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Domenica, 07 Febbraio 2016 08:44

Droni sugli oliveti italiani

Dalla indicazione sul tipo e intensità di potatura alla gestione fitosanitaria dell'oliveto. L'impiego dei droni sul controllo e sulla programmazione del lavoro in campagna e nello specifico nell'olivicoltura.

Il settore olivicolo appare spesso molto restio all'introduzione di novità e nuove tecnologie, ma rappresenta anche un'avanguardia di nuovi modelli agricoli che guardano a qualità e sostenibilità ambientale. È il caso dell'utilizzo dei droni, ovvero quei piccoli velivoli radiocomandati che possono eseguire dall'alto misure e analisi anche molto sofisticate, aiutando l'olivicoltore nel lavoro di tutti i giorni.
Una ricerca dell'Università di Pisa ha dimostrato che le misure effettuate dal cielo sono più accurate di quelle realizzabili da terra, con un investimento di tempo, energie e soldi, decisamente inferiore. Grazie ai rilievi dei droni, in aziende di grandi dimensioni, oppure in areali complessi come quelli collinari e montani italiani, è possibile dare indicazioni sufficientemente precise non solo sul tipo e intensità di potatura da effettuare, ma anche sulla gestione fitosanitaria dell'oliveto, stabilendo, per esempio, i volumi da irrorare in funzione della superficie fogliare in grado di intercettare il prodotto. Un salto nel futuro, verso l'olivicoltura di precisione, che vuole un distribuzione sempre più attenta e mirata dei presidi fitosanitari, per limitare l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei consumatori. [Fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood]

Nuovo appuntamento domani con il mercato dei prodotti agricoli locali, sostenibili e di qualità. Alla ventina di produttori si aggiungono 3 nuove realtà locali con prodotti da forno, frutta e verdura e prodotti caseari. Tutto rigorosamente biologico e sostenibile.

Parma, 4 febbraio 2016

Nuovo appuntamento per Mercatiamo domani, 5 febbraio, nell'area del WorOut Pasubio di via Palermo (via Catania).
L'orario di apertura di questa iniziativa, che propone prodotti agricoli locali, sostenibili e di qualità, è dalle 16 alle 19.
Domani ci saranno una ventina di produttori, tra i quali 3 nuove aziende.
La Genzianella di Corniglio parteciperà con i suoi prodotti da forno: Spongata di Corniglio, Torte, Biscotti, Pizza, Focaccia, Pane, utilizzando solo ed esclusivamente farine di Origine Biologica dell'Azienda Agricola Buono & Bio.
L'azienda agricola Lucia Ferraroni di Reggio Emilia porterà verdura e frutta di stagione, zafferano in stimmi, farina di grano tenero macinata a pietra, farina di castagne locali, pane di pasta madre e di farine bio macinate a pietra, con semi di lino, girasole, zucca e sesamo.
La Fattoria Amelia di Diolo di Soragna sarà presente a Mercatiamo con i suoi prodotti caseari: yogurt naturali o alla frutta, formaggi freschi spalmabili o da insalata, tutte bontà fatte nel proprio laboratorio.
Mercatiamo è una manifestazione temporanea che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Parma.
I produttori aderiscono al protocollo di garanzia partecipata PGS del Distretto di Economia Solidale di Parma ed è sostenuta dai gruppi di acquisto solidali del territorio.

MERCATIAMO locandina rid

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Caselli: il nostro impegno per dare prospettive a un settore strategico. Il prodotto sarà conferito allo stabilimento Coprob di Minerbio. Sostegno della Regione ai progetti Eridania per la produzione di bioplastica e acido Levulinico

Bologna - "La Regione conferma il proprio impegno per dare prospettive alla bieticoltura emiliano-romagnola, un settore strategico a livello sociale ed economico, fondamentale per garantire una filiera italiana alla nostra industria dolciaria, ma importante anche per le ricadute agronomico-ambientali". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli al termine della riunione convocata a Bologna dopo l'annunciata decisione di Eridania di sospendere la campagna bieticolo-saccarifera 2016 nello stabilimento di San Quirico (Pr), a causa del cattivo andamento di prezzi e superfici. Le ricadute occupazionali saranno al centro di un incontro in programma a Roma il prossimo 4 febbraio tra azienda e sindacati.

