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Si intensifica la collaborazione tra Comune di Parma e il Gruppo Volontario dell'Associazione Polizia di Stato che estende le zone su cui vigilerà, in stretta collaborazione con la Polizia Locale, offendo alla città e alla cittadinanza il suo impegno e la sua professionalità.

Questa mattina la conferenza stampa di presentazione da parte di Cristiano Casa assessore alla Sicurezza del Comune di Parma, Fausto Rosselli del Gruppo Volontario dell'Associazione Polizia di Stato e Roberto Riva Cambrino Comandante della Polizia Municipale.

"Diamo continuità alla convenzione stipulata con il Gruppo dell'Associazione Polizia di Stato che sta dando ottimi risultati in tema di sicurezza. I volontari offrono un'attività di vigilanza sulla città molto importante e, in questo primo anno, hanno svolto la loro azione in stretta collaborazione con le Forze dell'Ordine e con la Polizia Municipale. Aumenta l'impegno dell'Associazione per migliorare il presidio sul territorio andando a coprire anche i luoghi del centro storico. Stiamo impostando un metodo di lavoro condiviso e continuativo nel tempo, che unisce tutte le forze in campo per raggiungere l'obiettivo di migliorare la fruibilità degli spazi contrastando il degrado e le situazioni che non permettono ai cittadini di sentirsi sicuri" ha introdotto l'assessore Casa.

L'attività dei volontari verrà mantenuta al parco Falcone Borsellino, e verranno interessate dall'azione di presidio dei volontari anche le zone e le vie limitrofe del centro storico Duomo, Battistero e Pilotta.

"Non siamo più Poliziotti ma volontari. Portiamo nelle strade della nostra città i valori che abbiamo difeso con la nostra professione. La nostra attività di presidio, sostenuta e integrata con le altre Forze dell'Ordine, ha portato esiti positivi. Abbiamo iniziato lo scorso anno prendendo in carico la zona del Parco Falcone Borsellino: oggi possiamo dire che, attraverso la nostra azione di controllo, questa è una zona fruibile dalle famiglie in sicurezza. Ora vigileremo anche nelle piazze nel cuore della città. La sorveglianza sul territorio è svolta con la collaborazione della PM, delle altre Forze dell'Ordine e delle Guardie Zoofile dell'Enpa che rendono i nostri interventi mirati" ha sottolineato Fausto Rosselli.

Molto positiva e preziosa la collaborazione con la Polizia Municipale: "Ringrazio i volontari perché mettono a disposizione la loro professionalità. E' la prova concreta che le convenzioni, anche con il volontariato, sono un aspetto importante del tema sicurezza urbana. Quando poi il volontariato proviene da una esperienza professionale che viene messa a disposizione dei cittadini, è un plus valore all'esperienza stessa che accresce il sentimento di attaccamento alla propria città. La collaborazione con il Gruppo Volontario dell'Associazione Polizia di Stato è una dimostrazione di come determinate professioni siamo davvero una scelta di vita. Avere un volontariato qualificato, professionalmente preparato ci aiuta a intercettare tempestivamente le situazioni sul territorio che meritano attenzione e riusciamo a mettere in atto un'azione di prevenzione. Il recupero degli spazi pubblici è il prodotto principale che possiamo rivendicare come prodotto costruttivo di questa convenzione, permettendo alle persone possono tornare a fruire degli spazi urbani pubblici. Parma deve andare fiera di questo sistema di persone che contribuiscono con la loro dedizione e professionalità a recuperare una dimensione di città" ha sottolineato il Comandante della Polizia Municipale di Parma Roberto Riva Cambrino.

I Volontari offrono un servizio di vigilanza, la loro presenza sul territorio aumenta la sicurezza, la qualità urbana e permette ai cittadini e ai turisti di vivere con piacere e tranquillità zone della città in cui spesso si sono riscontrate delle problematicità. Questi sono, in linea di massima, gli obiettivi della collaborazione nata tra l'Amministrazione Comunale e il Gruppo Volontariato dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato – Sezione di Parma e la Polizia Locale.

Tutto questo nella consapevolezza di quanto gli spazi della città, la loro sicurezza e la loro vivibilità, siano uno degli elementi decisivi per il miglioramento della qualità della vita urbana di tutti, oltre che di piacevolezza estetica e appetibilità turistica.

L'attività dei Volontari ha dato esiti molto positivi non solo per l'aumento della vivibilità delle zone presidiate ma anche per il numero di interventi effettuati.

