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Giovedì, 10 Gennaio 2019 07:07

Artigianato a due velocità

La produzione artigiana nell'industria inverte la tendenza e si riduce dello 0,4 per cento, interrompendo l'espansione avviata dal secondo trimestre 2016. Al contrario, il volume d'affari delle imprese artigiane delle costruzioni sale dell'1,5 per cento, con il sesto segno positivo consecutivo. Prosegue l'emorragia delle imprese artigiane nell'industria (-1,2 per cento) e nelle costruzioni (-1,5 per cento).
Si riduce l'attività nell'industria, si consolida nelle costruzioni. Segnali diversi per l'artigianato regionale nel terzo trimestre 2018 come emerge dall'indagine sulla congiuntura realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

L'artigianato nell'industria. Nel terzo trimestre la produzione si è ridotta dello 0,4 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2017, con una brusca inversione di tendenza che ha interrotto la fase di espansione avviata con il secondo trimestre 2016. La crescita del fatturato a prezzi correnti ha subito uno stop analogo (-0,3 per cento), con un andamento più pesante del fatturato estero (-0,9 per cento). Ulteriore cautela per il futuro deriva dall'analoga flessione dell'acquisizione ordini (-0,6 per cento), originata dal mercato interno, mentre la crescita degli ordini esteri è apparsa in ripresa (+1,4 per cento). Continua l'emorragia delle imprese artigiane dell'industria in senso stretto. A fine settembre le attive ammontavano a 28.173, in flessione dell'1,2 per cento (- 351 imprese) rispetto a un anno prima. La flessione è più ampia di quella del complesso dell'industria regionale (-0,4 per cento), ma più contenuta di quella delle artigiane dell'industria a livello nazionale (-1,9 per cento). La flessione è determinata soprattutto dall'industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche, dall'aggregato delle altre industrie manifatturiere, dall'ampio raggruppamento della "meccanica, elettricità ed elettronica e dei mezzi di trasporto" e dall'industria del legno e del mobile. Per forma giuridica deriva dalla riduzione delle società di persone, nonostante l'aumento delle società di capitale.

L'artigianato delle costruzioni. La tendenza positiva in corso procede oscillante. Tra luglio e settembre 2018 il volume d'affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore è aumentato dell'1,5 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Il movimento appare lievemente più ampio rispetto all'incremento dell'1,2 per cento riferito al complesso delle costruzioni regionali. A fine settembre le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 51.431, quindi 765 in meno (-1,5 per cento) rispetto a un anno prima. L'andamento risulta lo stesso del trimestre precedente, lievemente migliore rispetto a quello dell'artigianato delle costruzioni nazionale (-1,7 per cento), ma di quello del complesso delle costruzioni regionali (-0,9 per cento) nello stesso periodo. La flessione è più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici, ma più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati, secondo la forma giuridica è derivata soprattutto dalle ditte individuali, nonostante l'aumento delle società di capitale.

 

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Martedì, 08 Gennaio 2019 07:24

Primo week end di saldi, positivo per confesercenti

Saldi in regione indagine Confesercenti E.R. sulle vendite del primo week end: soddisfazione degli operatori e fiducia anche per i prossimi giorni.

L'avvio dei saldi in Emilia Romagna nel primo week end di gennaio ha registrato mediamente un buon andamento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e una generale soddisfazione fra gli imprenditori commerciali e i consumatori. E' quanto emerge dall'indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti E.R. su un campione di imprese commerciali del settore abbigliamento, calzature e accessori della regione.

Il 70% degli intervistati ha confermato un aumento o un livello identico delle vendite nel primo week-end rispetto allo stesso periodo del 2018 e solo il rimanente 30% ha rilevato una diminuzione dei prodotti venduti.

Lo sconto medio praticato è stato del 30%, con un quarto degli intervistati che ha dichiarato di aver praticato già da questo primo week-end uno sconto superiore al 30% con un 5% delle imprese che ha applicato sconti del 50% o più.

Il valore dello scontrino medio è risultato, rispetto allo stesso periodo del 2018, invariato o superiore per più del 75% delle imprese.

Il valore medio dello scontrino è stato di 103,53 euro.

Quasi il 70% delle imprese ha manifestato soddisfazione rispetto all'andamento delle vendite e fiducia per i prossimi giorni di saldi anche perché la proposta, in termini di offerta, rimane alta, con un'ampia possibilità di scelta in termini di prodotti e taglie.