Alla riunione di ieiri hanno partecipato tra gli altri Nicola Bernardi, sindaco di Trecasali (il Comune nel Parmense presso cui si trova lo stabilimento di San Quirico), Daniele Bragaglia, amministratore delegato di Eridania e Gabriele Lanfredi, vicepresidente della Confederazione generale bieticoltori italiani.

Caselli ha assicurato l'attenzione della Regione per la prossima trattativa sugli aiuti accoppiati e per la positiva conclusione dell'annosa vicenda sugli aiuti di stato ancora non erogati al comparto. "Voglio inoltre garantire il sostegno, da parte mia e degli assessori alle attività produttive Palma Costi e al lavoro e ricerca Patrizio Bianchi, ai progetti annunciati da Eridania per la produzione di bioplastiche e di acido Levulinico – ha sottolineato Caselli - due iniziative di rilevanza strategica nazionale, che avranno il loro riferimento territoriale proprio nello stabilimento di San Quirico."

L'ad di Eridania Bragaglia ha confermato l'intenzione del Gruppo di avviare nello stabilimento di San Quirico il primo impianto al mondo per la produzione di bioplastica ricavata da glicerolo, sottoprodotto del bio-diesel. A questo si affiancherà un impianto per la produzione di acido Levulinico una molecola chiave per la chimica verde del futuro, a basso impatto ambientale. Il progetto che prevede un investimento complessivo di 80 milioni di euro vede la partecipazione di Bio-on spa e di S.E.C.I spa, holding del gruppo Maccaferri.

I bieticoltori lanciano il progetto Energy beet per la produzione di biogas da barbabietola
Sospensione dell'attività nel 2016 e impegno a valutare una possibile ripresa nel 2017 sulla base dell' andamento dei prezzi. Nel confermare questa linea di azione, Bragaglia ha spiegato che nella campagna in corso la quasi totalità del prodotto coltivato in Emilia-Romagna sarà conferito, in base ad uno specifico accordo, nello stabilimento Coprob di Minerbio (Bo).

Le bietole che non andranno nel Bolognese, saranno utilizzate nell'ambito del progetto Energy beet lanciato dalla CGBI per la produzione di biogas da bietola. Lanfredi, dopo aver auspicato una ripersa dell'attività nello stabilimento di San Quirico nel 2017, ha spiegato che il progetto Energy beet potrà in prospettiva consentire la semina di 10/15 mila ettari, un'estensione pari a quella necessaria per il funzionamento di uno zuccherificio, ma già dal 2016 permetterà di assorbire anche quell'esigua parte della produzione emiliano-romagnola che non confluirà a Minerbio.

Simona Caselli - Assessore Agricoltura Emilia Romagna

Simona Caselli - Assessore Agricoltura Emilia Romagna

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Martedì, 02 Febbraio 2016 08:37

Cereali, mercati volatili

L'allarme siccità lanciato anche dall'ANBI Emilia Romagna per le falde acquifere quasi all'asciutto. Il Mais sta entrando in tensione. In attesa delle notizie sui dazi Russi sul frumento.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 2 febbraio 2016 -
Per dar prova della volatilità dei mercati è sufficiente confrontare le ultime due chiusure di fine settimana scorsa:
Venerdì 29 / 1 / 2016
Semi: marzo 882,20 (+14,4) maggio 884,40 (+14) giovedi aveva fatto -15,20 Farina : marzo 272,40 (+5,5) maggio 274,40 (+5,4) -5,60 Olio : marzo 30,88 (+0,19) maggio 31,09 (+0,19) -0,18 Corn : marzo 372,00 (+6,4) maggio 376,60 (+6,2) -3,60 Grano marzo 479,20 (+7) maggio 485,00 (+7) -4,20 luglio 494,40 (+6,4) dicembre 512,60 (+6)

Giovedì 28 / 1 / 2016
Semi : marzo 867,60 (-15,2) maggio 870,40 (-14,6) Farina : marzo 266,90 (-5,6) maggio 269,00 (-5,5) Olio : marzo 30,69 (- 0,18) maggio 30,90 (-0,17) Corn : marzo 365,40 (-3,6) maggio 370,40 (-4) Grano marzo 472,20 (-4,2) maggio 478,00 (-4,2) luglio 484,00 (-4,0) dicembre 506,60 (-3,6)
Giovedì il principale elemento scatenante fu uno storno da parte della Cina di 395.000 tonnellate di semi mentre venerdì la fare impennare i valori è stata la notizia di danni derivanti dal rischio siccità in Argentina. Più probabile invece potrebbe essere stato determinato dai soliti movimenti dei fondi e i ridotti margini di operatività verso il basso avendo i principali mercati, come si suol dire, toccato il fondo.

