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Foto in allegato, da sinistra: Alessandro Navazio, Sergio Musto D’Amore, Gianluca Pignatelli, Teresa Grimaldi, Vincenzo Guiducci

Dieci anni di attività sulla complicanza del tamponamento cardiaco

Maria Cecilia Hospital presenta un caso live all'EuroPCR di Parigi e si certifica come centro di riferimento italiano per il Forame Ovale Pervio.

Il bio-ingegnere statunitense Anthony Nobles, che sta rivoluzionato il mondo della cardiologia con la tecnica NobleStitch, innovativa metodica che permette a cuore battente la sutura percutanea del Forame Ovale Pervio (PFO), oggi, giovedì 13 aprile sarà a Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) per conoscere da vicino tutti gli specialisti che stanno affrontando il training dedicato al device che prende il suo nome.

L'impiego di questo innovativo sistema, già a disposizione dell'Unità di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital, è destinato a trasformare radicalmente la procedura di risoluzione del Forame Ovale Pervio. Vale a dire del "difetto" anatomico presente nella parete interatriale, il setto che divide l'atrio destro dall'atrio sinistro, situazione rilevabile in una discreta quota della popolazione generale: fino a circa il 30% tra uomini e donne di età differente. Nella maggioranza dei casi, l'anomalia è completamente asintomatica e "benigna", visto che non comporta conseguenze funzionali.

"Perché tuttavia, in casi selezionati, è importante e necessario chiudere il Forame Ovale Pervio? Perché – spiega il Dottor Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia Interventistica di Cotignola - in alcuni soggetti l'anomalia/imperfezione diventa la porta attraverso la quale piccoli coaguli di sangue (trombi) formatisi nel circolo venoso possono raggiungere la circolazione arteriosa cerebrale, causando problematiche di tipo neurologico: da semplici ischemie transitorie e disturbi oculari fino ad arrivare, nelle condizioni più gravi, a veri e propri ictus cerebrali: quindi danni estesi e permanenti".

"Tramite accesso venoso femorale, all'altezza dell'inguine - continua il Dottor Alberto Cremonesi - è possibile, inserendo il dispositivo sotto stretto monitoraggio ecografico e radiologico, arrivare al centro del cuore e chiudere (occludere) in modo perfetto con una sutura percutanea, potremmo dire in maniera quasi sartoriale con ago e filo, ma solo in pazienti ben selezionati e con adeguata indicazione clinica e anatomica, il buco rimasto aperto nella parete interatriale".

"Rispetto agli attuali sistemi percutanei di occlusione del Forame Ovale Pervio – precisa il Dottor Alberto Cremonesi - il NobleStitch cuce (sutura) il canale esistente tra i due atri senza rilasciare protesi permanenti, comunque corpi estranei a contatto del sangue, nel setto interatriale: i cosiddetti ombrellini (meglio definiti occlusori) in lega metallica".

Il training per certificare a tutti gli effetti Maria Cecilia Hospital, già annoverato come ospedale d'eccellenza e all'avanguardia in campo cardiologico/cardiochirurgico, quale Polo interventistico di riferimento non solo a livello nazionale della tecnica NobleStitch, è ormai in fase conclusiva e l'utilizzo del device inventato dal Professor Anthony Nobles potrebbe presto raggiungere il 25-30% del numero totale di quelli utilizzati ogni anno.

"Il Professor Nobles – conclude il Dottor Alberto Cremonesi - conosce bene l'attività di rilievo svolta qui a Maria Cecilia Hospital e giovedì 13 aprile sarà da noi per osservare più da vicino il lavoro svolto dai medici del team di Cardiologia Interventistica, seguirli in diretta e gettare le basi di un rapporto professionale che punta all'ulteriore miglioramento della metodica".

L'equipe di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital diretta dal Dottor Alberto Cremonesi, dal 16 al 19 maggio sarà protagonista all'EuroPCR di Parigi esponendo un "caso live" di NobleStitch davanti ad una platea che raccoglie più di 11.000 cardiologi provenienti da tutto il Mondo.

Maria Cecilia Hospital fa parte di GVM Care & Research, gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini, attivo nei settori della sanità, della ricerca, dell'industria biomedicale e delle cure termali, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Cuore di GVM Care & Research è la rete integrata di oltre 40 strutture sanitarie in 9 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia e all'estero in Francia, Russia, Albania e Polonia. La sede di GVM Care & Research è a Lugo (Ravenna). L'esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d'eccellenza nel panorama sanitario italiano soprattutto per Cardiologia, Cardiochirurgia, Elettrofisiologia, Ortopedia, Neurochirurgia, Aritmologia e trattamento del Piede Diabetico.

Per maggiori informazioni: www.gvmnet.it 

 

Intervento eseguito dal prof. Carlo Pappone – Maria Cecilia Hospital di Cotignola uno dei 14 centri mondiali per la sperimentazione della nuova tecnica – Numerosi i benefici per il paziente


Cotignola (Ra), 11 dicembre 2013 – E' stato eseguito alle h. 11,45 per la prima volta in Italia e tra i primi al mondo, presso Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna), l'impianto del pacemaker wireless, il primo stimolatore del battito cardiaco senza fili dalle dimensioni estremamente ridotte (lunghezza 4 cm, peso 2 grammi - in pratica le dimensioni di 2 compresse di antibiotico).

La struttura ospedaliera di GVM Care & Research è tra i 14 centri al mondo per la sperimentazione.

Il nuovo dispositivo è stato introdotto utilizzando una tecnica completamente diversa da quella normalmente utilizzata per impiantare i pacemaker convenzionali: non più esternamente al cuore collegato a cateteri, bensì iniettato nella circolazione sanguigna utilizzando delle particolari sonde e fissato direttamente nella camera cardiaca. In pratica, un intervento mini-invasivo senza chirurgia.

Il paziente a cui è stato impiantato il nuovo sistema è una donna di 67 anni residente ad Alessandria affetta da un rallentamento grave della frequenza cardiaca e fibrillazione atriale, condizionante episodi di disorientamento e svenimenti.

La procedura è stata eseguita con una semplice anestesia locale, è durata circa 30 minuti (la metà rispetto all'intervento di posizionamento tradizionale) e si è svolta in modo semplice, senza alcuna complicazione. La modalità di impianto non chirurgica e l'assenza di componenti aggiuntive al pacemaker riducono il rischio di infezioni e di malfunzionamenti del dispositivo. La durata della batteria inoltre è superiore a quella di molti dispositivi convenzionali.

L'impianto è stato eseguito dal Prof. Carlo Pappone e dal Dr. Gabriele Vicedomini presso il dipartimento di Aritmologia di Maria Cecilia Hospital di Cotignola, uno dei più avanzati d'Europa, che da molti anni contribuisce allo sviluppo di nuove terapie e tecnologie per la cura delle aritmie.

"Questo nuovo stimolatore rappresenta il primo importante passo per lo sviluppo di sistemi nano tecnologici per il trattamento dei disturbi del cuore – afferma il prof. Carlo Pappone - Ci si attende che nel futuro tali dispositivi e tale tecnica di impianto rappresentino la base per il miglioramento della qualità e della durata della vita."

Per la paziente ora il decorso postoperatorio prevede il riposo a letto per 6 ore e già domani la dimissione dalla struttura ospedaliera, rispetto ai vecchi interventi che prevedevano 3/4 giorni di degenza.


GVM Care & Research

Maria Cecilia Hospital di Cotignola, ospedale privato di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, è fra le più importanti strutture sanitarie italiane di GVM Care & Research, gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini. Il Gruppo opera nei settori della sanità, della ricerca, dell'industria biomedicale, delle cure termali e dei servizi alle imprese, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Cuore di GVM Care & Research è la rete integrata di 23 Ospedali, molti dei quali di Alta Specialità, e 4 Poliambulatori, presenti in 8 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia. La sede di GVM Care & Research è a Lugo (Ravenna). L'esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d'eccellenza nel panorama sanitario italiano soprattutto per Cardiologia, Cardiochirurgia, Elettrofisiologia, Ortopedia, Neurochirurgia, Aritmologia e trattamento del Piede Diabetico.

Per maggiori informazioni: http://www.gvmnet.it


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Riccardo Mottadelli 338 6369707

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