Visualizza articoli per tag: lavoro

Piu' risorse per l'export: la Camera di Commercio di Reggio Emilia a seguito del notevole interesse riscontrato tra le imprese reggiane sul bando per l'internazionalizzazione, passa dallo stanziamento iniziale di 700.000 euro a 900.000.

Reggio Emilia, 27 aprile 2016

Un'integrazione che vale 200.000 euro: è questo che ha deciso la Camera di Commercio di Reggio Emilia a seguito del notevole interesse riscontrato tra le imprese reggiane sul bando per l'internazionalizzazione, che dallo stanziamento iniziale di 700.000 euro è così passato a 900.000.
A beneficiarne saranno 237 imprese e quell'ulteriore spinta sull'export reggiano che continua a rivelarsi come il primo fattore di sviluppo per l'economia locale in presenza di un mercato interno stagnante o in flessione.
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea il presidente dell'Ente camerale, Stefano Landi - dell'esito del bando per l'export, che bene esprime la crescente attenzione delle imprese reggiane ai mercati internazionali".
"Proprio per questo, e soprattutto partendo da risultati concreti che attestano l'apprezzamento dei prodotti delle nostre imprese anche in mercati extraeuropei - prosegue Landi - stiamo non solo consolidando alcune azioni che si sono rivelate particolarmente efficaci in questi anni, ma soprattutto lavoreremo in questi mesi per ampliare il numero delle imprese che possono realizzare nuovi ed efficaci rapporti commerciali oltre confine".
"In particolare - osserva Landi - abbiamo rinnovato un intenso calendario di incoming con operatori commerciali esteri che si articolerà sino a dicembre e coinvolgerà delegazioni di diversi Paesi che mostrano interessanti tassi di sviluppo e, a maggior ragione, spingeremo sul percorso di internazionalizzazione denominato "How to Start an Export Business", che già ha ricevuto un particolare apprezzamento da parte delle nostre imprese".
In progetto, in particolare, punta su un accompagnamento che comprende fasi formative e di consulenza.
"Spesso - spiega Landi - quello che emerge come problema comune a quasi tutte le imprese che iniziano ad esportare è la mancanza di una struttura operativa interna dedicata all'export, e questo rende più difficile avere una continuità operativa nello sviluppo e nell'applicazione del piano export".
La fase di consulenza assicurata dalla Camera di Commercio, dunque, mira ad individuare le criticità che deve affrontare l'impresa, per arrivare poi ad indicare i passaggi da compiere per favorire la riorganizzazione interna e la revisione della propria strategia di comunicazione verso l'estero.
Il percorso è aperto fino ad un massimo di 20 imprese reggiane. La quota di partecipazione (al netto delle risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio) ammonta a Euro 200,00 Iva inclusa, da versare alla conferma di ammissione al Progetto da parte della Camera di Commercio. Le domande possono essere presentate fino al 12 maggio 2016.
Come novità per il 2016, al fine di favorire la candidatura delle imprese partecipanti al "Bando per progetti di promozione dell'export per imprese non esportatrici 2016 della Regione Emilia Romagna" a valere sul Por Fesr 2014-2020 - Asse 3 - Misura 3.4.1, in questa edizione sono previste alcune ore di accompagnamento per la predisposizione delle domande sul bando regionale.
Quest'anno l'azione è realizzata anche grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia Romagna, nell'ambito del bando per la concessione di contributi e progetti di promozione del sistema produttivo regionale sui mercati esteri europei ed extraeuropei "Bricst Plus 2013-2015" – III Annualità – PRAP 2012-2015 Att. 4.1.
Info: Servizio Promozione dell'Ente (tel. 0522 796529/505/528 – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Mercoledì, 27 Aprile 2016 09:00

BNI, iniziato il primo capitolo - Bugatti -

Se il buongiorno si vede dal mattino, c'è da scommettere che sarà un successo. A fare da osservatore al lancio del Capitolo Bugatti anche il Sindaco di Carpi, Alberto Bellelli.