"Il dato è particolarmente significativo – afferma Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Emilia Romagna - perché, per le imprese del settore, i saldi continuano a rappresentare una percentuale significativa del volume d'affari annuale (pari al 30,21%) e vengono dopo i primi dieci mesi del 2018 che avevano fatto registrare una flessione delle vendite superiore al 2% parzialmente recuperate nel mese di novembre grazie al cosiddetto Black Friday e al periodo natalizio. Questo inizio serve a ridare un po' di fiducia alle imprese anche se appare sempre più necessario cercare di regolamentare in modo più preciso il fenomeno delle vendite on-line che, ad oggi, per quanto riguarda i grandi gruppi, sfugge spesso ad ogni regolamentazione amministrativa e fiscale generando una concorrenza poco leale e trasparente".

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Vendite rispetto 2018

 

 

 

 

 

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Valore scontrino

 

 

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Tasso di soddisfazione

 

Sommario Anno 18 - n° 01 06 gennaio 2019

1.1 editoriale
L'epifania, tutte le feste si porta via.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il latte spot
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. 1° gennaio col "riso" in bocca...
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 02/01/2019 - nuovi grafici -
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in fibrillazione e logistica ancora assente.
7.1 difesa idraulica Sulla difesa idraulica di Colorno. La posizione di AIPO
7.2 difesa idraulica La replica di AMO COLORNO a AIPO
8.1 ambiente Ambiente - lotta alla plastica, si comincia dai cotton fioc.
8.2 salute e consumi Snack al supermarket: via dalle casse dei supermercati.
9.1 ambiente Nuovo allarme ambientale.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 06 Gennaio 2019 10:12

L’epifania, tutte le feste si porta via.

Il conto alla rovescia è iniziato. Il 2019 sarà politicamente intenso e economicamente impattate se l'Italia in primis e l'Europa poi non dovessero incanalare correttamente le proprie risorse e potenzialità.

di Lamberto Colla Parma 06 gennaio 2019 - L'epifania è il confine tra il vecchio e il nuovo anno che avanza troppo rapidamente.

Da domani si entrerà, a tutti gli effetti, nel nuovo esercizio amministrativo che vede l'introduzione della fatturazione elettronica anche tra privati. Un ulteriore barriera posta a salvaguardia delle entrate dello Stato che va a incrementare i controlli su coloro che sono di per sé già controllabili e sottoposti a un peso burocratico e fiscale ormai insostenibile.

Ma così è, e il Governo Gentiloni dovette accettare l'introduzione anticipata della fatturazione elettronica per ottenere in cambio maggiore flessibilità da Bruxelles.

Il 2019 sarà però un anno storico per la concomitanza di due importanti eventi elettorali e per la definitiva separazione del Regno Unito dalla Unione Europea, completando l'ultima fase della Brexit dopo la ratifica dell'accordo sottoscritto, con non poche difficoltà interne, da Theresa May a pochi giorni dalla fine del 2018.

Si inizierà con l'elezione del Parlamento Europeo, quell'organo di Governo dell'Unione che dovrà nominare i nuovi commissari che andranno a sostituire l'accozzaglia capitanata da Jean-Claude Juncker, ennesima espressione della fallimentare impostazione europea voluta dall'asse Franco - Tedesco, e infine le elezioni amministrative che nel corso dell'anno vedranno impegnati circa il 50% dei comuni, 26 capoluoghi di provincia (di cui 5 di regione) con più di 100.000 abitanti e ben 6 regioni (tra le quali l'Emilia Romagna i cui elettori saranno chiamati alle urne presumibilmente a Novembre 2019).

Il Pd sarà quindi chiamato alla conta e alla resistenza dovendo difendere gli scranni di tutte e 6 le amministrazioni regionali in palio.

Mentre Lega e M5S dovranno cercare di mettere qualche bandierina in più rispetto al passato per poter "cantare vittoria". Le prime sconfitte che PD e "azzurri" dovessero registrare, potrebbero innescare una effetto domino e una diaspora dai due ex principali partiti nazionali contribuendo a alimentare i due movimenti di Governo, Lega e M5S, che si potrebbero così polarizzare ancor più segnatamente, l'uno verso destra e l'altro verso sinistra, portando però in eredità una maggiori difficoltà a proseguire la collaborazione sul contratto di governo.

