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Nonostante la crisi economica, l'organizzazione registra un trend positivo. Negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno delle cooperative di utenza e di comunità, costituite per rispondere alle nuove esigenze del territorio.

Bologna, 30 Marzo 2016. Nell'ultimo quadriennio, che ha visto la crisi economica globale raggiungere il suo apice, con ripercussioni decisamente pesanti sull'intera economia, il sistema Confcooperative Emilia Romagna ha manifestato un'importante capacità reattiva, esprimendo performance anticicliche.

Oggi, nonostante la congiuntura ancora negativa, l'organizzazione associa oltre 1.700 imprese, a cui aderiscono quasi 367.000 soci con 76.150 occupati e un fatturato di oltre 13.300 milioni di euro, a cui va aggiunta la raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo, pari a quasi 12.700 milioni di euro.
Confcooperative regionale si presenta con questi dati all'Assemblea elettiva quadriennale in programma a Bologna lunedì 4 aprile.
"Nonostante il difficile contesto economico – sottolinea il presidente, Francesco Milza – la nostra associazione ha evidenziato un trend positivo anche negli anni della crisi, registrando una sostanziale stabilità dei principali indicatori. A cominciare dagli occupati, rimasti praticamente costanti nel corso del quadriennio: un risultato che dimostra la capacità di Confcooperative Emilia Romagna di mantenere il proprio ruolo sociale anche nei periodi di crisi".

"Praticamente invariato anche il numero dei soci – aggiunge Milza – che mostrano però differenze significative all'interno dei diversi settori economici. Si registra una sensibile diminuzione nel comparto agroindustriale, interessato da un importante processo di aggregazione delle aziende agricole, e nel settore edilizio, purtroppo ancora alle prese con i pesanti effetti della crisi. Sono invece aumentati i soci nei comparti lavoro, solidarietà e sanità, che hanno saputo cogliere le nuove opportunità del loro mercato di riferimento".
"Segno più per il fatturato – dichiara il presidente Milza – che è passato dai 12.613 milioni di euro del 2012 ai 13.316 milioni del 2015, con un aumento del 6%".

Per quanto riguarda le cooperative associate, infine, nel quadriennio si è registrata una leggera diminuzione, legata essenzialmente alla riorganizzazione che ha interessato soprattutto il comparto agroindustriale e ha dato vita a realtà ancora più strutturate, in grado di rispondere sempre meglio alle esigenze della base sociale. Negli altri settori le imprese aderenti a Confcooperative hanno mostrato una sostanziale stabilità con la nascita di nuove imprese quale risposta alla crisi.

Sulle ceneri di alcune aziende in difficoltà e per difendere il lavoro, i dipendenti hanno costituito infatti delle società cooperative, rilevando l'attività ed impegnandosi personalmente anche dal punto di vista finanziario.

L'imprenditoria cooperativa si conferma quindi un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la società, perché si pone come un modello d'impresa accessibile e realizzabile, un collante straordinario, un'alternativa concreta alla emarginazione e all'esclusione sociale. Un modello democratico e partecipato, in grado di offrire ai giovani lo strumento ideale per valorizzare il proprio percorso formativo e realizzare le proprie aspirazioni professionali.

"In questi anni – sottolinea il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi – si sta diffondendo rapidamente il sistema della sharing economy, che prevede la condivisione di oggetti, servizi e risorse da parte di più soggetti: un criterio da sempre alla base del sistema cooperativo, che può così aumentare le proprie opportunità in tutti gli ambiti della società civile. Nello stesso tempo, le ridotte risorse dell'amministrazione pubblica e i bisogni aumentati della moderna società hanno allargato i campi d'azione del modello associativo nell'ambito dei servizi ai cittadini, come nel caso delle 'cooperative di comunità', situate in aree marginali, sia sotto il profilo economico, che dal punto di vista sociale".
"Oltre a produrre valore aggiunto capace di riavviare processi di sviluppo – prosegue Rossi – queste cooperative consentono alla popolazione locale di partecipare alla rivitalizzazione sociale e culturale dei borghi isolati e delle aree periferiche, anche quelle metropolitane. Rappresentano un modello virtuoso di rapporto tra pubblico e privato in grado di garantire una buona qualità della vita e servizi sociali efficaci".
"Anche il settore delle mutue si sta riorganizzando e sviluppando velocemente – dichiara il direttore regionale Rossi – al fine di offrire ai soci l'assistenza sanitaria integrativa ai servizi pubblici. In questo contesto, Confcooperative Emilia Romagna ha sviluppato una significativa esperienza di 'innovazione sociale' come quella delle cooperative di utenza, nate da gruppi di cittadini che desiderano rispondere alle proprie esigenze acquistando servizi anziché beni collettivi".

