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La soddisfazione del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani -

Bologna, 31 gennaio 2014 –

Via libera dal Consiglio dei ministri al riconoscimento dello stato di emergenza per le zone alluvionate del Modenese.
"E' un altro passo importante che corrisponde alle richieste che avevamo avanzato al Governo subito dopo aver avuto chiare le dimensioni della grave situazione verificatasi nella bassa modenese", ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.
"Per garantire la piena ripresa delle zone colpite dall'alluvione – ha aggiunto Errani – siamo ora fortemente impegnati per ottenere il riconoscimento pieno e rapido di tutti i danni dell'alluvione, alle abitazioni e alle imprese".
La decisione di oggi si aggiunge al provvedimento assunto la scorsa settimana dal Governo, sempre su richiesta della Regione Emilia-Romagna, che ha stabilito la sospensione per sei mesi dei termini relativi a tutti i pagamenti per i territori colpiti.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Venerdì 28 febbraio, alle 19, presso il Palapanini di Modena si tiene il concerto benefico organizzato da Radio Bruno in favore degli asili di Bastiglia e Bomporto. Sul palco i grandi nomi della musica, tra cui i Nomadi, Nek, Luca Carboni, Paolo Belli e con la partecipazione speciale di Aldo, Giovanni e Giacomo -

Modena, 31 gennaio 2014 -

L'appuntamento è al Palapanini di Modena, venerdì 28 febbraio alle ore 19 con "Teniamo Botta 2", il concerto organizzato da Radio Bruno, in collaborazione con Rock No War e Nazionale Cantanti, per raccogliere fondi per la ricostruzione degli asili alluvionati di Bastiglia e Bomporto. Un evento organizzato a tempo di record per consentire ai piccoli colpiti dall'alluvione del 19 gennaio di poter tornare sui banchi. Sul palco si esibiranno per primi i Nomadi, seguiti da Paolo Belli e la sua Big Band, Nek, Luca Carboni e Malika Ayane. Hanno aderito con entusiasmo anche Marco Ligabue, Antonella Lo Coco, Alberto Bertoli e Iskra Menarini. Da X Factor arrivano Fabio Santini e Valentina Tioli ed è prevista la partecipazione straordinaria del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Altri nomi potrebbero, nel frattempo, aggiungersi alla lista di artisti.
Il concerto è dedicato a Giuseppe "Oberdan" Salvioli, il volontario di Bastiglia disperso durante l'alluvione mentre forniva aiuto ai suoi concittadini.
I biglietti costano 15 euro e sono già in prevendita presso Radio Bruno(www.radiobruno.it) e i punti vendita Booking Show (www.bookingshow.it)

In allegato la locandina scaricabile

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In vista dell'aumento dei livelli sia su Secchia che Panaro è stato disposto dal Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia il coordinamento dell'organizzazione della vigilanza rinforzata sugli argini -

Modena, 30 gennaio 2014 -

A causa del maltempo è scattata dal pomeriggio di oggi la fase di preallarme sui fiumi modenesi. I livelli dei fiumi sono costantemente monitorati, ma in vista dell'aumento dei livelli sia su Secchia che Panaro, prevista a partire da questa notte, dal Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia è partito il coordinamento dell'organizzazione della vigilanza rinforzata sugli argini.
Tenendo conto anche delle ripetute recenti piene e le particolari condizioni dei corsi d'acqua dopo l'alluvione, tecnici di Aipo e volontari presidieranno dal tardo pomeriggio gli argini di Secchia e Panaro oltre che dei canali principali interessati nei giorni scorsi dall'alluvione.
Le squadre di sorveglianza saranno seguite dagli operatori di ditte specializzate in grado di intervenire immediatamente per ripristinare eventuali situazioni a rischio come fessurazioni, infiltrazioni, buche o cedimenti. Previste anche sei aree di stoccaggio di mezzi e materiali da utilizzare in caso di intervento.
Anche nella giornata di ieri, i tecnici del Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia hanno effettuato una serie di sopralluoghi per verificare la situazione dei canali interessati dagli interventi per favorire il deflusso delle acque e proprio in vista del peggioramento delle condizioni meteo.
Intanto sull'argine del Secchia a S.Matteo proseguono i lavori di Aipo per ripristinare definitivamente la sommità arginale che è stata ulteriormente alzata.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

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Ci sono anche gli agenti di commercio tra coloro che, a causa della disastrosa alluvione che il 20 gennaio scorso ha colpito parte del territorio modenese, ha subito un duro contraccolpo anche dal punto di vista lavorativo -

Modena, 30 gennaio 2014 -

"Non solo si trovano in difficoltà chi – tiene a precisare Fiarc Modena il sindacato che rappresenta gli agenti di commercio - ha perso l'auto, il principale strumento di lavoro. Ma pure quelli che hanno subito danni agli immobili, abitazioni e uffici, ed in particolare chi ha dovuto sospendere temporaneamente il rapporto con i clienti fermando di fatto la propria attività".

"Ed è stato per questo che ci siamo già attivati presso Enasarco affinché l'ente di previdenza prenda atto della calamità che ha colpito territori già messi a dura prova dal sisma del 2012. Mostrando di conseguenza la propria vicinanza con un gesto concreto agli iscritti dell'ente, agenti attivi e pensionati, residenti nei comuni e nelle zone alluvionate. Il nostro auspicio è che l'Enasarco eroghi contributi straordinari, peraltro previsti dal Regolamento dell'ente, per fronteggiare almeno quelle situazioni di prima necessità così come è stato fatto in occasione del terremoto che ha flagellato l'area Nord della provincia".
"Pur trovando da parte dell'ente molto interesse e sensibilità per quanto successo, auspichiamo che il Consiglio di Amministrazione di Enasarco deliberi quanto prima a favore dei contributi necessari. FIARC consiglia intanto ad agenti di commercio e pensionati di categoria interessati, di compilare un elenco dettagliato e documentato con fotografie, dei beni danneggiati dall'alluvione".
Per ogni ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente alla segreteria sindacale di FIARC Modena, tel. 059 892635.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Quasi 500 frigoriferi, 689 lavatrici e 290 televisori sono stati raccolti finora dalle case alluvionate di Bastiglia e Bomporto per un totale di quasi 1500 apparecchiature -

Modena, 30 gennaio 2014 -

 Il peso complessivo di questi Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) è di quasi 83 mila chilogrammi; ormai inservibili a causa dei danni subiti dall'alluvione, saranno trattati e smaltiti in apposite piattaforme e impianti.
La Provincia riporta che prosegue la raccolta dei rifiuti, secondo le modalità indicate da Hera - differenziare gli elettrodomestici e tutti Raee da mobili e altre masserizie, depositare i rifiuti sul suolo pubblico avendo cura di non intralciare il traffico - con l'utilizzo di trenta mezzi e l'ausilio di personale dell'Esercito, con il coordinamento del Centro unificato provinciale di Protezione civile di Marzaglia.
A Bomporto sono state raccolte finora oltre 600 tonnellate di rifiuti solidi, a Bastiglia oltre 1.400 tonnellate e 16 nelle frazioni di Modena. A queste si aggiungono altre 72 tonnellate di rifiuti depositate nei centri di stoccaggio provvisorio allestiti nei due Comuni e oltre 250 tonnellate di fanghi liquidi provenienti dalle attività di spurgo di Amaig con il coordinamento dei Centri operativi comunali ai quali è necessario rivolgersi per le richieste di intervento.
L'alluvione ha interessato circa 80 chilometri di rete fognaria, dieci impianti di sollevamento e i depuratori di Bomporto, Solara e Camposanto che sono tutti funzionanti.
Sulla rete telefonica permangono i problemi sulla rete Telecom nel polo industriale di Bomporto con i tecnici che sono al lavoro per ripristinare la rete appena possibile, mentre a Villavara le due cabine danneggiate saranno ripristinate entro la serata di mercoledì 29 gennaio.
Durante l'emergenza, la rete acquedottistica e la rete del gas nel territorio alluvionato sono sempre rimaste in funzione.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

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Grazie alla collaborazione tra Federfarma e Alliance Healthcare: "Abbiamo lavorato il più in fretta possibile – sottolinea il dottor Federico Morini – per ripristinare un servizio fondamentale per la salute dei cittadini" -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Bastiglia dopo l'alluvione ritrova la sua farmacia, anche se in una struttura provvisoria. E' stata infatti attiva già dalle 15 della giornata di oggi, mercoledì 29 gennaio, all'interno del container posizionato in piazza Gramsci.

Il ripristino di un servizio fondamentale per la comunità e il territorio così gravemente ferito dall'esondazione del fiume Secchia è stato possibile grazie all'impegno congiunto di Federfarma - l'Associazione che raccoglie le farmacie private di Modena e provincia e di cui fa parte anche quella del dottor Federico Morini – e Alliance Healthcare Italia, che ha fornito il container gratuitamente, senza alcun costo, né al momento dell'installazione né in futuro e reagendo molto tempestivamente. Nell'operazione di installazione sono stati coinvolti anche il personale Alliance Healthcare della rete commerciale e dell'unità operativa di Mantova, oltre alla ditta E.Rossi Srl per l'impianto elettrico ed EPOS Srl per la fornitura del container stesso.

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"Ci siamo impegnati al massimo – sottolinea il dottor Federico Morini della Farmacia di Bastiglia – per ripristinare il più velocemente possibile il servizio e offrire il nostro supporto ad una comunità così duramente colpita. Fare un bilancio dei danni, che comunque sono ingenti, è ancora difficile, ma la cosa più importante è che siamo ripartiti."

Federfarma ricorda che le altre farmacie associate, presenti nella zone alluvionate, in particolare nella frazione del Comune di Modena, Albareto e nei Comuni di Bomporto comprese quelle di Solara e Sorbara e San Prospero sono tutte operative.

L'Associazione desidera inoltre ringraziare tutti coloro che sin dal primo momento si sono attivati per soccorrere le persone colpite dall'alluvione. Analogo ringraziamento l'Associazione rivolge a tutti i farmacisti di quell'area che stanno garantendo la continuità di un servizio essenziale per la salute

Per la situazione aggiornata, i contatti delle farmacie e gli orari di apertura è possibile consultare il sito www.federfarmamo.it, o telefonare direttamente a Federfarma Modena al numero 059 340998.

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

In Assemblea legislativa sono state approvate due delle tre risoluzioni presentate -

Bologna, 29 gennaio 2014 -

Alla fine di un lungo dibattito seguito alla comunicazione della Giunta sull'alluvione nella Bassa modenese del 19 gennaio scorso, in Assemblea legislativa sono state approvate due delle tre risoluzioni presentate: all'unanimità quella sottoscritta da Silvia Noè (Udc), per chiedere al Governo, "oltre allo stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati". E' stata invece votata a maggioranza (astenuti Fi-Pdl, Lega nord, Malaguti-Misto, sì di Udc e di Favia-Misto) la risoluzione di cui è primo firmatario Luciano Vecchi (Pd), che esprime solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni colpite. Il testo è stato sottoscritto dai consiglieri dei gruppi Pd, Sel-Verdi, Fds, Idv, M5s, oltre a Grillini e Riva del gruppo Misto.
Respinta (no di Pd, Sel-Verdi, Fds, Grillini-Misto, sì di Udc, Mov5s e Favia-Misto) la risoluzione proposta dal gruppo Fi-Pdl, di cui è primo firmatario Andrea Leoni, sottoscritta anche dal gruppo Lega nord e da Mauro Malaguti (Misto). Quest'ultimo documento impegnava la Giunta a garantire un indennizzo del 100 per cento alle persone che hanno subito danni dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la 'no tax area'.

LE RISOLUZIONI

La risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza, dopo aver espresso solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni del modenese così duramente colpite e definito encomiabile l'impegno dell'intero sistema di Protezione civile e dei singoli cittadini che hanno fronteggiato l'emergenza, impegna la Giunta a operare nei confronti di Governo e Parlamento affinché si proceda rapidamente all'approvazione della dichiarazione dello stato d'emergenza; si definiscano tempi e modalità semplici e certe per il risarcimento di tutti i danni subiti da famiglie e aziende; si attivino sistemi di finanziamento immediato per fare ripartire l'economia e la vita delle comunità.
L'area interessata dal disastro alluvionale in parte coincide con il cratere sismico ed era già stata duramente provata dal sisma del maggio 2012. Perciò, la risoluzione pone l'esigenza di sospendere "per tempi ragionevoli e prevedibili" le scadenze fiscali e contributive per famiglie e imprese danneggiate, prevedendo modi e tempi di rateizzazione, e nel frattempo si attivino, integrando le risorse, gli ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori delle zone colpite. Scopo del documento approvato è anche quello di ottenere "misure certe di fiscalità di vantaggio integrando quelle già contenute all'interno della Legge di stabilità 2014 per le zone colpite dal sisma 2012".
Ancora, serve chiarire al più presto se le norme vigenti nella legge di stabilità siano in grado di garantire la copertura per la sospensione del pagamento dei mutui per le abitazioni rese inagibili dal sisma e/o dall'alluvione, o se sia necessario un provvedimento legislativo ad hoc. "Dal patto di stabilità – è scritto nella risoluzione – vanno escluse le spese che i Comuni, le Province e la Regione dovranno sostenere per ripristinare le infrastrutture, i servizi pubblici, le reti, e vengano garantite le risorse adeguate per poterle realizzare". Infine, il documento afferma l'improrogabile necessità di adottare provvedimenti legislativi in grado di rispondere in tutto il Paese in caso di calamita naturali, per favorire la messa in sicurezza del territorio a partire dalla quella idraulica, favorendo la semplificazione del quadro legislativo e investendo adeguate risorse finanziarie.

Ritirata dalla proponente, Monica Donini (Fds), che ha detto di riconoscersi nel testo proposto dalla maggioranza, una risoluzione in cui si chiedeva al Governo e al Parlamento, fra l'altro, l'approvazione di una legge che colleghi la messa in sicurezza del territorio con la creazione di posti di lavoro e di nuove opportunità di impresa.

La risoluzione presentata da Noè (Udc) impegna la Regione a chiedere al Governo "oltre allo stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati". L'evento catastrofico avrebbe colpito quasi 2 mila aziende e coinvolto più di 5 mila addetti alle attività produttive nel settore del commercio, nei servizi, nel manifatturiero e nell'edilizia, fino all'agricoltura ed all'allevamento. Nella risoluzione si dice che l'alluvione sarebbe stata causata da "una piena significativa, ma non eccezionale".

Il documento respinto, infine, di cui è primo firmatario Leoni (Fi-Pdl), richiama l'attenzione sul fatto che il tratto dove si è rotto l'argine è da anni inserito nell'elenco dei fiumi a maggiore criticità e rischio in caso di piene; quest'ultima alluvione, così come tante e frequenti negli anni precedenti, avrebbe dimostrato l'insufficienza e l'ormai ridotta capacità del sistema di contenimento delle acque del Secchia, comprese le casse di espansione di Campogalliano.
Il dispositivo del documento impegnava la Giunta a garantire in tempi brevi un indennizzo del 100% ai danneggiati e la proroga immediata del pagamento delle tasse e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati. Chiedeva, inoltre, di far attivare il sistema degli ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori dipendenti e autonomi, di reperire i fondi necessari per finanziare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi, e di attivare la procedura di richiesta della 'no tax area' o di una fiscalità di vantaggio per un periodo di almeno tre anni.

LE DICHIARAZIONI DI VOTO

In dichiarazione di voto, sono intervenuti nuovamente Noè (Udc), che ha ribadito la necessità di un "nuovo modo di fare sistema", Fabio Filippi (Fi-Pdl), "basta emergenze e basta errori politici", e Stefano Bonaccini (Pd), che ha rivolto alla Giunta la richiesta di un articolato elenco di impegni, ribadendo la necessità che non si faccia alcuno sconto alla pretesa di capire i perché di quanto accaduto. Tra le richieste avanzate dall'esponente Pd: che nei prossimi giorni il Governo proceda alla dichiarazione dello stato di emergenza, che si trovino modalità semplici e certe per risarcire fino all'ultimo euro chi è stato danneggiato per far ripartire l'economia, che si sospendano le scadenze fiscali e contributive oltre i sei mesi, che si utilizzi ogni strumento a disposizione per le aziende agricole, che sono la priorità nelle priorità, che si individuino norme per la sospensione dei pagamenti dei mutui per le abitazioni inagibili, che vengano escluse dal patto di stabilità le spese sostenute per ripristinare le infrastrutture danneggiate.

 

Visibile tramite link diretto e sulla home page della Regione. Per cittadini, imprese ed enti pubblici le schede per segnalare i danni subiti -

Bologna, 28 gennaio 2014 -

Nasce il sito internet "Alluvione nel modenese", dedicato all'alluvione che ha colpito la provincia di Modena.
Da oggi pomeriggio è visibile sulla home page della Regione Emilia-Romagna all'indirizzo www.regione.emilia-romagna.it oppure al link diretto www.regione.emilia-romagna.it/alluvione-nel-modenese.
Il sito contiene tutte le notizie e gli aggiornamenti relativi alla gestione dell'emergenza; per cittadini, imprese ed enti pubblici è disponibile una sezione con le schede che devono essere compilate per la ricognizione dei danni subiti; le circolari e i decreti emanati dal Presidente della Regione Vasco Errani sono riuniti alla voce "Provvedimenti".
Nelle gallerie fotografiche si trovano le immagini relative alle zone alluvionate, ai soccorsi prestati e agli interventi, ancora in corso, per l'attività di ripristino. /EC

(Ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Chiusi i varchi di deflusso sui canali, i tecnici del dipartimento nazionale della Protezione civile, stanno effettuando, una serie di sopralluoghi -

Modena, 28 gennaio 2014 -

La Provincia riporta che tutte le abitazioni delle aree rurali delle campagne nella zona di via Chiaviche a Bastiglia e tra la strada provinciale 2 e il Panaro a Bomporto sono libere dall'acqua. Si tratta delle uniche zone dove, ancora ieri, erano presenti abitazioni allagate. Attualmente permangono solamente alcune sacche residue di acqua in campagna che però non interessano le abitazioni.
L'acqua è defluita nella notte nei varchi aperti nei giorni scorsi sulle sponde del Cavo Argine e sul Cavo Minutara per favorire il deflusso. Si stanno completando le operazioni dei tecnici Aipo, con il coordinamento del Centro unificato della Protezione civile a Marzaglia, per chiudere questi i varchi.
I tecnici del dipartimento nazionale della Protezione civile, in queste ore, stanno effettuando, una serie di sopralluoghi sulle aree alluvionate del modenese. Le verifiche, come ha annunciato nei giorni scorsi il capo dipartimento Franco Gabrielli durante il sopralluogo nelle zone alluvionate, sono a supporto della procedura di dichiarazione dello stato di emergenza che sarà discussa nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri.
Accompagnati da tecnici della Protezione civile modenese e di Aipo, i rappresentanti del dipartimento nazionale sono partiti dal cantiere lungo il Secchia a S.Matteo di Modena dove domenica 19 gennaio l'argine è crollato, per proseguire verificando tutti gli altri interventi di emergenza realizzati per completare il deflusso delle acque e la situazione nei centri abitati più colpiti dall'alluvione.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

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La Regione "ha chiaro l'obiettivo da raggiungere: il riconoscimento di tutti i danni a strutture e infrastrutture pubbliche, privati e attività produttive" -

Bologna, 28 gennaio 2014 -

Quanto a ciò che è successo, "Aipo fa rilevare come, dal Natale scorso ad oggi, le arginature del Secchia abbiano 'sopportato' altre due condizioni di piena piuttosto gravose e ravvicinate. Per contro, la ripetuta saturazione e il successivo asciugamento della miscela terrosa arginale potrebbero avere 'affaticato' l'opera di difesa e rappresentare causa o concausa del collasso. Il tratto su cui si è aperta la breccia era già stato interessato da verifiche post sisma e regolarmente manutenuto attraverso periodici sfalci e pulizie del corpo arginale: l'ultimo intervento risale a dicembre 2013. Attendiamo la verifica degli esperti".

È quanto affermato dall'assessore regionale alla Sicurezza territoriale, difesa del suolo e protezione civile, Paola Gazzolo, nella comunicazione della Giunta all'Assemblea legislativa sull'alluvione nella bassa modenese dello scorso 19 gennaio. "Noi - ha subito chiarito l'assessore -vogliamo conoscere le ragioni" di quanto è successo "e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni, che sono anche le nostre". E a stabilire come siano andate effettivamente le cose sarà la commissione scientifica voluta dal presidente della Regione, Vasco Errani, che ha il compito di valutare le cause della rottura dell'argine del Secchia, all'origine dell'alluvione. Una commissione che "garantirà terzietà", ha spiegato Gazzolo: in essa, "le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e valutazioni tecniche indipendenti di cui si avvarrà un gruppo di lavoro per svolgere un'analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio", gruppo di lavoro anch'esso "costituito con decreto del presidente Errani. A comporlo, esperti regionali, di Aipo e Autorità di bacino del Fiume Po".

I FATTI - Nella ricostruzione fatta, l'assessore Gazzolo ha ricordato che le acque hanno allagato i centri abitati di Bastiglia e Bomporto e le frazioni di Albareto, San Matteo, La Rocca e Navicello nel comune di Modena, oltre alle aree rurali di Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro e San Prospero. Una tragedia resa ancor più drammatica dal fatto che si conta un disperso, Giuseppe Oberdan Salvioli, trascinato dalla corrente mentre prestava soccorso a chi era in difficoltà.

Il 16 gennaio, "l'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato la fase di attenzione in previsione di un severo evento meteorologico per la durata di 54 ore, fino al 19 gennaio: la terza perturbazione importante da Natale. Le piogge hanno raggiunto intensità anche superiori a 20 millimetri all'ora - con alcune punte di cumulo al suolo maggiori a 400 millimetri nell'intero periodo considerato - e hanno portato ad una sequenza ravvicinata di incrementi di livelli idrometrici nelle sezioni montane di tutti i corsi d'acqua dell'area centro-occidentale della Regione, con conseguenti colmi di piena a valle dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno".

Per quanto riguarda nello specifico il bacino del Secchia, "la pioggia si è localizzata soprattutto nella zona di crinale con valori massimi di 230-260 millimetri: i picchi massimi di precipitazione si sono registrati nelle giornate del 17 e 18 gennaio con una media di circa 180 millimetri in 48 ore (184 millimetri a Piandelagotti, 182 mm a Ligonchio e 179 mm a Febbio)". Tutto ciò ha portato "all'innalzamento dei livelli idrometrici già a partire dal 17 gennaio, con 4 colmi di piena nelle sezioni montane a cui si sono aggiunte altrettante piene del torrente Tresinaro, affluente di sinistra del Secchia, con livelli di piena che a Ponte Alto hanno segnato i 9,97 metri alle ore 10 del 19 gennaio".

Proprio nelle prime ore di quella mattina, sull'argine destro del Secchia - tra le sezioni di Ponte Alto e Ponte Bacchello, nei pressi della frazione San Matteo - "si è aperta una breccia che ha fatto defluire le acque nella pianura circostante. Attorno alle ore 8 - secondo quanto riferito da Aipo - il personale idraulico dell'Agenzia interregionale del fiume Po, già in servizio di piena dalla serata del sabato, veniva raggiunto dalla telefonata di un tecnico del comune di Modena; il dipendente Aipo si è quindi immediatamente recato in località San Matteo tra le 8.15 e le 8.30, dove già erano presenti polizia municipale, vigili del fuoco e frontisti".

La situazione che si presentava al tecnico di Aipo era la seguente, prosegue l'assessore: "La sommità arginale, per un tratto di almeno 15 metri, risultava crollata e sormontata da una lama d'acqua che aveva già allagato le aree al piede dell'argine, confinanti con un paio di aziende. L'apertura è andata progressivamente aumentando - fino a circa 80 metri - a causa della pressione della corrente del fiume". In quel momento veniva "immediatamente allertato il dirigente di Subarea Emilia occidentale di Aipo che si recava sul posto arrivando prima delle ore 10".

Da subito, "l'Agenzia interregionale per il Po si è impegnata in un lavoro senza sosta che - in sole 48 ore - ha permesso di chiudere la falla. La scelta è stata quella di aggredire il varco sia a valle che a monte, procedendo a riempire in via provvisoria l'apertura con l'uso di 'massi ciclopici', pietrame di grandi dimensioni in parte reperito sul mercato e in parte fornito direttamente dall'Agenzia regionale di Protezione civile, che ha messo a disposizione anche 9 torri faro, sacchetti di sabbia per operazioni di contenimento idraulico; cisterne di gasolio; 44 motopompe per gli interventi di pulizia e svuotamento". Resa "difficoltosa dalla conformazione stessa della sommità arginale, particolarmente stretta, dalla forte corrente e dall'elevata portata del corso d'acqua, l'operazione è stata preceduta dalla creazione di una pista di circa 500 metri a monte della breccia e per circa 300 metri a valle, indispensabile per il passaggio dei mezzi impegnati nei lavori". Ultimate queste operazioni, si sono create le piazzole per la posa dei massi e quindi ha preso avvio - al termine della giornata - il loro posizionamento: "da quel momento, su entrambi i fronti hanno operato due cantieri con - inizialmente - 3 dumper, 2 pale cingolate, 5 escavatori ed un costante afflusso di motrici e bilici per l'approvvigionamento dei massi. Per accelerare le operazioni, si sono potenziate le squadre sul campo ed è intervenuto anche il Gruppo operativo speciale 'Movimento Terra' dei Vigili del fuoco di Roma".

Le attività sono proseguite per tutta la notte, quindi nell'intera giornata di lunedì e - alle 6 di martedì mattina - l'apertura era sostanzialmente chiusa: "gli oltre 250 metri cubi d'acqua al secondo fuoriusciti nelle ore precedenti si erano ridotti a 15 e la situazione si è definitivamente risolta nella tarda mattinata, anche grazie alla riduzione dei livelli idrometrici del fiume e all'opera senza sosta dei lavori delle imprese coinvolte nell'operazione a cui esprimo un vivo ringraziamento anche perché hanno operato in condizioni particolarmente difficili".

In totale - secondo la stima redatta in collaborazione con ArpaSimc di Parma - "Aipo ha stimato un volume d'acqua che ha attraversato la rotta pari a 13 milioni di metri cubi". I lavori sono quindi proseguiti con l'impermeabilizzazione dell'argine e la successiva infissione di una serie di palancole di tenuta e consolidamento per un'estensione di 60 metri, concluso nella giornata di ieri (lunedì).

"Seppur risulta difficile operare una stima precisa dei lavori svolti, è possibile ipotizzare un impiego di più di 10 mila metri cubi di pietrame e 5 mila metri cubi di terra. L'intervento sarà completato in tempi rapidi, nei prossimi giorni, con il ripristino della difesa arginale per garantirne piena efficienza".

L'ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE - Ad oggi, i centri degli abitati di Bastiglia e di Bomporto risultano liberi dalle acque e si sta lavorando per smaltire fango e rifiuti. Risulta in sensibile diminuzione l'acqua nell'area compresa fra i comuni di Camposanto, San Felice e Finale Emilia, dove per giorni sono state in funzione 2 idrovore e 3 motopompe per favorire l'attività del cavo Dogaro e 4 idrovore in continuo all'impianto Santa Bianca. Elevatissima è stata la velocità di scolo del Burana.

"Entro la giornata di oggi, martedì - ha sottolineato l'assessore - è prevista la liberazione totale dalle lame d'acqua, salvo complicazioni nella gestione delle manovre idrauliche tutt'ora in corso e - nei prossimi giorni - si dovrebbe procedere alla riapertura delle paratoie delle casse di espansione del Panaro". E sempre entro la giornata odierna "saranno richiuse tutte le rotte artificiali praticate nei canali per il drenaggio delle acque d'esondazione da parte di Aipo e con l'apporto di imprese e volontari".

Gazzolo ha poi spiegato che "l'invito rivolto alla popolazione è stato quello di lasciare le abitazioni o, in alternativa, di salire ai piani superiori. Queste indicazioni hanno consentito da un lato di salvaguardare la popolazione più fragile per la quale è stata disposta l'evacuazione e ha contestualmente evitato un esodo di massa dalle zone in pericolo che avrebbe aumentato significativamente il rischio per la pubblica incolumità delle persone".

Del soccorso urgente ai cittadini rimasti ai piani alti delle loro case - così come alla distribuzione di alimenti e generi di prima necessità - si sono occupati i Vigili del fuoco, "nonostante le condizioni molto complesse causate dal flusso di corrente particolarmente elevato. Dalle prime ore dell'emergenza, hanno effettuato interventi mirati al salvataggio di persone sia da terra che con mezzo aereo. Presenti con 176 unità di personale al giorno con uomini provenienti da Venezia, Rovigo, Brescia, Milano e Cremona e 95 mezzi, hanno portato a termine 1.355 interventi di soccorso urgente, 1.039 salvataggi alla persona, 34 interventi di soccorso con mezzi aerei e 80 salvataggi con mezzi aerei. Al loro fianco, sono intervenuti anche 150 militari dell'Esercito attivati dalla Prefettura di Modena.

La popolazione sfollata è stata accolta in 8 centri di accoglienza allestiti nei comuni di Modena Est, Carpi, Medolla, Mirandola, San Felice e Soliera oltre che nelle strutture alberghiere, attivate attraverso il coinvolgimento di Federalberghi.

Presso i Coc o i centri di prima accoglienza si sono rivolte oltre 1.500 persone, delle quali circa 800 hanno ottenuto accoglienza, gli altri hanno provveduto a sistemazioni autonome.

Da subito, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha messo a disposizione circa 1.500 brandine e 3.000 coperte, oltre a 30 pullman e pulmini per il trasporto delle persone, 3 natanti e 1 piattaforma galleggiante mobile.

Per portare soccorso e assistenza alla popolazione, "determinante si è confermata la rinnovata generosità di circa 1.000 volontari: 900 dei Coordinamenti provinciali di protezione civile e delle associazioni regionali; 100 attivati dal Dipartimento nazionale. Ad oggi, sono oltre 200 sono quelli impegnati per le attività di smaltimento delle acque nelle aree allagate e pulizia di abitazioni, attività commerciali e aree pubbliche".

VERIFICA DELLA CAUSE - In attesa delle decisioni del Governo sulle misure di sostegno alle popolazioni colpite, il presidente della Regione, Errani, ha dichiarato lo stato di crisi regionale per la durata di 90 giorni, assicurando ai Comuni e alla Provincia la copertura di ogni spesa necessaria per affrontare l'emergenza. Con lo stesso decreto, si è provveduto all'istituzione di un Comitato istituzionale ed un Centro di coordinamento operativo. "Il primo - volto ad un'efficace gestione dell'emergenza e ad un pieno coordinamento tra tutti gli enti interessati - è presieduto dal presidente Errani ed è composto - oltre che dalla sottoscritta - dal Prefetto, dal presidente della Provincia di Modena, dal presidente dell'Unione dei Comuni del Sorbara e dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti. Suo compito è quello di valutare e concordare le misure necessarie a fronteggiare l'emergenza. Il secondo - ossia il Centro di coordinamento operativo - opera a supporto del Comitato istituzionale; coordinato dalla Provincia di Modena, è formato da dirigenti e funzionari della Regione, dell'Agenzia regionale di Protezione civile, ed è articolato in varie funzioni: da quella tecnica al volontariato alla logistica, dall'assistenza alla popolazione ai servizi essenziali e tutela dell'ambiente, fino ai servizi scolastici, assistenza sociale e comunicazione".

Sempre con decreto del presidente Errani del 24 gennaio, inoltre, "è stato disposto di costituire una commissione scientifica con il compito di valutare le cause della rotture dell'argine del Secchia. Vogliamo conoscerne le ragioni e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni che sono anche le nostre", ha detto Gazzolo.

Che poi ha aggiunto: "La commissione garantirà terzietà. Le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e valutazioni tecniche indipendenti di cui si avvarrà un gruppo di lavoro per svolgere un'analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio, anche questo costituito con decreto del presidente Errani. A comporlo, esperti regionali, di Aipo e Autorità di Bacino del Fiume Po". Quanto alle possibili cause, "Aipo fa rilevare come, dal Natale scorso ad oggi, le arginature di Secchia abbiano sopportato altre due condizioni di piena piuttosto gravose e ravvicinate. Per contro la ripetuta saturazione e il successivo asciugamento della miscela terrosa arginale potrebbero avere 'affaticato' l'opera di difesa e rappresentare causa o concausa del collasso. Il tratto su cui si è aperta la breccia era già stato interessato da verifiche post sisma e regolarmente manutenuto attraverso periodici sfalci e pulizie del corpo arginale: l'ultimo intervento risale a dicembre 2013. Attendiamo la verifica degli esperti", ha chiuso l'assessore regionale.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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