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L’affermazione odierna di “Parma in Centro” che parla di un’affinità tra Pietro Vignali e i dieci anni successivi è completamente errata sia come dato storico che nel merito dell’accusa.

Avendo fatto il Vicesindaco sia di Elvio Ubaldi che di Pietro Vignali, ricordo, la continuità sulle politiche del traffico e della mobilità tra le amministrazione Ubaldi (di cui Pietro è stato assessore alla Viabilità, Mobilità e all’Ambiente) e quella di Vignali.

Politiche del traffico che hanno rivoluzionato complessivamente, come tutta Parma sa bene, tutto il sistema della viabilità della città, precedentemente ferma da decenni (molti hanno ancora in mente il semaforo che attraversava un pezzo di tangenziale, divenuto una barzelletta in tutta Italia).

La continuità di Vignali con l’azione amministrativa di Ubaldi deriva non solo dall’aver con lui impostato le politiche viabilistiche per nove anni come Assessore, ma dall’aver proseguito anche successivamente le innovazioni apportate al traffico cittadino.

L’accessibilità in un centro storico come quello di Parma ha richiesto negli anni scelte sempre nuove e sperimentali, talché è veramente semplicistico e sbagliato affermare che Vignali sia responsabile della chiusura del centro.

Le soluzioni apportate per alleggerire e rendere meglio accessibili la città e il centro risalgono all’ultimazione dell’anello delle tangenziali, eliminando in un sol colpo il traffico non solo di attraversamento ma anche pesante che riempiva le vie residenziali della città.

Di pari passo non si possono dimenticare la messa in funzione dei quattro parcheggi scambiatori ai poli della città con navette dedicate per raggiungere il centro storico; l’eliminazione di oltre cento semafori con benefici sulla fluidificazione del traffico; la realizzazione di oltre novanta km di piste ciclabili per favorire al viabilità leggera di penetrazione dai quartieri al centro storico, anche attraverso incentivi per l’acquisto di ben cinquemila biciclette elettriche; i contributi per trasformare migliaia di auto con propulsione a metano in modo da poter raggiungere il centro storico con il permesso “auto amica dell’ambiente”.

A ciò si aggiunge la rivoluzione e il potenziamento apportato al trasporto pubblico con un sistema a raggiera che da tutti i quartieri permetteva a migliaia di persone di confluire in centro storico, potenziamento ottenuto grazie a un contributo annuale che aveva raggiunto la cifra record nazionale di sei milioni di euro che Vignali era riuscito a far erogare alla TEP.

E ancora: l’istituzione di linee con autobus piccoli in centro storico (come ad esempio la linea n. 15), gli autobus a chiamata come il Pronto Bus (soprattutto per i giovani), l’innovativo Happy Bus per il servizio scolastico.

Insomma, con tutte queste politiche Parma era arrivata al primo posto in Italia per efficienza del trasporto pubblico locale e per le politiche di viabilità e mobilità sostenibile.

Da allora le politiche del traffico e delle infrastrutture sono rimaste completamente ferme, se non per qualche minimale intervento che recentemente ha fatto ridere la città come la pseudo pista ciclabile di via Pasini.

Ma con riferimento in particolare al centro storico, voglio soprattutto  ricordare che Vignali aveva realizzato sette Centri Commerciali Naturali con la costituzione del Consorzio Centro Città (costituito da Comune, Ascom, Conferescenti e Camera di Commercio). Vignali aveva anche nominato un City Manager per la gestione dei centri commerciali naturali e coordinare i centinaia di eventi culturali diffusi organizzati in collaborazione con le associazioni dei commercianti nelle strade, piazze e vie del centro storico : dalle serate con i negozi aperti e all’organizzazione di eventi culturali (Boulevard, le notti bianche, il cinema all’aperto in Piazza della Pace, Artisti nei Borghi, la rassegna “E’grandEstatE”, Parma sotto le Stelle e tanti altri).