di Lamberto Colla Campogalliano (MO) 26 aprile 2016 -
Ore sette del mattino, il sole si è alzato da poco, e già non si trova più spazio per parcheggiare all'interno del Best Western di Campogalliano, il luogo dove BNI-Italia (Business Network International) ha radunato imprenditori e professionisti modenesi per illustrare le loro strategie di marketing. Una novità assoluta per Modena ma già molto diffusa in Italia con 4.000 aderenti distribuiti in 72 città e accorpati in 144 gruppi, o meglio per dirla nel loro lessico , in "Capitoli" (Capitolo è il nome che viene assegnato a ogni gruppo), composti da professionisti e imprenditori rappresentanti ciascuno un'esclusiva professionale.

 Bellelli-Alberto-Sindaco-Carpi-26apr16

(in foto - Alberto Bellelli - Sinadco di Carpi)

L'interesse è stato ben stimolato e lo testimoniano i 230 professionisti che, puntuali alle 7,00 del mattino, si sono diligentemente accreditati alla reception dell'Hotel Best Western di Campogalliano per l'inaugurazione del primo Capitolo modenese al quale è stato assegnato il nome BUGATTI.

Ad accogliere gli ospiti sono stati Simone Sottovia, Claudio Messina e Andrea Borghi, imprenditori i quali, forti dell'esperienza maturata, hanno anche intrapreso la strada dirigenziale all'interno dell'organizzazione con l'obiettivo di sviluppare il programma di rete nazionale.
Ed è appunto a loro tre che è assegnato il compito di illustrare la filosofia e le modalità operative di BNI.

In sintesi, spiegano i tre dirigenti, la filosofia BNI si basa sull'idea di "Givers Gain" (Dare per Ricevere), osservando il mondo del business da un punto di vista diverso: dalla Strategia competitiva alla strategia collaborativa.

Appartenere quindi a un Capitolo BNI (capitolo è il gruppo di lavoro all'interno del quale è ammesso un solo rappresentante per categoria professionale) vuol dire avere decine di rappresentanti motivati a referenziare l'altrui specialità presso i propri diretti stakeholder (dare per ricevere).

Professionisti che referenziano altri professionisti in un sistema di passaparola strutturato, in un processo virtuoso di stima che, con buona probabilità, porta alla realizzazione di contratti, quindi all'aumento di fatturato aziendale.

Già, perché l'obiettivo è quello di fare Business, di aumentare il fatturato di ciascuna impresa aderente al gruppo e ai gruppi tra loro in relazione tra di loro attraverso la piattaforma web di BNI.

Nulla però è lasciato al caso bensì i gruppi operano osservando una rigorosa disciplina e applicando il modello ideato dal fondatore, tal Ivan Misner, che nel 1985, a fronte di una grave perdita di fatturato della propria azienda, trasformò la crisi in nuova opportunità ideando la rete BNI. Rigore e disciplina che si esplicitano, sin dalla domanda di ammissione al gruppo con la sottoscrizione del codice etico, nell'obbligo di partecipazione a tutte le riunioni settimanali (sempre dalle 7,30 alle 9,00 del mattino) organizzate dai diversi capitoli e strutturate con la medesima vincente formula.

Si inizia, spiegano i tre dirigenti BNI, con la colazione, che altro non è che un mezzo di libera socializzazione, per passare a 15 minuti di formazione sulle strategie di marketing di referenziale (referral marketing, studiato nelle università americane), per poi passare la parola a ciascun aderente che, in 60 secondi, deve sintetizzare l'attività svolta e lanciare la richiesta della settimana (cosa cerca). La riunione di lavoro quindi si conclude con lo scambio delle referenze e i "Grazie Affare Concluso" (GAC) attraverso il quale si informano i colleghi degli affari andati a buon fine, per merito di chi, e di quale importo è il lavoro realizzato.

Insomma, un vero e propio lavoro, dove serietà e responsabilità sono i cardini di successo, del singolo e del collettivo.

Comunque, per non essere frainteso, non un lavoro aggiuntivo al proprio ma un nuovo modo di fare business - Changing The Way the World Does Business.

