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Il progetto di una pista ciclopedonale tra l’incrocio di via Ciro Menotti e via Del Pozzo cancellerebbe 80 degli attuali 93 posti auto disponibili penalizzando commercianti e residenti. Le proposte di Rete Imprese Italia Modena. 

 

Modena, 31 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini

Sì alle ciclabili, ma pensate e realizzate nel modo giusto, senza penalizzare commercianti e residenti. A creare malumore tra negozianti e residenti è il progetto presentato dall’Amministrazione Comunale di Modena per realizzare una nuova pista ciclopedonale sul tratto di via Emilia Est compresa tra l’incrocio con via Ciro Menotti e quello di via Del Pozzo. 

La pista ciclabile di via Emilia Est, per come è stata progettata, avrebbe conseguenze devastanti sulla rete commerciale. In un’area molto trafficata, densamente abitata e già presa d’assalto dalle auto a causa dell’estensione a via Ciro Menotti della sosta a pagamento, la sottrazione della maggior parte dei posti auto, nonché il fatto di mettere a pagamento quelli rimanenti, renderebbero sostanzialmente inaccessibili le attività commerciali presenti in zona” .

 

Lo sostengono i rappresentanti di Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA , facendosi portavoce degli operatori del commercio, che hanno sollecitato l’Amministrazione Comunale a rivedere il progetto, confrontandosi con i rappresentanti delle Associazioni di Categoria. Ad essere a rischio ci sarebbero 80 dei 93 posti auto oggi disponibili nel tratto della via Emilia lungo il quale dovrebbe sorgere la nuova pista ciclabile, con la conseguente congestione delle zone limitrofe. Inoltre, sarebbe introdotta la sosta a pagamento in una delle zone di Modena ancora “immuni” dalle strisce blu. Ai modenesi, si sa, piacciono poco i parchimetri e nemmeno sembrano affezionarsi al mega parcheggio Novi Park, nonostante gli “sforzi” del Comune per renderlo più “appetibile”. Il rischio tangibile è la progressiva desertificazione del centro storico e delle zone limitrofe, come dimostra il turn over di negozi che aprono e chiudono i battenti nel giro di pochi mesi. 

“Non nascondiamo dunque – affermano i presidenti delle quatto associazioni di categoria riunite in Rete Imprese Italia – la forte preoccupazione e le perplessità verso un piano che mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi, che potrebbe entrare in ulteriore grande sofferenza”

Quali allora le proposte? Prima di tutto lo scorporo della pista ciclabile da quella pedonale, per creare un impatto minore sulla zona, come è già stato fatto su via Giardini, senza il restringimento della carreggiata e la conseguente soppressione di posti auto. Parcheggi che, anzi, dovrebbero aumentare di numero, riqualificando l’area dell’ex distributore di benzina, nella quale potrebbero essere ricavati altri 20/30 posti. 

“Crediamo, poi che sia un errore introdurre la sosta a pagamento e riteniamo invece che il disco orario sia scelta da preferire, perché garantisce la necessaria turnazione; nello stesso tempo, pensiamo che il piano dovrebbe essere l’occasione per individuare nuove aree da destinare alla sosta, così da alleggerire la pressione delle auto nella zona”.

Rete Imprese Italia ha chiesto, quindi, un incontro con l’Amministrazione Comunale affinché il progetto della ciclabile sia rivisto, tenendo conto delle necessità dei commercianti e dei residenti. 