Registrano inoltre un interessante sviluppo le cooperative a guida femminile, che rappresentano il 18% circa delle associate a Confcooperative. "Imprese – afferma Rossi – che mostrano una grande vivacità e costituiscono un vero e proprio valore aggiunto per il nostro movimento e la cooperazione, ma anche per l'intero mondo del lavoro e la società, sia per l'esemplarità e gli stimoli proposti, sia per il modello d'impresa incentrato su valori di mutualità, leadership partecipativa, impegno sociale e innovazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".
"In sintesi – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna – nei momenti di crisi la cooperazione, oltre a tenere nei settori tradizionali, si caratterizza come una forma imprenditoriale in grado di soddisfare le esigenze emergenti. Le nuove sfide impongono al movimento cooperativo anche un cambiamento culturale per riorganizzare l'associazionismo, lavorando per dare vita ad un'unica struttura, più ampia e più forte, quale l'Alleanza delle Cooperative, di cui Confcooperative ha assunto a gennaio la presidenza regionale".

"A tale proposito – conclude Milza – occorre definire obiettivi, principi e ruoli, tenendo conto che l'Emilia- Romagna è la culla della cooperazione italiana e riveste un ruolo da protagonista in questo progetto".

(Fonte Confcooperative Emilia Romagna - Bologna 30 marzo 2016)

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È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenerlo: viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.

Modena, 31 marzo 2016

Domus Assistenza ha ottenuto nei giorni scorsi il "Rating di legalità" attribuito dall'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenere questo strumento volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale.
All'impresa viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Domus Assistenza, leader provinciale nei servizi alla persona, si è vista attribuire due stellette (su un massimo di tre). Il rating ha una validità di due anni e va periodicamente rinnovato. «L'attribuzione del Rating di legalità alla nostra cooperativa dimostra che esiste una cooperazione sana e che rispetta le regole – afferma il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco - Questo strumento si inserisce nella politica di contrasto all'illegalità adottatta dalle centrali cooperative».

L'attribuzione del rating produce vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l'accesso al credito bancario. Il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 57/2014 stabilisce infatti che le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessioni di finanziamenti alle imprese, devono tenere conto del rating di legalità a esse attribuito assegnando loro almeno uno dei seguenti sistemi di premialità: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate. Lo stesso decreto stabilisce che le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito all'impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione dei finanziamenti. Inoltre le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione.

Non tutte le aziende, però, possono fare richiesta di attribuzione del rating: occorre infatti essere iscritti al registro imprese da almeno due anni e avere un fatturato minimo di due milioni di euro. Le aziende a cui viene attribuito il rating sono inserite in un elenco disponibile sul sito www.agcm.it.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Domani l'inaugurazione della palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro con un seminario sulla prevenzione delle cadute dall'alto. 

Modena, 30 marzo 2016

Una palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro. L'ha realizzata la Scuola Edile di Modena, ente bilaterale per la formazione professionale nel settore delle costruzioni. La struttura viene inaugurata domani - giovedì 31 marzo – in occasione di un seminario dedicato ai lavori in quota e alla prevenzione delle cadute dall'alto. La nuova palestra utilizzata per le attività di addestramento ha una superficie coperta di 180 mq ed è alta 7 metri. È dotata di un allestimento fisso che simula il lavoro su una copertura in quota e su una falda, un piano inclinato per salita e discesa assitita con funi, una struttura per addestramento nei lavori in spazi confinati, ponteggi metallici con tubi a giunti, multidirezionale, a elementi prefabbricati per la parte pratica dei corsi per ponteggisti.

«Fino al 31 dicembre 2015 la palestra per i lavori in quota si trovava in un altro stabile fuori dalla nostra sede di via dei Tipografi – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Con la nuova struttura ci siamo riportati in casa tutte le attività di addestramento in quota e i moduli pratici per ponteggisti, superando problemi logistici e funzionali che una sede esterna comportava. Ora possiamo soddisfare al meglio le esigenze formative delle imprese edili, che devono conoscere e applicare correttamente le misure di prevenzione delle cadute dall'alto, le operazioni di salvataggio e la gestione delle emergenze».

Dalle statistiche di Ausl e Inail emerge che a Modena gli infortuni in edilizia sono in calo, sia in numeri assoluti che per esiti, anche se il dato sui danni permanenti riportati dai lavoratori edili è il doppio degli addetti di tutti gli altri settori. Quanto all'attività di vigilanza, l'anno scorso lo Spsal (Servizio prevenzione salute ambiente lavoro) dell'Ausl di Modena ha ispezionato 1.099 cantieri e riscontrato 350 violazioni, di cui 140 per mancato apprestamento di misure contro le cadute dall'alto.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Il 19 Marzo 2016 il Sig. Andalini ha ricevuto dalla Camera di Commercio di Ferrara il "Riconoscimento alla Fedeltà al Lavoro e al progresso Economico. Un premio prestigioso per chi ha riservato la propria vita al lavoro e allo sviluppo dell'impresa.