In bocca al lupo quindi al neonato Capitolo Bugatti e... se son rose fioriranno.

 

(IN ALLGATO GALLERIA IMMAGINI)

Pubblicato in Economia Modena

Nella busta di paga di aprile i dipendenti della Ferrari troveranno 2.570 euro in più. Si tratta del premio di competitività per aver raggiunto nel 2015 degli indicatori previsti nel contratto aziendale.

Modena, 21 aprile 2016

Ne danno notizia i sindacati Fim Cisl Emilia Centrale, Fismic Modena, Uilm Uil Modena e Reggio Emilia e la rsa (rappresentanza sindacale aziendale) di stabilimento, che esprimono soddisfazione per il premio, il più alto nei quattro anni di vigenza del contratto aziendale firmato il 30 maggio 2012.

«La direzione aziendale ci ha comunicato che l'anno scorso la Ferrari ha avuto un buon andamento produttivo, di qualità e redditività – spiegano le segreterie di Fim, Fismic e Uilm - Questi risultati permetteranno a ogni lavoratore che l'anno scorso non abbia superato gli otto giorni di assenza di ricevere in aprile un saldo di 2.570 euro, dopo i due acconti di mille euro uguali per tutti ricevuti a giugno e ottobre 2015. Il totale annuo ammonta così a 4.570 euro; tale cifra media sarà modulata sulla base della maggiore-minore continuità lavorativa e potrà variare in base alla tabella definita in sede di contratto. Per chi non ha fatto assenze è prevista una maggiorazione del 5 per cento, pari a ulteriori 228 euro, per un premio complessivo di 4.798 euro».

Le segreterie di Fim Cisl Emilia Centrale, Fismic Modena, Uilm Uil Modena e Reggio Emilia e la rsa di stabilimento ritengono positivo il risultato, ottenuto grazie all'impegno di tutti i lavoratori che hanno condiviso l'accordo firmato tre anni fa dal sindacato che contratta. Gli stessi sindacati, incontrando i lavoratori in assemblea, hanno illustrato la trattativa in corso per rinnovare entro il 2016 un contratto aziendale in linea con le aspettative delle maestranze Ferrari.

(Fonte: ufficio stampa CISL MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Scambio di esperienze ieri tra cooperative "junior" e "senior" grazie al primo Coop Speed Date promosso dell'Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena.

Modena, 21 aprile 2016

Quattordici tra cooperative storiche e neo costituite si sono incontrate presso l'Ostello San Filippo Neri di Modena per raccontarsi esperienze, comunicarsi informazioni, inventare future idee di business.

«Obiettivo del Coop Speed Date era fare rete – spiega Francesca Corrado, presidente dei Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena - Ogni sei minuti i partecipanti hanno cambiato tavolo per incontrare nuovi partner, tenendo ferme le cooperative junior, vere protagoniste dell'evento, e facendo ruotare le senior. Alla fine sono saltate fuori molte idee e opportunità di collaborazione».

Hanno partecipato all'iniziativa i rappresentanti di cooperative storiche modenesi, come Scuola di Pallavolo Anderlini, Nazareno, Cantina di Carpi e Sorbara, Muratori di San Felice sul Panaro, Ceis Formazione, Mediando, Insieme, Caleidos, Il Girasole, e quelli di cooperative neonate come InTandem, Stars&Cows, Play Res, Scai ed Etcetera. Al termine della sessione di incontri le cooperative si sono riunite per un breve bilancio sull'esperimento, che si è rivelato utile e da ripetere periodicamente.

Gli aggiornamenti sulle attività dell'Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena saranno pubblicati su Facebook e sul profilo Twitter GiovaniCoopMO.

(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Presentati in Piazza della Pace i dati dell'Oml della Provincia di Parma, con Fritelli e Vescovi. "Ora la sfida è quella di mantenere questi numeri". 

Parma, 21 aprile 2016

Dati assolutamente straordinari per l'occupazione nel 2015 trimestre per il nostro territorio: vi è stata l'anno scorso una crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5%, e il grosso del risultato si è avuto nell'ultimo trimestre, in particolare a dicembre.
Lo segnala il Rapporto annuale sull'andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel 2015 con gli aggiornamenti congiunturali e con i dati al 31 dicembre 2015 illustrato stamattina in Piazza della Pace da Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli dell'Oml, l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia. Erano presenti il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e il Delegato provinciale a Lavoro e Statistica Maurizio Vescovi, esponenti di istituzioni, associazioni di categoria, mondo del lavoro e della formazione.

"Apprezziamo molto questo recupero, che ci permette di guardare avanti con grande fiducia – dichiara in proposito il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli - Se questo dato si manterrà, per Parma significherà il recupero l'occupazione persa nella precedente recessione e una sua sostanziale riqualificazione. Il pericolo è quello di un ridimensionamento, dovuto alla fine degli incentivi governativi: la vera sfida è quella di riuscire a mantenere questo risultato nei prossimi mesi, con adeguate azioni di sostegno all'economia locale."

Soddisfatto anche il Delegato al Lavoro e Statistica Vescovi:"Abbiamo un risultato molto positivo, e gran parte delle assunzioni sono di personale laureato, nella fascia sopra i 25 anni già inseriti in carriere flessibili ma non solo – spiega Vescovi – Emerge invece un problema per la fascia più giovane del mercato del lavoro sotto i 24 anni: per i ragazzi senza esperienza di lavoro, con bassa istruzione e anche per immigrati, il tasso di disoccupazione è aumentato e ha raggiunto il massimo storico."

ECCO I DATI DELL'OML

Nel 2015 il prodotto interno lordo è aumentato in volume dello 0,8%: è il primo anno di crescita per il Paese dopo tre anni di recessione. La decontribuzione prevista in legge di stabilità 2015 a favore dei contratti a tempo indeterminato si è rivelata determinante per l'incremento degli occupati e dei consumi che ha caratterizzato tale fase di ripresa anche in Emilia-Romagna (la crescita viene stimata intorno allo 0,9%) ed in provincia di Parma, ove il recente scenario risulta marginalmente migliore rispetto a quello nazionale e regionale in virtù di una maggiore crescita dell'export (aumentato, su base annua, in valore del 9,6%, a fronte del 4,4% e del 3,8% registrato, rispettivamente, a livello regionale e nazionale).

Il mercato del lavoro dipendente, in provincia di Parma, nel 2015, riflette in modo coerente i fenomeni legati alla crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato riscontrati nel Paese – non ultima l'anomala crescita delle assunzioni a tempo indeterminato avvenuta nel mese di dicembre 2015, documentata in tutto il Nord Italia. Nel 2015 il complesso delle assunzioni è cresciuto del 12,2%, conoscendo fortissime variazioni congiunturali (18,9%) e tendenziali (27,1%) nel quarto trimestre 2015. Giacché le cessazioni dei rapporti di lavoro sono aumentate su base annua solamente del 3,2%, nel 2015 si è determinato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze pari a ben 4.108 unità, quasi tutte (3.878) attribuibili al quarto trimestre, come viene quantificato dal saldo destagionalizzato. Tale vistoso incremento netto di posti di lavoro alle dipendenze su base annuale è la sintesi di 6.815 rapporti a tempo indeterminato in più e, rispettivamente, di 2.232 e 475 rapporti a tempo determinato e a chiamata in meno, una dinamica a sua volta dominata dall'inedita crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5% su base annua, a cui ha contribuito non poco l'anomala variazione tendenziale (138,5%) e congiunturale (67,6%) rilevata nell'ultimo trimestre dell'anno. Nel complesso si quantifica un recupero delle posizioni di lavoro dipendente al livello che si registrava prima della crisi 2011. Questo risultato quand'anche venisse solo parzialmente mantenuto nei mesi a venire, rappresenta comunque una triplice svolta: per il fatto di aver segnato un recupero occupazionale nel core business del sistema locale e per essersi concretizzato tramite l'instaurazione di rapporti di lavoro alle dipendenze relativamente stabili dal punto di vista contrattuale e mediamente qualificati dal punto di vista dei contenuti professionali.

Nel 2015 nelle attività manifatturiere si è rilevato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze di portata inedita: 1.484 unità. Al saldo positivo hanno contribuito tutti i settori chiave del sistema manifatturiero: industria alimentare (per 434 unità), meccanica generale (337) e strumentale (375), chimica-farmaceutica (163). Modeste variazioni negative si registrano nelle costruzioni (-42 unità) e nelle restanti attività industriali (-35). Si rileva un soddisfacente incremento netto di rapporti di lavoro dipendente su base annua per il commercio (528 unità) e per gli alberghi e ristoranti (295). Ma la parte del leone l'hanno fatta le altre attività dei servizi (1.887 unità in più), dove spicca il contributo dei servizi alle imprese per 739 unità (al netto del lavoro interinale), a cui vanno aggiunti 339 nuovi posti di lavoro dipendente nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Il 2015 incamera inoltre un incremento netto di 568 rapporti di lavoro dipendente nell'istruzione, da ascrivere in gran parte al programma di reclutamento promosso dal governo e di 254 unità nella sanità e assistenza sociale. Non si registrano variazioni di rilievo per i rapporti di lavoro alle dipendenze in agricoltura (-9 unità).

Nel 2015 le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate sono diminuite del 45,9% e i lavoratori posti in mobilità in forma collettiva del 42,5%. Questo miglioramento generalizzato degli indicatori ha comportato però solo un marginale abbassamento del tasso di disoccupazione, passato dal 7,1% nel 2014 al 6,9% nel 2015, mentre si è registrato un deciso aumento del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) dal 23,6% al 29,3%. I patti di servizio dei Centri per l'impiego provinciali, stipulati a favore di cittadini disoccupati o precariamente occupati, ammontano a 25.541 al 31 dicembre 2015, in aumento su base annua del 17,6%.

Rapporto completo e slides all'indirizzo: www.statistica.parma.it/page.asp?IDCategoria=3905&IDSezione=29541&ID=538319 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma
Venerdì, 15 Aprile 2016 10:00

Trenta profughi diventeranno muratori e posatori

Partono oggi due corsi gestiti dalla Scuola Edile di Modena per trenta profughi accolti in provincia nell'ambito di Mare Nostrum, uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica.

Modena, 15 aprile 2016

La Scuola Edile di Modena insegnerà muratura e posa a trenta profughi accolti in provincia di Modena nell'ambito di Mare Nostrum. Lo prevede la convenzione sottoscritta dall'ente bilaterale che si occupa di formazione professionale per il settore delle costruzioni e dalla cooperativa sociale Caleidos, che gestisce l'accoglienza e l'inserimento sociale dei profughi per conto della Prefettura di Modena. «Erogheremo due corsi base: uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Questo progetto rientra nell'attività istituzionale del nostro ente, che l'anno scorso ha organizzato e gestito quasi 150 azioni formative (per complessive 2 mila ore), alle quali hanno partecipato oltre 2 mila persone tra lavoratori dipendenti, imprenditori, tecnici e liberi professionisti».

«La nostra cooperativa gestisce circa 700 profughi sul territorio provinciale nell'ambito dell'operazione umanitaria denominata Mare Nostrum. Si tratta di persone – ricorda Elena Oliva, presidente di Caleidos - che hanno intrapreso in Italia un percorso di autonomia, supportato da personale educativo, che passa soprattutto per l'apprendimento della lingua italiana e la formazione professionale. Quella della Scuola Edile rappresenta un'opportunità funzionale all'inserimento lavorativo e all'autonomia individuale». Le persone da formare saranno indicate da Caleidos. Le attività formative dureranno ciascuna 48 ore e si svolgeranno presso la Scuola Edile, che mette a disposizione un istruttore per addestrare i profughi dal punto di vista tecnico-pratico, le attrezzature, i materiali di consumo e i dispositivi di protezione individuale necessari per le lavorazioni previste dai corsi. Il corso base pratico di muratura comincia oggi - venerdì 15 aprile - con otto ore dedicate alla sicurezza e prosegue fino al 5 maggio con dieci moduli (di quattro ore ciascuno) di pratica in laboratorio. Ai profughi verrà insegnato come si prepara la malta di cemento e come si costruiscono piccoli manufatti in mattoni pieni o semipieni, blocchi forati di laterizio o con cappotto isolante, muratura faccia vista.