Nelle prossime ore dovrebbero circolare le notizie inerenti i dazi sul frumento dalla Russia e questo potrebbe risultare il nuovo fattore stimolante del mercato cerealicolo.
Il mercato domestico non sta manifestando particolari segnali in una o in opposta direzione mentre continua a rafforzarsi il timore di una pesante siccità con conseguente tensione sul mais. Preoccupazione che viene confermata dall'allarme lanciato dall'associazione delle bonifiche (ANBI) che rileva come le falde acquifere siano praticamente asciutte.

Bioenergetico. Mais per biodigestori sempre molto ricercato. in ogni angolo del globo. Alcuni stanno tornando a cercare manioca e tapioca di cui non ci si ricordava quasi più dell'esistenza. I cruscami sono sui minimi ciononostante non sono sufficientemente appetiti.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 317 punti, il petrolio è risalito oltre la soglia dei 30€ fissandosi a 32,85 dollari al barile e il cambio staziona a 1,08460

MP-1feb16



 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Prosegue senza sosta, in ogni angolo del globo, la ricerca di mais per biodigestori. Alla costanza di stabilità dei cereali autunno vernini si contrappone la lieve tendenza positiva per il mais. Nella precedente settimana registrati incrementi di 1-2 euro a tonnellata.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 29 gennaio 2016 -
I mercati internazionali continuano ad essere stabili anche se, a metà settimana, hanno dato segnali positivi sui proteici ma negativi sui cereali.
Il calo di prezzo internazionale non poteva rimanere senza conseguenze per il frumento tenero nazionale che nella scorsa settimana il "panificabile" ha infatti perso 3 euro/t sia a Milano (prezzo medio 186 euro/t) sia a Bologna (180 euro/t). I frumenti di qualità superiore hanno invece perso 2 euro/t, i frumenti esteri tra 2 e 4 euro/t.
I mercati a termine esteri hanno ancora dimostrato di mantenersi stabili con il future di marzo (Matif) che lo scorso 22 gennaio ha chiuso a 164,25 euro/t.

Il mais, nella scorsa settimana, ha registrato anche 1-2 euro a tonnellata di incremento (174,5/ton a Milano e 173/ton a Bologna). A Parigi il mais per marzo ha chiuso venerdì scorso (22/1) a 156 euro/t, con un recupero di 3,50 euro/t rispetto al minimo stagionale di lunedì precedente.

Bioenergetico. Mais per biodigestori sempre molto ricercato. in ogni angolo del globo. Alcuni stanno tornando a cercare manioca e tapioca di cui non ci si ricordava quasi più dell'esistenza. I cruscami sono sui minimi e alcuni contratti sono stati sottoscritti sul febbraio-giugno a 130-132 euro arrivo seppure pochi siano i venditori.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 337 punti, il petrolio è risalito oltre la soglia dei 30€ fissandosi a 31,90 dollari al barile e il cambio staziona a 1,09102 $/barile 


MP 28gen16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Anche una società di Parma invitata dalla Regione a raccontare la sua esperienza di internazionalizzazione.

Di redazione Parma 26 gennaio 2016 - Un riconoscimento di pregio quello riservato a Mulino Alimentare di Parma, società dedita al confezionamento e commercializzazione di Parmigiano Reggiano, invitata dalla Regione a relazionare sulla sua esperienza di internazionalizzazione. Un percorso avviato da diversi anni che, sotto la guida attenta del CEO Claudio Guidetti, l'ha portata a consolidare oltre confine ben il 70% del fatturato.

L'occasione è stata il maxi convegno, organizzato dalla Regione Emilia Romagna lo scorso lunedi, incentrato sul tema "L'eredita di Expo per l'agricoltura dell'Emilia Romagna" e come poter capitalizzare gli investimenti e le esperienze della sei mesi milanese.
Un evento dove sono stati chiamati a raccolta alcune imprese e associazioni no-profit che si sono distinte nel processo di esportazione di prodotti e competenze.

