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Domenica, 05 Febbraio 2017 08:38

2016. In Emilia Romagna vola il PIL e l'occupazione.

Economia. Nel 2016 in Emilia-Romagna Pil +1,4% e disoccupazione che scende al 6,9%, Bonaccini: "Regione leader in Italia, il Patto per il lavoro funziona". I dati Prometeia-Unioncamere: 47mila nuovi occupati. Il presidente della Giunta: "Avanti con ancora più convinzione. Continueremo a fare rete per crescita e sviluppo"

Bologna – Il Pil dell'Emilia-Romagna che cresce dell'1,4%, ben oltre il dato nazionale dello 0,9%, a livello di Francia (+1,3%) e Germania (+1,7%) e tale da farne la prima Regione in Italia davanti a Lombardia (+1,3%) e Veneto (+1,2%). E la disoccupazione regionale che con 47mila nuovi occupati in un anno scende al 6,9%, il valore più basso tra tutte le Regioni italiane, dietro solo a Trento e Bolzano.
Sono i dati sull'andamento dell'economia dell'Emilia-Romagna nel 2016 diffusi oggi (31 /1/17 ndr) da Prometeia e Unioncamere regionale.

"Sono numeri che confermano l'Emilia-Romagna quale regione leader nel Paese- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Nessuno pensava potessimo ridurre la disoccupazione di 2 punti percentuali nei primi due anni della legislatura, creando quasi 50mila nuovi posti lavoro solo negli ultimi 12 mesi. Una crescita dell'economia regionale che dimostra l'efficacia del Patto per il lavoro, grazie al quale con enti locali, imprese, sindacati, università e associazioni portiamo avanti azioni condivise che puntano a un obiettivo: creare sviluppo e occupazione, la nostra priorità. Una strada, quella del fare rete- chiude il presidente della Giunta regionale- che, consapevoli e orgogliosi della nostra forza, intendiamo seguire con ancora più convinzione, per creare opportunità di lavoro per chi ancora non ce l'ha e per aprire ancora di più l'Emilia-Romagna al mondo, attraendo persone, saperi e investimenti, altro che muri".

Pubblicato in Economia Emilia

Ambiente. Emergenza aria: Regione e Comuni anticipano le misure straordinarie previste al superamento dei 14 giorni di sforamenti. Riscaldamento non oltre i 19 e i 17 gradi; stop ai camini aperti; più controlli sulla mobilità. Domenica ecologica il 5 febbraio. Con il nuovo Piano aria integrato regionale: 90 misure strutturali per ridurre all'1% la quota di popolazione esposta all'inquinamento.

Bologna, 3 febbraio 2017

Riscaldamento entro i 19 gradi nelle abitazioni e i 17 nelle attività produttive e artigianali; divieto di utilizzo di camini aperti (alimentati con legno, pellet, cippato); potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nelle città. Sono le misure straordinarie, previste di norma allo scadere del 14° giorno consecutivo di sforamenti, che verranno anticipate su tutto il territorio regionale per far fronte all'emergenza inquinamento in atto in Emilia-Romagna e in tutta la Pianura padana.

Lo ha deciso oggi a Bologna la cabina di regia, convocata dall'assessore all'ambiente Paola Gazzolo, composta dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti. Tali misure si affiancheranno alla domenica ecologica confermata per il prossimo 5 febbraio in 28 Comuni. Arpae a sua volta metterà a disposizione anche il sabato e la domenica le mappe previsionali e i dati validati registrati nelle diverse stazioni di rilevamento.

"E' stato un incontro molto positivo. Di fronte a una situazione oggettivamente eccezionale, con superamenti dei valori limite anche di 4 e 5 volte, abbiamo condiviso un pacchetto di misure coordinate sul territorio regionale, alle quali diverse Amministrazioni hanno già deciso di affiancarne altre, omogenee per area geografica – ha spiegato Gazzolo - dal 2001 è in atto una progressiva riduzione dei superamenti e delle soglie di inquinamento, ma l'emergenza in atto dimostra che non bisogna abbassare la guardia. E' quello che stiamo facendo con questo pacchetto di interventi e che continueremo a fare con il nuovo Piano aria integrato regionale che nelle prossime settimane sarà all'esame dell'Assemblea legislativa. Un Piano coraggioso frutto del lavoro di squadra di tutta la Giunta, che si dà l'obiettivo di far scendere all'1% la quota di popolazione esposta a più di 35 superamenti l'anno di Pm 10, mette in campo 90 interventi di tipo strutturale e contemporaneamente riduce a 4 i giorni di sforamento necessari a far scattare i provvedimenti di emergenza". "Insieme alla cabina di regia - ha aggiunto Gazzolo - continueremo a monitorare l'attuazione delle misure concordate e l'evolversi della situazione".

Secondo l'attuale Piano aria, quando il limite giornaliero di Pm10 viene superato per 14 giorni consecutivi in una provincia, si possono applicare misure emergenziali aggiuntive nei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti. La decisione odierna di anticipare tali provvedimenti (i 14 giorni di sforamenti tecnicamente scatterebbero martedì prossimo), nasce dalla necessità di fronteggiare una situazione critica con picchi di Pm10 particolarmente elevati su tutto il territorio regionale, dovuti a un fenomeno di inversione termica, vale a dire la presenza di uno strato d'aria calda che scorre sullo strato d'aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti.

Dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo hanno interessato tutte le stazioni di pianura. L'1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con dati superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna. Valori insolitamente elevati sono stati misurati anche il 2 febbraio. Un miglioramento della situazione è previsto tra domenica e lunedì per l'arrivo di una perturbazione che dovrebbe favorire un rimescolamento dell'aria./PF

(Fonte: Regione ER)

Influenza aviaria: focolaio in un allevamento di tacchini a Sorbolo (Pr). Attivate tutte le misure per isolare il fenomeno, nessun rischio per il consumo di carni avicole. Per evitare ogni possibile rischio di diffusione del virus, è stato disposto il sequestro dell'allevamento e l'abbattimento - a partire da domani - degli animali.

Bologna, 3 febbraio 2017

Un focolaio di aviaria è stato riscontrato in un allevamento di tacchini a Sorbolo, in provincia di Parma. Per evitare ogni possibile rischio di diffusione del virus, è stato disposto, con ordinanza del sindaco, il sequestro dell'allevamento e l'abbattimento – a partire da domani – degli animali. Parallelamente, per isolare il fenomeno, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha siglato un'ordinanza che dispone l'istituzione delle zone di protezione (ZP) e di zone di sorveglianza (ZS), e l'adozione di una serie di misure. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, non vi è alcun rischio collegato al consumo di carni avicole.

Tutto è partito da un improvviso aumento della mortalità tra gli animali dell'allevamento, dove sono presenti 22.900 tacchini. Il Servizio veterinario dell'Azienda Usl di Parma è intervenuto tempestivamente: sono stati effettuati gli accertamenti clinici e gli esami di laboratorio previsti, e il Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova ha confermato che si tratta del virus dell'influenza aviaria. Come previsto dalla normativa nazionale e della Comunità europea a tutela della salute pubblica, per scongiurare ogni possibile rischio di diffusione del virus ad altre aziende avicole, è stato disposto, con ordinanza del sindaco di Sorbolo, il sequestro dell'allevamento e l'abbattimento degli animali: si inizierà domani, sabato 4 febbraio, e si concluderà all'inizio della settimana prossima.

Le misure di prevenzione

La Regione Emilia-Romagna ha disposto, attraverso l'ordinanza firmata dal presidente Bonaccini, tutte le misure necessarie per isolare il fenomeno, e l'Azienda Usl di Parma sta attivando i protocolli operativi per prevenire e contrastare la diffusione del virus. Oltre all'istituzione di zone di protezione e sorveglianza nel territorio dove si trova l'allevamento (con censimento di tutti gli allevamenti e degli animali presenti, prelievi, accertamenti clinici e campionamenti da parte dei veterinari e controlli straordinari, divieto di movimentazioni di volatili e prodotti), l'ordinanza prevede anche misure da applicare in tutto il territorio regionale.

Nello specifico, è sospeso l'utilizzo, nell'attività venatoria, di uccelli acquatici come richiami vivi. Inoltre, dev'essere mantenuta una netta separazione tra il pollame domestico e quello selvatico, sia a livello commerciale (per le aziende che vendono animali e prodotti) che rurale (chi alleva per sé). In particolare, gli animali presenti negli allevamenti all'aperto devono essere tenuti all'interno di capannoni. Nel caso in cui ciò non sia possibile, le aree di alimentazione e abbeveraggio del pollame non devono essere accessibili ai volatili selvatici. Su tutto il territorio regionale è vietato lo svolgimento di fiere, mostre e mercati con avicoli.

(Fonte: Regione ER)

Ambiente - Emergenza aria: secondo i dati Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. L'assessore Gazzolo convoca a Bologna la cabina di regia Comuni/Regione: "Servono misure straordinarie e coordinate su scala regionale a salvaguardia della salute dei cittadini". Alla riunione tutti i Comuni capoluogo e quelli con più di 30 mila abitanti. 

Bologna, 3 febbraio 2017

In Emilia Romagna continuano ad essere elevati e persistenti i valori di inquinamento. L'emergenza aria sarà al centro di una riunione con i Sindaci dei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti convocata oggi a Bologna dall'assessore regionale all'Ambiente, difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo. Lo ha annunciato la stessa Gazzolo ieri in apertura dei lavori della Commissione territorio, ambiente e mobilità, dedicati all'esame del nuovo Piano aria integrato regionale prima del passaggio in Assemblea legislativa.

"In considerazione degli elevati e persistenti valori di inquinamento - ha detto l'assessore Gazzolo - ho convocato la cabina di regia formata dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti per affrontare l'emergenza in corso e valutare quali misure straordinarie adottare in modo coordinato sul territorio regionale. Si tratta di una situazione che interessa non solo la nostra regione, ma tutta la Pianura padana come dimostrano gli elevati valori di Pm10 pari a 290 e 240 microgrammi per metro cubo misurati nel Bergamasco e nel Cremonese."

Secondo i dati forniti da Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio si sono verificati ulteriori aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura, fino ad una soglia massima di 204 microgrammi a Bologna. L'1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con valori superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna.

Anche la concentrazione di Pm 2.5 ha mantenuto valori eccezionalmente elevati, compresi tra 100 e 175 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura.

"Siamo di fronte a quello che tecnicamente si chiama un fenomeno di inversione termica – ha spiegato Gazzolo - ovvero la presenza di uno strato d'aria calda che scorre sullo strato d'aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti. Anche se le previsioni meteo annunciano un miglioramento nei prossimi giorni, dovuto all'afflusso di deboli ondate depressionarie, siamo di fronte a livelli di inquinamento che rendono opportuno applicare ulteriori misure a salvaguardia della salute della popolazione"./PF

(Fonte: Regione ER)

Prosegue il lavoro della squadra del Soccorso alpino proveniente da Bologna per la ricerca dei dispersi dell' hotel Rigopiano. Sono 39 gli operatori del sistema di Protezione civile emiliano-romagnolo impegnati nelle Marche. Provengono anche da Modena, Reggio Emilia e Piacenza. Al lavoro anche due squadre di Iren e personale dell'Amministrazione provinciale di Modena. Tra le località: Santa Vittoria in Matenano e Smerillo (Fm), Penna San Giovanni, Sarnano e Camerino (Mc), Comunanza e Montegallo (Ap).

Bologna, 20 gennaio 2017

Sono partite questa mattina da Parma altre due squadre di volontari della Protezione civile e nove operatori dell'Amministrazione provinciale dotati di mezzi pesanti per dare un rinforzo agli uomini già impegnati nell'emergenza neve presso il Comune di Santa Vittoria in Matenano (provincia di Fermo), una delle destinazioni indicate dalla Dicomac (Direzione comando controllo del Dipartimento nazionale della Protezione civile) per i contingenti di aiuti emiliano-romagnoli. Per rimuovere neve e ghiaccio da marciapiedi, strade e alberature sono attrezzati con un autocarro ribaltabile, turbine, frese e pale.

Per quanto riguarda la catastrofica slavina che ha investito l'albergo Rigopiano alle falde del Gran Sasso, una squadra del Soccorso alpino dell'Emilia-Romagna (Saer), proveniente da Bologna proseguirà per tutta la giornata il lavoro di ricerca dei dispersi con le sonde, nella zona attorno ai resti della costruzione, mentre una seconda da Parma sta facendo assistenza alla popolazione, nell'ascolano.

Queste nuove forze vanno ad aggiungersi alle due, sempre da Parma, già operanti a Santa Vittoria ed alle altre quattro in azione nelle Marche: due a Penna San Giovanni (Mc) dai coordinamenti del volontariato di Modena e Piacenza e due a Smerillo (Fm) dall'associazione Federgev e dal coordinamento di volontariato di Reggio Emilia, per un totale di otto squadre e 39 operatori, tra volontari e personale provinciale dall'Emilia-Romagna.

Nel frattempo sono operative a Sarnano e Camerino, nel Maceratese, le due squadre della multiutility Iren (10 persone) dotate di 4 mezzi spargisale e di 2 cestelli elevatori per rimuovere la neve dai tetti. L'aiuto dall'Emilia-Romagna copre anche il territorio di Ascoli Piceno, dove altre 16 unità di personale dell'amministrazione provinciale modenese (Servizi di viabilità e lavori pubblici), coordinate dal Sindaco di Palagano (Mo) e dotate di trattori, turbine, mezzi cingolati e spalaneve, hanno terminato i lavori urgenti di spalatura e rimozione degli accumuli nevosi sulle strade nel comune di Comunanza e stanno ora ripristinando la viabilità a Montegallo. Sempre sul territorio di Ascoli Piceno è stato attivato da Modena un ulteriore contingente di funzionari e operatori della Provincia con turbine e mezzi idonei a intervenire sulla viabilità.
Dalla prima scossa del 24 agosto 2016 si sono avvicendati in Centro Italia nelle emergenze terremoto che si sono concatenate, 1129 volontari emiliano-romagnoli, provenienti da circa 200 associazioni del territorio. /PF

(Fonte: ufficio stampa ER)

Sanità. Legionella a Parma: non ci sono ancora elementi sufficienti per identificare il ceppo clinico responsabile dell'epidemia; non si può quindi individuare con certezza la fonte ambientale. Consegnata la relazione finale dell'Unità di crisi istituita dalla Regione. Esclusi, come fonte di contagio, l'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e la rete delle derivazioni, il sistema di irrigazione del campo sportivo in zona Montebello e la Casa di Cura Città di Parma. L'assessore Venturi: "Continuano le analisi, gli esperti della Regione a disposizione delle istituzioni e dell'autorità sanitaria".

Bologna, 20 gennaio 2017

Il ceppo della Legionella, responsabile dell'epidemia che dal 22 agosto al 9 ottobre 2016 ha interessato la zona Montebello del quartiere Cittadella di Parma, non è stato ancora identificato, poiché dalle analisi di laboratorio non sono emersi elementi sufficienti. E non essendo stato identificato il ceppo epidemico, non si può al momento individuare con certezza la fonte ambientale responsabile dell'epidemia. Tuttavia è possibile escludere, come fonte di contagio, alcuni impianti: l'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e la rete delle derivazioni dall'acquedotto stesso, il sistema di irrigazione del campo sportivo collocato in zona Montebello e gli impianti della Casa di Cura Città di Parma.
Queste, in estrema sintesi, le conclusioni contenute nella relazione finale a cura dell'Unità di crisi istituita dalla Regione a supporto tecnico-scientifico del lavoro sul campo delle Aziende sanitarie locali.

E' stato un lungo ed approfondito lavoro quello messo in campo dai tecnici chiamati ad indagare sulle cause della epidemia verificatasi nei mesi scorsi a Parma, fatto di approfondite analisi epidemiologiche e ambientali. Ma, come accade in molti casi citati nella letteratura scientifica internazionale, l'indagine non ha ancora condotto ad una causa certa.

"E' ancora in corso, da parte del Laboratorio di riferimento di Modena, l'analisi genetica del materiale biologico sui campioni di 7 pazienti- sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- Analisi che richiede molto tempo, perché si basa su numerosi tentativi successivi di ricostruzione della sequenza genetica. Inoltre, continua l'analisi dei dati epidemiologici più dettagliati rilevati a dicembre. Non è comunque certo che, da queste ulteriori analisi, sarà possibile ottenere informazioni utili per individuare con precisione l'origine dell'epidemia: sono numerosi i precedenti, anche recenti, in cui nel caso di epidemie di Legionella non è stato possibile indicare la fonte. E questo non certo per una gestione delle indagini non sufficientemente adeguata, ma per la complessità e la difficoltà intrinseca delle indagini stesse. A questo proposito, anzi, voglio rivolgere un ringraziamento agli esperti per il lavoro importante che hanno svolto, comprese le simulazioni ambientali".

Il lavoro dell'Unità di crisi "volge dunque al termine", ma gli esperti scelti dalla Regione (il coordinatore tecnico-scientifico, Maria Luisa Moro, direttore dell'Agenzia sociale e sanitaria regionale, e il coordinatore operativo, Roberto Cagarelli, del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica) "rimarranno a disposizione- conclude l'assessore- delle istituzioni e dell'autorità sanitaria per eventuali necessità di approfondimento".

Le conclusioni della relazione, in sintesi

La relazione conferma che si è verificato un focolaio epidemico che ha interessato il quartiere Cittadella ed ha determinato 41 casi.

Il periodo di esposizione più probabile alla fonte ambientale per i casi correlati all'epidemia va dal 12-20 agosto 2016 (data della insorgenza del primo caso meno 2-10 giorni di incubazione) al 30 settembre 7 ottobre 2016 (data della insorgenza dell'ultimo caso meno 2-10 giorni di incubazione). L'andamento della curva epidemica è indicativo della esposizione ad una fonte ambientale comune.

L'evento è stato causato con elevata probabilità dalla dispersione nell'aria di Legionella pneumophila, a partire probabilmente da una fonte in grado di generare aerosol in ambiente esterno: torri e condensatori evaporativi, grandi scrubber, umidificatori d'aria collocati in ambienti esterni.

In mancanza di identificazione del ceppo epidemico, dunque, non è possibile individuare con certezza la fonte ambientale responsabile dell'epidemia. E' possibile invece escludere che alcune fonti ambientali possano essere state responsabili dell'epidemia. Soprattutto quelle che non determinano aerosol "importanti" all'esterno, per le quali siano stati effettuati prelievi ambientali durante o subito dopo il periodo probabile di esposizione, che sono risultati negativi per Legionella. Si escludono quindi la rete dell'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e quanto direttamente segue questa rete (le reti domestiche e il servizio di autolavaggio collocato nella zona Montebello); il sistema di irrigazione del campo sportivo in zona Montebello; la Casa di Cura Città di Parma.

Al momento non è possibile escludere che le torri di raffreddamento abbiano avuto un ruolo nel causare l'epidemia. Nel corso dell'indagine sono state ispezionate e controllate tutte le torri considerate potenzialmente a rischio, perché più vicine al quartiere dove si è verificato l'evento epidemico; oppure più distanti, ma compatibili con l'evento data la direzione dei venti prevalenti. Tuttavia, le ispezioni e le indagini ambientali non possono essere considerate conclusive nell'escludere il loro ruolo come potenziale fonte di contaminazione perché, quando è stato fatto l'accertamento, alcune erano state già spente e altre erano state sottoposte a bonifica.

In seguito all'Ordinanza del sindaco, sono stati identificate ulteriori siti con torri, ma ciò è avvenuto quando l'evento epidemico si era già concluso. La tipizzazione genica delle Legionelle identificate dalle torri ha portato alla identificazione dei tipi ST1 e ST37 diversi dall'unico tipo identificato in 1 solo paziente (ST146).

Gli esperti, da un punto di vista generale, consigliano una azione puntuale di controllo del rispetto delle indicazioni preventive contenute nelle Linee Guida regionali e nazionali, relative alla prevenzione della trasmissione di Legionella attraverso impianti in grado di generare aerosol. /CV

(Fonte: Regione ER)

Sisma e neve tengono in ginocchio il Centro Italia. Già sei squadre con 25 volontari partite dall'Emilia-Romagna. Si rafforza l'impegno della Regione e del sistema di volontariato di Protezione civile. 8 uomini del Soccorso Alpino regionale impegnati a Campotosto (Aq), dove si è verificata la slavina alle falde del Gran Sasso. Tra i luoghi di destinazione i comuni di Smerillo e Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo, e di Penna San Giovanni, a Macerata. L'assessore Gazzolo: "D'accordo con la Regione Marche, abbiamo dirottato gli interventi dove c'è maggiore necessità"

Bologna, 19 gennaio 2017

Si rafforza l'impegno della Regione Emilia-Romagna e del sistema di volontariato di Protezione civile per prestare soccorso alle comunità terremotate dell'Italia centrale, alle prese con l'emergenza neve.
Sono sei le squadre di volontari, per un totale di 25 persone, partite dall'Emilia-Romagna con destinazione Marche, quattro delle quali già all'opera soprattutto nelle attività di spalatura e sgombero della neve; ognuna è dotata di mezzi fuoristrada e di piccole turbine, per procedere alla rimozione della neve e del ghiaccio dalle strade e dalle alberature. Altre due squadre del Soccorso Alpino Emilia-Romagna sono impegnate con 8 uomini a Campotosto (L'Aquila), in prossimità del luogo dove si è verificata la slavina alle falde del Gran Sasso.

Inoltre, sono partite quattro squadre del gruppo Iren, dotate di mezzi spargisale e piattaforme aeree per l'asportazione della neve.

"D'accordo con la Regione Marche - sottolinea l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo- abbiamo deciso di destinare i soccorsi in provincia di Fermo, nei territori comunali di Smerillo e Santa Vittoria in Matenano, e di Macerata, in particolare a Penna San Giovanni. Interveniamo laddove riceviamo indicazioni di necessità e richieste da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile, con il quale stiamo operando in stretto e costante raccordo. Ringrazio tutti i volontari già partiti e pronti a farlo, come sempre la disponibilità della nostra gente è massima". /EC

emergenza neve sisma centro italia

Energia. Udienza conoscitiva su Piano energetico regionale e Piano di attuazione 2017-2019. Il relatore Iotti (Pd): "Piano ambizioso con risorse finanziarie adeguate" (249 milioni in tre anni)

La commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, e la commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, convocate in seduta congiunta, hanno svolto un'udienza conoscitiva sul Piano energetico regionale 2030 e sul Piano triennale di attuazione 2017-2019.

Relatore del provvedimento è Massimo Iotti (Pd). Attraverso il Piano energetico regionale (Per)– ha ricordato un tecnico regionale– la Regione stabilisce gli indirizzi programmatici della politica energetica finalizzati allo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, specificando gli obiettivi e le relative linee di intervento alla cui realizzazione concorrono soggetti pubblici e privati.

Il Per ha come riferimento temporale il 2030, viene attuato attraverso piani triennali e può essere aggiornato in considerazione di mutamenti del sistema energetico o per renderlo compatibile con gli impegni nazionali sui cambiamenti climatici e con gli obiettivi nazionali di promozione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili.

Il Piano di attuazione per il triennio 2017-2019– ha evidenziato il tecnico–, prevede lo stanziamento di circa 249 milioni di euro e ha lo scopo di individuare le azioni e le risorse per contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Per in termini di efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, ricerca di soluzioni energetiche in linea con lo sviluppo territoriale e l'integrazione delle politiche a scala regionale e locale con quelle a livello nazionale ed europeo.

Massimo Iotti (Pd), relatore del provvedimento, ha sottolineato come il percorso che ha portato all'elaborazione del Per e del Piano triennale sia stato "ampiamente partecipato e altamente qualificato". Gli obiettivi fissati nei Piani, ha evidenziato il consigliere, sono "molto impegnativi", ma le risorse stanziante per gli interventi sono "ingenti e finalizzate a generare un importante effetto moltiplicatore". Infatti – ha concluso Iotti –, il tema del finanziamento e del sostegno creditizio agli interventi è cruciale per l'efficacia dei Piani, così come "è trasversale anche rispetto agli obiettivi occupazionali del Patto regionale per il lavoro". Fabrizia Forni (Tavolo regionale dell'imprenditoria) ha espresso condivisione per l'impostazione del Per, sollecitandone una rapida approvazione in quanto coniuga "sostenibilità ambientale e qualità della vita con sviluppo economico e crescita occupazionale". Ha sottolineato, però, come "sia stata sottovalutata la capacità del sistema produttivo di sostenere finanziariamente gli interventi previsti dal Piano, necessari per conseguire gli obiettivi stabiliti". La sfida a carico della Ragione, quindi – ha evidenziato l'esponente del Tavolo dell'imprenditoria –, sarà di "integrare le risorse stanziate per non gravare troppo le imprese di costi e di dare corso alla massima semplificazione possibile degli iter autorizzativi e amministrativi". Infine, Forni ha sollecitato il sostegno alle Esco (Energy service company, le Società per la fornitura di servizi energetici) di minori dimensioni per consentirne l'accesso al credito, invitando la Regione "ad attivare uno specifico fondo di garanzia". Alberto Conti (Wwf regionale) ha ricordato come l'associazione ambientalista ritenga prioritario "incentivare la realizzazione di impianti per la produzione di energie alternative di piccole dimensioni e ben distribuiti sul territorio regionale, finanziando con particolare attenzione le smart grid (reti energetiche intelligenti)". Infine, ha sottolineato come il finanziamento della riqualificazione energetica degli edifici debba prevedere "forme spinte di incentivazione e sgravio fiscale".

Luigi Giove (Cgil regionale), pur esprimendo apprezzamento per il Per, ne ha ricordato alcune criticità. In merito alla mobilità, ha evidenziato come "il rinnovo del parco dei mezzi di trasporto pubblico e la riduzione delle emissioni inquinanti debbano armonizzarsi con gli indirizzi del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti (Prit)". Per quanto riguarda l'edilizia, ha sottolineato come "gli interventi per l'efficientamento energetico degli immobili residenziali e industriali debbano passare attraverso una forte e ben visibile incentivazione fiscale e debbano trovare un raccordo fondamentale con le nuove norme della legge regionale sull'urbanistica di imminente approvazione". Infine, ha invitato la Regione a istituire "il Tavolo regionale degli stakeholder" per monitorare l'applicazione del Piano triennale. Paolo Vettori (Assogasmetano) ha richiamato la necessità di tutelare la mobilità a gas metano, minacciata "dalla sconsiderata incentivazione della mobilità elettrica, peraltro difficilmente raggiungibile a causa dell'insostenibile onerosità degli interventi, e la conseguente repentina diffusione dei veicoli ibridi". Lorenzo Frattini (Legambiente regionale) ha sollecitato la Regione a promuovere con forza "l'obiettivo di una società regionale carbon free", attraverso una collaborazione sinergica fra tutti gli assessorati e le direzioni regionali. Ha poi invitato l'Ente regionale "a perseguire con maggior forza la mobilità integrata e il rafforzamento del trasporto pubblico locale, a partire da quello ferroviario". Inoltre, ha richiamato la necessità di "coinvolgere maggiormente il settore terziario nella direzione del risparmio energetico e della conversione alle energie alternative". Infine, per quanto concerne le biomasse, ha chiesto di "puntare sul biometano" e per quanto riguarda gli inceneritori (termovalorizzatori) ha invitato a "procedere alla loro prevista dismissione", nel timore che il potenziamento del teleriscaldamento, indicato nel Piano, possa rappresentare "un pretesto per mantenerli in funzione. Alberto Sogni (consorzio Leap), portavoce dei tecnopoli, ha espresso soddisfazione per il Piano energetico, invitando la Regione, sull'esempio della Lombardia, a "sfruttare maggiormente il potenziale energetico dei piccoli impianti a biomasse mediante l'introduzione di classificazioni di merito e certificazioni specifiche". Giuseppe Vischetti (Confindustria regionale), pur apprezzando lo sforzo della Regione di andare con decisione nella direzione della semplificazione delle certificazioni e delle procedure amministrative in materia di energia, ha sottolineato l'esigenza "di non disperdere le risorse finanziarie destinate al settore industriale" e ha sollecitato l'Ente regionale a "intervenire sul Governo per integrarle". Vittorio Bardi (associazione "Sì rinnovabili no nucleare") ha invitato la Regione a promuovere nell'ambito delle politiche energetiche "una forte innovazione non solo sotto il profilo tecnologico ma anche sotto l'aspetto culturale, attraverso il massimo coinvolgimento possibile della società regionale". Luigi Castagna (Confservizi regionale), concordando nel definire "sfidanti" gli obiettivi del Per, ha sottolineato la necessità di coinvolgere "in questo processo di sensibilizzazione diffusa non solo le aziende, ma anche le famiglie". Inoltre, di fronte alla proliferazione di decreti in materia energetica, ha evidenziato che "le aziende avvertono soprattutto il bisogno di regole certe e durature". Infine, Castagna ha sollecitato la Regione ad accompagnare l'importante crescita di start up con l'avvio di percorsi di formazione adeguata di operatori energetici qualificati, dato che il vero grande obiettivo è "favorire il processo di sostituzione tecnologica velocizzandone le procedure".

L'assessore regionale al Piano energetico e all'economia verde, Palma Costi, ha concluso l'udienza conoscitiva ricordando che "quello che la Regione sta cercando di fare con il Per è costruire insieme a tutti gli attori le modalità per rendere gli obiettivi concreti attraverso uno stretto raccordo a livello regionale". Non si tratta di un lavoro semplice, ha sottolineato l'assessore, ma "il coordinamento istituzionale con i Comuni, sempre più forte nel corso degli anni, ci rafforza nella convinzione che riusciremo a centrare gli obiettivi prefissati".

(Fonte Regione Emilia Romagna - Luca Govoni/Francesca Mezzadri - 9 gennaio 2017)

Il commissario Bonaccini e i parlamentari dell'Emilia stanno lavorando per inserire le norme nel 'Milleproroghe'. L'assessore Costi: "Si tratta di misure di vitale importanza per i nostri territori"

Bologna, 13 gennaio 2017

Esenzione Imu per le popolazioni colpite dal sisma del 2012: "La Regione Emilia-Romagna ha già presentato la richiesta per questa e altre deroghe, e sta proseguendo col Governo il lavoro per poter fare inserire le norme nel cosiddetto Milleproroghe". Tale impegno, peraltro, è stato confermato ieri dal Commissario delegato per la ricostruzione, Stefano Bonaccini, anche nell'ambito del Comitato istituzionale con i sindaci svoltosi a Bologna per fare il punto sulla situazione e sul programma per il 2017.
Così l'assessore alla Ricostruzione post-sisma, Palma Costi, replica ai rilievi della Lega Nord nel merito delle proroghe per l'area colpita dal terremoto. "Si tratta di norme di vitale importanza per i nostri territori- ha commentato-, che vanno recepite dai provvedimenti attualmente in discussione o in fase di conversione. E' un lavoro che il Commissario Stefano Bonaccini e i parlamentari del territorio stanno svolgendo concordemente col Governo. In particolare la proroga dell'esenzione Imu è uno di quelli che era già stato presentato in sede di legge di stabilità e non accolto a causa dell'iter accelerato di approvazione, e che è stato già riproposto per essere inserito nel decreto Milleproroghe, insieme anche alla proroga della sospensione dei mutui Cassa Depositi e Prestiti e Mef per i Comuni del cratere, la proroga delle agevolazioni previste dalle Zone Franche Urbane e la sospensione dei mutui per le abitazioni private danneggiate". /Va.Ma.

(Fonte: Regione ER)

Qualità dell'aria. Quasi 300 milioni per un pacchetto di 90 azioni per combattere lo smog: Pm10 dimezzate, traffico -20%, spostamenti in bici al 20%. Dal 2017 eco-bonus per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti, in arrivo oltre 600 nuovi autobus, interventi per mobilità sostenibile ed efficienza energetica di edifici e imprese. La Giunta approva il nuovo Piano aria integrato regionale (Pair) 2020, che inizierà l'iter consiliare in Assemblea legislativa entro fine mese. Il ministro Galletti il 30 gennaio in Regione per fare il punto su risorse aggiuntive e nuove azioni comuni nel bacino padano per migliorare la qualità dell'aria. 

Bologna, 10 gennaio 2017

Polveri sottili dimezzate e nelle città meno traffico, più aree verdi, pedonali e spostamenti in bicicletta. Poi trasporto pubblico, con autobus nuovi al posto di mezzi vecchi, e sostenibilità con ecoincentivi da 2.500 euro per rottamare i veicoli commerciali leggeri più inquinanti e promozione della mobilità elettrica. L'impegno della Regione per vincere la lotta allo smog si concretizza nel nuovo Piano aria integrato regionale (Pair),sostenuto con circa 300 milioni di euro di investimenti da qui al 2020, per migliorare la qualità dell'aria in Emilia-Romagna.

Approvato dalla Giunta, il Piano arriverà in Assemblea legislativa entro gennaio, per l'avvio dell'iter consiliare finalizzato all'approvazione definitiva. Il testo, nei mesi scorsi, è stato discusso con i Comuni, i territori e le associazioni di categoria, economiche e ambientaliste. L'obiettivo del Piano è far scendere dal 64% all'1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l'anno per le Pm10 e assicurare il rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici sull'intero territorio emiliano-romagnolo. Si prevede inoltre una riduzione delle emissioni, rispetto al 2010, pari al 47% per le polveri sottili (Pm10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per l'anidride solforosa.

Nei 30 comuni dell'Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti e nell'agglomerato di Bologna si punta alla riduzione del 20% del traffico, all'estensione delle Zone a traffico limitato fino al 100% dei centri storici e delle aree pedonali fino al 20%. E ancora: al 20% degli spostamenti in bicicletta, con 1,5 chilometri di piste ciclabili per abitante, e ad accrescere, sempre del 20%, le aree verdi, oltre alla piantumazione di un albero per ogni nuovo nato.

Entro il 2018, poi, si vuole raggiungere il 50% di "acquisti verdi" di beni e servizi da parte delle Amministrazioni pubbliche del territorio, come previsto dal Piano del Green public procurement.

Le misure: eco-incentivi per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti

Il Piano interviene in diversi ambiti per contrastare l'inquinamento, attraverso la realizzazione di 90 misure trasversali, fra cui lo stanziamento di 2 milioni di euro di ecoincentivi per la rottamazione, nel 2017, dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6, alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti.

Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di ricarica, ecc...) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano.

Per l'efficienza energetica degli edifici delle attività produttive sono previsti fondi per 67 milioni di euro, 53 milioni per la riduzione delle emissioni in agricoltura e 14 milioni per interventi di mobilità sostenibile.

Verranno inoltre sostituiti almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano, pari al 20% dei mezzi circolanti, per un investimento di 160 milioni. Di questi 80 milioni sono cofinanziati dalle aziende di trasporto pubblico locale.

Tra le novità, anche il divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna, nelle zone di pianura sotto i 300 metri per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento più sostenibile.

Le limitazioni al traffico nei centri abitati dei 30 Comuni con più di 30 mila abitanti e nei Comuni della cintura di Bologna aderenti alle misure del Pair 2020, nel periodo autunno/inverno varranno per i veicoli a benzina fino all'Euro 1, diesel fino all'Euro 3, ciclomotori e motocicli fino all'Euro 0.

Dal 1° ottobre 2018 la limitazione sarà estesa a tutti i veicoli diesel Euro 4; dal 1° ottobre 2020 anche ai mezzi a benzina Euro 2 e ai restanti veicoli (benzina, gpl e metano e per le due ruote) fino all'Euro 1 incluso.

Gazzolo: "Interventi strutturali, stop alla logica dell'emergenza"

"Lunedì 30 gennaio, in Regione, il Ministro Galletti incontrerà i rappresentanti di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per concordare nuove azioni comuni e risorse aggiuntive per migliorare la qualità dell'aria nel bacino padano", annuncia l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo. "Si uniranno alle azioni del Pair2020, frutto di un approccio trasversale che riguarda tutti i settori che incidono sulla qualità dell'aria: trasporti, riscaldamento domestico, agricoltura, energia e attività e attività produttive", sottolinea Gazzolo. I dati del 2016 sulle concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna confermano un trend positivo e segnano uno dei migliori risultati dell'ultimo decennio: solo otto stazioni su 43 hanno superato il valore limite giornaliero di Pm10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni, mentre nel 2015 erano state 23 stazioni. "L'obiettivo è rafforzare ulteriormente questa tendenza- conclude l'assessore Gazzolo- l'attuazione integrata di misure regionali e statali va appunto in questa direzione".

(Fonte: Regione Emilia Romagna)