“Qualora il progetto dovesse non essere rivisto sostanzialmente, sarebbe opportuno che la pista ciclabile venisse collocata sul lato sud, vista la minore presenza di attività commerciali e il conseguente minore impatto sulle attività”.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

“Meno parcheggi, difficoltà di accesso ai negozi, rischio congestione del traffico: il progetto va rivisto” -

 

Modena, 31 marzo 2014 -

In proposito i commercianti hanno lanciato anche una raccolta di firme. Tra le proposte avanzate dalle Associazioni, c'è quella di rendere ciclopedonale il lato sud piuttosto che quello opposto del tratto compreso tra l'incrocio di via Menotti e Del Pozzo 

 

“La pista ciclabile di via Emilia, per come è stata progettata, avrebbe conseguenze devastanti sulla rete commerciale. In un’area molto trafficata, densamente abitata e già presa d’assalto dalle auto a causa dell’estensione a via Ciro Menotti della sosta a pagamento, la sottrazione della maggior parte dei posti auto, nonché il fatto di mettere a pagamento quelli rimanenti, renderebbero sostanzialmente inaccessibili le attività commerciali presenti in zona”. Questo quanto sostenuto da Rete Imprese Italia Modena – a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA – rispetto al progetto di realizzazione di una pista ciclopedonale lungo via Emilia est, nel tratto compreso tra l’incrocio di Via Ciro Menotti e quello con via Del Pozzo. “Non siamo solo noi a dirlo, ma gli stessi operatori che qui lavorano e che non hanno esitato a mobilitarsi e promuovere una raccolta di firme volta a sollecitare l’Amministrazione comunale affinché riveda un progetto che non prevede alcuna compensazione delle aree di sosta sottratte”.

 

Presentata negli scorsi giorni agli operatori commerciali ed alle Associazioni imprenditoriali, la riqualificazione prevede, oltre all’intervento ciclabile sul lato nord e alla risistemazione pedonale, anche lavori di pedonalizzazione su quello opposto, con conseguente restringimento della carreggiata. “Risulta quanto meno singolare – affermano Mauro Salvatori, Massimo Malpighi, Silvia Manicardi e Nicola Fabbri - che l'Amministrazione non abbia tenuto conto, o lo abbia fatto solo marginalmente, della situazione esistente. Ed in ragione di ciò abbiamo chiesto una profonda revisione del progetto, tale da limitare al massimo ogni impatto negativo sugli esercizi presenti, analogamente a quanto è stato prospettato per la ciclabile di via Giardini”. 

 

“Non nascondiamo dunque - proseguono i quattro presidenti – la forte preoccupazione e le perplessità verso un piano che mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi e che potrebbero entrare in ulteriore forte sofferenza”. 

 

“Crediamo poi che sia un errore - precisano i rappresentanti di Rete Imprese Modena – introdurre la sosta a pagamento e riteniamo invece che il disco orario sia scelta da preferire perché garantisce la necessaria turnazione; nello stesso tempo pensiamo che il piano dovrebbe essere l’occasione per individuare nuove aree da destinare a sosta, così da alleggerire la pressione delle auto sulla zona”. 

 

“Infine - conclude Rete Imprese Modena – qualora il progetto dovesse non essere rivisto sostanzialmente, sarebbe opportuno che la pista ciclabile venisse collocata sul lato sud, vista la minore presenza di attività commerciali e il conseguente minore impatto sulle attività”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia Modena)

 

 

“Accolte al momento le richieste delle imprese. Bene le semplificazioni, aiuteranno il rilancio del lavoro”. Secondo le Associazioni gli interventi paiono andare nella direzione indicata -

Modena, 25 marzo 2014 -

“Misure da tempo attese, che vanno nella direzione più volte indicata da Rete Imprese Italia. I provvedimenti di semplificazione e sburocratizzazione delle procedure contenute nel DL Lavoro potranno favorire l’accesso al mondo del lavoro e potrebbero risultare strumenti utili a far ripartire l’occupazione, in modo particolare quella dei giovani”.

Questo il primo giudizio che si sentono di dare le Associazioni modenesi – Confesercenti, Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA – aderenti a Rete Imprese Italia in merito l’entrata in vigore del Decreto Legge sul lavoro, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese,.

“I contratti a termine e quelli di apprendistato sono stati finalmente liberati da vincoli e anacronistici orpelli amministrativi: la semplificazione delle procedure è la strada giusta da percorrere per sbloccare le nuove assunzioni. In particolare, apprezziamo l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del rapporto a tempo determinato acausale, che pone finalmente fine ad una delle principali fonti di contenzioso per le imprese. Riteniamo utile che il decreto, nel fissare al 20% il limite massimo per l’utilizzo dell’istituto del tempo determinato, abbia salvaguardato l’autonomia dei CCNL a disporre misure diverse prevedendo comunque la possibilità per le imprese fino a 5 dipendenti di stipulare comunque un contratto. Accogliamo con favore anche la possibilità di proroga fino ad 8 volte entro il limite dei tre anni nell’ambito della stessa attività lavorativa”.

“Giudizio tutto sommato positivo, inoltre – conclude Rete Imprese Modena - sulle semplificazioni apportate al contratto di apprendistato, tutte a vantaggio della formazione in azienda, che sicuramente aiuteranno il rilancio di questa tipologia contrattuale così importante per l’inserimento al lavoro dei giovani. Condivisione e apprezzamento anche per la smaterializzazione del Durc e lo stanziamento di ulteriori risorse su i contratti di solidarietà”.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

“Basta stop burocratici, le imprese hanno necessità della proroga dei mutui almeno fino a tre anni”. “Il Governo si esprima se il territorio modenese rappresenta una priorità o meno” -

 

Modena, 20 marzo 2014

“L’auspicio è che tutti i passaggi parlamentari adesso non vengano nuovamente contrastati dalla burocrazia statale e che il DDL approvato dal Senato che consente di riportare la proroga dei mutui a tre anni, sia approvato definitivamente quanto prima. Si deve cancellare di fatto l’ennesimo stop imposto dalla burocrazia di fronte alle impellenti necessità delle zone terremotate”. È con rammarico che Rete Imprese Italia ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - commenta l’opposizione della Ragioneria di Stato questa volta, alla proroga da uno a tre anni per la restituzione dei finanziamenti contratti con la Cassa Depositi e Prestiti delle imprese e dei cittadini modenesi dell’area del sisma, per il pagamento delle imposte pregresse.  

L’intervento della Ragioneria dello Stato che ha ridotto la proroga a soli due anni è ritenuto da Rete Imprese limitativo e irritante. “Considerata l’urgente necessità ed importanza di tale norma, una boccata d’ossigeno per le imprese dell’area del cratere sismico, oltretutto lungamente attesa, duole constatare dell’ostacolo posto nuovamente dalla burocrazia al suo iter. Vorremmo chiedere se è proprio a causa solo di questa norma che si corre il rischio di sforare il rapporto deficit/Pil, come ha motivato la Ragioneria di Stato. Il Governo a questo punto si esprima se considera l’Emilia e in particolare il territorio modenese, costretto a misurarsi con gli effetti combinati di due devastanti calamità – sisma e alluvione – una priorità o meno”.

“Il nostro auspicio quindi, data l’approvazione in sede deliberante nella commissione di bilancio del Senato dell’art. 16 del DDL ‘Zanda e altri’ che porta nuovamente a tre gli anni di proroga, è che la Camera provveda in tempi altrettanto brevi ad uniformare il decreto che stabiliva solamente due anni di proroga, ma soprattutto che per una volta tutto lo Stato colga la gravità della situazione vissuta dal territorio modenese evitando altri inutili rimpalli o stop di tipo burocratico”, conclude Rete Modena.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

 

 

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

"Impegno dei Parlamentari Modenesi nei confronti del Governo, congiuntamente all'iniziativa di Rete Imprese Italia" -

 

Modena, 18 marzo 2014 -


"Considerata la grave situazione, dovuta al combinarsi di eventi come sisma e alluvione un primo risultato è stato ottenuto: in sede della prossima conversione in legge del DL 4 avremo 3 mesi in più di sospensione delle imposte per le imprese alluvionate; mentre il cosiddetto DDL "Zanda" prevederà in tempi "compressi" grazie al passaggio alla Camera e al Senato in Commissione deliberante, la rateazione in 3 anni delle imposte sospese per le imprese terremotate; questo lasso di tempo potrà consentire di perfezionare e di assumere altri provvedimenti per favorire una fiscalità di vantaggio per le imprese con sede nei comuni maggiormente colpiti dal sisma e dall'alluvione del Secchia. Ora si tratta di presidiare gli iter parlamentari e soprattutto continuerà il lavoro in commissione per potere ottenere al più presto un decreto del Governo per il riconoscimento e risarcimento dei danni subiti, per la sicurezza idrogeologica ed una fiscalità di vantaggio costituita dalle Zone Franche Urbane. I risultati non sono affatto scontati, soprattutto in tema di risarcimenti, ma tutti i Parlamentari sono impegnati al fianco delle Associazioni Modenesi affinché la situazione modenese colpita dal sisma e poi dall'alluvione possa ottenere tempi e modalità di risarcimento adeguati alla gravità della situazione". È quanto emerso stamani in occasione dell'incontro tra Rete Imprese Italia Modena da una parte e parlamentari e senatori locali dall'altra.
In occasione del confronto, che segue quello del 10 febbraio scorso, sono state ribadite da parte delle Associazioni imprenditoriali che compongono Rete – Confesercenti, Ascom Confcommercio Fam, Lapam-Licom e Cna – le necessità delle imprese delle zone alluvionate di: rimborso dei danni subiti e di risorse volte al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti; la necessità di fiscalità di vantaggio e, non da ultimo, la messa in sicurezza del territorio.
"C'è la determinazione da parte dei parlamentari modenesi riguardo la necessità di premere sul Governo – fa sapere Rete Imprese Modena – per un decreto ad hoc in merito al risarcimento dei danni, ai beni strumentali delle imprese, alle merci ed alla forzata sospensione dell'attività causati dall'alluvione. Per questo hanno assicurato la presentazione in tempi brevi di un Ordine del Giorno che impegni il governo in tal senso. In tale ordine del giorno saranno ripresi gli emendamenti al DL 4 stralciati in commissione, che prevedono tra l'altro procedure semplificate per i rimborsi degli importi meno consistenti (fino a 20.000,00€ per i privati e fino a 30.000,00€ per le imprese) Inoltre vista la sensibilità già mostrata dal Governo Renzi in materia di messa in sicurezza del territorio provvederanno a sollecitare l'Esecutivo anche in questa direzione".

Il confronto è servito inoltre per fare chiarezza in tema di 'No tax Area'. "Via legalmente impercorribile e assolutamente non attuabile, hanno ripetutamente detto i deputati presenti all'incontro – aggiunge Rete – l'Unione Europea non lo prevede in quanto considerato 'aiuto di Stato' e conseguentemente vietato. Risulta invece percorribile la strada per l'istituzione di Zone Franche Urbane, anche per i centri del territorio maggiormente colpiti dal sisma, sulla scorta di quanto applicato a L'Aquila, dopo il sisma del 2009".
Le Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia hanno quindi richiesto di attuare in tempi rapidi anche questi provvedimenti che dovranno essere dotati delle adeguate coperture finanziarie affinché il maggior numero di imprese possa beneficiarne.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

 

“Bene se trovano applicazione, ma risultano ancora penalizzati i redditi più bassi dei micro-imprenditori”. “Positiva la volontà di cambiare tendenza, ma sull’Irap si poteva fare di più” -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

”Resta da vedere se le misure annunciate dal Governo troveranno pratica applicazione; per ora però ad una prima lettura il giudizio che ci sentiamo di esprimere tende al positivo, se non altro per il tentativo di cambiamento di fare politica”. E’ questo il commento dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA riguardo i provvedimenti presi o annunciati dal Consiglio dei ministri.

 

”Il Governo, ha confermato il taglio dell’Irpef nelle buste paga di maggio: una misura a favore dei consumi che accogliamo con favore perché va nella direzione di ripresa del mercato interno Rimane però un errore l’esclusione dai benefici sull’Irpef di tante partite Iva, lavoratori autonomi e pensionati”, rileva Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena

 

Positivi poi per Rete Imprese Modena l'intenzione di tagliare la spesa pubblica e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro, segnali concreti verso lo snellimento della burocrazia. “Sull’Irap ci aspettavamo di più – prosegue Silingardi – perché si corre il rischio che il provvedimento risulti irrilevante per due terzi del sistema imprenditoriale. Rimane invece per ora il pericolo che le difficoltà burocratiche possano frenare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Ci riserviamo quindi un giudizio più approfondito dopo aver visto i provvedimenti nel dettaglio, sottolineando la necessità di mantenere aperto il dialogo con le parti sociali per fare in modo che i provvedimenti medesimi corrispondano effettivamente alle esigenze delle imprese”.

 

(Fonte: Ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

"Sistema attuale insostenibile. Attuare presto delega fiscale per tasse più eque e stop a burocrazia" -

Modena, 11 marzo 2014 -

«Un sistema fiscale insostenibile, caratterizzato da una pressione insopportabile ed adempimenti ingestibili per numero e complessità». E' questo l'allarme lanciato dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, Modena – Confesercenti, Ascom-Confcomemrcio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - a seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco, presentata in Senato nei giorni scorsi.
«L'attuale sistema fiscale - evidenzia Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena - è utilizzato sempre più spesso non come strumento di politica economica a favore di crescita ed equità, ma solo come fonte di maggiori entrate dove il fattore spesa è la variabile indipendente a cui le entrate devono continuamente adeguarsi. Va capovolto il paradigma: è la spesa pubblica che deve essere riportata entro limiti che consentano una tassazione non oltre la media europea. In particolare, è fondamentale che le maggiori entrate provenienti, in primis, dal contrasto all'evasione siano totalmente destinate alla riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie».
«Riteniamo, inoltre – continua il portavoce di Rete Modena - che la Legge Delega rappresenti un momento di straordinaria 'manutenzione' dell'attuale sistema fiscale finalizzata a rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione dell'impresa; alla revisione, in un'ottica di semplificazione, degli attuali regimi contabili e fiscali ed alla razionalizzazione della pletora degli adempimenti fiscali, anche in relazione alla loro effettiva efficacia di contrasto all'evasione ed elusione d'imposta come pure all'introduzione di regimi premiali per le imprese più virtuose. Una rapida attuazione della Legge Delega servirà anche a migliorare il rapporto conflittuale fisco-contribuente».
Rete, infine, sostiene l'urgente necessità di interventi immediati di riduzione delle aliquote Irpef e dell'IRAP. Nel caso dell'Irap, sia innalzando la franchigia di esenzione, sia definendo, in maniera puntuale, i soggetti esonerati dal pagamento del tributo in quanto privi di organizzazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena.

Modena, 10 marzo 2014 -

"Il Comune di Modena non assuma l'Unesco come alibi per un regolamento arbitrario e fuori dalla storia. E poi fare una cosa simile a due mesi dalle elezioni... suvvia". I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena. "Così come è stato presentato in bozza questo regolamento ha solo pretestuosamente a che fare con la materia. Infatti, prendendo a pretesto la definizione Unesco che coinvolge due edifici, Duomo e Ghirlandina, cala su gran parte della città antica una quantità di norme vessatorie e, per larga parte, in contrasto con le libertà economiche e civili assicurate dalle leggi italiane.
Il regolamento è stato presentato il 27 febbraio e dovrebbe essere approvato prima delle fine della legislatura, entro il 30 marzo. E' impossibile che il Consiglio Comunale e la città abbiano tempo e modi di esaminare e decidere norme che incidono, o, in molti casi, impediscono, le attività economiche di tantissimi cittadini. Ancora, l'impianto del regolamento è in contraddizione con Unesco, ovvero con il vivere pienamente i luoghi: è chiaro che quindi che questo prevede le funzioni che oggi sono economicamente e civilmente utili ed interessanti, previo il rispetto dell'ambiente originario. Il Regolamento, invece, arbitrariamente, trasforma la città in una rievocazione in costume d'epoca... La terza è la legittimità, nella zona di rispetto 1 e 2, del fatto che il Comune vorrebbe identificare il tipo di attività commerciali che si possano insediare, eludendo totalmente la legge vigenti in Italia che non conferisce ad alcuno questo diritto sulle attività economiche.
Le zone di rispetto Unesco sono assolutamente arbitrarie. Con questo regolamento, le zone 1-2-3-4 e gli edifici inclusi dal raggio dei 150 metri, sono inclusi e quindi sottoposti ad un coacervo di norme restrittive, fra Regolamento ed allegati applicativi. Per capirci, sono inclusi via Farini sino alla chiesa di S.Giorgio, tutta via Modonella, tutto Canalchiaro, tutta Carteria, tutta piazza Matteotti, gli edifici ad est di piazzetta Muratori, quelli a sud ovest di Corso Canalgrande. La disposizione crea, un potere insindacabile in mano ai funzionari comunali, che, istruirebbero le domande al Comitato Tecnico, il cui parere è vincolante per ogni attività o arredo autorizzati".
I presidenti cittadini di Lapam-Licom, CNA, Ascom Confcommercio Fam e Confesercenti proseguono: "Non dimentichiamo che Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità Duomo e Ghirlandina, non tutto il centro storico. Se Unesco avesse ritenuto di doverlo fare lo avrebbe fatto come ha fatto a Roma, Mantova, Ferrara, tanto per citare qualche esempio dove tutto il centro è stato dichiarato patrimonio dell'umanità e dove nessuno si sogna di introdurre norme così restrittive e vincolanti".
Insomma, per le associazioni aderenti a Rete Imprese questo regolamento non sta in piedi. "Un ultimo esempio – proseguono le associazioni - perché il palazzo della banca di fronte al Duomo deve essere tutelato allo stesso modo della Cattedrale stessa? E perché limitare il numero delle manifestazioni in Piazza Grande? Perché le manifestazione che si possono fare non devono esporre striscioni commerciali, questi signori pensano che il mondo sia pieno di sponsor che vogliono rimanere anonimi?

Infine, ma non ultima questione per ordine di importanza: si normano, citandole per nome, le manifestazioni ammesse in Piazza Grande. Come si possono predefinire per regolamento le attività che potranno, negli anni a venire, andare in piazza o le tipologie di arredo?
Ancora a proposto degli arredi precari ammessi in tali manifestazioni: 'solo ombrelloni'. Sono sempre funzionali gli ombrelloni a proteggere gli operatori nel clima di Modena, non mite per molti mesi all'anno? Proteggono in modo adeguato le merci se vengono abbandonate sul posto durante le notti? Al tempo della costruzione del Duomo parimenti non esistevano né ombrelloni né gazebo. Dunque: perché gli ombrelloni, 'richiudibili', si specifica, sì e i più efficienti gazebo no?".
Salvatori, Malpighi, Fabbri e Manicardi concludono: "Questo e altro, è materia che i cittadini hanno diritto di conoscere e discutere apertamente durante l'imminente campagna elettorale, non già di vedersi accollata nella fretta delle 'delibere dell'ultima ora'. Chiediamo che la città ne discuta lì e che blocchi un colpo di mano tanto pesante con Consiglio ed assessori che scadono fra tre settimane! In un momento in cui abbiamo tante saracinesche abbassate in centro abbiamo bisogno di una simile selva di lacci e laccioli? Qualcuno pensa veramente che si possano riempire le vetrine vuote clonando 'd'autorità' negozi storici e tradizionali anche se non redditizi?".

(Fonte:ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

"Rimborso dei danni subiti, fiscalità di vantaggio e sicurezza del territorio: queste sono le priorità oggi" -

 

Modena, 6 marzo 2014 -

"Abbiamo la necessità di avere risposte nel più breve tempo possibile, riguardo: i rimborsi dei danni subiti; alla necessità dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio che renda più agevole la ripartenza dell'economia della zona; all'impegno da parte delle istituzioni per la messa in sicurezza del territorio". Queste le richieste avanzate nel corso dell'incontro tra il comitato degli operatori commerciali ed artigiani delle aree colpite dall'alluvione del 19-20 gennaio scorso e Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio-Fam, Lapam-Confartigianato e CNA. Tra le richieste c'è anche quella di dare supporto anche alle attività produttive.

L'occasione inoltre ha rappresentato anche il momento per aggiornare gli operatori del Comitato sullo stato delle azioni intraprese e riguardo l'iter che stanno seguendo i provvedimenti legislativi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dall'alluvione del Secchia:

RIMBORSI DEI DANNI SUBITI: impegno da parte de Parlamentari Modenesi e della Regione Emilia Romagna che di concerto con le Associazioni imprenditoriali stanno predisponendo un disegno di normativa che, sulla scorta dell'esperienza compiuta con il sisma del 2012 - ma evitando l'appesantimento burocratico relativo - disponga risorse e modalità per l'erogazione dei contributi volti al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti. Tale disegno di legge sarà presto presentato al nuovo Governo. Le risorse necessarie sono da reperire tra i fondi non utilizzati per la proroga delle imposte nel cratere del sisma.

FISCALITA' DI VANTAGGIO: le Associazioni hanno riferito della concreta possibilità di costituzione di Zone Franche Urbane nelle quali individuare misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva da applicare in un arco di tempo compreso di diversi anni, associata ad una conseguente rateazione dei pagamenti.

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO: massimo impegno da parte di Rete nei confronti di Regione e Aipo affinchè siano utilizzati in toto i 19 milioni di € destinati al nodo idraulico di Modena per la realizzazione di opere utili ad evitare eventuali disastri come quello del 19-20 gennaio scorso.

FONDI CCIAA: è stata apprezzata la tempestività con cui la Camera di Commercio ha erogato fondi per due milioni di euro a sostegno delle attività dell'area, soprattutto le modalità di erogazione dei contributi alle attività dei centri urbani. Occorre ora verificare la possibilità di nuovi interventi a supporto delle attività produttive dell'area, in attesa dell'indispensabile intervento del governo.

Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena aggiunge inoltre che: "Entro metà marzo si terrà un nuovo incontro con i parlamentari modenesi a cui seguirà una riunione in Regione sulla stima totale dei danni derivanti dalle schede presentate ai comuni e si perfezionerà la strategia per ottenere al più presto i provvedimenti necessari alle imprese. Dopodiché a fine marzo Rete convocherà un nuovo incontro di confronto e condivisione con le imprese dei comuni colpiti dall'alluvione".

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianao e CNA, invitano il Governo a passare dagli annunci ai fatti: "Stop a burocrazia e Pressione fiscale" -

 

Modena, 4 marzo 2014 -

«Prendiamo atto con soddisfazione - afferma Rete Imprese Italia Modena, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA a proposito dell'entrata in funzione del Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, avvenuta oggi - dell'ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell'Ambiente, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l'assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un'industria. E' la prova che si sta cominciando a comprendere l'inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese».
«Non muta, quindi, il nostro giudizio profondamente negativo: il Sistri – tiene a precisare Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e attuale portavoce di Rete Imprese Modena - è l'emblema dello squilibrio burocratico del nostro Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano l'interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure, oltre a costi esorbitanti alle imprese. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: occorre al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all'esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili».
«Il Sistri deve essere superato - aggiunge Silingardi - è un sistema inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti allentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che serva meglio allo scopo».
«Per 'far uscire dalla palude' le imprese – conclude il portavoce di Rete Modena - occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello stesso avviso: l'avvio del Sistri e l'incremento delle aliquote TASI sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese. Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione».

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

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