Nel mondo il made in Emilia-Romagna è sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione all'ambiente, sicurezza alimentare, distintività. Con una filiera agroalimentare che da sola vale circa il 20% del totale nazionale, l'Emilia-Romagna è prima in Europa per prodotti Dop e Igp (42 ).

Un ruolo importante per fare conoscere il re dei formaggi in Canada e nord-america l'ha avuto, senza ombra di dubbio, anche il Mulino Alimentare grazie a un programma di marketing promozionale che ha raggiunto l'apice con la conquista, nel 2014, del Guinness World Record di taglio contemporaneo di ben 1.300 forme di Parmigiano grazie alla collaborazione instaurata con l'assoluto leader della distribuzione canadese.

"Per esportare non è sufficiente conoscere la lingua, ha sottolineato Claudio Guidetti, ma occorre conoscere pienamente la mentalità del luogo ed è perciò che il lavoro ha preso corpo incontrando preliminarmente una grande catena distributiva confrontandoci con loro cercando quelle occasioni di incontro che consentissero un reciproco beneficio." Mulino Alimentare era approdato in Canada dopo una consolidata esperienza nel vecchio continente riversando perciò oltre oceano già un buon fardello di competenze internazionali.

"Il nostro obiettivo, ha proseguito Guidetti, è di accorciare la filiera eliminando tutte quelle fasi di intermediazione che non hanno più ragion d'essere ma al contempo intensificando dei processi di parternariato esclusivo con i caseifici del territorio con i quali condividere i vantaggi economici acquisiti. Forse però non tutti sanno che, per relazionarsi con le GDO, occorre possedere particolari certificazioni difficilmente riscontrabili nei caseifici e che queste devono essere mantenute e rinnovate attraverso un approccio sistematico alla qualità. E' un attimo essere esclusi dal circuito a causa di una semplice ma indispensabile formalità".

Al Presidente della Regione Stefano Bonaccini il compito di fare gli onori di casa e introdurre gli elementi che tracceranno le prossime politiche agroalimentari mentre l'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli e la collega alle Attività Produttive Palma Costi l'onere di entrare nel dettaglio delle politiche di sviluppo dell'agroalimentare per rafforzare il "Modello" operativo così ben collaudato e con riconosciuto successo durante l'Expo2015.

Caselli simona relaziona

Al convegno hanno dato il loro contributo anche il presidente Unioncamere dell'Emilia Romagna Maurizio Torregiani, l'europarlamentare Paolo De Castro anticipando la tavola rotonda, moderata dal direttore di Ervet Roberto Righetti, che ha visto alternarsi sul palco alcune rappresentanze delle eccellenze emiliano romagnole:
- Giovanni Beccari, Cefa
- Gianpiero Calzolari, Granarolo
- Lucio Cavazzoni, Alce Nero
- Maurizio Gardini, Conserve Italia
- Claudio Guidetti, Mulino Alimentare
- Stanislao G. Fabbrino, Romagna Coop Food
- Sara Roversi, Future Food Intitute
- Luigi Scordamiglia, Inalca

Al segretario generale del Padiglione Italia, Fabrizio Grillo, il compito di trarre le conclusioni del convegno.

 

Pubblico rid RER

(Galleria immagini in fondo pagine)

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Un futuro di innovazione e internazionalizzazione per l'agroalimentare emiliano romagnolo. Dell'eredità di Expo se ne è discusso a Bologna lunedì scorso, su sollecitazione della Regione, per fare il punto sull'esperienza milanese chiamando a raccolta testimonianze di eccellenza nel campo delle imprese e delle organizzazioni no-profit. Imperativo sarà fare sistema e cooperare.

di Redazione -

Parma 26 gennaio 2016 -

E' stato da tutti riconosciuto che la Regione Emilia Romagna sia stata una delle più attive durante i sei mesi dell'Expo Universale di Milano conclusasi lo scorso 30 ottobre.

Un'attività impegnativa che non poteva esaurirsi con l'EXPO milanese ma che deve protrarsi e consolidarsi nel tempo capitalizzando l'investimento del semestre milanese. A Milano l'Emilia-Romagna e il suo sistema agroalimentare sono stati tra i protagonisti.

Un primo momento di riflessione sul lavoro svolto e sui programmi futuri è stato appunto il maxi convegno dal titolo "L'eredità di EXPO per l'agricoltura dell'Emilia Romagna" organizzato lo scorso lunedì 25 gennaio.