A fronte di tutto ciò, dire semplicemente che Vignali ha chiuso il Centro Storico è una inesattezza colossale, indice di davvero scarsa memoria della storia recente di Parma.

Paolo Buzzi, già Vicesindaco delle Amministrazioni Ubaldi e Vignali

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Comune di Parma - Comunicato Stampa

L’ASSOCIAZIONE “VIVERE SAN LAZZARO - LUBIANA” DENUNCIA L’ABBANDONO E L’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI NEI CONFRONTI DEI PROBLEMI DI MOBILITA’ E INFRASTRUTTURE DELLA CITTA’

L'associazione “Vivere San Lazzaro - Lubiana”, per voce del suo presidente Aldo Rizzoli, torna a denunciare il totale abbandono e disinteresse delle istituzioni nei confronti delle infrastrutture della nostra città.

“Mi trovo completamente in disaccordo su quanto comunicato da Effetto Parma in merito al piano sulle infrastrutture per la nostra città.

Innanzitutto ci tengo a sottolineare come questo piano venga presentato al termine del mandato amministrativo. Effetto Parma aveva 10 anni per realizzare queste ed altre infrastrutture di cui la città è carente. I progetti si presentano all’inizio di un cammino, non alla fine di un mandato quando invece sarebbe il momento di fare il bilancio su quanto è stato fatto e quanto invece è stato disatteso.

Questo soprattutto alla luce del fatto che in questi 10 lunghi anni non si è stati in grado di chiudere ad est l'anello della tangenziale che era stata completata dall’ex Sindaco Vignali con la realizzazione degli ultimi due sottopassaggi di via Budellungo e via Emilia Ovest. Oltre alla chiusura dell’anello e in attesa della via Emilia Bis bisognava in questi anni prolungare la tangenziale almeno fino a dopo l’abitato di San Prospero (come le precedenti amministrazioni avevano fatto ad ovest), liberando la frazione e via Emilia est dal traffico intenso e ormai insostenibile per gli abitanti, con tutti i relativi problemi di disagio causati dallo smog e dalla mobilità congestionata.

A questo proposito faccio presente che da più di 10 anni esiste il progetto che va proprio nella direzione di unire la tangenziale est con la nord sgravando il tratto della via Emilia davanti all’ex Salamini della funzione impropria di tangenziale.

Per tutte queste ragioni credo che Effetto Parma, oggi più che mai, invece che presentare nuovi fantomatici progetti, debba fare un approfondito esame di coscienza per capire tutto quello che l’amministrazione avrebbe potuto fare per la nostra città nel corso degli anni e che invece attende ancora di essere realizzato”.

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Il modello Parma sulla mobilità su due ruote messo in atto protagonista insieme alle città di Milano, Genova, Firenze e Roma alla Sesta edizione dell'Osservatorio nazionale Focus 2R, promosso da Confindustria Ancma e Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia.

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SMART CITY

Mobilità autonoma e nuove tecnologie delle reti:

il paradigma della condivisione nella quarta rivoluzione industriale

 Martedì 7 dicembre 2021 alle ore 17.00

 

Conferenza a cura di Giovanni Franceschini e Roberto Menozzi inserita nella rassegna “Parma Società civile. Ripartire dopo il Covid 19” collegata alla mostra “Parma città d’oro. Scenari da condividere tra Storia e Progetto”

La città intelligente è convergenza ed intersezione di idee, discipline e tecnologie eterogenee e complementari, che progettano, descrivono e gestiscono un sistema complesso, pienamente conscio delle proprie molteplici sfaccettature.

Pubblicato in Cultura Parma

E' in programma mercoledì 17 marzo, alle ore 17, sul canale YouTube Città di Parma il webinar dedicato a: "Salute e autonomia dei bambini: i vantaggi della mobilità attiva". Si tratta di un importante momento di incontro e di confronto alla luce delle misure messe in atto dal Comune di Parma per favorire la mobilità sostenibile, in particolare quella casa – scuola.