Parma, 25 Marzo 2016

Il 19 Marzo 2016 rappresenta una data da ricordare per il Pastificio Andalini, una data che segna il riconoscimento della passione da sempre profusa nel lavoro.
La Camera di Commercio di Ferrara ha deciso di consegnare il "Riconoscimento alla Fedeltà al Lavoro e al Progresso Economico" proprio al Sig. Andalini, per il suo costante impegno rivolto alla crescita del settore e dell'azienda.
Si tratta di un premio prestigioso riservato a coloro che hanno dedicato la propria vita al lavoro ed allo sviluppo dell'impresa diventando delle vere e proprie eccellenze, portavoce del made in Italy.
Ed infatti, dal 1956 la famiglia Andalini produce con entusiasmo e impegno ottima pasta all'uovo e di semola, una specialità biologica preparata secondo la più autentica tradizione emiliana. Quella del Pastificio non è solo una filosofia di lavoro, piuttosto una missione: produrre una pasta che abbia i plus del prodotto "artigianale", realizzato con le migliori materie prime, con il sostegno e le garanzie delle tecnologie industriali.
Una missione che ogni giorno viene portata avanti da tutta la famiglia e dalle persone che operano nell'azienda, per fornire prodotti che racchiudano il massimo del sapore e della qualità.

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Startup innovative: cooperativa Stars&Cows iscritta nel database ufficiale delle Camere di commercio. La cooperativa è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 17 marzo 2016

C'è anche una cooperativa aderente a Confcooperative Modena tra le 110 cooperative iscritte nel Registro delle startup innovative, il database ufficiale delle Camere di commercio che raccoglie le startup e le piccole e medie imprese innovative italiane. Si tratta di Stars&Cows i cui soci, che si occupano di servizi per la trasmissione generazionale del sapere d'impresa, hanno creato un portale web per avvicinare i giovani alle imprese, offrendo un pacchetto di servizi (tra cui ricerca e selezione, formazione e consulenza aziendale) che prevede il coinvolgimento di manager "senior" disposti a trasmettere le loro competenze ai giovani.

«L'iscrizione nell'albo delle startup innovative ci rende molto orgogliosi perché – afferma Marcella Gubitosa, socia fondatrice della cooperativa Stars&Cows - ci permetterà di valorizzare e promuovere la nostra mission in un'ottica innovativa che guarda al futuro, in piena sintonia con i valori e lo spirito cooperativo che ci contraddistingue». «Stars&Cows è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca – sottolinea il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – L'iscrizione di Stars&Cows nel Registro delle startup innovative conferma che la forma cooperativa è lo strumento giuridico ideale per gli aspiranti imprenditori, soprattutto giovani, che vogliono fare innovazione».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 16 marzo 2016

Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo, in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

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Si apre uno spiraglio e subito viene richiuso. Sembra proprio che le norme che funzionano non debbano avere vita lunga. L'incremento dell'occupazione non è l'effetto diretto dell'incremento del PIL registrato nel 2015.

di Lamberto Colla Parma, 13 marzo 2016.
Dopo sette anni il tasso di disoccupazione inverte la tendenza. L'anno scorso la stima dei disoccupati è calata "in maniera significativa", di 203mila unità (-6,3%), soprattutto nella seconda metà dell'anno. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso invece al 40,3%, giù di 2,4 punti percentuali, registrando la prima diminuzione annua dal 2007. Per la fascia tra i 25 e i 34 anni il tasso di disoccupazione è al 17,8%, 0,8 punti in meno sul 2014.

A rilevarlo è l'ISTAT spiegando che è la prima diminuzione dopo sette anni e che con un +0,8%, corrispondente a una media di 186.000 unità, il tasso di occupazione è salito al 56,3% corrispondenti a 22.465.000 lavoratori contro una disoccupazione ridotta a 3.033.000 unità.
Vero che ancora il divario tra Nord e Sud rimane elevato e che comunque nel complesso si tratta di piccoli valori ma comunque apprezzabili perché vanno a incidere positivamente sulle famiglie e quindi sul tasso di fiducia e sui consumi domestici.

L'apprezzabilità di questo risultato sta nel fatto che è stato raggiunto proprio nel corso dell'anno in cui, seppure sensibilmente inferiore le stime, anche il PIL dell'Italia si è mosso in zona positiva (+0,8%).
Verrebbe perciò spontaneo accostare la leggera ripresa economica registrata nel 2015 con la crescita dell'occupazione.

Invece così non è.