Il convegno bolognese, che ha chiamato a raccolta il mondo dell'agricoltura e dell'agroalimentare emiliano-romagnolo, è servito per fare il punto su progetti e strategie. Con un obiettivo: valorizzare al meglio l'esperienza dell'Esposizione milanese, per sostenere la propensione all'export e all'innovazione del sistema produttivo emiliano-romagnolo.

"Teniamo questo convegno - ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, introducendo i lavori - a un anno esatto dalla partenza della legislatura. Era infatti il 26 gennaio 2015 quando nominammo gli assessori, e la prima cosa che ci suggerirono era di non investire in Expo2015 e invece ci abbiamo creduto e è risultato un successo in quantità e in qualità".

L'agricoltura ha un ruolo importante nel sistema economico emiliano romagnolo e è intenzione dell'amministrazione regionale continuare a investire per un futuro di innovazione e internazionalizzazione. "A partire dall'agroalimentare, che è la seconda voce del nostro export. A fine 2016 - promette Bonaccini - saranno già emessi bandi per circa 1 miliardo di euro (dei complessivi 2,5 miliardi di fondi europei a disposizione da qui al 2020), perché vogliamo agire con velocità, per superare definitivamente la crisi e creare posti di lavoro, a partire dall'agricoltura, un settore il cui valore aggiunto nel 2015 è cresciuto del 3%".

L'impegno dell'Emilia Romagna è stato sottolineato anche dal ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina in un intervento video. Tra i temi su cui il Governo è impegnato – ha spiegato il Martina– l'internazionalizzazione, forte di un export che nel 2015 ha superato i 36 miliardi di euro, il ricambio generazionale in agricoltura e la questione organizzativa con la nascita del Ministero dell' agroalimentare. "Credo che la collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Governo sia cruciale – ha detto Martina - e ci sono le condizioni per attuarla".

Nel mondo il made in Emilia-Romagna è sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione all'ambiente, sicurezza alimentare, distintività. Con una filiera agroalimentare che da sola vale circa il 20% del totale nazionale, l'Emilia-Romagna è prima in Europa per prodotti Dop e Igp (42 con il recente ingresso del Pampepato ferrarese). Le prime quattro indicazioni geografiche emiliano-romagnole (Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Aceto balsamico Igp e Mortadella Bologna Igp) rappresentano oltre il 40% del valore complessivo nazionale. Elevata la propensione all'export con un valore di 5,5 miliardi di euro.

L'impegno della Regione

"A fronte di una domanda interna sostanzialmente stabile, la nostra prospettiva è sui mercati esteri e qui il potenziale è enorme - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli nella sua relazione introduttiva – a fronte di un buon andamento dell'export complessivo, sono però ancora tante le aziende che non vanno all'estero. Al mondo produttivo chiediamo di condividere una strategia comune, perché se ci muoviamo come sistema, all'interno di una prospettiva nazionale, saremo più forti." Caselli ha sottolineato l'impegno della Regione, sia intensificando l'attività di "diplomazia agroalimentare" e le relazioni istituzionali; che spingendo forte sull'innovazione, un settore per il quale sono a disposizione, da qui al 2020, 50 milioni di euro grazie al Psr. Destinatari i Goi, ovvero i Gruppi operativi per l'innovazione, inedite alleanza tra mondo della ricerca e aziende agricole. Oltre12,6 milioni di euro sono già stati stanziati e il termine per presentare le domande scade il 31 marzo.

Tra i settori su cui Caselli ha rivendicato l'impegno della Regione il sostegno all'identità del territorio e dei suoi prodotti e dunque "il presidio della reputazione che è ciò che ci precede quando affrontiamo un nuovo Paese".

Per quanto riguarda il sostegno più diretto all'export, oltre alle risorse del Psr per la promozione sui mercati europei e le nuove strategie di commercializzazione, anche con un approccio di filiera, ci sono per il 2016 17 milioni di euro destinati all'internazionalizzazione, anche del settore agroalimentare. Come ha spiegato l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi verranno finanziati bandi di promozione dell'export, sia sui mercati europei che extraeuropei, anche per piccole e medie imprese non esportatrici oltre che consorzi export e partecipazioni fieristiche. "C'è un bacino di 20 mila imprese che solo occasionalmente esportano", ha spiegato Costi ed è lì che deve concentrarsi l'azione della Regione.

Il supporto della Regione passa anche attraverso la fornitura di servizi, quale quelli di Ervet (scouting, analisi Paese, ricerca finanziamenti e progettazione interventi) e del servizio Fitosanitario per il superamento di quelle barriere non economiche che rappresentano uno dei principali ostacoli per la penetrazione dei prodotti agroalimentari sui mercati extraeuropei.

Dall'Europa è in arrivo il "Pacchetto promozione" che metterà a disposizione 200 milioni di euro all'anno. Lo ha ricordato l'europarlamentare Paolo de Castro, che ha sottolineato la necessità di un maggior impegno come sistema Paese sul fronte degli accordi internazionali, a partire dalla tutela delle indicazioni geografiche nel TTP, il trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea.

Tra le attività di sostegno all'export, su cui si è soffermato il presidente di Unioncamere Maurizio Torreggiani, il programma Deliziando in collaborazione con la Regione. Usa, Canada, Cina, Hong Kong, oltre all'Europa le aree verso cui si concentrerà nel 2016 l'attività di incoming, formazione e promozione, oltre alle missioni e alla partecipazione a fiere internazionali di settore a New York e a Parigi. Nel 2015 l'attività di Deliziando ha coinvolto 128 aziende, 46 buyer esteri e si è tradotta in 534 incontri b2b.

Dall'esperienza di Expo si è consacrata la consapevolezza che l'Emilia Romagna, in quanto sistema, è un modello efficace e esportabile. E se di successo si può parlare, relativamente alla partecipazione alla rassegna milanese, questo lo si deve al fatto che si è lavorato uniti, amministrazioni e imprese tutti focalizzati su obiettivi comuni e condivisi.

Ecco quindi che il convegno è stata anche l'occasione per promuovere un confronto diretto con il mondo delle imprese e del no profit chiamate a testimoniare le loro esperienze sui mercati esteri e a proporre idee.

Ad aprire le relazioni della tavola rotonda è Maurizio Gardini (Conserve Italia) il quale ribadisce come Expo sia stato un efficace strumento di amplificazione dei risultati della rinnovata politica aziendale di Marca che ha registrato crescite a due cifre "abbiamo fatto il bilancio migliore della nostra storia". Gardini avverte che oltre a fare squadra, per l'internazionalizzazione, le imprese devono essere attrezzate anche finanziariamente. "All'estero non ci stanno certamente aspettando a braccia aperte" conclude Gardini "dobbiamo meglio comunicare i nostri prodotti. E' frustrante per i nostri produttori avere i migliori disciplinari produttivi al mondo e che questo non sia riconosciuto all'estero."

Luigi Scordamiglia (presidente Inalca e vice presidente Assocarni) conferma come Expo sia stata una opportunità unica per il nostro Paese consacrando il modello italiano come modello di riferimento mondiale.

Siamo ricercati, ribadisce il presidente Inalca società presente in 70 paesi, per l'efficienza e sostenibilità delle nostre filiere, ma occorre presentarsi uniti perché, per quanto grandi non lo si è mai a sufficienza quando si parla di internazionalizzazione. Come fare? Occorre fare sistema e il suggerimento è che, anche in forza del nuovo ruolo (presidente della conferenza delle regioni) assegnato al Presidente della Regione Bonaccini, occorre che "questa regione assuma il ruolo fondamentale di coordinamento" per la capacità che ha avuto nello stimolare l'internazionalizzazione.

Sara Roversi.  Future Food Institute progetto non-profit nato all'interno di youcangroup, network internazionale di attori del mondo del food capaci di generare un impatto positivo, a livello economico, culturale e sociale, investendo sull'innovazione, la condivisione di best practices globali ed il mentoring di startupper e giovani imprenditori del settore. Al centro di tutto? C'è lo "spirito imprenditoriale", un concetto da favorire attraverso l'educazione dei giovani a tutti i livelli, per far crescere una generazione responsabile ed appassionata.

Nel girovagare per il mondo in cerca di "contaminazione" Sara Roversi racconta di essersi resa conto che in Emilia Romagna c'è molta innovazione e, dopo avere intercettato un appassionato e talentuoso agronomo pugliese nella Silicon Valley, l'avrebbe convinto a partecipare alla nuova impresa: la "Future Farm" impresa agricola di 60 ettari in quel di Lugo.

Gianpiero Calzolari (Granarolo) "Expo è stato un esempio di come si presidiano gli argomenti e si imposta il futuro". In quanto cooperativa per Granarolo expo è stata una ottima occasione per valorizzare il bene dei soci e "raccontare al mondo che siamo una realtà credibile". Per Calzolari il tema forte è l'aggregazione perché essere interessanti è importante ma occorre essere competitivi per affrontare l'internazionalizzazione. Una affermazione che proviene dal vertice di una azienda che ha già rapporti in 52 paesi e che sta iniziando a presidiare direttamente il Paese produttore di latte per eccellenza, la Nuova Zelanda.

Stanislao Fabbrino (Romagna Coop Food) porta l'interessante esperienza di una rete di imprese creata appositamente per l'esportazione. Insieme le sei realtà imprenditoriali (Cevico, Coin, Deco, Fruttagel, Molino Spadoni, Borgo Buono/Terre Emerse) realizzano un fatturato aggregato di 850 milioni, occupano 2.500 dipendenti in 13 stabilimenti. L'export, secondo Fabbrino, va progettato e le sei aziende aderenti alla rete di imprese, hanno preliminarmente fatto un attenta analisi dei prodotti da esportare, perché "non tutto si può esportare all'estero". Ma per un approccio all'internazionalizzazione occorrono risorse e qui, è il suggerimento di Stanislao Fabbrino, la Regione può giocare un ruolo importante.

Giovanni Beccari (Cefa). CEFA è Organizzazione Non Governativa che da oltre 40 anni opera in Africa per vincere la fame e nel 2000 - ha raccontato Giovanni Beccari - abbiamo raccolto una richiesta di aiuto della Tanzania per affrontare il problema della malnutrizione." La risposta è stato un progetto di produzione del latte, coinvolgendo il territorio emiliano romagnolo e la Granarolo. Un successo che è stato premiato con il riconoscimento di "miglior modello di sviluppo sostenibile per le comunità rurali." Ed ora l'organizzazione non governativa ha lanciato una nuova iniziativa in Mozambico che vede confermata la collaborazione di Granarolo con l'obiettivo di rafforzare la filiera lattiera nel distretto di Breira avvalendosi del sostegno della Regione Emilia Romagna. "Continuiamo a nutrire il Pianeta" è la chiosa di Giovanni Beccari.

Claudio Guidetti (Mulino Alimentare) Per l'amministratore di Mulino Alimentare, società specializzata nel confezionamento e commercializzazione del Parmigiano Reggiano e non solo, il radicamento sul territorio è un valore imprescindibile al punto tale che hanno avviato un processo di parternariato in esclusiva con una importante realtà casearia reggiana. Obiettivo quindi accorciare la filiera con beneficio sia per il consumatore finale sia per la parte produttiva. Un percorso che ha trovato uno sbocco immediato con la più importante catena distributiva canadese con la quale è stato avviato un processo di sensibilizzazione e divulgazione culturale del prodotto sfociato nella conquista del World Guinnes di taglio delle forme di Parmigiano Reggiano in simultanea (1.300 forme). "In mezz'ora - commenta Guidetti - abbiamo realizzato il sold out di tutto il parmigiano disponibile". Alla Regione quindi cosa chiedere, è la domanda retorica del presidente di Mulino Alimentare, "un sostegno per fare sistema" perché certi processi di internazionalizzazione possano avere una più rapida ed efficace realizzazione.

Lucio Cavazzoni (Alce Nero) Ricollegandosi alla necessità di operare prioritariamente sulla cultura dei paesi oggetto di esportazione espresso da Guidetti, Lucio Cavazzoni sottolinea come l'allargamento del mercato del biologico sia il tipico esempio di una affermazione prima della cultura poi del prodotto. "Il Biologico - sottolinea Cavazzoni - sta crescendo a due cifre anche nei paesi dove i consumi alimentari decrescono". Ma bisogna pensare avanti e collegare l'alimentazione alla salute. "infatti, continua Cavazzoni, se la vita media si è allungata sino a 83 anni, la salute invece - intesa come una reiterata ospedalizzazione - si è ridotta a 64 anni". Quindi la prossima frontiera sarà CIBO per la SALUTE ma anche una nuova modalità di cooperazione. "Oggi la sfida è fare cooperazione tra diversi, capaci di lavorare sullo stesso piano, quindi il tema non è solo esportiamo ma come lo facciamo.".