Nel 2018 nei mesi tra giugno e dicembre al parco Falcone Borsellino sono stati effettuati 68 servizi con un impego totale di 340 volontari, sono state rinvenuti 20 panetti di hashish (400 gr.) e 31 involucri di marijuana (300 gr.). E' stato recuperato anche un computer di provenienza furtiva, 7 biciclette, 1 coltello a serramanico e 1 petardo fumogeno.

Nel 2019, nei mesi tra febbraio e giugno, al parco Falcone Borsellino sono stati effettuati 62 servizi con un impiego di 300 volontari, sono state rinvenuti 12 panetti di hashish (corrispondenti a 250 gr) e 22 involucri di marijuana (corrispondenti a 220 gr). E' stato recuperato un bilancino di precisione e un coltello a serramanico nascosto tra le siepi.

L'impegno nelle zone del centro città da parte dei Volontari del Gruppo dell'Associazione Polizia di Stato sarà svolta nelle ore pomeridiane per quattro giorni alla settimana con il supporto della Polizia Locale. Una azione congiunta che vuole intensificare l'attività di presidio del territorio e la vivibilità delle zone del centro storico.

Il Gruppo Volontariato dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato è composto da personale in congedo della Polizia di Stato e da altri volontari che condividono lo spirito della Associazione, con competenze quindi pertinenti all'attività di vigilanza nel parco, che comunque sarà sempre svolta sotto il coordinamento e la direzione dell'Amministrazione Comunale, tramite la Polizia Locale: l'obiettivo è quello di offrire una maggiore sicurezza ai fruitori del parco, preservare il verde e i beni presenti nel giardino, mediante un'attenta vigilanza del comportamento dei frequentatori, invitandoli, nel caso, al rispetto delle regole e segnalando all'Amministrazione eventuali situazioni di degrado dell'arredo urbano, dell'illuminazione pubblica, sino ad avvertire le Forze dell'Ordine del possibile verificarsi di situazioni di pericolo.

Il Comune di Busseto, nell’ambito del Protocollo “Mille Occhi” firmato con la Prefettura di Parma, ha rinnovato la convenzione con la vigilanza privata di IVRI, con un contratto valido per i prossimi tre anni.

Dopo due anni in via sperimentale - ha spiegato il comandante della Polizia Locale Massimiliano Deleo - abbiamo voluto dare continuità all’esperienza di IVRI sul nostro territorio con la stipula di una nuova convenzione della durata di tre anni”. La collaborazione con il servizio di vigilanza privata si inserisce nel contesto già ampio che il Comune di Busseto dedica alla sicurezza e che comprende i controlli delle Forze dell’Ordine, le telecamere di videosorveglianza e le iniziative come il Controllo di Vicinato.

Un servizio - prosegue l’assessore Elisa Guareschi - molto apprezzato dalla cittadinanza. Anche alla luce di questi segnali positivi che ci sono arrivati abbiamo deciso di rinnovare la collaborazione con IVRI. Siamo soddisfatti del lavoro degli agenti di vigilanza privata che, nei giorni di servizio, si interfacciano con i nostri agenti di Polizia Locale per un miglior presidio e controllo del territorio. A tutti loro va il ringraziamento, per l’impegno e la professionalità, da parte dell’Amministrazione Comunale”. 

Gli agenti di IVRI si occuperanno della tutela dei beni pubblici nelle ore diurne e potranno segnalare alla Polizia Locale situazioni di degrado urbano e sociale, oltre che anomalie come l’abbandono dei rifiuti.Il nostro personale - specifica Antonio Assirelli, responsabile IVRI per l’Emilia Romagna - sarà presente al martedì e al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00, e controllerà obiettivi specifici segnalati dall’Amministrazione, in costante contatto con la Polizia Locale”. 

Fiazza (sindaco): "Si tratta di fiori, subito donati agli anziani del Centro Diurno"

Fontevivo (PR), 6 luglio 2019 – "La nostra Polizia Locale ha fermato un venditore abusivo con precedenti penali che molestava i clienti di una farmacia, gli ha sequestrato la merce e l'ha donata al Centro Diurno del paese. Sono fiori che coloreranno la residenza dei nostri anziani. Ringrazio gli agenti e il Comandante Serena Baschieri per aver risolto la cosa in modo rapido e professionale", dice Tommaso Fiazza, Sindaco di Fontevivo.

