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Ambiente - Emergenza aria: secondo i dati Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. L'assessore Gazzolo convoca a Bologna la cabina di regia Comuni/Regione: "Servono misure straordinarie e coordinate su scala regionale a salvaguardia della salute dei cittadini". Alla riunione tutti i Comuni capoluogo e quelli con più di 30 mila abitanti. 

Bologna, 3 febbraio 2017

In Emilia Romagna continuano ad essere elevati e persistenti i valori di inquinamento. L'emergenza aria sarà al centro di una riunione con i Sindaci dei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti convocata oggi a Bologna dall'assessore regionale all'Ambiente, difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo. Lo ha annunciato la stessa Gazzolo ieri in apertura dei lavori della Commissione territorio, ambiente e mobilità, dedicati all'esame del nuovo Piano aria integrato regionale prima del passaggio in Assemblea legislativa.

"In considerazione degli elevati e persistenti valori di inquinamento - ha detto l'assessore Gazzolo - ho convocato la cabina di regia formata dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti per affrontare l'emergenza in corso e valutare quali misure straordinarie adottare in modo coordinato sul territorio regionale. Si tratta di una situazione che interessa non solo la nostra regione, ma tutta la Pianura padana come dimostrano gli elevati valori di Pm10 pari a 290 e 240 microgrammi per metro cubo misurati nel Bergamasco e nel Cremonese."

Secondo i dati forniti da Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio si sono verificati ulteriori aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura, fino ad una soglia massima di 204 microgrammi a Bologna. L'1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con valori superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna.

Anche la concentrazione di Pm 2.5 ha mantenuto valori eccezionalmente elevati, compresi tra 100 e 175 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura.

"Siamo di fronte a quello che tecnicamente si chiama un fenomeno di inversione termica – ha spiegato Gazzolo - ovvero la presenza di uno strato d'aria calda che scorre sullo strato d'aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti. Anche se le previsioni meteo annunciano un miglioramento nei prossimi giorni, dovuto all'afflusso di deboli ondate depressionarie, siamo di fronte a livelli di inquinamento che rendono opportuno applicare ulteriori misure a salvaguardia della salute della popolazione"./PF

(Fonte: Regione ER)

In gennaio concentrazioni elevate di polveri fini in tutta la pianura della regione dell'Emilia Romagna, in città e anche in campagna. I provvedimenti e le misure straordinarie.

Bologna, 1 febbraio 2017

Resta alto l'allarme per la qualità dell'aria in Emilia Romagna e nel Bacino padano nel mese di gennaio. Nella nostra regione i valori delle polveri (PM10), lunedì hanno superato i limiti dei 50 µg/m3 in 37 stazioni su 42 e i massimi - a livello provinciale - sono compresi i 96 e i 150 µg/m3. Una situazione che perdura da oltre una settimana ed è molto simile a quella registrata nelle vicine Lombardia e Veneto, dove i record sono anche più elevati.

"La novità - spiega nella nota l'Arpa Emilia Romagna - è che si è passati da episodi di inquinamento circoscritto ai grandi centri urbani e registrato dalle stazioni "di traffico", a superamenti comuni in quasi tutte le stazioni." I valori delle polveri risultano alti anche nelle stazioni di campagna, come San Pietro Capofiume (Bo) o Guastalla (Re) dove le polveri sono pari o più abbondanti rispetto alle stazioni di traffico dei relativi capoluoghi.

Arpae spiega le due cause. La prima è di tipo meteorologico. Sulla Pianura Padana è presente da giorni uno strato d'aria calda che scorre su quello più freddo al suolo, determinando un´inversione termica tra i 600 e i 900 metri, che permane anche nelle ore diurne, e schiaccia verso il suolo tutti gli inquinanti; i venti sono calmi in tutto lo strato d'aria al di sotto dell'inversione termica. Questi due fatti concomitanti impediscono di fatto la dispersione degli inquinanti, che progressivamente si accumulano. La seconda causa dipende dalle polveri d'origine secondaria, cioè da quella parte di aerosol che si forma in atmosfera per effetto delle reazioni e trasformazioni fisico-chimiche a cui vanno incontro alcuni composti gassosi quando entrano in atmosfera. Queste polveri si vanno a sommare con quelle di tipo primario emesse direttamente dalle fonti emissive (riscaldamento, traffico, industria).

I provvedimenti

Domenica 5 febbraio è prevista una "domenica ecologica" in 28 Comuni che aderiscono al Piano Aria della Regione Emilia-Romagna: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Rimini nonché a Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine, Sassuolo (Mo); Casalecchio, Imola, San Lazzaro, Castel Maggiore, Calderara di Reno, Castenaso, Granarolo, Pianoro, Zola Predosa, Argelato, Ozzano (Bo); Faenza, Lugo (Ra), Cento (Fe), Riccione (Rn). Dalle 8,30 alle 18,30, stop per i veicoli a benzina fino all´Euro 1, diesel fino all´Euro 3 e ciclomotori fino all´Euro 0. In alcuni casi sono previste ulteriori misure straordinarie come a Carpi (Mo), con lo stop anche agli Euro 4 diesel e il divieto di bruciature di sterpaglie, limitazione questa prevista anche a Modena e Castelfranco Emilia (Mo).

Pubblicato in Cronaca Emilia

Parma i giorni con aria insalubre notevolmente inferiori ad altre città capoluogo in regione dove già oggi Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Rimini che hanno oltrepassato i limiti di legge per il 2016.

Parma, 28 dicembre 2016

Ormai è certo. Il 2016 verrà ricordato come il primo anno in cui a Parma non vengono oltrepassati i limiti di legge per sforamenti dei livelli di PM10 dal 2006 (anno in cui sono iniziati i monitoraggi).
Ad oggi sono infatti 30 gli sforamenti registrati dalla centralina della Cittadella (26 in quella di via Montebello) ed anche se dovessero risultare negativi tutti i giorni da oggi alla fine dell'anno resteremmo dentro ai 35 giorni stabiliti dalla normativa.
Si tratta di un dato in assoluta controtendenza con gli anni passati dove si sono registrate punte di 115 giorni di superamento dei limiti nella centralina di via Montebello e dove Parma negli ultimi 4 anni risultava essere la città con il più alto numero di sforamenti in Emilia-Romagna.
Quest'anno oltre ad essersi ridotti drasticamente in senso assoluto, c'è da registrare il fatto che a Parma i giorni di "mala aria" sono notevolmente inferiori ad altre città capoluogo in regione dove già oggi Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Rimini hanno oltrepassato i limiti di legge per il 2016.
Cos'è cambiato rispetto agli anni passati? E' entrato in vigore il PAIR (Piano dell'Aria Integrato Regionale) con provvedimenti strutturali che Parma ha applicato in maniera convinta avendo anche sostenuto in sede di discussione tra enti locali e assessorato ambiente regionale la necessità di un impianto normativo adeguato alla situazione di criticità ambientale del nostro territorio.
L'assessore all'Ambiente e Mobilità del Comune di Parma Gabriele Folli a questo proposito dichiara: "La situazione meteo-climatica ha sicuramente favorito in senso generale la riduzione dell'inquinamento in regione e certamente non dobbiamo ritenerci soddisfatti della situazione attuale che comunque presenta criticità ambientali, ma il dato in contro-tendenza di Parma può essere considerato come la conseguenza della serietà con cui abbiamo applicato le misure legate alle limitazioni dei veicoli diesel, conseguenti del piano regionale dell'aria".
A Parma in effetti l'area oggetto delle limitazioni comprende una vasta parte del territorio comunale coincidente con l'interno delle tangenziali mentre ad esempio a Modena l'area oggetto delle interdizioni è un terzo di quella di Parma. In altri casi (come ad esempio Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì e Rimini) si sono consentiti viali di attraversamento all'interno dell'area di limitazione che hanno ovviamente reso meno efficace e controllabile da parte della Polizia Municipale il rispetto dei provvedimenti regionali.
I provvedimenti del PAIR legati alla circolazione dei veicoli proseguiranno anche nei prossimi anni e vedranno già dal 1* ottobre 2018 limitazioni estese anche ai veicoli Euro 4 Diesel.

