocato da contingenti ed attuali difficoltà economiche, proponendo loro di fornire i documenti personali per essere assunte fittiziamente da due piccole cooperative senza mai effettivamente prestare lavoro e, dopo un certo periodo di tempo, essere licenziati allo scopo di percepire indebitamente il sussidio di disoccupazione, che sarebbe stato poi equamente spartito per metà al finto lavoratore e l'altra metà agli organizzatori.

Il sussidio percepito indebitamente variava in base ai periodo di assunzione - da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.000 - e l'ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell'INPS di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. I periodi oggetto di indagine sono variabili poiché le posizioni sono state aperte e chiuse in momenti diversi (il sussidio di disoccupazione dura circa 8 mesi) benché l'intervallo temporale esaminato inizia a luglio 2014 e termina a luglio 2015. Le assunzioni fittizie venivano fatte attraverso due cooperative, una di Ferrara che si occupa di lavori in muratura e pulizie, e l'altra di Mantova che opera sia nel settore delle serre agricole sia nel montaggio di prefabbricati. Nel periodo oggetto d'indagine ben 74 persone, quasi tutti italiani e residenti nelle Province di Modena e Mantova hanno fornito la propria disponibilità a truffare l'INPS, benché di fatto solo in 28 hanno effettivamente percepito i contribuiti, poiché le attività investigative condotte hanno permesso ai Carabinieri di segnalare all'INPS le irregolarità e bloccare sul nascere le altre erogazioni, che senza l'intervento dell'Arma sarebbero ammontate a qualche milione di euro.

Coinvolto un commercialista: adoperati i dati di persone ignare 

Le indagini condotte hanno fatto emergere che i documenti per le assunzioni fittizie venivano trasmessi ad una email adoperata da un commercialista in corso di identificazione e da questa venivano poi inviati all'INPS. Dagli accertamenti presso l'INPS è poi emerso che dalla stessa casella postale pervenivano anche documentazioni di altri 30 soggetti risultati assunti e poi licenziati da una cooperativa di Bologna e pertanto destinatari di sussidio di disoccupazione. Tuttavia, i riscontri investigativi hanno permesso di accertare che in questo caso le persone in questione erano totalmente ignare dei fatti, tanto che i sussidi venivano versati su carte di credito postali riconducibili a 16 individui compiacenti, tutti residenti in Campania e pertanto deferiti in stato di libertà per ricettazione. Sostanzialmente erano stati abusivamente adoperati i dati di persone ignare per falsificare le assunzioni e riscuotere i sussidi.