"L'uomo, un nomade residente a Cavriago - prosegue Fiazza – è stato accompagnato al comando dove i controlli hanno rivelato che, oltre che privo di licenza, aveva più precedenti tra cui quello per furto. Come previsto dalla Legge, ha ricevuto una sanzione di 5 mila euro. A Fontevivo siamo molto attenti al tema della sicurezza e del contrasto alla contraffazione e all'abusivismo che danneggia il commercio locale. La 'Tolleranza zero' verso questi fenomeni è la minima forma di rispetto che dobbiamo alla nostra Comunità".

"Sono contento – conclude Fiazza – che a beneficiare della vicenda siano anche i nostri anziani che avranno un Centro Diurno più colorato e profumato. Un vero lieto fine".

Pubblicato in Cronaca Parma

Parma piena di immondizia e perche' no... Parma abbandonata... ma prima, Parma usata ...Parma che sta morendo...

Gentile  Direttore,

chiedo cortese ospitalità al fine di evidenziare anche al di fuori delle mura cittadine la triste realtà che sta vivendo la nostra bella Parma.

Città profumata di violetta che ha conosciuto i fasti di una corte raffinata e cosmopolita di cui andiamo ancora fieri ora è ridotta ad immondezzaio fisico e morale da chi dovrebbe ben governarla e invece la sfrutta solo per le proprie ambizioni politiche e di comodo.

Si sta spopolando a scapito di etnie che nulla hanno a che fare con le solide tradizioni e la voglia di curare e preservare la bellezza antica di cui è tanto ricca.

Sta morendo perché più nessuno desidera investire lasciando a quei pochi sfruttatori la possibilità di ingrassare con la complicità di joker fedeli...

Attività commerciali che piangono i loro investimenti e per tutto quello in cui hanno creduto ma che nessuno ascolta perché chi dovrebbe farlo ha altre priorità ... prima su tutte la VISIBILITA' in vista di Parma 2020 dove è previsto che, come al solito, si trasformi la città in uno splendido contenitore che racchiude all'interno carcasse putrefatte. Ma l'importante è che non si vedano da fuori e nemmeno se ne senta l'olezzo.

Concludo con una frase, che descrive bene l'idea di come la nostra bella città è nel cuore dei suoi abitanti, scritta da Marcel Proust nel volume "La Strada di Swann" :

«Il nome di Parma, una città dove desideravo più andare da quando avevo letto "La Certosa" mi appariva compatto, liscio, color malva e morbido, se mi si parlasse di una casa qualunque di Parma nella quale sarei stato ricevuto, mi si causava il piacere di pensare che abiterei una residenza liscia, compatta, color malva e morbida, che non aveva relazione con le residenze di nessun'altra città d'Italia.»

Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.

"Lettera Firmata"

(vedi servizio Gazzetta dell'Emilia del 15 giugno 2015)

 

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Pubblicato in Costume e Società Parma

E' successo ieri mattina in zona Morane. I due malcapitati bimbi sono scesi insieme ai Vigili del Fuoco con l'autoscala e stanno bene
"Pentolino in fiamme e mamma bloccata fuori casa, bambini soccorsi dal balcone„ 

Poco dopo le ore 10 di ieri mattina i Vigili del Fuoco sono stati impegnati in un intervento in via Tignale del Garda, quartiere Morane. Un tegame lasciato sul fuoco della cucina di un appartamento al civico 72 ha preso fuoco, sprigionando un fumo che ha invaso velocemente i locali. All'interno dell'abitazione si trovavano due bambini piccoli, rimasti improvvisamente soli in quanto la madre era rimasta accidentalmente chiusa fuori casa.

I pompieri hanno quindi impiegato l'autoscala per raggiungere il balcone, dal quale i bambini sono stati tratti in salvo e fatti scendere a terra. Si è poi intervenuti per spegnere il piccolo principio di incendi, che non ha causato danni particolarmente significativi.

Da una prima verifica dei sanitari del 118 pare che i bambini siano del tutto incolumi.

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 25 Giugno 2019 09:05

Taser alla Polizia Locale.

Le aggressioni alle Forze di polizia continuano ad aumentare: fa oramai parte della quotidianità, è diventato così normale ed abituale che non fa notizia. La volontà legislativa è finalmente sui passi giusti, dotare le polizie di dissuasori elettrici. Ciò pare valere per tutti, ma non per la Polizia Locale.

Ebbene, il taser (o storditore elettrico), attualmente in uso alle Forze di Polizia in circa 107 Paesi, già contemplato nel primo Decreto Sicurezza (d.l. 113/2018) all'articolo 19, non è di gradimento alle amministrazioni comunali di sinistra.