Ma il 2019 sarà un anno cruciale anche per gli USA e Trump in particolare. La tenuta solida del Tycoon alle elezioni di medio termine deve aver spaventato i suoi detrattori che, pur cantando vittoria per la riconquista della Camera, stanno cospirando per un "impeachment" già in corso d'anno, nella funesta convinzione che il miliardario possa vincere nuovamente nel 2020.

Infine è molto probabile che il 2019 sarà segnato dalla definitiva incoronazione dell'economia cinese ai vertici mondiali e la perdita del -10% in un solo giorno di Apple, trascinando Wall Street a chiudere a -2,8% lo scorso giovedi, è solo una antipasto di quello che potrebbe avvenire nei prossimi mesi.

E in tutto ciò, l'Europa è troppo debole, politicamente e economicamente, per reggere l'onda d'urto dello scontro titanico tra USA e Cina.
Qualcuno ci lascerà le penne se l'UE non si ricompatterà rapidissimamente, alienando l'asse franco tedesco, tornando a ragionare da federazione di Stati, ognuno dei quali con risorse e potenzialità elevatissime, ma inespresse e ripristinando i valori fondamentali che furono la ragione della costituzione della idea di una Europa comune dei popoli.

Il conto alla rovescia è iniziato.

(per restare sempre informati sugli editoriali)

 

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 06 Gennaio 2019 08:48

Coraggio e paura

Si sente spesso affermare: «coraggio, non avere paura». Cos'è il coraggio e cos'è la paura? Il coraggio e la paura sembrano vivere in stretta simbiosi, uno accanto all'altro, mentre vivono le stesse situazioni, offrendo al contempo spunti differenti di riflessione e comportamenti.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 2 gennaio 2019 - Coraggio è una parola composta, che inizia il proprio cammino etimologico dal cuore: «avere cuore». La paura è un forte turbamento dell'anima che incute timore spingendo l'uomo alla fuga da se stessi, dal mondo, intesa come il tutto, o una sua parte. «Senza coraggio, non si vince la paura». «Coraggio alzati, non avere paura».
«L'imprenditore ha coraggio da vendere, non ha paura di investire il proprio patrimonio nel futuro della propria azienda».

«Il prode Achille affrontava le battaglie con coraggio, assoluto disprezzo del pericolo e senza paura». «Il coraggio del campione, superare i propri limiti, vincere la paura della sconfitta».

Infinite sono le situazioni nelle quali il coraggio e la paura sono gli attori protagonisti del nostro vissuto e del vivere quotidiano. Le frasi idiomatiche con le quali le persone comunicano si vestono del momento, e delle circostanza, nelle quali vengono proferite. Il coraggio deriva dal cuore, che grazie ai suoi battiti, è in grado di dare energia alla vita. Il cuore ha coraggio, e che coraggio. Qualcuno potrebbe dire: «ha coraggio da vendere, e non teme la paura». Il cuore è un condottiere valoroso, come il prode Achille, l'eroe chiave dell'Iliade, noto per la sua ferocia nel combattere, ma anche per la sua capacità di esprimere sentimenti di profonda umanità. Il cuore è un combattente nato e lotta ogni giorno per la vita delle persone, esprimendo in ogni circostanza il lato umano della sua presenza e la forza di generare emozioni. Il battito è il metronomo che tiene in vita il cuore, per consentirgli di produrre l'energia energia, fisica, mentale e spirituale necessaria a compiere azioni e immergere l'uomo nel profondo dei sentimenti. Le differenti circostanze pongono l'individuo nelle condizioni di affrontare con coraggio, o meno, le situazioni nelle quali viene a trovarsi, fortemente condizionate dallo stato d'animo e dalle condizioni fisiche in cui versa il suo cuore. Lo stato d'animo abilita le persone ad affrontare con energia le gioie, o le insidie, derivate dalle azioni messe in campo con il coraggio. Il cuore è sempre in ascolto, sente, percepisce la paura e mette l'uomo nelle condizioni di allerta per condurlo a riflettere, spingendolo a desistere o ad avanzare verso i propri desideri. La paura è l'espressione autentica dell'ignoto, della sfida con se stessi, dall'ombra della sconfitta e del'autostima corrosa dalla invidia altrui.

«La paura di sbagliare, cosa diranno gli altri». «E'un bellissimo progetto, coraggio, lascia perdere, non riuscirai mai a realizzarlo». Il cuore si preoccupa e, innanzi al muro della paura, modifica il proprio ritmo, un sussulto, e la frequenza inizia a farsi più elevata fino a raggiungere un livello dove cambia la consapevolezza del sé.
«Pensavo di avere coraggio, invece ho una paura tremenda, riuscirò nei miei intenti?». Il sangue che saliva e scendeva velocemente per i canali sotterranei, spinto dall'energia dell'essere e del fare, rallenta la corsa verso la razionalità per correre a ripararsi nell'intestino, nel secondo cervello, brain in the gut, dove stabilire una nuova dimora.

Il coraggio e la paura iniziano a duellare. Il terreno di gioco è il luogo dove avviene la sfida avvolto dagli spettatori che inneggiano al propri idoli, spinti dal desiderio di vedere luminosa la luce del loro destino. Il coraggio e la paura nascono insieme? Forse. Rimarrà per sempre un Mistero. Quello che sappiamo con certezza riguarda il contesto, familiare, sociale, relazionale che condiziona lo stato psicofisico della persona, facendo predominare il coraggio rispetto alla paura e viceversa.

Già l'etologo austriaco Konrad Zacharias Lorenz, diede una svolta epocale nella definizione dell'imprinting, posto in relazione al tempo con il quale le oche selvatiche, mamme, rimanevano accanto ai loro piccoli per un tempo minore o superiore alle 36 ore. Il coraggio e la paura sono scritti nell'imprinting, nel registro della persona. La famiglia è uno dei punti di partenza per dare coraggio alle persone e farle vincere la paura. Togliere il respiro al coraggio significa consolidare la paura e fare emergere il fallimento. L'identità del sé scompare a vantaggio del contesto, che eleva se stesso paladino della verità assoluta, incoraggiando in una direzione o nell'altra il corso delle decisioni e dei comportamenti altrui. La scuola e il lavoro per consolidare, e affermare, il valore del coraggio verso traguardi sfidanti. Il coraggio è una energia paragonabile alla forza della natura. La sfida verso NOI stessi?

Essere consapevoli della sua presenza dentro di NOI. Sapere della sua esistenza, conduce le persone a vedere la paura come una grande opportunità da impiegare per raggiungere il successo. Coraggio cuore, corri con me.

https://www.wikipedia.org/ 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

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Ben 10 milioni di euro. E' il plafond della convenzione stipulata da Emil Banca e Confartigianato Ferrara. Destinatarie sono le imprese che hanno necessità di finanziamenti a breve termine (liquidità) o a lungo termine (investimenti strumentali e beni). Detto più semplicemente, che vogliono crescere, ampliarsi, riqualificarsi. Attiva fino al prossimo 31 dicembre, non prevede limiti minimi e massimi di importo.

La richiesta deve essere tuttavia suffragata dal piano industriale e un peso ha il merito creditizio. Qualsiasi impresa - senza distinzione di comparto, pianta organica, longevità - può presentare domanda.

Grande soddisfazione si respira in Confartigianato. «Abbiamo fatto una convenzione con una banca che vuole esprimere la territorialità, la prossimità al mondo produttivo. Esattamente ciò di cui i nostri imprenditori sentono necessità e mancanza. Si tratta di una operazione che si traduce in concrete opportunità di crescita e in occasione di miglioramento della gestione di attività».

Oltre che la testimonianza, secondo Vancini, che «il mondo artigiano, che traina territorio e Paese, è reputato affidabile». Parole di compiacimento anche da Emil Banca. «Con questo accordo vogliamo ribadire la nostra vicinanza al territorio e a chi si occupa di economia reale. E cioè le tante piccole e medie imprese che rendono unico e vivace il nostro tessuto economico e che da sempre sono gli interlocutori privilegiati per il credito cooperativo - ha dichiarato Daniele Ravaglia, direttore generale di Emil Banca - Da oltre 120 anni la nostra Bcc opera ogni giorno, anche intrecciando relazioni e accordi come questo, con lo scopo di portare sviluppo, prima di tutto economico ma non solo, nelle comunità in cui siamo presenti e di cui ci sentiamo parte integrante».

«In un contesto finanziario particolare, in cui lo spread può subire variazioni in aumento, consente stabilità», la chiosa di Donatella Zuffoli, Responsabile Dipartimento Credito Confartigianato. Per informazioni, contattare sedi e filiali di Confartigianato ( www.confartigianato.fe.it ) ed Emil Banca ( www.emilbanca.it ).