Pubblicato in Salute e Benessere Parma

Da oggi nella provincia di Parma gli orari in tempo reale dei bus  grazie alla partnership tra Tep e l’app Moovit. Una rivoluzione per pendolari, studenti e turisti.  

Venticinque nuovi bus per incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l'inquinamento. Il Comune di Parma, Assessorato alle Politiche di Sostenibilità Ambientale, guidato da Tiziana Benassi, ha richiesto un finanziamento ad hoc, in base a quanto previsto dal Decreto interministeriale n. 234 del 6/6/2020, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell'Economica e delle Finanze e Ministero dello Sviluppo Economico, "Riparto delle risorse previste dall'articolo 3 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 17 aprile 2019 alle città ad alto inquinamento", per l'assegnazione di fondi inerenti progetti di mobilità sostenibile, nelle filiere dei mezzi di trasporto pubblico su gomma.

Pubblicato in Cronaca Parma

Parma, 3 settembre 2020. A Parma al via da oggi 3 settembre 2020 il nuovo servizio di micromobilità dedicato ai monopattini elettrici condivisi in modalità free floating. Il servizio sarà gestito da 3 diverse società private che si sono aggiudicate il bando di gara pubblicato da Infomobility, su incarico del Comune di Parma: Bit Mobility srl, Helbiz Italia srl, Wind Mobility GmbH – Italia. (allegata scheda tecnica dei monopattini elettrici)

Venerdì, 17 Aprile 2020 08:26

FASE 2 Coronavirus, la mobilità alternativa

MOBILITA' ALTERNATIVA FASE 2 CORONAVIRUS - lettera aperta del "Manifesto per San Leonardo" all'Assessorato competente del Comune di Parma

Egregio
Assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale, Mobilità Sostenibile
COMUNE DI PARMA

e p.c.
CCV CORTILE SAN MARTINO
CCV SAN LEONARDO

e p.c. Organi di Informazione

 

In attesa di Suo cortese riscontro alle precedenti nostre, al momento senza esito, cogliamo l’occasione per chiedere cosa stia progettando la nostra amministrazione per preparare la nostra città a quella così definita fase 2 della pandemia, la transizione verso una riprogettata normalità; le persone riprenderanno ad uscire, si ricomincerà a circolare ma occorrerà rispettare il distanziamento sociale e dovranno essere assunte conseguenti misure per indirizzare e agevolare i comportamenti idonei.

I mezzi pubblici saranno evitati o comunque dovranno accogliere numeri limitati di passeggeri, muniti di mascherine e guanti e distanziati tra loro. Salvo un incremento importante del numero dei mezzi pubblici in circolazione, difficilmente prevedibile per ovvie ragioni di sostenibilità economica, ci sarà un massiccio utilizzo delle auto private che riporteranno traffico ed inquinamento.

In molte città europee (es. Vienna…) si stanno creando delle ZONE 20 di emergenza per consentire ai pedoni di poter utilizzare le strade ed evitare gli stretti marciapiedi e quindi possibili contatti ravvicinati.

Più spazi alle persone, più spazi di socialità “allargata”.

In molte città europee e non (es Berlino, New York, Bogotà…) si stanno creando piste ciclabili, anche temporanee, sulle carreggiate stradali per agevolare gli spostamenti (ed evitare così l’utilizzo delle piste miste pedo-ciclabili); possibilità di parcheggiare le bici sui marciapiedi (vista anche la cronica scarsità di stalli di sosta), agevolazioni per l’acquisto/riparazione di biciclette ……

Se vogliamo “copenhagenizzare” la nostra città è giunto il momento di attuare dei modelli di mobilità alternativa. Dall’inizio del lockdown è apparso evidente che la gravità della pandemia non avrebbe consentito il ritorno alle abitudini di vita precedenti e in tutti i settori si sono avviati progetti e iniziative per la ripresa delle attività con modalità adeguate.

Noi cosa stiamo aspettando esattamente?

Cordiali saluti

MANIFESTO PER SAN LEONARDO
https://www.facebook.com/ManifestoperSanLeonardo/

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