Scelta diversa ed, aggiungerei, di buon senso, è, invece, la realizzazione di quanto ben previsto dal Ministro degli Interni, in città guidate da amministrazioni di centrodestra.
I sindaci, tutti, avrebbero potuto già approfittare di quanto stabilito dal Decreto sicurezza. Ma, per una inutile quanto dannosa faziosità, sarebbe logico e sensato comprendere l'efficacia dello strumento.
Si resta sconcertati quando certa parte politica resta sorda alle richieste dei 60.000 poliziotti locali d'Italia, avversando la riforma della categoria che dovrà riconoscere parità di diritti e tutele con le altre Forze dell'Ordine.

Leggendo i report dei vari Corpi di Polizia Locale dei medi e grandi centri urbani, risultano evidenti le tipologie di attività ad alto rischio di aggressione, identiche a quelle svolte da altre Forze di Polizia, e le città interessate dal Decreto (comuni capoluogo di provincia, nonché quelli con popolazione superiore ai centomila abitanti) non primeggiano certo sul tema Sicurezza.

E' di questi giorni la pronuncia d'inammissibilità della Corte Costituzionale sui ricorsi di alcune Regioni governate dalla sinistra, che hanno impugnato delle disposizioni del Decreto sicurezza. Peraltro, tutto ciò non sorprende, se un importante esponente del maggior partito di sinistra, nonché primo cittadino di Pesaro e vice presidente dell'Anci, in un acceso dibattito tv di alcuni mesi fa, sostenendo un assurdo teorema, ha dichiarato che la polizia locale "non interviene sullo spaccio ma sulle multe", pasticciando sulle qualifiche ed i compiti della Polizia Locale.

Ed a Parma? Ad oggi, il taser non sembra trovare posto nell'agenda del governo cittadino.
Del resto, a più riprese, Ugl ha rilevato come il tema sicurezza non sia la priorità dell'attuale Amministrazione. Senza questo deterrente, le violenze contro le Forze di Polizia, anche a Parma incrementeranno.

Parma, 24.06.2019

Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le Ugl Parma

 

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Sabato 22 giugno nel controllo del parco cittadella l'Associazione Polizia di Stato su segnalazione di alcuni cittadini, ha individuato un esemplare ferito di Biancone, rapace di specie particolarmente protetta. Allertato il centro recupero rapaci, veniva finalmente tratto in salvo e portato al Centro Recupero Fauna Selvatica dove veniva sottoposto alle cure mediche veterinarie.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Intensa attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato nel centro cittadino. Arrestato in flagranza di reato per rapina aggravata commessa in pieno centro,  H. t., cittadino italiano di anni 19.

Parma 19 giugno 2019 -  Negli ultimi due mesi, sulla base di una attenta strategia elaborata dal Questore di Parma (dal 14 aprile al 14 giugno), sono stati intensificati i controlli nel centro cittadino.
Durante i servizi la Polizia di Stato ha identificato circa 1200 persone e controllato oltre 500 veicoli, mettendo in campo oltre 180 pattuglie, tra quelle dell'UPGSP e quelle del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia.

Per disincentivare e punire coloro che vendono o somministrano sostanze alcoliche ai minorenni, fenomeno che sicuramente aumenta il rischio di episodi di aggressione determinati anche dall'abuso delle predette sostanze, sono stati approntati dei servizi in borghese.

Ai suddetti controlli hanno partecipato attivamente la Divisione Polizia Amministrativa della Questura, a cui ha collaborato la Polizia Locale e l'Ausl.
Durante i predetti controlli sono stati verificato 5 locali del centro cittadino, dove sono state comminate 4 sanzioni amministrative, per violazioni di natura igienico sanitaria e in relazione alla mancata esposizione degli orari e della SCIA.

Sul versante delle sanzioni amministrative, volte sempre a prevenire aggressioni o fenomeni criminali nel centro cittadino, si è deciso, sempre su disposizione del Questore di Parma, il Dott. Gaetano Bonaccorso, di lavorare fianco a fianco con la Polizia Municipale, in modo tale che ognuno potesse esprimere al meglio le proprie competenze. Durante i servizi interforze, la Polizia Locale ha adottato, dopo i controlli di Polzia della Polizia di stato, oltre 15 diffide di allontamento dalle zone cd. zonizzate ed inserite all'interno del Regolamento di polizia urbana di Parma, nonché due sanzioni amministrative nei confronti di coloro che all'interno delle predette zone transitano con bevande alcoliche all'interno di contenitori di vetro.
Nella serata del 14 giugno 2019, alle ore 21.00, personale appartenente alla locale Squadra Volante, ha tratto in arresto il nominato in oggetto per il reato di tentata rapina aggravata in concorso con altri 9 soggetti al momento ignoti.