Infatti a ben osservare la tempistica dei picchi di assunzione questi denotano che siano stati concentrati, almeno in larghissima parte, nell'ultimo bimestre dell'anno (82,2% addirittura in dicembre 2015), ovvero in prossimità della decadenza dei benefici fiscali non riconfermati pienamente con la legge di stabilità approvata lo scorso novembre.
Dal primo gennaio 2016, l'incentivo è infatti stato ridotto al 40% dei contributi a carico del datore, il tetto massimo di sgravio è sceso a 3.250 euro annui (contro gli 8.060€), mentre l'operatività della decontribuzione è stata ridotta a soli 2 anni (invece di tre).

Ecco quindi la corsa all'assunzione a conferma della necessità, da parte delle imprese, di assumere in un quadro organico e stabile i propri lavoratori e collaboratori ma nella chiara e esplicita difficoltà a sostenere un costo del lavoro e delle imposizioni fiscali così alto. Tant'è che, appena uno spiraglio si è prospettato, la finestra si è spalancata.

E per non prendersi una polmonite il Governo ha deciso di richiudere subito la porta.

Avrebbe dovuto essere un segnale forte per convincersi che la strada unica per fare ripartire il paese è quella del taglio delle tasse ma così non è stato.

Purtroppo, ancora una volta, nonostante il chiaro, limpido e forte segnale fatto registrare dalla nostra micro piccola e media industria non è stato sufficiente a fare procrastinare in toto le misure sul lavoro del 2015 e tantomeno a far prendere il coraggio di applicare un taglio significativo alla pressione fiscale diretta e indiretta, magari andando nella direzione della FLAT TAX che in altri Paesi, a partire dalla Russia di Putin, ha così ben funzionato.

Peccato che, le rare volte che c'azzeccano, se ne pentono immediatamente; proprio non vogliono bene ai loro sudditi questi nostro moderni monarchi neo liberisti.

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Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA - Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo,in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

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Ricominciano domani - mercoledì 9 marzo - i corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro erogati da Uniservizi alle cooperative aderenti a Confcooperative Modena.

Modena, 8 marzo 2016

Ricordiamo che da alcuni anni il centro servizi di Confcooperative Modena propone la consulenza e la formazione alle cooperative affinché esse adempiano agli obblighi previsti dalla normativa (dlgs 81/08 e collegati). Nel mese di marzo si tengono le sessioni di formazione e aggiornamento per le figure di rspp (responsabile servizio di prevenzione e protezione) e rls (rappresentante lavoratori per la sicurezza).

I corsi si svolgono in via Emilia Ovest 101 a Modena (palazzo Europa, piano interrato) con il seguente calendario: mercoledì 9 marzo (ore 9-13 e 14-18); mercoledì 16 marzo (ore 9-13 e 14-18); mercoledì 23 marzo (ore 9-13 e 14-18), mercoledì 30 marzo (ore 9-13 e 14-18). Per info e iscrizioni contattare Francesca Ferrari (tel 059.384722; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Martedì, 08 Marzo 2016 12:40

Poste Italiane azienda "in rosa"

La realtà postale del Parmense si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia in quelli operativi.

Parma, 8 marzo 2016

Poste Italiane si conferma un'azienda "in rosa" e la Giornata dell'8 marzo assume un particolare significato per la realtà postale del Parmense che si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia in quelli operativi.
Per quanto riguarda il comparto degli uffici postali della provincia di Parma, ben l'88% delle funzioni direttive (80 su 91) sono ricoperte da una donna ed è femminile anche l'82% del personale amministrativo e di sportello (278 su un totale di 338 addetti). Donne che hanno acquisito competenze informatiche e tecnologiche e garantiscono un forte apporto qualitativo, tanto che sono frequenti da parte della clientela le attestazioni di stima e di simpatia per la particolare attitudine ai rapporti interpersonali e la grande e riconosciuta professionalità.
Poste Italiane nella Giornata Internazionale della donna ricorda il senso di una ricorrenza istituita per celebrare l'impegno civico, etico e politico, che ha caratterizzato i movimenti femminili per la dignità e i diritti delle donne nel diciannovesimo e ventesimo secolo.
L'occupazione femminile all'interno dell'Azienda risale al 1865 ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni. Ai primi del '900 per la prima volta il ruolo femminile venne riconosciuto e tutelato e fu nel corso della prima guerra mondiale che si assistette ad un significativo aumento dell'occupazione femminile per compensare i tanti dipendenti postali chiamati al fronte.
Un percorso lungo e importante per tutte le donne, legato a quello di una Azienda che ha sempre rispecchiato l'evolversi dei costumi e delle consuetudini che caratterizzano il sistema Paese. Ad oggi Poste Italiane testimonia una delle realtà occupazionali con la più alta percentuale femminile in Italia.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma