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L'Associazione: “Bene l'estensione a tutto il 2014 dei contributi per l'affitto dei locali o a chi apre ex-novo; ma occorrono anche altre misure d'incentivazione" -

 

Modena, 22 aprile 2014 -

Piccoli segnali, ma significativi nel cuore storico di San Felice. Due nuovi esercizi commerciali prossimi all'apertura. Una quarantina circa – la metà rispetto al passato – invece quelli che con coraggio resistono e cercano di lavorare in una zona che porta ancora i drammatici segni del terremoto. “La situazione rimane grave – afferma Confesercenti Area Nordil terribile combinarsi degli effetti del sisma con quelli della crisi ha completamente modificato la rete commerciale, del centro e non solo e molti tra i commercianti sono stati costretti a soluzioni alternative. Nonostante questo c’è chi non si arrende continuando a credere nel centro storico pur esercitando in condizioni precarie, tra zone delimitate e cantieri di vario genere. A tutti, il nostro sostegno”.

 

Nel ribadire la ferma convinzione dell’importanza del recupero delle funzioni del centro storico, come pure di quelle di fulcro della vita sociale, e soprattutto economica del paese, base di qualsiasi prospettiva di rilancio per l’intera comunità, Confesercenti rivolgendosi all’Amministrazione comunale, ma già anche a quella futura che guiderà il paese, invita “A definire progetti e risorse mirate a: sostenere chi vive e lavora in centro; ad agevolare il rientro di chi ha dovuto temporaneamente spostarsi; ad attrarre quanti intendano aprire nuove attività. Un primo risultato – sottolinea Roberto Bernaroli, presidente dell’Associazione imprenditoriale per l’area nord della provinciaraggiunto in accordo con l'Amministrazione comunale è stata la riconferma anche per il 2014 del contributo di mille euro per le imprese che stipulano un contratto d'affitto per locali ubicati in centro storico e di contributi in conto interessi per chi apre ex-novo, acquista o riqualifica la propria attività”.    

 

A fianco di questi utili interventi, secondo Confesercenti occorre progettare e mettere a punto ulteriori modalità di sostegno alle imprese, quali: “L'esenzione per le attività imprenditoriali situate nel centro storico di San Felice, dal pagamento per tutto l'anno in corso della tassa d'occupazione di suolo pubblico; una riduzione – continua Bernaroli – delle aliquote IMU per i proprietari che affittano locali commerciali in centro; attività di promozione del centro in sinergia con gli esercizi presenti. È ovvio che queste soluzioni, che riteniamo comunque importanti, non sono destinate a risolve i problemi cui sono costrette ad affrontare le imprese. Rappresentano però una forma di sostegno temporaneo nei confronti di chi ci ha creduto e continua a crederci nel centro cittadino, scommettendo sul proprio lavoro, malgrado la situazione. Oltre al fatto che i segnali d'interesse a volersi insediare nel cuore storico del paese non mancano, come per altro dimostrano le ormai imminenti aperture di un paio di nuovi esercizi commerciali”, conclude Bernaroli.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Un gruppo di lavoro presso il Mise sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida. Nel frattempo sospese in tutta l'Emilia-Romagna nuove attività di ricerca e coltivazione. L'assessore Gazzolo: "Mai perso tempo nè pensato di tenere il rapporto nel cassetto, sarebbe stato incoerente col nostro lavoro" -

 

