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L'Unicef vicino ai bambini ricoverati al Policlinico. Tradizionale appuntamento con la consegna delle "Pigotte": 50 bambole donate ai piccoli degenti per sostenere i bambini meno fortunati.

Modena, 5 maggio 2016

Appuntamento tradizionale con le Pigotte dell'UNICEF ieri mattina, mercoledì 4 maggio nelle degenze di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena. La delegazione dell'UNICEF, guidata dalla prof. Fiorella Balli è stata accolta dal prof. Lorenzo Iughetti, Direttore della Struttura Complessa di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica e dalla dottoressa Monica Cellini, referente per l'Oncoematologia Pediatrica, dalle maestre dello Spazio Scuola e Spazio Incontro, da Mirella Cantaroni, referente aziendale del volontariato. Erano presenti Anna Mucciarini in rappresentanza dell'Associazione Regina Elena Onlus e Giovanna Vignoli. Presidente di Curare il Dolore Onlus. Quest'anno saranno 50 le Pigotte donate al Policlinico da UNICEF.

La donazione di una Pigotta a tutti i bambini e le bambine ricoverati al Policlinico di Modena rientra in una lunga e proficua collaborazione tra la Pediatria, l' Onco-Ematologia Pediatrica e UNICEF, che, anche quest'anno, come di consueto, si è ripetuta nell'approssimarsi della festa della Mamma, che si celebrerà domenica 8 maggio. Le 50 Pigotte, che verranno donate, sono le classiche bambole di pezza fatte in casa, che dal 1988 sono diventate un simbolo per le campagne di raccolta fondi promosse dall'UNICEF. "Adottando una Pigotta – spiega Fiorella Balli dell'UNICEF - si ha modo di finanziare la vaccinazione di bambini meno fortunati, contro alcune delle più diffuse malattie che causano l'alta mortalità infantile in tante zone del mondo: poliomielite, difterite, pertosse, morbillo, tetano e tubercolosi". Regalando la bambola UNICEF ai bimbi malati si vuole donare loro un sorriso e associarlo al sorriso di bambini di altri Paesi che saranno preservati da gravi malattie infettive.

Quest'anno UNICEF ha beneficiato della vicinanza di due importanti sodalizi modenesi, noti per le loro attività benefiche: l'Associazione Internazionale Regina Elena Onlus (AIRH) e l'Associazione Curare il Dolore (CID) che con una donazione a UNICEF consentiranno ai bambini in difficoltà del mondo di ricevere un sostegno per l'attuazione dei loro diritti. Quest'anno i fondi ricavati dalla vendita delle Pigotte saranno destinati al progetto di UNICEF "Vogliamo zero" che contrasta la mortalità infantile.

L'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE REGINA ELENA ONLUS sezione di MODENA L'associazione è nata nel novembre 1985, apartitica ed apolitica ed è presente in 56 diversi paesi. Il suo scopo principale è di aiutare concretamente e direttamente chi ha davvero bisogno. Lo scopo dell'Associazione Internazionale Regina Elena si può riassumere nel moto di Elena di Savoia "Regina della Carità", insignita dalla Rosa d'oro della Cristianità da Papa Pio XI: "SERVIRE".

CID - CURARE IL DOLORE ONLUS
Associazione di volontariato attiva nel modenese dal 1998 con sede a Castelfranco Emilia presso l'Ospedale Regina Margherita. Nel 2015 è stata aperta inaugurata una seconda sede a Modena.
L'Associazione favorisce, sostiene e promuove iniziative e progetti solidali per diffondere su tutto il territorio provinciale il livello minimo di cura del dolore. Il dolore è ancora considerato solo un sintomo, spesso da accettare o comunque da curare in via secondaria rispetto alla malattia principale. Con la legge 38 del 2010 finalmente, anche nel nostro Paese, si afferma il diritto alla cura del dolore. Da questo assioma – curare il dolore – nasce CID che sviluppa la propria azione secondo diverse direttrici: dalle iniziative di sensibilizzazione alla lotta contro il dolore alle azioni a sostegno delle persone malate, passando per l'aiuto alle famiglie nei percorsi di assistenza.

(Fonte: ufficio stampa USL MO)

Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola è stato gradito ospite del Policlinico di Modena nel corso della XXIV Giornata del Malato. Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,5), questo il tema dell'edizione 2016.

Modena, 11 febbraio 2016

Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola è stato gradito ospite del Policlinico di Modena nel corso della XXIV Giornata del Malato che, come ogni anno, si si è celebrata oggi, 11 febbraio, giorno della prima apparizione della Madonna a Lourdes. Mons. Castellucci ha accettato l'invito del direttore generale, Ivan Trenti e del Parroco, don Ilario Cappi, a incontrare non solo una rappresentanza dei pazienti ma anche dei professionisti che ogni giorno lottano con la malattia. Il tema di quest'anno è tratto dal vangelo di Giovanni (Gv 2,5) e raccomanda di affidarsi a Gesù qualsiasi cosa accada, un tema quindi davvero significativo quando declinato in un ambiente come l'Ospedale dove ogni giorno si vive e si lotta contro la malattia. L'incontro è stato trasmesso in diretta sul canale interno del Policlinico a beneficio di tutti i ricoverati. Dopo il saluto del Direttore generale Ivan Trenti e del Direttore delle professioni sanitarie Annarita Garzia, Mons. Castellucci ha parlato per un'ora con gli operatori e i rappresentanti delle associazioni di volontariato, ascoltando anche l'intervento di alcuni professionisti. Alla fine dell'incontro, l'Arcivescovo ha firmato il libro d'Onore degli Ospiti del Policlinico prima di recarsi in visita ai pazienti ricoverati in alcuni reparti del Policlinico: l'Ematologia, l'Oncologia, Hospice al Padiglione Beccaria e l'Ostetricia al VI piano, accompagnato dal Direttore Generale, dal Direttore delle Professioni sanitarie e accolto dagli operatori. Alle 16,00 ha celebrato la funzione nella cappella del Policlinico.

giornata del malato Erio Castellucci libro onore rid

DICHIARAZIONI

Mons. Erio Castellucci: "Chi fa terapeuta ha una marcia in più, deve avere il coraggio di chinarsi sull'ammalato. Non siamo mai perfettamente sani, ma vediamo in chi ci cura dei segni della premura di Dio. La medicina non sempre riesce a fare miracoli, ma il vero miracolo è l'umanità verso chi soffre che va trattato come un essere umano anche quando la prognosi è infausta. Il Dialogo con paziente, l'importanza di lanciare un ancora di umanità verso chi in quel momento ha bisogno di tutto, sono aspetti fondamentali dell'assistenza, dove la relazione umana è un vero balsamo per chi soffre. Gli operatori sanitari si chinano verso il malato come faceva Gesù e come lui lottano per rialzarlo. Vi auguro di continuare ad essere persone così significative per tutti coloro i quali continueranno ad avere bisogno dell'ospedale."

Dott. Ivan Trenti: "Davvero un bel pomeriggio. Mi hanno molto colpito soprattutto due passaggi del discorso di Don Erio, come lui stesso ha chiesto di essere chiamato. L'avere il coraggio di chinarsi e tenere la mano al malato e il dialogo come ancora per aiutarlo ad alzarsi sono a mio avviso due messaggi fondamentali per chi fa assistenza e ringrazio tutti gli operatori di questo Policlinico che si impegnano ogni giorno al massimo per dare questo tipo di assistenza ai nostri pazienti. Un grazie va anche alle associazioni di volontariato che supportano il nostro ospedale. Credo che questo pomeriggio sia stato davvero significativo e mi permetto di invitare di nuovo, don Erio, in diretta, alla Giornata del Malato 2017."

La Giornata del Malato

La Giornata Mondiale del Malato è stata voluta da San Giovanni Paolo II nel lontano 1992, ha lo scopo di sensibilizzare le comunità cristiane e la società civile sui problemi della cura e dell'assistenza nei confronti di chi soffre, richiamando – altresì - l'impegno sociale del volontariato sanitario, aiutando i malati a sentirsi soggetto attivo nella comunità, non solo cristiana, e ponendo l'accento sulla necessità di pervenire ad una effettiva umanizzazione della cura e dei luoghi di cura.

(Fonte: ufficio stampa Usl MO)

Prevenzione del tumore al seno: al Policlinico la prima tomosintesi 3D, grazie alla donazione di GA Operations. La donazione, del valore di oltre 170.000 euro, effettuata da GA Operations, importante azienda del nostro territorio che permette di scoprire lesioni che sfuggono alla mammografia tradizionale. -

Modena, 25 gennaio 2015

Attiva al Policlinico la prima tomosintesi mammaria tridimensionale, donata da GA Operations S.p.A. L'apparecchiatura, che sarà a disposizione della rete provinciale per la lotta al tumore al seno, è stata consegnata alla Struttura Complessa di Radiologia del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Pietro Torricelli. Si tratta del modello Selenia Dimensions© Avia Tomo Ready della Hologic, uno strumento di ultima generazione che permette una estrema accuratezza diagnostica nello scoprire e localizzare le lesioni mammarie e di evidenziare quelle che possono sfuggire alla mammografia tradizionale bidimensionale, grazie alla combinazione di immagini acquisite a due dimensioni, a tre dimensioni e con tomosintesi tridimensionale multi-strato. La tomosintesi verrà utilizzata come diagnostica di secondo livello alla quale si accederà sulla base della valutazione di ogni singolo caso, effettuata dal Radiologo Senologo.

L'apparecchiatura è stata consegnata nei giorni scorsi al Policlinico, nel corso di un incontro informale, dai rappresentanti di GA Operations: Stefano Omer Orsi, Direttore Polo Industriale di Modena, Paola Gobbi, Responsabile Servizi Generali ed Antonella Sghedoni, Responsabile Controllo di Gestione. I donatori sono stati accolti dal Direttore Generale del Policlinico Ivan Trenti, da Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento Interaziendale Integrato Diagnostica per Immagini (D.I.I.D.I.) e da Rachele Battista, radiologo del Policlinico.

«Grazie a questa ulteriore acquisizione tecnologica – commenta il Direttore generale Ivan Trenti – il Policlinico è in grado di offrire alle proprie pazienti e alla rete provinciale un decisivo strumento di diagnosi del tumore al seno, che affianca e potenzia lo Screening di primo livello e le indagini di secondo livello svolte nel nostro ospedale. Siamo quindi grati alla GA Operations per la sensibilità dimostrata verso il nostro Policlinico in un settore strategico, quello della lotta al cancro della mammella. A questo proposito vorrei anticipare che il Percorso Diagnostico Terapeutico del Policlinico ha avviato l'iter di certificazione dell'European Society of Breast Cancer Specialist (EUSOMA), il massimo organismo scientifico europeo che si occupa del tumore al seno. Una volta concluso, il percorso attesterà gli elevati standard sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista della casistica e delle terapie raggiunti dal Policlinico».
«Un grande Grazie va ai nostri colleghi – commenta Stefano Omer Orsi, Direttore Polo Industriale di Modena - La realizzazione di questo importante progetto, infatti, è stata possibile grazie anche al contributo delle oltre 400 persone di GA Operations Sede di Modena. Conosciamo la sensibilità dei nostri dipendenti verso i progetti benefici, ma la loro risposta ha stupito anche noi». Nelle prossime settimane i radiologi senologi del Policlinico visiteranno lo stabilimento di GA Operations per sensibilizzare sulla prevenzione le dipendenti dell'Azienda e ringraziare della donazione.

La mammografia tradizionale

La mammografia bidimensionale (2D) rappresenta l'esame gold-standard di diagnostica senologica, in quanto consente di effettuare diagnosi precoce di tumore al seno, riducendo sia il numero di tumori diagnosticati in fase avanzata che il tasso di mortalità. Tuttavia, una percentuale significativa di tumori (fino al 40%) può non essere identificabile, in quanto caratterizzata da segni minimi e non sempre riconoscibili all'esame mammografico iniziale. «Il problema – spiega Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento Interaziendale Integrato Diagnostica per Immagini - è legato al più importante limite della mammografia 2D, ovvero la densità mammografica; infatti, la valutazione di strutture tridimensionali, quali i corpi mammari, mediante un esame bidimensionale come la mammografia 2D, comporta la sovrapposizione delle diverse componenti del tessuto fibro-ghiandolare mammario denso, che può limitare la visibilità di lesioni neoplastiche. Le conseguenze sono, da un lato la difficoltà a riconoscere le lesioni più piccole, dall'altro il rischio di avere "false immagini" e reperti sospetti, che rendono incerta l'interpretazione dell'esame mammografico 2D».

La tomosintesi 3D

La Tomosintesi Digitale della mammella (Digital Breast Tomosynthesis, DBT) rappresenta un'ottima soluzione a questo problema. La DBT è una tecnica di imaging tridimensionale che elabora diverse proiezioni bidimensionali, ottenute mediante la rotazione del tubo radiogeno intorno alla mammella in esame, ricostruendo poi immagini volumetriche tridimensionali della mammella stessa. «La DBT permette di visualizzare la quasi totalità di quelle lesioni che possono sfuggire alla mammografia tradizionale - conclude il prof. Torricelli – Dal momento però che la DBT si basa su esposizioni multiple, va attentamente valutato il rischio di accrescere la dose di radiazioni, rischio che si può minimizzare effettuando esposizioni a basse dosi, in modo che ogni acquisizione con DBT corrisponda a circa il 5-10% di dose di una singola proiezione mammografica. E' importante, infatti, ricordare che le radiazioni vanno sempre limitate allo stretto necessario, secondo un criterio di ottimizzazione basato sulla valutazione del rapporto costi-benefici».

Gli utilizzi

La DBT ha importanti applicazioni sia nel campo dello Screening, dove permette la riduzione dei richiami, cui consegue un aumento della sensibilità e della specificità del programma di Screening e la riduzione dell'intervallo di tempo tra esame e diagnosi definitiva. Poiché la DBT consente di superare il limite della densità mammaria, appare più agevole l'identificazione delle lesioni espansive, con migliore caratterizzazione della loro forma e contorni, nonché dell'ampiezza e dell'architettura delle distorsioni parenchimali. Anche nei seni a prevalente componente adiposa, l'apporto migliorativo della DBT è rappresentato da una maggior capacità di individuazione di lesioni di piccole dimensioni, che possono talvolta sfuggire alla mammografia 2D. È inoltre possibile effettuare un eventuale campionamento bioptico della lesione utilizzando le coordinate generate dalla DBT. Nel campo della mammografia clinica la maggiore accuratezza della DBT permette una riduzione degli esami di II e III livello (ago-aspirati, biopsie, mammo-RM), che impattano sensibilmente sul carico di ansia e apprensione delle pazienti oltre che sulla spesa sanitaria.

La DBT trova pertanto ampie prospettive di applicazione nella valutazione delle mammelle ad elevata densità radiografica, tipiche della donna giovane, sia nella fascia di età pre-screening (40-44 anni), sia nelle pazienti che presentano rischio elevato di sviluppo di carcinoma mammario su base genetico-familiare che vengono sottoposte a specifici programmi di sorveglianza clinico-strumentale. La DBT può essere inoltre utilizzata come metodica di rivalutazione di reperti evidenziati dalla sola RM, in quanto permette una migliore localizzazione spaziale della lesione. «La DBT installata al Policlinico – spiega la dottoressa Rachele Battista – verrà utilizzata principalmente come diagnostica di secondo livello. Si tratta infatti di un'apparecchiatura molto sofisticata che deve essere dedicata a casi selezionati sulla base delle esigenze diagnostiche. In futuro potrà essere utile per indagini mirate su particolari settori della popolazione sulla base di progetti specifici».

Il Policlinico e la lotta al tumore mammario

Il Policlinico di Modena è la struttura di riferimento a livello provinciale per la cura del carcinoma mammario, il cui percorso diagnostico si sviluppa all'interno del Dipartimento Interaziendale ad attività integrata di Diagnostica per Immagini, sia attraverso l'attività di Screening mammografico, sia attraverso le indagini della mammografia clinica. Al Policlinico vengono attualmente svolte più di 6.000 mammografie cliniche, circa 7.000 tra ecografie e RM mammarie e circa 750 indagini di tipo bioptico. In caso di riscontro di patologia tumorale le pazienti vengono inserite nel percorso terapeutico e inviate al PUNTO Amico Senologico, dove un team multidisciplinare, composto da chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi, prendono in carico la paziente in ogni fase del percorso. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno e gli interventi chirurgici eseguiti annualmente sono circa 600, con almeno 450 linfonodi sentinella valutati.

SCHEDA - La TOMOSINTESI 3D della Hologic, Modello Selenia Dimensions© Avia Tomo ready

Il mammografo digitale Selenia Dimensions© offre la possibilità di rivoluzionare la mammografia, innovando in modo significativo i paradigmi dell'imaging mammografico e del precoce rilevamento del tumore alla mammella. Questo grazie alla combinazione di immagini acquisite a due dimensioni, a tre dimensioni e tomosintesi tridimensionale multi-strato. Il Dimensions è progettato per fornire eccezionali immagini 2-D e 3-D alla dose più bassa possibile di radiazioni. La ricostruzione stratificata ottenibile con la tomosintesi riduce o elimina del tutto i problemi causati dalla sovrapposizione dei tessuti ed il rumore strutturale, che si possono avere in una immagine 2-D, offrendo un'ottimizzata capacità diagnostica ed una superiore attenzione alla paziente.

(Fonte: ufficio stampa Usl MO)