I fatti si sono svolti nei pressi del Battistero di Parma, notoriamente zona di ritrovo di gruppi di giovani. Qui la vittima, un ventenne italiano, è stato circondato da un gruppo di una decina di giovani che gli hanno intimato di consegnar loro il denaro che aveva con sé. Egli è riuscito a fuggire ma è stato inseguito dal gruppo: rifugiatosi in un negozio, è stato lì raggiunto, scaraventato in terra e picchiato. Il gruppo si è poi dato alla fuga una volta che la negoziante ha chiamato il 113.
Dalle descrizioni ricevute, il gruppo di aggressori è stato individuato nelle strade limitrofe. Tutti si sono dati alla fuga, ma uno di loro è stato raggiunto, bloccato e quindi tratto in arresto e condotto in carcere a disposizione dell'A.G.

La vittima è stata medicata per le lesioni patite, riportando una prognosi di 5 gg

Pubblicato in Cronaca Parma

Roma 18 giugno 2019 - Incapace di intendere e di volere e tenuto a scontare 10 anni in una struttura sanitaria, la REMS: questa la sentenza emessa dal Giudice Mattia Fiorentini nei confronti di Guilin Fang, 36enne di origine cinese che nel pomeriggio del 22 agosto 2018 ha ferocemente ucciso Filomena Cataldi, mamma e compagna di 44 anni , tolta all'affetto della sua famiglia e ora, dopo la sentenza dell' 11 giugno scorso, vittima per la seconda volta.

In quel tardo pomeriggio estivo Filomena aprendo la porta al suo vicino di casa non immaginava certo che da lì a poco sarebbe stata picchiata e uccisa.Tutto è accaduto in pochi minuti, in quella palazzina di San Polo di Torrile, nella bassa Parmense dove Filomena viveva col suo compagno e la figlia, e dove il suo assassino abitava al piano di sopra con la moglie e i due figli.
Lui, l'assassino, si era convinto che Filomena e il suo compagno stessero tramando un piano per ucciderlo e approfittando dell'assenza del compagno di Filomena si era presentato alla sua porta e dopo un alterco l'avrebbe colpita e strangolata infierendo poi sul suo corpo ormai senza vita con un oggetto contundente.

Una tragedia, che forse si poteva evitare. Sì, perchè dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti era apparso subito chiaro che l'assassino non era nuovo a comportamenti violenti, segnalati dai vicini di casa, per le liti che avevano coinvolto spesso la moglie oltre che buona parte del vicinato. Qualcuno addirittura per questi motivi stava seriamente pensando di trasferirsi altrove.
L'ossessione ingiustificata di Fang ha posto fine alla vita di Filomena, alla sua quotidianità fatta di lavoro, affetti e famiglia. Tutto è cambiato da quel momento per i suoi famigliari che hanno dovuto arginare un'assenza incolmabile e un dolore incontenibile, nella speranza almeno di una sentenza equa per quel feroce assassinio, una sentenza che restituisse almeno un po' di giustizia alla memoria di Filomena.

Ma non è stato così.
Incapace di intendere e di volere e 10 anni all'interno di una REMS, Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, struttura sanitaria non carceraria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali. Questa la sentenza del giudice per l'assassino di Filomena, che forse poteva essere curato prima, evitando così tanto dolore.

Ora i familiari di Filomena non devono solo far fronte al loro dolore, ma anche alla rabbia di una sentenza che non rende giustizia e che oltre tutto li obbliga a portarsi addosso il peso dei costi diretti e indiretti di questo tragico evento. Infatti dal momento che il cinese è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, quindi non processabile, ne consegue che non si arriverà a sentenza definitiva e perciò resta impossibile proporre domanda di risarcimento.

Non posso e non voglio per tutto questo rimanere indifferente all'accorato appello che a mezzo stampa mi ha lanciato la sorella di Filomena, Rosangela, chiedendomi in quanto parlamentare di Parma di farmi portavoce in questo consesso, coinvolgendo anche le altre colleghe dei vari schieramenti, della urgente e ormai inderogabile necessità di promuovere una campagna legislativa a favore delle vittime dei reati violenti, andando a colmare quel vuoto normativo che non garantisce un'equa giustizia e per di più non protegge i familiari delle vittime.