Il corso base di posa, invece, parte il 29 aprile (anche qui con otto ore sulla sicurezza in aula e laboratorio), per terminare il 20 maggio dopo dieci moduli di pratica in laboratorio. Gli stranieri verranno addestrati sulle caratteristiche e realizzazione del massetto e dell'intonaco, tecniche e figure di posa del pavimento e rivestimento in ceramica. Dal canto suo la cooperativa Caleidos, che il 28 gennaio scorso ha festeggiato trent'anni di vita ed è specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati (è attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili), garantirà per l'intera durata dei corsi la presenza di un proprio tutor capace, se necessario, di svolgere anche un ruolo di mediazione culturale. Inoltre Caleidos si impegna a far partecipare alle attività formative profughi che abbiano una conoscenza della lingua italiana sufficiente per interloquire con l'istruttore. La stessa Scuola Edile di Modena ha ormai acquisito una grande esperienza nella formazione degli stranieri che, anche se in misura inferiore rispetto a qualche anno fa, rappresentano una buona parte degli addetti complessivi del settore edile e sempre più numerosi partecipano ai corsi, convegni e seminari organizzati dall'ente.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena
Mercoledì, 13 Aprile 2016 09:07

Torna lo StartUp Day

Al teatro comunale di Bologna studenti con progetti d'impresa in cerca di team. Selezionati fra 144 candidature, i 30 startupper (studenti e laureati) potranno compiere il primo passo per trasformare la propria idea in una startup. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti. 

Bologna, 13 aprile 2016

È tutto pronto per la seconda edizione dello StartUp Day dell'Università di Bologna, progetto che ha l'obiettivo di valorizzare la creatività di studenti e laureati favorendo l'innovazione: per farlo, è necessario che idee e competenze si incontrino. L'evento si svolgerà lunedì 18 aprile 2016, dalle 10 alle 19,30, all'interno del Teatro Comunale di Bologna.

144 progetti provenienti da tutte le Scuole dell'Alma Mater sono stati presentati da studenti e laureati: 30 di questi sono stati selezionati per partecipare all'evento come startupper e sono alla ricerca di un team con cui svilupparli. Presenteranno il proprio progetto ai loro colleghi, chiamati player poiché vogliono mettere in gioco le competenze acquisite durante gli anni di studi. Questi potranno iscriversi attraverso un'agenda elettronica, scegliendo a quale delle sessioni di team meeting partecipare.
Lo StartUp Day diventa così l'evento con cui l'Università permette ai suoi studenti di impiegare – integrandole - le conoscenze che ha trasmesso loro, per trasformarle in percorsi imprenditoriali che possano creare valore sul territorio. Saranno presenti alla giornata e incontreranno personalmente i partecipanti 24 realtà locali, nazionali e internazionali (i supporter) che sostengono o finanziano le startup.

Durante la giornata, sul prestigioso palcoscenico del teatro si alterneranno speaker del mondo dell'impresa che introdurranno i partecipanti ai temi dell'imprenditorialità e dell'innovazione. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti, alle ore 18,30, con un intervento aperto alla cittadinanza.

"Questo evento – commenta il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini – è una testimonianza concreta e ben visibile dell'impegno con cui l'Università di Bologna promuove per i suoi studenti percorsi di l'imprenditorialità che possano portarli ad inventare le nuove professioni di oggi e di domani. La loro preparazione deve essere una 'valigetta degli attrezzi' pronta per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste da un mercato del lavoro in continua evoluzione".