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Sabato, 05 Gennaio 2019 07:20

Vendite in deciso calo

Nel terzo trimestre 2018 si è accentuato decisamente l'andamento negativo (-2,2 per cento). La tendenza riguarda particolarmente le vendite del dettaglio specializzato, in particolare non alimentare, ma anche alimentare, mentre iper, super e grandi magazzini hanno interrotto la propensione leggermente sfavorevole dei quattro trimestri precedenti. L'andamento è pesante per la piccola distribuzione, contenuto per la media impresa e lieve per attività con 20 o più addetti. Si allarga la riduzione delle imprese (-1,7 per cento).

I saldi invernali prendono il via in Emilia-Romagna il prossimo sabato 5 gennaio e l'auspicio è che possano rappresentare una opportunità di risvegliare i consumi.

Come emerge infatti dall'indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, dopo tre anni di variazioni negative contenute intervallate da sporadici incrementi, dal primo trimestre 2018 le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna sono in sensibile flessione. In particolare, nel terzo trimestre 2018 (ultimi dati disponibili appena elaborati), la tendenza si è accentuata con una perdita del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un calo di ampiezza non sperimentata dalla fine del 2014.

Peggiora coerentemente il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite, che scende a -15,0 da -11,1 punti.
Complice anche l'effetto della stagionalità, ci si attende un sensibile miglioramento dell'andamento delle vendite che sarà rilevato il quarto trimestre, tanto che il saldo tra le valutazioni risale da -0,7 a +9,9 punti.

Le tipologie. Il dettaglio specializzato non alimentare ha accusato la flessione più ampia delle vendite, -2,9 per cento. Per il dettaglio specializzato alimentare la correzione è stata sensibilmente più contenuta -1,1 per cento, mentre iper, super e grandi magazzini hanno interrotto la tendenza lievemente negativa dei quattro trimestri precedenti con un lieve aumento del +0,4 per cento.
La dimensione delle imprese. I dati mostrano una correlazione positiva dell'andamento delle vendite con la dimensione aziendale. La piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, accusa un calo del 3,1 per cento, le imprese di media dimensione, da 6 a 19 addetti, registrano una correzione dell'1,4 per cento, mentre le imprese con almeno 20 addetti subiscono solo un leggera flessione delle vendite (-0,4 per cento).

Il Registro delle imprese. La pressione sulla base imprenditoriale del dettaglio pare rafforzarsi. Alla fine del terzo trimestre 2018 erano attive 45.070 imprese del dettaglio, con un calo dell'1,7 per cento (760 unità) rispetto a un anno prima. A livello nazionale la tendenza negativa è risultata leggermente più contenuta (-1,3 per cento).

L'andamento è dato dall'ampia riduzione delle ditte individuali (-661 unità, -2,1 per cento) e da quella più rapida delle società di persone (-3,0 per cento, -297 unità). Queste ultime risentono dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina la crescita delle società di capitale (+4,6 per cento, +203 unità).

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Editoriale: - Buon 2019, senza il bazooka di Draghi. - La maschera della felicità - Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica - Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019 -

SOMMARIO Anno 17 - n° 52 30 dicembre 2018
1.1 editoriale
Buon 2019, senza il bazooka di Draghi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 lavoro marketing La maschera della felicità
7.1 amministrazione e fisco Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica
7.2 amministrazione e fisco Consiglio e Fondazione nazionale dei commercialisti: la fatturazione elettronica tra privati, ecco il manuale d'uso
8.1 ambiente Coltaro (PR), impianto di bonifica e canalizzazioni rimessi a nuovo
9.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 30 Dicembre 2018 08:36

Buon 2019, senza il bazooka di Draghi.

Con il 2018 termina anche l'azione di sostegno della BCE all'economia europea (QE Quantitative Easing), e a quella italiana in particolare, senza che i governi ne abbiano sfruttato appieno le potenzialità. E il futuro non per niente roseo.

di Lamberto Colla Parma 30 dicembre 2018 - C'è poco da stare allegri, se in questi ultimi quattro anni l'economia del nostro Paese ha chiuso la fase deflattiva e raggiunto quei risultati di leggera positività, lo si deve principalmente a tre fattori:
il primo in assoluto è il Bazooka di Draghi, ovvero il Quantitative Easing, QE per gli appassionati di finanza, quindi per il traino della crescita dell'economia mondiale che ha consentito alle nostre imprese di migliorare le performance estere e infine, ma non da ultimo, l'abbattimento di circa due terzi del prezzo del petrolio e conseguentemente dei costi industriali a esso legati.