Ma due parole vale spenderle anche per le REMS, residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, dove vengono attuati percorsi di responsabilizzazione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale da parte dei servizi di salute mentale per chi è stato sottoposto a misure restrittive della libertà da parte dell'autorità giudiziaria. Il reo confesso Fang, che dopo l'omicidio aveva rilasciato una confessione scritta in cinese subito dopo l'arresto, grazie alla sentenza del giudice avrà quindi una vita "quasi libera" in una struttura protetta, nel caso specifico proprio nella REMS di Mezzani di Parma, destinata peraltro alla chiusura a novembre dell'anno in corso, per essere sostituita da una nuova REMS a Reggio Emilia.
A conti fatti da queste strutture non è difficile allontanarsi e sottrarsi dal controllo, tant'è che in 3 anni sono stati 5 i soggetti che sono riusciti ad allontanarsi dalla REMS presente a Mezzani. Per questo risulta spontaneo pensare che mentre i familiari di Filomena resteranno incarcerati nel loro dolore, privati degli affetti e di un'assistenza idonea per le vittime dei reati violenti, gli assassini come Fang ricoverati in queste strutture godono di una quasi libertà.

Qualcosa di veramente sconcertante.
Qualcuno sta iniziando a chiedersi se queste strutture siano veramente la giusta soluzione, se sia giusto continuare a tenerle aperte o se sia piuttosto opportuna una grande riforma che preveda se si compie un delitto che sia riconosciuta la responsabilità e venga emesso un giudizio , qualcuno inizia seriamente a pensare che le strutture sanitarie devono affiancare quelle giudiziarie e carcerarie e non sostituirsi ad esse. Mi sento di condividere appieno questa riflessione, convinta che chi ha commesso un delitto debba andare a processo. Il resto viene tutto dopo.
Forse solo in questo modo si potrà veramente rendere giustizia a Filomena e a chi come lei è stata vittima di chi ha problemi di salute mentale. Non facciamo cadere l'appello di Rosangela, che ci chiede giustizia per sua sorella.

Il VIDEO dell'Intervento:  https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1963464187092957&id=1228534263919290 

(Foto Francesca Bocchia - Roma gennaio 2019)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Sequestrate: Una pistola semiautomatica priva di matricola, di marca Walther PPQ, di fabbricazione tedesca, calibro 9x19, Parabellum, dotata di caricatore bifilare contenente 15 cartucce calibro 9x19 ( arma clandestina con munizionamento da guerra); una pistola semiautomatica con matricola abrasa, di marca sconosciuta calibro 7,65 dotata di un caricatore monofilare , contenente 4 cartucce calibro 7,65 (arma clandestina); una scatola per cartucce di marca fiocchi contenente trenta cartucce calibro 357 Magnum.

Nell'ambito dell'attività investigativa gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Parma, venivano a conoscenza che il cittadino albanese KERCUKU Armand classe 1987, già conosciuto dagli investigatori, deteneva nella propria abitazione armi e munizioni.

Pertanto, in data 10 giugno veniva perquisita l'abitazione dell'albanese, in via Martinella. L'atto permetteva di rinvenire all'interno del'abitazione trenta proiettili di pistola calibro 357 magnum.

L'ttività investigativa, permetteva di accertare anche che il soggetto aveva in uso un capannone adibito a officina meccanica, ubicato in un quartiere artigianale nella zona di via Paradigna, pertanto la perquisizione effettuata anche con l'ausilio di due unità cinofile anti esplosivo, veniva estesa anche in quella direzione. L'atto permetteva di rinvenire, all'interno di un cassetto di una scrivania, le due pistole sopra  descritte, nonché un rilevatore di frequenze spesso utilizzato da persone dedite a traffici illeciti, al fine di individuare la presenza di eventuali captatori ambientali.

Al termine delle operazioni, l'uomo veniva tratto in arresto per aver detenuto armi clandestine con relativo munizionamento da guerra, ed associato presso la locale Casa Circondariale così come disposto dalla Dott.ssa Emanuela PODDA Sost,. Proc.a disposizione della A.G.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, grazie anche alle competenze tecniche della Polizia Scientifica, per capire da dove provengano le armi poste sotto sequestro e se queste possano essere state usate in una qualche scena del crimine.

Pubblicato in Cronaca Parma