Parma, 15 aprile 2014  –

È on line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), incaricata di valutare possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto in Emilia-Romagna nel maggio 2012. La Commissione scientifica internazionale  è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Presidente Vasco Errani.
Le linee principali del Rapporto sono state illustrate in Assemblea legislativa dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, che ha evidenziato come non ci sia stata «nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità tanto che è stata proprio la Regione ad aver voluto lo studio. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto: sarebbe stata sciocchezza incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo».
Gli esperti hanno considerato un’area di interesse di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola (con incluso il campo di Cavone), Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area.
«La Commissione – ha spiegato l’assessore Gazzolo -, ha escluso relazioni con il sito di Rivara e ha  richiamato l’attenzione sulle attività del campo di Cavone sottolineando come sia necessario, per escludere o confermare l’ipotesi di un legame causale, approfondire gli studi  e sviluppare attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo che possano supportare l’evidenza statistica che è stata rilevata».
Per quello che riguarda Cavone, la società Gas Plus (che gestisce gli impianti), è stata convocata al Ministero dello sviluppo economico domani, per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo, che sarà avviato subito. Il programma prevederà che l'attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, alla acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio, secondo le raccomandazioni espresse dalla stessa Commissione Ichese.
Inoltre la Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere.
La Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico - in stretta relazione con la Regione Emilia-Romagna - un Gruppo di lavoro (riunito proprio in queste ore in sessione plenaria per la quarta volta) composto da tecnici del Ministero, del Dipartimento della Protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal Dipartimento della Protezione Civile e da Istituti di Ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida.

 

(Fonte:ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 

Piace l'iniziativa del Consorzio il Mercato e Caffè Molinari tenutasi questa mattina al Bar Stadio -

 

Modena, 14 aprile 2014

 

I modenesi rispondono con generosità all’invito ad acquistare la tazzina realizzata per raccogliere fondi per il restauro della torre di Finale distrutta dal sisma.

 

Caffè Molinari e il Consorzio il Mercato si sono stretti la mano in nome della solidarietà e con un'originale iniziativa in occasione del tradizionale mercato del lunedì al Parco Novi Sad. 

 

“C’era da aspettarselo, ma davvero non pensavamo che in sole quattro ore, le cento tazzine, le ultime ormai rimaste, realizzate da Caffè Molinari per raccogliere fondi per il restauro della torre di Finale gravemente danneggiata dal sisma, si esaurissero. Credo che sia l’ennesimo esempio di quanto i modenesi mostrino, anche con piccoli gesti, una grande generosità e confermino di non avere dimenticato chi ancora oggi vive una fase non priva di difficoltà.”

Questo il commento di Guido Sirri, presidente del Consorzio Il Mercato che, grazie anche alla disponibilità del Bar dello Stadio di Modena, ha rilanciato a pochi giorni dalla chiusura la bella iniziativa promossa a partire da dicembre dello scorso anno da Caffè Molinari.

 “Come previsto, a fine mese, tireremo le somme e consegneremo tutto il ricavato al sindaco di Finale. Sin da ora voglio comunque ringraziare le tante persone che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, nata in modo spontaneo all’interno della nostra azienda per dare un aiuto per il recupero di un monumento che appartiene indissolubilmente alla memoria e quindi alla cultura dei finalesi” ha aggiunto Giuseppe Molinari dell’omonima azienda.

 

(Fonte: Ufficio Stampa Nevent Comunicazione)

 

Alloggi in affitto temporaneo per le persone le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili a seguito del sisma del maggio 2012. Ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani -

 

Bologna, 10 aprile 2014 -

Proseguono le azioni previste dal Programma casa (ordinanza 23/12) per mettere a disposizione alloggi in affitto temporaneo alle persone le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili a seguito delle scosse sismiche del 20 e 29 maggio 2012.  Lo definisce l’ordinanza n.26 del 10 aprile varata oggi dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani sugli “Alloggi in affitto a favore dei nuclei familiari colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012”.
L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
La nuova ordinanza garantisce a chi ha un percorso di rientro nell’abitazione lesionata la possibilità della stipula di un ulteriore contratto temporaneo di affitto fino al ripristino e comunque fino alla durata massima di 24 mesi. Questo in continuità con la precedente ordinanza 25 del 2012 che prevedeva – per chi ha avuto la casa danneggiata – di  presentare al Comune richiesta per ottenere un alloggio in affitto per la durata massima di 18 mesi con le spese di affitto a carico del Commissario dimostrando di non avere altra soluzione abitativa e rinunciando alle altre opportunità (alberghi, moduli abitativi, eccetera.) rese disponibili per le persone che hanno le abitazioni lesionate.
Possono beneficiare dell’intervento anche coloro che vi optano abbandonando altre forme di assistenza come il Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) o l’alloggio in Moduli abitativi prefabbricati (Map).
Inoltre, si punta - per un ulteriore periodo - ad “accompagnare” i nuclei familiari che non hanno un percorso di rientro in abitazione principale, attraverso la prosecuzione della locazione temporanea  per altri 6 mesi, affinché possano avere il tempo di riorganizzare la propria sistemazione.
Come per il provvedimento precedente (ordinanza 25 del 2012), rimangono a carico del Commissario le spese di affitto e un contributo per trasloco e arredi, mentre l’assegnatario farà fronte ai costi di assicurazione, alle spese condominiali e alle utenze. Novità introdotta dalla nuova ordinanza è l’assistenza ai nuclei con manifeste e documentate difficoltà economiche, intervenendo, in misura mirata e in via strettamente eccezionale, nel pagamento degli oneri condominiali.

 

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato 12 aprile inaugurazione del nuovo stabilimento di produzione 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, che nel terremoto del 29 maggio 2012 ha perso 18 mila forme di Parmigiano Reggiano e subito danni per 7,5 milioni di euro -
 

Modena, 10 aprile 2014

Nel terremoto del 29 maggio 2012 ha perso 18 mila forme di Parmigiano Reggiano e subito danni per 7,5 milioni di euro. Meno di due anni dopo è l'unico caseificio dell'intero comprensorio del Parmigiano Reggiano a produrre formaggio in quattro stabilimenti: Lesignana di Modena, Camurana di Medolla, Varana di Serramazzoni e Arceto di Scandiano (Reggio Emilia).

Stiamo parlando del 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, cooperativa che aderisce a Confcooperative Modena e associa 65 aziende agricole le quali conferiscono oltre 400 mila quintali di latte, con una produzione annua che si aggira sulle 75 mila forme. La metà è prodotta a Lesignana nel nuovo stabilimento che viene inaugurato dopodomani – sabato 12 aprile – alle 10.

«Completiamo quell'ampliamento e ammodernamento del caseificio che avevamo deciso di fare prima del terremoto e che abbiamo dovuto giocoforza rimandare, ma al quale non abbiamo voluto rinunciare - afferma il presidente della cooperativa Andrea Nascimbeni – Anzi, abbiamo trasformato un evento negativo come il sisma in un'opportunità per dare nuovo impulso e sviluppo al nostro caseificio, oggi ancora più di prima capace di garantire un reddito alle aziende agricole socie».

Il nuovo stabilimento per la produzione del Parmigiano Reggiano occupa un'area di 3 mila metri quadrati e comprende sala ricevimento latte, sala affioramento, sala lavorazione latte, presalatoio e salatoio. Il 4 Madonne ha introdotto tecnologie di nuova generazione in un processo secolare, come la produzione di Parmigiano Reggiano, per ottimizzare gli spazi e ridurre i costi conservando intatta la qualità.

«Oggi abbiamo degli impianti e macchinari che aiutano l'uomo, ma non lo sostituiscono. La produzione – assicura Nascimbeni - continua ad avvenire nello scrupoloso rispetto del disciplinare, con la massima attenzione alle materie prime. Sabato presentiamo un caseificio che sembra un'industria, ma in realtà è un artigiano che cura ogni minimo dettaglio di ciascuna delle cento forme di Parmigiano Reggiano prodotte ogni giorno e destinate alla stagionatura».