Strasburgo-marzo2009-Euro-CIMG1716.jpgMa il pezzo da 90 l'ha giocato Mario Draghi, peraltro contro il volere della Germania e dei suoi vassalli, abbattendo i tassi interesse (per un certo periodo addirittura negativi) e promuovendo l'acquisto dei titoli di Stato dei Paesi dell'UE e in particolar modo dell'Italia.

A fine novembre era di 2.563 miliardi di euro il consuntivo dell'APP (Asset Purchasing Program), che ha consentito di trasformare la Bce in uno dei più grandi asset manager mondiali, imitando la BoJ (Banca Centrale Giapponese) e la Federal Reserve americana.

Un programma che però nei 4 anni, causa la mancanza di strategie d'investimento, non ha consentito di consolidare la ripresa economica per la zona euro e in modo particolare per l'Italia che non ha colto la palla al balzo per aggredire le politiche strutturali e incidere realmente sul debito pubblico e sugli investimenti.
Un obiettivo totalmente fallito (dai Governi pre giallo-verde, per la precisione), tant'è che il deflatore dei consumi privati (era all'1,1% nel 2015), dovrebbe attestarsi alla medesima percentuale del 2015 anche quest'anno, mentre per il 2019 ed il 2020 si prevede rispettivamente l'1,4% ed il 2,2%, come si desume dagli allegati alla lettera con cui il governo ha da pochi giorni concordato con la Commissione europea le modifiche alla manovra di bilancio.

 

Un 2019 che si preannuncia amaro se da Strasburgo non si inventeranno una politica monetaria che, facendo tesoro dell'esperienza QE appena conclusa, possa non solo tamponare ma promuovere una vera e propria strategia finanziaria, accantonando l'idea teorica e onirica che i mercati siano in grado di autoregolarsi.

A 10 anni dal Trattato di Lisbona (2008), quella che doveva essere la più grande e dinamica area del pianeta, con i suoi 500 milioni di abitanti ad elevata scolarizzazione, coesione sociale e forte delle comuni radici storiche, oltre a contenere un concentrato di potenze economiche mondiali (Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Spagna) di prim'ordine, si è trasformata in brevissimo in un'area ad elevata conflittualità dal punto di vista istituzionale, politico e sociale. Brexit, Gruppo di Visegrad e spinte autonomiste varie e Gilet Jaune sono il risultato delle politiche finanziarie, che hanno sostituito quelle sociali/economiche, responsabili della distruzione dei valori fondanti che i padri fondatori dell'Europa Unita avevano iniziato a coltivare a partire dal Trattato di Roma del 1958.

In mezzo a questo caos non resta che augurare un Buon anno a tutti e che la ragione torni a occupare i cervelli dei politici europei.

(per restare sempre informati sugli editoriali)

 

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Dicembre è il periodo della riflessione e dell'attesa, dove le persone cercano di immergere la propria anima nel silenzio, alla ricerca dell'armonia con se stessi, dove illuminare i sogni di nuove emozioni.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 30 dicembre 2018 - Il sogno trova la sua radice etimologia nel sonno, nel riposo, dove donare la quiete al corpo, alla mente e allo spirito, in attesa del giorno che verrà. Il sogno ha mutato nel corso del tempo il significato primordiale, identificandosi ora con i desideri delle persone, che trovano forma quando si addensano di sostanza, e diventano materia a stretto contatto con la realtà. Sognare è proiettare il riflesso della propria anima nella dimensione invisibile della realtà, dove cercare di toccarla con un dito, ogni volta che il sogno appare sempre più luminoso nei propri pensieri.

Platone, per bocca di Socrate, nel V libro della Repubblica, scompone il «sognare con il fare i sogni», ponendo la riflessione che «non è forse vero che quando uno sia nel sonno, sia da sveglio, creda che il simile sia non simile a un altro, ma lo stesso cui assomiglia?»

Sognare è dunque operare uno scambio d'identità, per cui ciò che è identico a se stesso viene dislocato e trasposto in un altro da sé». Non tutti i sogni sono realizzabili, ma cercando di dare loro una vera identità, in ragione delle singole virtù, ecco che l'invisibile diventa visibile, e si manifesta in tutto il suo candido splendore. Scrivere è un sogno che si è materializzato, che è diventato realtà. Significa, portare agli altri ciò che è dentro per donargli il senso di una nuova esistenza, a contatto il mondo circostante. Scrivere è un gesto che ti fa sentire vivo, quando le parole sono addensate di emozioni e di significati, e nella circostanza, trasmigrano altrove per entrare in contatto con altre emozioni, per accrescerne il valore e lo spirito. Una parola emoziona quando ha superato il confine della razionalità e agita il movimento naturale dell'anima. Dirla come Platone «le emozioni impediscono all'anima, alla mente e all'intelletto, di pensare correttamente».

Le emozioni si manifestano quando il sogno (l'immaginazione) incontra sulla propria strada la cultura. Contrariamente, Aristotele stabilisce una relazione tra ragione ed emozione. Sia in un caso che nell'altro, le emozioni sono lì per smuovere e l'uomo avverte immediatamente quando l'energia del corpo subisce un sussulto che lo porta a vivere una situazione rispetto ad un istante prima.
Scrivere è dare ordine ai propri pensieri e metterli in fila con le parole, come elaborare i dati digitali memorizzati in un computer. Le parole sono produzioni linguistiche, dotate di contenuto comunicativo che trovano nella coesione, e nella coerenza, la propria esistenza. La coesione ci riporta alle regole grammaticali che tengono unito un testo. La coerenza si riferisce alla relazione di significato tra le frasi, in modo da osservare il testo come una unità, e non come la disposizione sequenziale di parole, legate tra loro da simboli separati da pause.

Lo scopo è «Il lego per l'Ego», dove togliere l'Ego alle singole parole per legarle tra loro con un filo sottile fino a conferirgli la forma di un testo. Più che alle regole, quello che promana l'interesse del momento, è il valore del testo, per accompagnare il lettore a colmare di significati gli spazi bianchi che incontra tra una parola e l'altra. Vuoti apparenti da riempire con abbondanza, per riempire ciò che il testo non dice. Farsi prendere per mano dalle parole e addensarle di significati con le proprie aspettative, con i propri desideri, con i propri sogni. Fermarsi all'istante, quando l'emozione trabocca, per prendere fiato fino ad elevare se stessi dalla realtà, per accarezzare il sogno alla ricerca di nuove parole, e di nuovi stati d'animo, fino a quando il capitolo non dà ragione di essere stato vissuto nella sua pienezza. Rileggere, per tonare sui propri passi, alla ricerca di quel vuoto inosservato che esigeva di essere perlustrato. Ombre che chiedevano di essere illuminate, oppure luci che desideravano dare prova della propria esistenza. Un anno vissuto accanto alle parole, per donare loro l'eleganza, e la completezza che esigevano in ogni istante del tempo, quando l'inchiostro era pronto per riportare sul foglio di carta il desiderio di essere vissute. Stati d'animo alterni vissuti in prima persona, dove la ragione e l'emozione volevano primeggiare nel variegato campo degli argomenti trattati, assunti come punti di riferimento, per animare il confronto e la dialettica persuasiva e non con tutti i lettori, per donare loro uno spazio di riflessione, dove alleggerire le paure, abbassare l'altezza degli ostacoli e ridurre i limiti delle difficoltà.

Le parole sono gli alimenti principali di cui nutrirsi, perché rappresentano l'energia fondamentale per tenere in vita l'uomo. I Greci separavano l'esperienza della veglia con il sogno. Scrivere è riportare agli altri la propria esperienza, per donargli un momento dove sognare, una realtà distaccata dalla propria identità, dove ritrovare se stessi una volta che il sogno è svanito ed è diventato realtà. Un anno vissuto insieme, un sogno che vive ogni giorno grazie alle vostre emozioni. Buon anno.

Foto di Paolo Rebecchi, tratta dal libro: Finestre di casa nostra, Immagini e racconti di un anno diverso. Uno sguardo oltre le cose. Paolo Rebecchi e Guido Zaccarelli. Itaca edizioni.

Sitografia:
http://centrostudipsicologiaeletteratura.org/2013/02/il-sogno-in-platone/ 
https://www.wikipedia.org/ 

 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Pubblicato in Economia Emilia