(Fonte: Comune di Parma)

Dal 1 ottobre divieto di circolazione entro le tangenziali per i veicoli inquinanti, e domenica 2 ottobre prima giornata ecologica. Il Comune di Parma aderisce al protocollo regionale insieme alle altre città. Consentito l'accesso ai parcheggi. L'ordinanza firmata dal sindaco Pizzarotti.

Parma, 30 settembre 2016

Scattano da sabato 1 ottobre e saranno applicate fino al 31 marzo 2017 le misure di limitazione alla circolazione previste dal primo "Piano Aria Integrato Regionale" (PAIR2020). Le misure condivise ed applicate da tutti i Comuni della Regione sopra i 50.000 abitanti, in continuità con quelle già applicate lo scorso anno, saranno messe in atto per tutelare l'ambiente e la salute e che interesseranno, a livello di traffico urbano, un'ulteriore categoria di veicoli rispetto all'anno scorso. E il 2 ottobre sarà la prima domenica ecologica.

Le misure prevedono la limitazione strutturata sui giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 delle sole tipologie di mezzi più inquinanti. Le limitazioni alla circolazione trovano applicazione per il periodo dal 1 ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, per tutti i mezzi diesel fino all'Euro 3 , benzina fino all'Euro 1 e ciclomotori fino all'Euro 0. Scatterà quindi il divieto di circolazione anche per i veicoli commerciali diesel Euro 3 , a differenza di quanto contemplato nel provvedimento dello scorso anno.
Nello stesso periodo, dal 1 ottobre al 31 marzo, in occasione della prima domenica di ogni mese si svolgeranno le "domeniche ecologiche", con sospensione dall' 1 dicembre al 6 gennaio.
Sono inoltre state individuate deroghe specifiche per l'accesso ai parcheggi scambiatori e parcheggi di struttura per accesso al centro (Pellico, Traversetolo Esselunga, Ospedale Volturno e Ospedale Abbeveratoia , Toschi e Stazione FS Villa S.Angelo), e per alcune tipologie di veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee bassa e i veicoli per l'accompagnamento degli alunni a scuola. Inoltre sono esclusi dai provvedimenti i mezzi che effettuano il car pooling e che sono quindi in almeno 3 in auto, guidatore compreso.
Proseguono inoltre le misure contro l'emergenza inquinamento già adottate negli anni precedenti dai Comuni in base all'Accordo di programma in caso di superamento prolungato del valore limite giornaliero di Pm10 rilevato dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio dell'aria.
In caso di sforamento per 7 giorni consecutivi dei valori limite di Pm10, è previsto un giorno aggiuntivo di limitazione della circolazione nella domenica successiva, con estensione all'intero territorio regionale nel caso di prolungamento degli sforamenti per ulteriori 7 giorni.

"Liberiamo l'aria"
Le limitazioni sono accompagnate dalla campagna di comunicazione regionale "Liberiamo l'aria". Tutte le informazioni sulle misure adottate sono disponibili sul sito della Regione Emilia-Romagna, all'indirizzo www.liberiamolaria.it  e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/liberiamolaria.er

Ideogramma liberiamo l aria

(fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Da ottobre riprende lo stop ai veicoli più inquinanti nei Comuni emiliano-romagnoli. Fino a marzo prossimo scattano i provvedimenti previsti dal Piano integrato regionale dell'aria. Le misure nei singoli Comuni.

Bologna, 29 settembre 2016

Al via ad ottobre e fino al 31 marzo 2017 le misure di limitazione alla circolazione previste dal "Piano aria integrato regionale", con il quale la Regione Emilia-Romagna mette in campo le misure per ridurre lo smog.

Nel dettaglio, le modalità dello stop agli autoveicoli e motocicli sono definite dalle ordinanze dei sindaci dei 30 Comuni emiliano-romagnoli interessati: i Comuni capoluogo, quelli con più di 30.000 abitanti e, per la prima volta da quest'anno, anche i Comuni appartenenti all'agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, Sasso Marconi e Zola Predosa.

In generale le limitazioni al traffico sono previste per i veicoli a benzina fino all´euro 1, i diesel fino all'euro 3 e i ciclomotori euro 0, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e nelle domeniche ecologiche (previste la prima domenica di ogni mese, tranne a gennaio quando si terrà la seconda).

Al momento sono 16 i Comuni nei quali sono state emanate le ordinanze con i dettagli e che hanno fissato al 2 ottobre la prima domenica ecologica: Modena, Ferrara, Rimini, Riccione, Ravenna, Reggio Emilia, Piacenza, Forlì e nel bolognese, oltre al capoluogo, Argelato, Castelmaggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Calderara di Reno, Casalecchio e San Lazzaro di Savena.

Nelle ordinanze comunali sono indicate anche misure emergenziali che saranno adottate in caso di picchi di inquinamento. L'obiettivo della pianificazione regionale, in continuità con gli anni passati, è quello di proteggere la salute dei cittadini e la qualità dell'ambiente, per far rientrare nel più breve tempo possibile il livello degli inquinanti nei valori limite fissati dall'Unione europea.

Tutti i dettagli sulle limitazioni e sulle deroghe sono sul sito "Liberiamo l'aria".

(Fonte: ufficio stampa Regione ER) 

Dal Governo confermati quasi 400 milioni di euro. L'assessore Gazzolo: "Misure importanti, che consentono di operare in modo strutturale". Polveri sottili fuori limite per 14 giorni consecutivi: scattano le misure emergenziali in tutti i Comuni capoluogo sopra i 50mila abitanti.

Di A.K.

Bologna, 3 febbraio 2016

I fondi sono stati stanziati. Da questo momento in poi si dovranno attuare le misure che non solo dovranno fronteggiare l'emergenza aria inquinata, ma risolverla in modo strutturale.
Lo ha annunciato l'assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo al termine del Tavolo per la qualità dell'aria che si è svolto ieri a Roma. "Abbiamo analizzato i provvedimenti da assumere nel medio e lungo termine - afferma Gazzolo - . Si tratta di misure importanti per interventi strutturali e non solo emergenziali per migliorare la qualità dell'aria. Una più immediata efficacia delle azioni antismog necessita di interventi omogenei sull'intero territorio nazionale e le decisioni assunte oggi vanno proprio in questa direzione". 
Sono stati confermati i 376,5 milioni di euro messi a disposizione per il miglioramento della qualità dell'aria e a breve verrà convocato il Tavolo del bacino Padano per l'attuazione di misure coordinate.

Nel dettaglio si tratta di 12 milioni di euro per incentivare il trasporto pubblico locale, 6 milioni per la mobilità condivisa e 35 per la mobilità casa-scuola, casa-lavoro. 50 milioni derivano dal Fondo Kioto, 252 milioni saranno destinati alle esigenze di miglioramento energetico delle scuole, a cui si aggiungono 21,5 milioni per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica amministrazione. Rimangono da quantificare le risorse derivanti per gli incentivi al cosiddetto "conto termico". 
Il Comitato di coordinamento ambientale sarà convocato periodicamente, con cadenza possibilmente mensile, per tenere monitorati in modo coordinato i decreti attuativi delle risorse complessive i cui stanziamenti sono di competenza di diversi Ministeri.

I dati Arpae sulla qualità dell'aria in Emilia-Romagna


Tra il 20 e il 30 gennaio tutta la Pianura Padana è stata interessata da un episodio di inquinamento particolarmente intenso: in diverse zone della Lombardia e del Veneto sono stati registrati valori di PM10 prossimi a 200 ug/m3 per diversi giorni consecutivi. L'Emilia-Romagna è stata interessata in modo più marginale, ma le concentrazioni sono state comunque superiori al limite di legge (50 ug/m3) per l'intero periodo su gran parte del territorio. Una situazione simile a quella normalmente registrata nei mesi di gennaio dal 2012 al 2015.
Questo episodio è legato alla presenza di un'area di alta pressione sull'Europa sud occidentale. Nella Pianura Padana i venti sono stati deboli e la situazione è stata aggravata da temperature particolarmente elevate (+ 3°C rispetto al clima), che hanno pesantemente influito sull'accumulo degli inquinanti. 
Ieri si è verificato a Modena il superamento per 14 giorni consecutivi del limite di legge per le polveri (PM10), con la conseguente estensione dei provvedimenti di limitazione della circolazione (la cosiddetta "domenica ecologica") alle aree urbane di tutti i Comuni capoluogo e dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, e l'introduzione di ulteriori misure emergenziali, fino alla successiva verifica di martedì prossimo, previste in questi casi: la riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati (fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive. Vietato l'utilizzo delle biomasse (legna, pellet, cippato, altro) in sistemi di combustione del tipo camino aperto. Saranno inoltre potenziati i controlli sui veicoli circolanti sulla base delle limitazioni della circolazione in vigore. 
Secondo le previsioni meteo, verso sera il transito di una veloce onda depressionaria favorirà un generale ricambio della massa d'aria presente sulla Pianura Padana, determinando una sensibile diminuzione delle concentrazioni di PM10 su tutto il territorio regionale.

Pubblicato in Ambiente Emilia

La nota stampa di Aldo Caffagnini sulla situazione smog: "L'inquinamento da Pm10 è cresciuto in regione del 16%. A Parma sforamenti aumentati dell'11%. Modena leadership 2015 per i superamenti dei limiti di legge. L'aria peggiore dell'Emilia Romagna la detiene nel 2015 Reggio Emilia". -

Parma, 14 ennaio 2016

"Il bilancio 2015 della qualità dell'aria in regione è negativo, con un netto peggioramento della performance ambientale rispetto al 2014.
Gli sforamenti dei 50 microgrammi per metro cubo registrati dalle centraline Arpa sono stati complessivamente 574, mentre 940 volte si è superata la soglia di attenzione di 40 microgrammi.
A Parma il dato annuale registra 78 superamenti del limite di legge e 120 dati oltre la soglia di attenzione.
Rispetto al 2014 la regione registra un incremento del 41% di sforamenti, e un 35% di incremento della soglia di attenzione.
Anche Parma ha peggiorato la sua performance, ma molto meno della media regionale.
Nella città ducale gli sforamenti sono aumentati dell'11%, i superamenti della soglia di attenzione del 6%.
Colpisce il netto miglioramento da ottobre in avanti. Forse le misure adottate qualche effetto lo danno: 12 mila auto in meno in circolazione, un'area di 33 km quadrati "limitata" (a Modena solo 11), nessun viale di attraversamento consentito (invece a Reggio Emilia ci sono).
E' andata malissimo a Modena, dove gli sforamenti sono passati da 46 a 78, con un incremento del 70%, dando alla città degli Este la leadership 2015 per i superamenti dei limiti di legge.
Prendendo in considerazione i dati dell'intero 2015 vediamo che la media regionale di polveri sottili si attesta a 35 microgrammi con Parma che registra un dato superiore, 38.
L'aria peggiore dell'Emilia Romagna la detiene nel 2015 Reggio Emilia, che ha spodestato Parma, regina nera invece nel 2014.
L'aria meno fetida è quella di Bologna e di Forlì Cesena, 31 µg/m3 di media.
Un'intera regione malata d'aria, che è riuscita a peggiorare la qualità di cosa respiriamo in modo netto, passando da una media di 30 a una media di 35 microgrammi di polveri fini per metro cubo di aria.
La cappa regna su tutta la regione e su tutto il bacino padano.
In queste condizioni di estremo malessere crescono a dismisura ricoveri, accessi ai pronto soccorso, malattie respiratorie e cardio-vascolari.
Si incrementano i decessi e diminuisce la qualità della vita.
A dirlo è un'indagine dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa. Disturbi polmonari più che raddoppiati, attacchi d'asma passati dal 3,4 al 7,2%, per la rinite allergica si è saliti dal 16.2% al 37.4%, l'espettorato ha superato il 19% rispetto all'8.7% del 1985 e la broncopneumopatia cronica ostruttiva ha raggiunto il 6.8% contro il 2.1% iniziale.
In una situazione di questo genere aver progettato, sostenuto, costruito un impianto inquinante di classe uno, la peggiore, come un inceneritore, quando c'erano evidenti alternative, è stato quanto meno un atto scellerato.
Ma questo è quello che è successo a Parma.
Oggi che la recita è finita ci troviamo un debito di 200 milioni di euro e un impegno scritto degli enti locali di provvedere al suo rimborso.
Un camino che per sopravvivere "deve" bruciare più del doppio di quanto è disponibile sul territorio, che affamato di rifiuti deve andare a caccia oltre i confini che gli erano stati posti come limite invalicabile.
Il modello Parma della raccolta differenziata ha messo a nudo i calcoli di comodo che erano stati invece proposti come architravi del progetto.
Il modello Parma dice, numeri alla mano, che per tutta la regione basterebbe un solo inceneritore, in attesa di portare a zero il rifiuto residuo, oggi causato da una errata progettazione dei materiali, da oggetti che in una prospettiva di economia circolare non dovrebbero essere prodotti né la legge dovrebbe consentire la loro messa in commercio.
Emergenza ambientale e sanitaria.
I nostri polmoni stavano meglio 20 anni fa.
La soluzione delle autorità?
Incrementare la potenzialità degli inceneritori.
Livelli di saggezza e lungimiranza da sforamento!"

Aldo Caffagnini

Pubblicato in Cronaca Emilia

L'inquinamento atmosferico si combatterà con i semafori intelligenti (almeno loro) e abbattendo i limiti di 20 km orari in città. In conclusione non si avrà nessun miglioramento ma solo un aggravamento dei disagi.

di Lamberto Colla Parma, 3 gennaio 2016.
Siamo alle solite anche in campo ambientale. Si crea un'emergenza per giustificare degli interventi straordinari per raggiungere uno scopo che non è, quasi certamente, quello manifesto.

Allora fiato alle trombe.
D'incanto tutti i grandi media lanciano ripetizione tutti gli stessi identici messaggi coprendo tutte le 24 ore di palinsesto televisivo. Dalle trasmissioni strettamente dedicate alle news e in ogni programma di intrattenimento, di cucina, di pseudo approfondimento o di costume, un intervento o un passaggio sulla allarmante situazione dell'inquinamento dell'aria di Milano e Roma, della Val Padana e di Pechino non può mancare.
Così sul finire d'anno le due maggiori preoccupazioni del nostro Governo, almeno stando al tamburellamento mediatico, sono state riservate ai Botti di Capodanno e all'emergenza inquinamento dell'aria.

Così via con i tavoli di lavoro che restituiscono, in men che non si dica, la miglior risposta possibile riassunta nel protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Ambiente, l'ANCI e la Conferenza delle Regioni e province autonome, destinato "Migliorare la qualità dell'aria, incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l'utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese a aumentare l'efficienza energetica."

Troppi macro-obiettivi per uno scarno documento di 13 pagine, delle quali ben quattro sono occupate da riferimenti legislativi, e un impegno di spesa di soli 12 milioni di euro.

Alla fine il risultato sarà:
- alcune municipalità riceveranno un contentino per ammodernare qualche autobus obsoleto;
- qualche società di software riceverà l'appalto per la sincronizzazione dei semafori e il monitoraggio dell'intensità di traffico (che nessuno poi leggerà e interpreterà);
- due gradi in meno negli uffici pubblici che non verranno mei rispettati;
- l'imposizione del limite di 30 Km/ora nei centri cittadini che porteranno nuovi introiti alle casse comunali;
- le misure di dissuasione e repressione della sosta di intralcio (idem come sopra).

Se questo vi sembra inverosimile allora leggete voi stessi il documento (allegato in pdf) e traete le vostre personalissime considerazioni.

Quello che personalmente mi sconcerta è la paradossale e ridicola riduzione a 30 Km/ora del limite di velocità urbano per due ordini di ragioni:
1. la velocità media all'interno delle nostre città si è ridotta di altri 2,8 km/ ora nell'ultimo anno superando di poco i 15 km/h, con punte di 7-8 km/h come rilevato da "Confcommercio";
2. E' noto che la miglior efficienza dei motori, e quindi della quantità e qualità delle emissioni, si ha in costanza di regime di giri e all'interno di un intervallo di giri/min specifico (diverso a seconda del tipo di motorizzazione).

Vien da sé che le misure saranno inefficaci e inutili per lo scopo specifico per le quali verranno introdotte ma utilissime per le casse comunali che potranno garantirsi nuovi introiti per tutti coloro che sfrecceranno (nei brevi tratti che saranno liberi) a velocità superiori a 31,5 km/h (considerato già il 5% di tolleranza concesso). Una Velocità di punta difficilmente rilevabile con certezza dai tachimetri delle auto e ancor più difficilmente percepibile dallo stesso conducente con conseguente elevamento a potenza della probabilità di incorrere in contravvenzione.

Dei semafori intelligenti degli anni 70-80 ai T-Red di più recente memoria stendiamo un velo pietoso. I primi per l'inefficacia e i secondi per le frodi ai danni degli automobilisti e perciò, se tanto mi dà tanto, i nuovi semafori "multitasking" non saranno da meno. Ammesso e non concesso che possano rilevare interessanti dati dai flussi veicolari, poi nessuno riuscirà mai a interpretarli.

In conclusione siamo alle solite!
Il cittadino / automobilista sarà ancora e sempre più il bancomat dei comuni e l'intelligenza delegata ai soli semafori.

Domanda: C'è di che vergognarsi o no?

(in allegato il Protocollo di Intesa)

Media delle Velocità nelle Regioni - fonte Unipol SAI

Pubblicato in Politica Emilia

La Regione fa scattare le misure emergenziali a causa dello sforamento continuativo del limite giornaliero di PM10 negli ultimi sette giorni nella provincia di Modena e in quelle di Piacenza, Reggio Emilia e Ferrara. Il Comune di Modena vietato anche di bruciare le sterpaglie. -

Modena, 23 dicembre 2015 -

Scattano le misure di emergenza previste dalla Regione nel Piano Aria. La coltre di smog continua a offuscare il cielo dell'Emilia Romagna. Pe far fronte a questa situazione di emergenza è prevista una nuova domenica ecologica, al di fuori del calendario regolare, per il 27 dicembre. La decisione è stata assunta dalla Regione Emilia Romagna a causa dello sforamento continuativo del valore limite giornaliero di PM10 che si è registrato negli ultimi sette giorni nella provincia di Modena e in quelle di Piacenza, Reggio Emilia e Ferrara.

In tutto il territorio comunale di Modena, da oggi, 23 dicembre fino al 29 dicembre, saranno inoltre vietate le operazioni di bruciatura di sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola.
Nel caso di prolungamento degli sforamenti per ulteriori sette giorni, tutti i Comuni che applicano la manovra antinquinamento, Modena compresa, dovranno attuare un'ulteriore domenica ecologica il 3 gennaio 2016. Inoltre sarà richiesto l'abbassamento di 1 grado della temperatura negli ambienti riscaldati e sarà vietato l'utilizzo del riscaldamento a biomasse (come legna e cippato), dove disponibile un'altra forma di riscaldamento. Anche in questo caso saranno vietate le operazioni di bruciatura di sterpaglie.

Sono 53 gli sforamenti del limite di PM10 registrati a Modena fino al 21 dicembre contro un numero massimo ammesso dalla normativa di 35 all'anno. Nel 2014 erano stati 36 quelli registrati dalla centralina di via Giardini e 29 al Parco Ferrari. Il trend degli ultimi anni registra però un calo continuo: nel 2006 gli sforamenti infatti erano stati 130, scesi a 120 nel 2007; 112 nel 2008; 79 per i due anni successivi; 84 nel 2011, 85 nel 2012 e infine 51 nel 2013. Il calo strutturale è testimoniato dalle medie annuali che sono al disotto del limite di legge di 40 microgrammi per metro cubo fin dal 2009, con una media minima di 28 microgrammi per metro cubo lo scorso anno.

Durante la domenica ecologica, dalle 8.30 alle 18.30, nella stessa area soggetta alle limitazioni della circolazione durante la settimana, non potranno circolare i veicoli a benzina fino a Euro 1, i diesel fino a Euro 3, i ciclomotori e motocicli Euro 0.

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 10 Novembre 2015 13:38

Lo smog regna sovrano in tutta la regione

Aldo Caffagnini: "Su 7 giorni di rilevamenti dei Pm10 la media dell'Emilia Romagna è sopra il limite di legge 5 volte e nel 2015 Parma risulta al top della classifica dei luoghi più inquinati della regione". Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa. -

Parma, 10 novembre 2015 -

"Ferrara ha infilato ieri un filotto di 7 giorni consecutivi di sforamenti dei limiti delle polveri sottili.

Scatta così il blocco del traffico previsto dal nuovo accordo regionale, il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) approvato lo scorso settembre.
Modena invece lo evita di un soffio. Ieri ha raggiunto i 50 microgrammi di polveri sottili, a 51 sarebbe scattato il superamento ed anche Modena, reduce da 6 giorni di fuori norma, avrebbe dovuto procedere allo stop delle marmitte.
La situazione perdura ormai da una settimana e tutta la regione soffre il mal d'aria.
Su 7 giorni di rilevamenti dei Pm10 la media dell'Emilia Romagna è sopra il limite di legge 5 volte.
Parma questa volta si salva, con un solo superamento, ma pare che la centralina di via Montebello abbia registrato problemi di funzionamento visto che mancano a novembre 3 dati su 9.
In ogni caso anche nel 2015 Parma risulta al top della classifica dei luoghi più inquinati della regione con 50 superamenti dei limiti lungo l'anno, seguita a stretto giro da Reggio Emilia con 49.
La media 2015 vede Parma e Reggio sul gradino più alto con 36 µg/m3 contro la media regionale di 33.
Nel mese di novembre sono già 32 i valori sopra i limiti di 50 microgrammi per metro cubo di aria e 61 quelli sopra la soglia di attenzione di 40 registrati in regione dalle centraline gestite dalle Arpa provinciali.
E la previsioni meteo non sono rassicuranti.
Domani è previsto un picco di inquinamento che si concentrerà particolarmente a Parma, nella zona a nord, quella per capirci corrispondente alla localizzazione dell'inceneritore di Ugozzolo.
Tale nube si sviluppa come da foto nelle località di Sorbolo, Mezzani, Brescello, Boretto.
Una forma che assomiglia al cono di emissione del camino.
Domani meglio non respirare."

Aldo Caffagnini

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
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