Mercoledì, 03 Febbraio 2016 13:20

L'abbinamento bizzarro: dolci di Carnevale e vino

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Un abbinamento insolito che offre tante possibilità di accostamenti. Ad ogni dolce il suo vino: i consigli per esaltare il sapore dei dolci tipici della tradizione che accompagnano la festa del Carnevale. Semplici e rigorosamente fritti si abbinano perfettamente al nettare di Bacco.

di Cecilia Novembri

Parma, 3 febbraio 2016

Frappe, chiacchiere, struffoli e graffe, frittelle di mele, bignè di San Giuseppe, crostoli, cenci fritti, largo sfogo alla fantasia carnevalesca! Anche in tema di Carnevale il nostro paese, gastronomicamente parlando, ci offre una varietà smisurata di dolci, ognuno legato ad una tradizione e leggenda regionale, ma tutti uniti da una comune caratteristica: rigorosamente fritti! Dolci universali, semplici ed è proprio la semplicità il segreto del successo su tutte le tavole imbandite per il Carnevale e anche della conseguente abbinabilità al nettare di Bacco.

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La base leggermente dolce con richiami agrumati appena percepibili è qualcosa con cui si possono bere molti vini dolci, possibilmente non troppo dolci ed evitando esuberanze alcoliche e strutture. Tenendo presente che per le fritture sono preferibili le Bollicine, l'abbinamento ideale è sicuramente con un fresco e profumato Moscato d'Asti, dolce, ma non stucchevole, con un inimitabile aroma muschiato del vitigno di provenienza, un sapore delicato ed intenso, che ricorda il glicine ed il tiglio, la pesca e l'albicocca, con sentori di salvia, limone e fiori d'arancio. Per le Castagnole o le frittelle di mele sempre ben accolto un Brachetto d'Acqui, rosso rubino molto chiaro, una spuma vivace di colore rosa e perlage persistente, un profumo intenso, aromatico, caratteristico con sfumature di rosa, morbido, amabile, elegante con sensazioni di mandorla amara e noce moscata.

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Con la presenza di farciture alla crema o cioccolato possiamo sicuramente affidarci ad un ricco vino passito o una vendemmia tardiva, dove ci si può veramente sbizzarrire con molteplici varietà provenienti da ogni regione italiana. A partire dal Passito di Pantelleria, sempre una garanzia, o un Recioto di Soave, le cui uve attaccate dalla muffa nobile dona sentori di frutta candita e spezie. Se ci si spinge oltre confine si può approdare in Germania, con un Riesling Auslese: ricco e potente, con note candite e piccanti, al primo sorso è percepibile un ventaglio di spezie, lo zafferano, il ginger, il curry e il pepe, con un gradevolissimo sottofondo di frutta candita. Tutta una scoperta!

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