La novità più interessante riguarda la lavorazione del latte: l'affioramento avviene in quattro vasche contenenti ciascuna 70 quintali di latte. Da qui, attraverso macchine automatiche e secondo tempi programmati al secondo, il latte viene immesso nelle 52 caldaie della sala lavorazione. La tecnologia è stata testata nello stabilimento di Medolla e ha dato eccellenti risultati. Per il nuovo stabilimento di Lesignana e la ristrutturazione di quello di Medolla il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia ha speso otto milioni di euro; meno della metà - 3,5 milioni – arriva dai contributi pubblici. Ricordiamo che un anno fa la cooperativa ha inaugurato le nuove scalere antisismiche del magazzino per la stagionatura, che contiene 33 mila forme, realizzato un nuovo punto vendita al pubblico e un reparto di confezionamento di tipo semi-industriale per le consegne del confezionato in tutta Italia. Nato nel 1967, nel corso degli anni il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia ha incorporato i caseifici S. Pietro di Cittanova, Solarese di Solara. S. Luca di Medolla, Giardina di Arceto e S. Giovanni di Varana. Nel 1996 ha ottenuto la certificazione del sistema di qualità secondo le norme Uni En Iso 9001 e successivamente le certificazioni internazionali BRS e IFS; i dipendenti sono una quarantina. All'inaugurazione di sabato 12 aprile intervengono il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, gli assessori regionali Tiberio Rabboni e Gian Carlo Muzzarelli, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai, l'Arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Antonio Lanfranchi, i presidenti nazionale e provinciale di Confcooperative Maurizio Gardini e Gaetano De Vinco. 

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Alla cerimonia sono intervenute il sindaco di Camposanto Antonella Baldini e la presidente dell'Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, Palma Costi.

Modena, 3 aprile 2014


A quasi due anni dal terremoto, la Cisl torna a Camposanto con una nuova sede che si trova in via Roma 9/a ed è stata inaugurata oggi – giovedì 3 aprile. Alla cerimonia sono intervenute il sindaco di Camposanto Antonella Baldini e la presidente dell'Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, Palma Costi.

«Dopo aver riaperto le nostre sedi di S. Felice, Mirandola, Finale e Carpi, oggi chiudiamo il cerchio - ha dichiarato il segretario provinciale della Cisl William Ballotta -Vogliamo continuare a stare sul territorio e accogliere le persone che si rivolgono a noi per ricevere un'assistenza in materia fiscale e previdenziale».

Nella nuova sede Cisl di Camposanto, che occupa una superficie di 60 metri quadrati, è presente anche un operatore Ugc (Unione generale coltivatori). Oltre a inaugurare la nuova sede di Camposanto, la Cisl di Modena ha presentato La cooperativa Bosco della Saliceta e la Cisl di Camposanto. Si tratta del primo dei Quaderni dell'archivio storico, una collana che la Cisl intende realizzare recuperando e riordinando i documenti del suo archivio. Il lavoro è stato curato dagli ex segretari provinciali Cisl Giancarlo Bernini e Antonio Guerzoni, che hanno partecipato alla presentazione insieme al presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco. La cooperativa Bosco della Saliceta nasce nel 1949 per iniziativa di Ermanno Gorrieri, uno dei padri fondatori della Cisl modenese, allo scopo di favorire la piccola proprietà contadina. La cooperativa acquista dai conti di Carrobbio il bosco della Saliceta, una tenuta di 500 ettari, e comincia a coltivarne le terre. Nonostante l'avversione dei comunisti, arriva a occupare fino a 3 mila braccianti. Al momento del suo scioglimento, avvenuto nel 1957, la cooperativa conta ancora 300 soci.

«Il grande e, per certi versi, inaspettato interesse suscitato dal libro La storia della Cisl di Modena negli anni '50 – Documenti e manifesti di Ermanno Gorrieri, pubblicato nella primavera 2013, ci ha stimolato a continuare, con la preziosa collaborazione degli amici Bernini e Guerzoni, il complesso lavoro di riordino dei nostri archivi – ha spiegato Ballotta - Abbiamo scoperto di possedere uno straordinario patrimonio che, una volta recuperato e sistemato, sarà messo a disposizione non solo dei nostri dirigenti, operatori e iscritti, ma di studiosi, storici e dell'intera comunità modenese. Presto chi vorrà conoscere la storia della Cisl, dalle sue origini ai giorni nostri, potrà consultare documenti, fotografie e manifesti originali. Ricostruire la nostra storia attraverso le testimonianze e i materiali dell'epoca non è solo un servizio reso alla società. Serve anche a noi: riscoprire le nostre radici – ha concluso il segretario Cisl - ci aiuta a capire da dove veniamo, dove stiamo andando, perché ci stiamo andando».