"Lo StartUp Day – aggiunge la professoressa Rosa Grimaldi, delegata Unibo per l'Imprenditorialità – si inserisce nell'ambito delle tante iniziative a supporto dell'imprenditorialità che l'Alma Mater propone ai suoi studenti. Momenti diversi pensati per illuminare le diverse fasi del 'viaggio imprenditoriale': dalla sensibilizzazione alla formazione, allo 'scouting' di idee innovative alla formazione dei primi team di impresa, fino all'accompagnamento alla nascita dell'azienda".

"Non siate cinici, dedicatevi alle utopie", suggerisce Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. "Solo con le utopie cambiamo il risultato del nostro futuro. Non c'è alternativa all'ottimismo, perché vivere pensando che niente nella vita si può risolvere è come non vivere. Impiegate tre minuti del vostro tempo a lamentarvi ma trenta a cercare la soluzione. L'italiano che vuole fare impresa non può prescindere dalle nostre vocazioni, così come le startup del futuro devono lavorare a favore della durabilità".

"L'Università ha un capitale umano straordinario e vastissimo", raccontano Stefano Onofri e Alessandro Cillario, fondatori di StartYouUp, associazione di studenti che svolge attività di supporto all'imprenditorialità, e ideatori insieme a Matteo Magnaricotte, con il contributo determinante del Servizio Job Placement dell'Ateneo, dello StartUp Day Unibo. "Questo evento è lo strumento ideale per permettere a studenti provenienti da ambiti diversi di incontrarsi e generare innovazione, perché le idee, da sole, non vanno da nessuna parte. Abbiamo quindi deciso di creare l'associazione StartYouUp che collabora all'organizzazione dell'evento per fornire nuovi servizi agli studenti che, interessati al mondo delle startup, vogliono muovere i loro primi passi. Un anno fa lo StartUp Day non era che un progetto. Grazie al lavoro fatto insieme all'Alma Mater oggi siamo alla seconda edizione. Siamo orgogliosi di fare parte di questa comunità".

Gli studenti ideatori sono protagonisti della sua realizzazione: sono infatti i fondatori dell'associazione StartYouUp  che organizza in collaborazione con l'Università di Bologna l'evento, giunto alla sua seconda edizione e sostenuto da UniCredit.

In allegato il pdf scaricabile con i dettagli

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Cinque idee d'impresa premiate al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 9 aprile 2016

Servizi sportivi abbinati a servizi sociali; un villaggio rurale eco-solidale nel cratere del terremoto; un esercizio pubblico che offre food, drink e giochi di società; una piattaforma digitale per connettere i sistemi riabilitativi per paralisi, malattie neurologiche e altri disturbi; servizi socio-assistenziali e di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Sono le cinque idee d'impresa premiate giovedì 7 aprile al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Hanno ricevuto l'attestato di partecipazione i rappresentanti dei quattordici progetti d'impresa che hanno completato il percorso formativo e presentato un business plan valutato dal comitato tecnico scientifico di Imprendocoop.

«Il bilancio della seconda edizione è molto positivo – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Una novantina di persone ha usufruito del percorso formativo gratuito che, iniziato nell'autunno 2015, è terminato a febbraio. Si è trattato di dieci tra seminari e laboratori, oltre a numerosi colloqui personalizzati con gli esperti incaricati di accompagnare gli aspiranti imprenditori nella fase d'avvio del loro progetto d'impresa. Gli incontri hanno spaziato dal business plan alla pianificazione economica e finanziaria, dall'innovazione alla responsabilità sociale, dal marketing al commercio elettronico. Confcooperative Modena assisterà e accompagnerà i primi passi delle start up che nasceranno nelle prossime settimane, con la speranza che possano ripercorrere i passi delle grandi cooperative modenesi nate nei decenni scorsi».

Ieri sono stati assegnati premi in denaro (2.500, 1.500 e mille euro) a quattro idee d'impresa, mentre una quinta idea d'impresa riceverà un finanziamento da Emil Banca a condizioni agevolate. L'erogazione dei premi in denaro è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena. La premiazione è stata preceduta da un convegno, dal titolo "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo", al quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory), Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive), il direttore della Fondazione Democenter-Sipe Enzo Madrigali, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; ha condotto il direttore di Trc Ettore Tazzioli.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Danno lavoro ad un addetto su tre fra tutte le imprese in Emilia Romagna. Il Presidente di Cna Industria Emilia Romagna Gian Carlo Cerchiari:
"Vogliamo essere interlocutore forte con le Istituzioni per sostenere questo settore strategico". Oggi il convegno col Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'Assessore Palma Costi. 

Bologna, 8 aprile 2016

Un addetto su tre in Emilia Romagna lavora in una piccola e media industria. Questo settore dunque costituisce la spina dorsale dell'economia regionale e va sostenuto per accrescerne la competitività, intervenendo in particolare su ambiti quali l'internazionalizzazione, l'innovazione, le infrastrutture e la banda ultralarga.
Sono i temi portati questa mattina da Cna Industria Emilia Romagna e dai suoi imprenditori al convegno "Piccola e media industria e sistema economico in Emilia Romagna" presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, che sui temi in questione hanno posto una serie di domande al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e all'Assessore regionale alle attività produttive Palma Costi.

"E' importante che il confronto delle piccole e medie industrie con le Istituzioni sia stabile e duraturo, soprattutto su questi temi strategici – ha affermato Gian Gian Carlo Cerchiari, Presidente Cna Industria Emilia Romagna -. Cna Industria vuole essere un interlocutore forte con la politica, le Istituzioni e il mondo economico. Rappresentiamo infatti un segmento produttivo ad alta innovazione, ricco di imprese e
di addetti, capace di costruire grandi opportunità per tutte le imprese e il territorio emiliano romagnolo".

I dati, presentati da Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi, lo confermano. Nel 2015 in Emilia Romagna risultano attive complessivamente 410.000 imprese di tutti i settori, che occupano 1,6 milioni di addetti. Stringendo il campo ai settori industriali, le imprese in Emilia Romagna sono 198.000 e danno lavoro a 980.000 addetti. Ma se la lente di ingrandimento si posa sulla piccola e media industria (quelle che hanno dai 10 ai 249 addetti), risulta che queste in regione sono 13.800 e danno occupazione a 465.000 addetti, la metà degli occupati nei settori industriali in regione, quasi il 30% di tutti gli addetti nelle imprese emiliano romagnole. Cna Industria Emilia Romagna associa circa un terzo delle pmi industriali in regione.

Nel settore della chimica-gomma-plastica si registra il maggior numero di piccole e medie industrie (34,8%), seguito dalla meccanica (21,9%), metallurgia e metalli (21,1%) e agroalimentare (17,6%). In termini di addetti, il settore della pmi industriale con il maggior peso è la metallurgia (71%), seguita da chimicagomma-plastica (70%), meccanica (61%) e sistema casa (59%). Tra il 2009 e il 2015 il numero di imprese attive della piccola e media industria è diminuito del 5%, in linea con la media generale. In crescita l'agroalimentare (+20%), la logistica (+9%) e i servizi (+3%). Mentre soffrono sistema casa (-21%) ed edilizia (-18%). Infine, per quanto riguarda l'export, che complessivamente in regione ha visto una crescita del fatturato del 52% dal 2009 al 2015, la meccanica da sola vale il 49% delle esportazioni, seguita dal sistema moda con l'11% e dalla chimica-gomma-plastica col 10%.

(Fonte: l'ufficio comunicazione Cna Regionale)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Conclusa la seconda edizione del progetto che favorisce l'imprenditorialità cooperativa. Giovedì 7 aprile è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo".

Modena, 4 aprile 2016

Sono quattordici le idee d'impresa che hanno concluso il percorso formativo della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Dopodomani - giovedì 7 aprile - è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo". Dopo i saluti dell'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, intervengono Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory) e Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive). Alle 17 avvengono la presentazione dei progetti d'impresa e le premiazioni. Partecipano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; conduce il direttore di Trc Ettore Tazzioli. I tre progetti d'impresa giudicati più innovativi saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e altri servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena