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Giovani, 411 le domande per avviare un'azienda agricola. Ad aprile un secondo bando del Psr. La classifica per provincia vede Reggio Emilia in testa. Caselli: una conferma dell'interesse che c'è per il settore primario. La nostra agricoltura ha bisogno di ricambio generazionale.

Bologna - Oltre 400 giovani aspiranti agricoltori in Emilia-Romagna. Sono 411 infatti le domande arrivate negli uffici regionali da chi vuole avviare un'attività agricola, usufruendo degli aiuti previsti dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Il bando regionale si è chiuso lo scorso 1 dicembre e metteva a disposizione risorse complessive per 38 milioni di euro, di cui circa 19 milioni per avviare una nuova azienda agricola (premio di primo insediamento) e 18.800.000 come contributo aggiuntivo per i piani di investimento aziendale.

"E' importante che i giovani tornino all'agricoltura – commenta l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - la buona accoglienza di questo bando conferma un rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che più che mai ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo e voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni. Ora gli uffici regionali dovranno esaminare le domande. La graduatoria uscirà entro il 16 marzo. Per coloro che non dovessero rientrare in questo primo pacchetto desidero però già fin d'ora ricordare che ad aprile è prevista l'uscita di un secondo bando rivolto ai giovani."
In base al bando regionale, i giovani potevano presentare oltre alla domanda di primo insediamento (un premio per chi avvia un'azienda agricola di 30 mila euro, che possono salire a 50 mila euro se l'azienda si trova in una zona svantaggiata), anche una richiesta di contributo a fronte di un Piano di investimento aziendale. Su 411, sono 315 gli under 40 che hanno fatto anche questa scelta, dimostrando la volontà di un impegno durevole nel settore. Le richieste di primo insediamento ammontano a 15.600.000, quelle per l'ammodernamento aziendale a 28.900.000 euro, per un valore complessivo degli investimenti proposti che supera i 73 milioni di euro.

La classifica per provincia
La classifica per provincia vede al primo posto Reggio Emilia con 62 domande, seguita da Ravenna (61), Piacenza (55), Parma (54), Bologna (52), Modena (49), Forlì-Cesena(48), Ferrara (25), Rimini (5). Delle 411 domande, 273 si riferiscono ad aziende che si trovano prevalentemente in zona non svantaggiata, 138 quelle il cui territorio ricade per oltre il 50% in area collinare o montana.

(Fonte Regione Emilia Romagna 4 dicembre 2015 )

Elezioni Bonifica - Poca trasparenza e alcune procedure al limite della illegittimità. Interrogazione di Foti (FI) e la posizione di Polledri (Lega Nord).

FOTI (FDI): ASSENZA ELEMENTARI REGOLE TRASPARENZA PRIMA DELLE ELEZIONI DEI CDA, REGIONE NOMINI UN COMMISSARIO PER RINVIARE IL VOTO
Il consigliere in una interrogazione ricorda che "sono già stati denunciati alla Giunta regionale da mesi comportamenti ostruzionistici volti a limitare la partecipazione al voto" e cita i casi del Consorzio di Burana, del Consorzio della Romagna occidentale e del Consorzio dell'Emilia centrale
Dal momento che "si registra una diffusa spregiudicatezza, irresponsabilità e l'illegittimità, nonché l'assenza delle più elementari regole di trasparenza, nella fase che precede le elezioni per il rinnovo dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica", la Regione Emilia-Romagna dovrebbe "disporre la nomina di un commissario ad acta con il compito di adottare con ogni urgenza il provvedimento di rinvio delle elezioni".

Lo sostiene Tommaso Foti (Fdi), in una interrogazione alla Giunta in cui rimarca che il rinvio sarebbe "un provvedimento necessario a garantire la correttezza della procedura e ad individuare gli atti adottati in violazione di legge, al fine dei conseguenti adempimenti correttivi da parte degli organi ordinari e di ogni provvedimento utile alla conclusione della procedura, in conformita' alle vigenti disposizioni normative".
Il consigliere ricorda infatti che "sono già stati denunciati alla Giunta regionale da mesi comportamenti ostruzionistici volti a limitare la partecipazione al voto", come "il mancato inoltro del tempestivo avviso della celebrazione delle elezioni in occasione dell'invio dell'avviso di pagamento ai consorziati, nonché l'omessa adozione ed attuazione delle procedure volte a consentire il voto telematico". Inoltre, aggiunge, "i Consorzi hanno continuato a 'gestire' indisturbati norme e regole in violazione di legge, senza curarsi della trasparenza dovuta nei confronti dei consorziati".

Tra gli esempi Foti cita il Consorzio di Burana e il Consorzio della Romagna occidentale, che "non hanno pubblicato né l'elenco degli aventi diritto al voto né l'estratto di tale elenco", e il Consorzio dell'Emilia centrale, dove "il termine perentorio previsto dalle regole elettorali che lo stesso Consorzio si è dato può essere prorogato dal direttore generale del Consorzio, anche con riferimento a specifici adempimenti, eventualmente anche fino alla data delle elezioni"; inoltre, "nel corso dell'iter di presentazione delle candidature il Comitato amministrativo del Consorzio dell'Emilia centrale ha rettificato con procedura d'urgenza quanto stabilito dal Consiglio di amministrazione sul punto, senza motivare né l'urgenza, né lo scopo della rettifica".
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link:http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(jf) (Bologna 7 dicembre 2015)

"Consorzio di Bonifica: esclusione della lista "Equità per tutti" prova di debolezza e protervia. Ora la Regione rimedi"

Che i Consorzi di bonifica vivano in un mondo separato dal comune sentire è dato assodato -afferma nel suo intervento il già deputato ed ora consigliere Comunale della Lega Nord Masimo Polledri. "La gente fa fatica a realizzare la corrispondenza tra il beneficio e il contributo versato, soprattutto nel Comune Capoluogo-prosegue. Ora dobbiamo anche vedere l'autoreferenzialità e la paura di un normale confronto tra due liste nelle prossime elezioni dell'organo direttivo del Consorzio di Bonifica"
"Vedere un Consiglio di Amministrazione costituito da cinque membri tutti candidati nella lista "Acqua amica" che, per un vizio presunto di forma imputabile alla loro modulistica, esclude la lista oppositrice, oltre a costituire un evidente fatto illegittimo, evidenzia una protervia degna di una dittatura sud-americana."
"Inutile poi mostrare i muscoli- prosegue Polledri- quando si sapeva che da tale lista sarebbero al massimo derivati due consiglieri di minoranza"
"Forse non si voleva avere controllo o rendere conto da vicino di scelte ed impegni - ipotizza Polledri - ed allora bene farebbe al regione a nominare un Commissario per rinviare le elezioni e consentire di riaprire le iscrizioni."
"Non si può pensare che solo la politica sia trasparente. Il Consorzio deve garantire trasparenza e partecipazione, ne va del suo interesse e della sua onorabilità- conclude Polledri. (Piacenza 7 dicembre 2015)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Non accenna a rallentare la crisi del latte. Ancora in discesa, per la quarta settimana consecutiva, i listini del latte spot. Burro e crema stazionari. Le prossime festività dovrebbero contribuire a fare recuperare quotazioni al Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma, 9 dicembre 2015

LATTE SPOT Non s'arresta la caduta del latte. Alla borsa scaligera il latte crudo spot nazionale replica la flessione della scorsa settimana e consolida la flessione negativa che ormai prosegue da un mese (-2,17%). Analogo andamento ha riguardato anche il latte intero pastorizzato di provenienza estera (-2,36%) mentre è precipitato (-11,11%) il latte scremato pastorizzato spot estero. Nello specifico quindi il latte nazionale si è collocato tra 34,02 e 35,57€/100 litri di latte, l'intero pastorizzato spot estero tra 31,45 e 32,48€/100 litri e infine lo scremato estero 16,04-17,08€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nessuna quotazione rilevata a Milano lo scorso lunedì 7 dicembre. Invece, come era prevedibile, a Parma lo zangolato ha ceduto 5 centesimi adeguando quindi il listino alla quotazione di Reggio Emilia di martedì scorso. Invariato il listino veronese relativamente alla crema a uso alimentare.

Borsa di Milano 30 novembre:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,95€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,95€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,75€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,52€/Kg.

Borsa Verona 7 dicembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 4 dicembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 01 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,35 - 1,35€/kg.

GRANA PADANO Nessuna quotazione a Milano e perciò sono confermati, almeno formalmente, i listini della scorsa settimana.
Per memoria riportiamo le ultime quotazioni rilevate: 6,35-6,45 €/kg per il 9 mesi di stagionatura e 7,10-7,75 €/kg per il 15 mesi e oltre di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Vitalità ritrovata in extremis per il Re dei formaggi. Ulteriori 10 centesimi guadagnati dal 24 mesi di stagionatura e solo 5 per il 12 mesi di invecchiamento.
Nello specifico, alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, il 12 mesi è stato quotato 7,70-8,00€/Kg e il 24 mesi di stagionatura tra 8,80 e 9,10€/Kg.

PRRE 4dic15

 

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SOMMARIO Anno 14 - n° 49 06 dicembre 2015 - Aboca e l'espansione Bio. Cereali, il mercato lo smuove Draghi. Torna a sorridere il Parmigiano mentre il Latte continua a soffrire. Il blocco Lactalis porta bene all'AOP Latte Italia. Vino, le novità dal Business Strategies al Wine2wine. 25 anni e ancora tanta voglia di mettersi in gioco da leader. Tra Passato e Futuro. Ekoclub: basta con le immissioni incontrollate di lepri sul nostro territorio.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale Aboca e l'espansione bio.
2.1 cereali Mercati internazionali. Lo scrollone di Draghi
3.1 cereali Mercati dei cereali. Parola d'ordine: stabilità
4.1 Lattiero caseario Torna a sorridere il "parmigiano"
5.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, scorte finalmente in flessione e attesa per l'impennata di vendite natalizie.
5.2 vino Vino, De Castro: su liberalizzazioni meno preoccupati dopo impegno con Hogan.
5.3 vino e ocm Vino, Boscaini (federvini) su OCM promozione gravi ritardi, imprese e importatori preoccupati.
6.1 vino e testo unico Vino, Sani: formula legislativa semplificata per il testo unico del vino
6.2 latte e aop L'AOP Latte Italia ha avuto un ruolo determinante durante il blocco di Lactalis. 5.000 quintali di latte raccolti in un solo giorno
6.3 vino e etichettatura Vino: Santandrea (ACI Agroalimentare): istituzioni al fianco dei produttori sul dossier etichettatura
7.1 agromercati Overview sui mercati: segnali di recupero nel settore bovino.
8.1 lavoro 25 anni e ancora tanta voglia di mettersi in gioco da leader. Tra Passato e Futuro.
9.1 ambiente Ekoclub: basta con le immissioni incontrollate di lepri sul nostro territorio
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 49 6dic15

Domenica, 06 Dicembre 2015 11:00

Aboca e la ricerca di nuove coltivazioni biologiche

La difficile convivenza tra "Bio" e "No Bio". Valentino Mercati, patron di Aboca azienda specializzata in prodotti officinali "Bio" di Sansepolcro, denuncia la difficoltà di produrre, seguendo i rigorosi disciplinari di agricoltura biologica, negli ambienti ove la agricoltura convenzionale fa uso massiccio di prodotti chimici.

di Virgilio Parma, 6 dicembre 2015.
Si è appena concluso il summit di Parigi tutto dedicato al clima #Cop21 e, al di là delle buone intenzioni, quello che è evidente è il precario stato di salute del pianeta. Senza pensare ai catastrofici scenari che, dopo ogni summit, vengono diffusi è fuori dubbio che occorre un progetto globale per riportare indietro la lancetta del tempo.

Il riscaldamento dell'atmosfera, sostengono gli scienziati, è stato di 2 gradi rispetto il periodo preindustriale e, considerando che il differenziale termico che ha condotto all'ultima glaciazione è stato di 5 gradi si può ben comprendere quanto sia importante procedere con un programma di "modernizzazione" degli impianti ma anche delle piccole e grandi consuetudini che coinvolge ciascuno di noi per i prossimi 20 anni.

Molto probabilmente anche le produzioni zootecniche entreranno nel mirino della riduzione delle emissioni e la agricoltura convenzionale dovrà anch'essa adattarsi alla nuova era.

La pratica dell'agricoltura biologica è già indirizzata a questo cambiamento appartenendo infatti a quelle misure orientate alla salvaguardia ambientale e non invece, come comunemente viene ritenuto, a una qualificazione del prodotto in quanto tale che, per entrambe delle modalità di coltivazione adottate, deve essere rispettata.
Ma si sa, l'aria ha molta difficoltà a rispettare i confini e, in balia delle correnti, funge da vettore traslocando dal polline ai virus e qualsiasi altro agente chimico che fosse stato disperso nell'aria.

Ecco quindi che le molecole chimiche possono essere facilmente rinvenute nelle produzioni "Bio" coltivate a poche centinaia di metri dalle produzioni ottenute con pratiche di agricoltura tradizionale.

Ed è su questo fattore che si incentra lo sfogo di Valentino Mercati, fondatore di Aboca, azienda toscana che fonda la sua reputazione proprio sulla rigorosa applicazione della agricoltura biologica, riportato nei giorni scorsi da repubblica.it
Come infatti riportato nell'articolo di Maurizio Bologni del 30 novembre scorso dal titolo "Lo schiaffo di Aboca: "Troppi pesticidi nelle terre toscane, ce ne andiamo"", intervenendo a Città di Castello a un convegno su tabacco e territori biologici, il patron di Aboca avrebbe gelato la platea sostenendo che «Siamo circondati da coltivazioni come quella del tabacco ad alto tasso di uso di pesticidi e chimica, incompatibili con le nostre produzioni rigorosamente biologiche» e in seguito avrebbe aggiunto che «Le regole ci sono, ma in agricoltura spesso non vengono rispettate, Comuni e Asl non intervengono».

In sintesi sarebbero queste le principali motivazioni che avrebbero indotto l'azienda toscana a espandersi con le coltivazioni biologiche addirittura in Marocco.
Una scelta strategica che è stata ben delineata anche da un comunicato stampa della azienda stessa che di seguito riproponiamo integralmente.

Menta Bio AceroBio
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Aboca e la ricerca di nuove coltivazioni biologiche
Nel merito del dibattito sull'ipotesi espressa dal Presidente di Aboca S.p.A. Società Agricola, Valentino Mercati, di delocalizzare la produzione agricola dalla Valtiberina in altre parti d'Italia e del mondo va sottolineata la particolare posizione del Gruppo nel contesto mondiale.

Aboca è infatti una grande azienda agricola che conta oltre 800 dipendenti e un fatturato previsto per il 2015 di circa 120 milioni di euro (180 milioni di euro previsti nel 2016) e che ottiene dall'agricoltura biologica i complessi molecolari vegetali per il settore farmaceutico in cui opera attraverso processi di trasformazione ad elevata tecnologia.
A supporto delle crescite previste il Gruppo prevede investimenti per adeguamenti produttivi per oltre 40 milioni di euro nei prossimi tre anni, tutti concentrati nello sviluppo del sito produttivo di Pistrino di Citerna in Valtiberina.

Di pari passo si pone il problema di adeguare la produzione agricola per continuare a garantire la qualità delle materie prime e ciò comporta la necessità di poter pianificare l'espansione delle coltivazioni in aree di produzione agricola difese dall'inquinamento esterno sia dell'aria che delle acque e in zone dove il substrato dei suoli abbia un equilibrio di microflora e microfauna tali da assicurare il perfetto metabolismo delle sostanze vegetali in coltivazione.
Queste particolari esigenze pedologiche possono essere soddisfatte solo se le singole unità di coltivazione si estendono per almeno 100 ettari al fine che possano essere difese da inquinanti esterni.

La possibilità di ampliamento, nel territorio valtiberino, non è possibile date le limitate aree territoriali disponibili per l'agricoltura biologica. Nasce da qui l'intenzione di incrementare lo spostamento delle coltivazioni sia in Valdichiana sia in altre parti del mondo.

La ricerca di questi nuovi terreni si sviluppa su due indirizzi.

Da una parte riuscire a coltivare su grandi superfici con tecniche di agricoltura avanzata, dall'altra riuscire a utilizzare terreni non contaminati da OGM né da inquinanti chimici. Queste sono due esigenze contrapposte, ovvero trovare terreni non inquinati e disporre di manodopera specializzata di cui l'agricoltura biologica necessita, ed è proprio questo quello che Aboca sta cercando di fare.

L'intento dell'azienda è infatti di eliminare l'impatto chimico nell'agricoltura italiana perché questa è la prima leva per il successo economico di questa attività nel mondo.
Il successo internazionale che l'Italia sta avendo con le sue produzioni biologiche lo stanno dimostrando.

Pubblicato in Ambiente Emilia
Domenica, 06 Dicembre 2015 10:15

Mercati internazionali. Lo scrollone di Draghi

Dopo le dichiarazioni di Draghi l'euro si rafforza sul dollaro. In attesa delle mosse della Yellen, presidente della Federal Reserve, il cui annuncio è atteso tra il 16 e il 18 dicembre, i mercati sembrano avere subito un risveglio dal letargo delle ultime settimane.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 dicembre 2015 -
A turbare la calma dei mercati cerealicoli ci ha pensato il Governatore della BCE Mario Draghi con la conferma del QE (Quantitative Easing) sino al marzo 2017 e contestualmente la BCE ha deciso per il taglio del -0,3% dei tassi sui depositi. Un annuncio che ha scosso i mercati innescando immediatamente il rafforzamento dell'euro sul dollaro che ha raggiunto quota 1,09080 nella giornata odierna.

La farina di soia, su base annua, per il 2016 quotava 325 nella giornata di giovedi per la 44 e 333 per la proteica normale 46,50%. Sono state realizzate operazioni sul 2017 con la proteica a 340 in partenza dal porto di Ravenna.

Mercato nazionale
Nessuna particolare novità per quanto riguarda il mercato interno i cui segnali positivi sono limitati al settore bioenergetico dove continuano a tenere banco il Glicerolo e le Oleine. Da segnalare inoltre una presenza consistente di grano duro deteriorato e declassato a uso energetico, per il cui utilizzo occorre rispettare rigorose procedure burocratiche.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è in flessione negativo a 574 punti, il petrolio cede altri 40 centesimi 41,20 $/barile e il cambio schizza a 1,09080.

MP 4dic15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Ottolini (AOP Latte Italia): Ora vogliamo crescere, siamo aperti ad altre OP italiane. Baldrighi (Grana Padano): programmazione fondamentale, AOP ruolo chiave in questo processo.

Montichiari (BS), 2 dicembre 2015. "Durante il blocco messo in atto da Lactalis, Latte Italia ha raccolto 5mila quintali di latte in un giorno, dimostrando il ruolo strategico di questa aggregazione nella gestione dei periodi di crisi". Lo ha detto oggi a Montichiari il direttore di AOP Latte Italia, Marco Ottolini, durante la prima assemblea programmatica dell'associazione di organizzazioni di produttori dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari che con 1 milione di tonnellate di latte/anno produce da sola oltre il 10% del latte italiano. "Puntiamo a crescere – ha aggiunto Ottolini - arrivando entro il prossimo triennio almeno a 2 milioni di tonnellate di latte gestito. Siamo perciò aperti ad altre OP italiane che vogliono condividere con noi questo percorso".

Ttip, accordi di filiera, programmazione produttiva e campagne di comunicazione per il consumo. Questi i temi al centro del dibattito di oggi che ha visto un'importante partecipazione ai lavori assembleari della prima grande AOP del settore, che raccoglie il latte di mille produttori conferitori, assieme agli assessori all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava e del Piemonte, Giorgio Ferrero. Presenti in rappresentanza dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, il presidente del consorzio Grana Padano, Cesare Baldrighi, il presidente del Gruppo Latte di Copa-Cogeca, Tommaso Mario Abrate, il vicepresidente nazionale di Fedagri-Confcooperative, Fabio Perini.

Ai lavori era presente anche il vicepresidente nazionale di Coldiretti, Ettore Pradini. 

"La programmazione produttiva è fondamentale per il settore. Siamo certi che strumenti come questa AOP possono entrare in pieno nel processo di programmazione, ad esempio con l'impegno a ritirare il latte in eccesso che non va alla produzione dei formaggi dop".

Questo il commento del presidente del consorzio Grana Padano, Cesare Baldrighi, intervenuto all'assemblea. A chiedere invece "un maggiore coinvolgimento della grande distribuzione organizzata negli accordi di filiera" è il presidente del Gruppo Latte di Copa-Cogeca, Tommaso Mario Abrate, mentre per il vicepresidente nazionale di Fedagri-Confcooperative, Fabio Perini, "occorre trovare la giusta remunerazione in tutta la filiera per dare poi un risultato al consumatore‎. Ciò si ottiene anche con la trasparenza nei rapporti".
Urgenti infine per l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, soluzioni strutturali per il settore: "Bisogna destinare le risorse comunitarie per misure di tutela del reddito come le assicurazioni, le soluzioni tampone servono a poco".
(Fonte Alleanza delle Cooperative Italiane)

Ruenza Santandrea (alleanza delle cooperative italiane) dichiara la propria soddisfazione per le iniziative messe in campo dai due rami del Parlamento. "E' segno - sottolinea la coordinatrice del settore vitivinicolo - che le istituzioni italiane si stanno via via mobilitando al fianco dei produttori sul dossier etichettatura."

Roma, 2 dicembre 2015. "Positive le iniziative messe in campo oggi dai due rami del Parlamento, a cominciare dalla risoluzione presentata dall'onorevole Fiorio e continuando con l'audizione informale dell'ufficio di Presidenza della Commissione Agricoltura del Senato sulla tutela della denominazione del vino Lambrusco. E' segno che le istituzioni italiane si stanno via via mobilitando al fianco dei produttori sul dossier etichettatura". Così la coordinatrice del settore vitivinicolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Ruenza Santandrea, in merito al dossier sull'etichettatura dei vini europei, tra le cui pieghe si nasconderebbe una deregolamentazione della disciplina vitivinicola, con il pericolo di vedere banalizzati alcuni dei quei principi su cui si è retta fino ad oggi la forza del nostro settore vitivinicolo.

"L'augurio – ha proseguito Santandrea - è che le iniziative messe in campo quest'oggi, che seguono quanto fatto dal ministero dell'Agricoltura già nel mese di luglio scorso e dal coordinatore per il gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, la scorsa settimana durante un colloquio con il Commissario all'agricoltura Phil Hogan – ha concluso - diano forza al nostro governo per far sentire con determinazione le ragioni del mondo vitivinicolo italiano sui tavoli europei"
(Fonte Alleanza delle Cooperative Italiane)

Domenica, 06 Dicembre 2015 08:38

Mercati: segnali di recupero nel settore bovino.

Segnali di riequilibrio nel mercato dei bovini dopo lo shock causato dal crollo dei consumi. In recupero anche i formaggi grana mentre il settore cerealicolo non manifesta novità rilevanti. Oli extravergine ancora orientati al ribasso.

Roma, novembre 2015

Il graduale ritorno alla normalità, dopo lo shock causato dal crollo dei consumi delle scorse settimane, sta riportando in equilibrio il mercato nazionale dei bovini, che in alcuni casi, specificamente per i vitelloni delle razze autoctone, ha fatto anche segnare un leggero recupero delle quotazioni.

Lo rileva l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, aggiungendo che di "new normal" si può sicuramente parlare nel circuito del ristallo che, dopo l'emergenza Blue tongue in Francia, sta registrando adesso volumi di scambio più regolari e prezzi in graduale assestamento. Per i broutard le quotazioni mostrano una progressiva riduzione rispetto ai livelli delle scorse settimane. Mentre il calo del bestiame da macello e dei principali tagli, associato all'allarme Oms, sembra ormai rientrato, in un mercato che sconta nelle aspettative degli operatori un miglioramento da qui a fine anno. Resta al contrario piuttosto debole il comparto suino, con prezzi che mostrano una direzione ancora ribassista sia per i suinetti da ristallo che per i capi da macello, influenzati anche da un'offerta estera pressante. La previsione di una flessione dei prezzi per alcuni tagli industriali sta influenzando le aspettative anche sul circuito del vivo, riducendo le possibilità di una ripresa delle quotazioni, mentre il quadro congiunturale resta fortemente sbilanciato dal lato dell'offerta per gli avicoli, che continuano ad accusare diffusi ribassi sia per il vivo che per le carni, anche nella prospettiva di breve termine.

Negativo il mercato delle uova, con qualche accenno di ripresa (ma sotto le aspettative) solo per i piccoli calibri destinati al circuito industriale. Anche i prezzi dei conigli registrano diffusi cedimenti sulle principali piazze nazionali determinati in questo caso da una domanda più debole dopo gli alti prezzi raggiunti le scorse settimane.
Appare in netto ritardo la campagna di commercializzazione degli ovicaprini, in un mercato ancora debole ma in progressivo miglioramento nella previsione a breve.

Per quanto riguarda i lattiero-caseari, i formaggi grana stanno recuperando alcune posizioni ed è prevedibile che l'intonazione positiva del mercato prosegua fino al termine dell'anno. I consumi interni confermano un andamento stagnante e l'unica leva resta quella dell'export, soprattutto verso gli Usa.

Circa i prodotti ortofrutticoli, il repentino abbassamento delle temperature ha impresso una spinta al rialzo ai prezzi degli ortaggi in serra (principalmente zucchine, pomodori e melanzane). Per quanto concerne le principali ortive di stagione (cavolfiori, finocchi, broccoli ed ortaggi a foglia) il clima freddo non ha determinato significative variazioni dei listini in quanto il mercato sta riassorbendo l'eccesso di offerta che si era verificato nelle scorse settimane. Per i prossimi giorni sono attese variazioni positive dei prezzi anche degli ortaggi di pieno campo.

Nel comparto frutticolo non si registrano movimenti di rilievo sui prezzi di mele e pere, mentre l'eccesso d'offerta, con una discreta interferenza anche del prodotto cileno, sta influenzando negativamente la campagna di commercializzazione del kiwi, in un mercato piuttosto critico anche per i loti.
Per le ultime partite di uva da tavola i prezzi rimangono stabili sulle quotazioni dell'ottava precedente, soprattutto per le provenienze metapontine. E' probabile che si arrivi a fine anno con volumi più contenuti rispetto alla media stagionale, una prospettiva che potrebbe alzare il livello dei prezzi in coincidenza con le festività di fine anno.

Tra i cereali, non emergono novità di rilievo sul circuito dei frumenti, mentre mais e semi di soia riflettono, nei ribassi di questi giorni, le dinamiche in atto sui mercati internazionali.

Nel comparto vinicolo non migliorano le aspettative per i vini comuni, quanto meno nell'ottica di un recupero del terreno perso nella scorsa campagna.
Restano chiaramente orientati al ribasso i prezzi degli oli di oliva sia extravergini che raffinati, mentre nel comparto floricolo gli operatori si mostrano fiduciosi per il ponte dell'Immacolata, in un mercato che resta al momento stazionario.

(Fonte ismeaservizi Roma, 30 novembre 2015)

Giovedì, 03 Dicembre 2015 08:39

Mercati dei cereali. Parola d'ordine: stabilità

Unico settore vivace, anche nella settimana in corso, rimane quello energetico. L'indice di cambio prosegue nella direzione del raggiungimento della parità tra Euro e Dollaro statunitense.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 dicembre 2015 -
Sempre calmi sia i mercati nazionali sia quelli internazionali. La costante che accomuna i prodotti è il "non calo" dei prezzi. Deboli le piazze internazionali soprattutto negli Stati Uniti.
La farina di soia, su base annua, per il 2016 quotava 335 nella giornata di martedi per la 44 e 339 per la proteica normale 46,50%. Sono state realizzate operazioni sul 2017 con la proteica a 346 in partenza dal porto di Ravenna.

Mercato nazionale
Come anticipato anche il mercato interno non mostra ancora segnali di particolare vivacità, fatta eccezione per i settore bioenergetico dove continuano a tenere banco il Glicerolo e le Oleine. Da segnalare inoltre una presenza consistente di grano duro deteriorato e declassato a uso energetico, per il cui utilizzo occorre rispettare rigorose procedure burocratiche.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è in leggera ripresa a 598 punti, il petrolio torna a scendere a 41,60 $/barile e il cambio prosegue la fase discendente verso la parità come alcuni analisti ipotizzano entro fine anno 1,05860 arrivando a sfiorare anche 1,05 nelle scorse ore.

MP 2dic15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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