 

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

 

Oltre 120 mila le ore di lavoro prestate in regione dalle Penne nere e 265 mila euro donati. Grande impegno per le emergenze terremoto e alluvione -

 

Bologna, 2 aprile 2014 -

Oltre 120 mila ore di lavoro prestate e quasi 265 mila euro raccolti e devoluti per iniziative di solidarietà: è quanto hanno fatto nel 2013 gli Alpini in Emilia-Romagna. In totale le ore lavorate in Italia sono state 2 milioni e 114 mila; in termini economici, prendendo come parametro il compenso orario di un manovale, corrispondono a 58 milioni di euro. La raccolta di fondi a livello nazionale ha raggiunto 6 milioni e 865 mila.
Sono alcuni dei dati contenuti nel “Libro verde della solidarietà 2013” dell’Associazione nazionale alpini, illustrato oggi a Bologna nella sede della Regione. Per la presentazione quest’anno è stata scelta l’Emilia-Romagna proprio per il forte e storico legame che la unisce all’Ana, ulteriormente cementato in seguito alle calamità naturali che hanno colpito il territorio emiliano-romagnolo: il sisma del 2012 e l’alluvione del 2014.
“Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare questo evento: il Libro verde racconta un impegno che continua da sempre e che di giorno in giorno si completa di pagine nuove, pagine di solidarietà e generosità - ha affermato l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -.Il contributo di migliaia di Alpini durante le emergenze che negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare è stato fondamentale e prezioso, e questa è per noi l’occasione migliore per dire ancora una volta grazie a loro e a tutti i volontari che hanno affiancato con generosità l’operato delle istituzioni”. 
Gran parte delle ore lavorate dalle “Penne nere” riguarda infatti l’impegno per far fronte alle due emergenze: 40 mila le giornate prestate dopo il sisma, pari a 320 mila ore lavorate, e oltre 9.000 le ore dedicate agli interventi successivi alla rottura dell’argine del Secchia. Un contributo a cui si è aggiunto quello economico: ha superato infatti 1 milione di euro la raccolta fondi promossa dall’Associazione per la ricostruzione della scuola materna di Casumaro di Cento, in provincia di Ferrara. Fortemente danneggiata dal sisma, è stata riedificata in pochi mesi anche grazie al contributo dei volontari.
“Abbiamo lavorato per cercare di risollevare insieme un territorio così fortemente colpito in poco tempo da due gravi calamità - ha sottolineato il presidente dell’Ana Sebastiano Favero -. In cambio, però, abbiamo avuto il calore di questa gente straordinaria, che ci ha dato un esempio di grande dignità e forza di volontà”. “Pochi minuti dopo le prime scosse del terremoto - ha ricordato il presidente del Centro studi Ana Luigi Cailotto - gli Alpini dell’Emilia-Romagna erano già scesi in strada per prestare soccorso: centinaia di volontari si sono attivati da subito con generosità e competenza e continuano a farlo, giorno dopo giorno”.
All’incontro erano presenti il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli, il sindaco di Cento Piero Lodi, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna Emanuele Burgin e alcuni assessori del comune di Novi di Modena, che hanno voluto rinnovare la propria gratitudine agli Alpini.

L’Associazione nazionale alpini
Sono cinque le sezioni dell’Associazione nazionale alpini presenti in Emilia-Romagna: Bologna-Romagna con 47 gruppi, Modena 41, Parma 48, Piacenza 45 e Reggio Emilia 38. Complessivamente l’Ana può contare su 81 sezioni in Italia e 36 all’estero. Fondata nel 1919, tra le sue molteplici attività ci sono l’aiuto alle comunità locali, assistenza agli anziani, protezione civile nelle aree colpite da calamità naturali, attività per i giovani, contributi a enti benefici, materiale per i reparti in armi impegnati in operazioni di pace.
Il Libro verde viene spedito ai gruppi e alle sezioni dell’Associazione nazionale alpini, che lo consegnano ai sindaci e alle autorità locali. Non è in vendita, ma è possibile scaricarlo dal sito www.ana.it  /EC 

Nella foto dell’incontro: oltre ai rappresentanti dell’Ana e all’assessore Gazzolo, alcuni sindaci e assessori dei comuni colpiti dal terremoto.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Domani, giovedì 3 aprile l'inaugurazione della nuova sede Cisl in via Roma 9/a -

 

Modena, 2 aprile 2014 -


A quasi due anni dal terremoto, la Cisl torna a Camposanto con una nuova sede che si trova in via Roma 9/a e viene inaugurata domani – giovedì 3 aprile. Alla cerimonia, che comincia alle 10.30, interviene il segretario regionale della Cisl Giorgio Graziani. Segue nella sala polivalente del Comune la presentazione del primo Quaderno dell'archivio storico Cisl, dedicato a "La cooperativa Bosco della Saliceta e la Cisl di Camposanto" e curato dagli ex segretari provinciali Cisl Giancarlo Bernini e Antonio Guerzoni; partecipano Palma Costi, presidente Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco e il segretario provinciale Cisl William Ballotta. Nella nuova sede Cisl di Camposanto, che occupa una superficie di 60 metri quadrati, i lavoratori e pensionati della zona possono chiedere assistenza e consulenza sulle materie fiscali e previdenziali, inoltre è presente un operatore Ugc (Unione generale coltivatori).

 

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

All'appello volto a raccogliere fondi per la ricostruzione della torre distrutta dal terremoto hanno risposto da tutta Italia Roma, Milano, Novara, Como, alcune delle città in cui le tazzine hanno riscosso l'attenzione di tante persone grazie alla collaborazione di baristi e negozianti -

 

Modena, 27 marzo 2014 -

Dalle province più vicine come Bologna, Reggio Emilia, Parma e Ferrara, alle più lontane Brescia, Como, Verona, Milano, Novara, Latina, Lodi e Roma. In tanti hanno risposto all'iniziativa Caffè Molinari Loves Emilia, promosso dall'omonima azienda modenese per raccogliere fondi a favore della ricostruzione della torre dei modenesi di Finale Emilia attraverso la vendita di tazzine personalizzate con il profilo del monumento divenuto simbolo del sisma di maggio 2012.

"Si tratta di un risultato certamente auspicato, ma almeno in parte inaspettato. Il merito va soprattutto ai tanti che sino a oggi hanno acquistato le tazzine e ai gestori di pubblici esercizi che fanno parte della nostra rete di distribuzione che hanno colto a pieno lo spirito dell'iniziativa. A poco meno di due mesi dalla chiusura della raccolta voglio quindi ringraziare pubblicamente tutti e ricordare che ci sono ancora quasi due mesi per aiutare i nostri amici della bassa" commenta Giuseppe Molinari direttore generale della storica azienda di Modena.

Inutile stilare delle graduatorie perché a vincere è comunque la solidarietà. Non mancano però alcune piccole curiosità: se infatti era prevedibile che il maggior numero di tazzine fossero vendute in provincia di Modena, difficile invece era immaginare che il London Bar di Roma ed il Ristorante Le Bon Bec di Lodi sarebbero stati i due locali che in assoluto hanno venduto più servizi da caffè personalizzati con Torre dei modenesi.

LE NOSTRE INTERVISTE AI CAMPIONI DELLA SOLIDARIETA'


Enzo Borgese, titolare del London Bar di Roma
"Siamo molto felici di aver contribuito in modo così importante a questa bella iniziativa" – queste le parole del titolare del London Bar di Roma, Enzo Borgese – "Il nostro è un locale particolare, serviamo clientela selezionata e abbiamo prodotti molto ricercati: marmellate provenienti da tutti i paesi, più di 100 tipi di thè, 800 tipi di cioccolate, confetti, pastiglie, dolci rigorosamente fatti a mano, Champagne e caffè... Molinari. Appena saputo dell'iniziativa abbiamo subito messo in mostra le bellissime tazzine con il relativo espositore. La curiosità della nostra clientela ha fatto il resto: le persone chiedevano, volevano sapere il perché di quelle tazzine e di quella grafica e noi abbiamo raccontato la storia. La solidarietà è scattata immediatamente e così abbiamo venduto i box da 7, contribuendo in modo significativo".

Santo Toninelli Ristorante Le Bon Bec Zelo Buon Persico
Cambia la regione, cambia la realtà, dalla capitale ad un piccolo paese, Zelo Buon Persico, alle porte di Lodi, ma non cambia il risultato: il Ristorante Le Bon Bec conferma che la solidarietà non ha connotazione geografica. Il titolare Santo Toninelli racconta la sua esperienza.

"Abbiamo proposto le tazzine, esponendole sul bancone, ma anche attraverso la pubblicità diretta: ho acquistato per primo qualche tazzina e ho iniziato a portare il caffè al tavolo proprio con quelle tazzine; il cliente ha così avuto modo di vederle, averle tra le mani e di conseguenza si è informato. Abbiamo parlato dell'iniziativa e le abbiamo vendute. Siamo una realtà di provincia e quindi siamo ancor più contenti del risultato ottenuto".

Marco Campioli, Capolinea Cafè Nonantola
Si aggiudica il primo posto nella vendita delle tazzine singole il Capolinea Cafè di Nonantola.
Marco Campioli, giovane gestore del locale, parla di questo exploit.
"Le tazzine del Caffè Molinari sono un oggetto molto conosciuto nella nostra zona. Quando è uscita quella disegnata per raccogliere fondi per la ricostruzione della torre, non abbiamo fatto altro che presentarla ai nostri clienti, raccogliendo risultati di vendita davvero notevoli. Tutto il nostro staff si è dato da fare, pubblicizzandola; l'iniziativa è decollata a ridosso delle feste natalizie, quando le persone hanno visto nella tazzina una bella idea regalo. Aver venduto così tante tazzine credo sia riconducibile al fatto che anche Nonantola è stata colpita dal terremoto e quindi le persone si sono sentite maggiormente coinvolte e attente alla solidarietà".

Le tazzine Caffè Molinari Loves Emilia sono in vendita in tutti i locali – bar e ristoranti – che partecipano all'iniziativa fino al 30 aprile 2014.

Le tazzine singole, custodite in un'elegante confezione personalizzata, o in box da 7 pezzi, possono anche essere acquistate on-line collegandosi al sito www.caffemolinari.com.

(Fonte: ufficio stampa Loves Emilia)

 

 

I dati aggiornati dei sistemi Mude e Sfinge. Le unità abitative coinvolte sono 10 mila e 500, per oltre 17 mila e 500 abitanti. Le richieste delle imprese hanno raggiunto quota 923 per 853 milioni di cui 218 già concessi -

 

Bologna, 27 marzo 2014 –

Sono quasi 2800 le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Ad oggi, infatti le ordinanze per la liquidazione bancaria hanno raggiunto esattamente quota 2.763 per un importo di 151 milioni e 320mila euro: le unità abitative coinvolte nelle pratiche accettate ammontano a 10.533 per un totale di oltre 17 mila e 500 abitanti interessati. Sono questi i dati relativi alla ricostruzione registrati dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012.
Abitazioni
I dati estrapolati dal sistema Mude registrano 3.192 richieste di contributo in lavorazione da parte dei professionisti e dei Comuni. Queste si aggiungono alla 3.977 domande già depositate e protocollate presso i Comuni. I contributi concessi ammontano a oltre 371 milioni e 590 mila euro. Nel totale è compresa anche una quota di 2.621 immobili a uso produttivo (445), commerciale (1.078), uffici (634) e depositi (628).
Imprese
Le richieste di contributo, registrate dal sistema telematico Sfinge, sono 923, equivalenti a 853,9 milioni di euro. Ben 455 sono i decreti di concessione del contributo approvati (per circa 218,9 milioni, di cui oltre 51 milioni in liquidazione). Le richieste sul fondo Inail (prima, seconda e terza finestra di domande), riguardanti le imprese che abbiano carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra intervenire per aumentarne la sicurezza, sono oggi 737 per un contributo complessivo di 24,2 milioni di euro (già assegnati a 415 imprese risorse per 11,6 milioni).
Finanziate 943 imprese sul bando Por Fesr (sviluppo e occupazione) per circa 83 milioni: attesi per circa 2.000 nuovi posti di lavoro.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)