"Quella di Expo è stata una sfida vinta – ha detto il segretario generale di Padiglione Italia Fabrizio Grillo chiudendo i lavori – ora bisogna insistere puntando su ricerca, tecnologia, educazione e valorizzazione delle tradizioni alimentari del nostro Paese".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Risparmio privato sotto attacco. Cereali resistono alla tempesta finanziaria. Inarrestabile Parmigiano Reggiano. A Bologna si parla del dopo EXPO. Bonifiche, Tonello non ci sta... Minori produzioni di mais. NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.

SOMMARIO Anno 15 - n° 03 24 gennaio 2016 (Allegato il file in pdf da scaricare)
1.1 editoriale Risparmio privato sotto attacco.
3.1 cereali Cereali, le commodities resistono alla tempesta
4.1 cereali Cereali, stabili nonostante la tempesta finanziaria.
5.1 Lattiero Caseario Inarrestabile Parmigiano Reggiano
6.1 eventi L'eredità di Expo per il futuro dell'agricoltura regionale
6.2 eventi Lambrusco nel mondo
7.1 Bonifiche Bonifiche, Tonello: "La lista guidata da Franceschini è la vera danneggiata"
7.2 export agroalimentare Agroalimentare motore dell'export
8.1 nomine Emilia Romagna. I nuovi direttori generali
9.1 imprese Conserve Italia Food Service in primo piano al RHEX 2016
10.1 MAIS e Soia Minori produzioni di Mais e Soia previste in Sud Africa e USA.
11.1 sicurezza consumatori NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
12.1 promozioni "vino" e partners

Cibus3 24gen2016

Domenica, 24 Gennaio 2016 08:44

Cereali, le commodities resistono alla tempesta

La tempesta finanziaria, che sta colpendo tutti i Paesi, non sembra, per il momento, interessare più di tanto il mercato delle commodities a dimostrazione dei bassi livelli raggiunti dalle quotazioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 22 gennaio 2016 -
Semi: marzo 874,00 (-9,4) maggio 874,60 (-8,2)
Farina: marzo 269,80 (-1,5) maggio 272,30 (-1,5)
Corn: marzo 368,60 (+1) maggio 373,20 (+1,2)
Grano: marzo 471,40 (-3) maggio 475,60 (-3,2) luglio 481,20 (-3,6) dicembre 503,40 (-3,6)

Nei giorni precedenti va segnalato che, sul 2017, sono stati stipulati accordi per farina di soya proteica per un anno a 320 euro e per la normale 310/312.
Il petrolio è a livelli del 2003 e all'epoca la farina di soya valeva - nel mese di gennaio media min/max sulla piazza di Milano - 236,25, il mais contratto 103, 133,50 il frumento panificabile 133,80. Valori non certo ipotizzabili oggi e, forse, neanche auspicabili in considerazione dei lievitati costi di produzione, imposte e quant'altro riferibile a norme, tutele, fisco, ambiente e cambi.

Mercato nazionale
Ancora nessun segnale di vivacità è da riportare sul mercato domestico salvo che da ieri il mercato del mais 103 di base e quello di qualità estero si sono eguagliati nei valori sul mese di febbraio. Intanto la rincorsa alle coperture di mais sui mesi da febbraio a giugno 2016 segnala della merce francese, arrivo sul Piemonte, a 185 arrivo. Pesare la psicosi circa la "possibile mancanza idrica per il periodo estivo" e, se non nevicherà, il dramma potrà investire anche altri cereali e colture.

Al momento sia il grano che l'orzo sono in fase calante in considerazione dell'approssimarsi della nuova campagna e i silos ancora carichi, specie nei paesi esteri, cosa questa che frena la possibile ma non improbabile ripresa del mais, meteo permettendo.

Bioenergetico. Mais per biodigestori cercasi!

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 358 punti, il petrolio quota circa 27,70 dollari al barile e il cambio gira a 1,09122



 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Nessuna particolare e sensibile variazione riguardo i prezzi delle materie prime nonostante la furiosa tempesta finanziaria. Non vi è traccia di mais a destinazione bioenergetica e il petrolio continua a toccare record storici verso il basso. Addirittura alcuni esperti si spingono a prevedere una caduta del petrolio sino a 10 euro al barile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 gennaio 2016 -
Lunedi mercati chiusi negli Stati Uniti per la giornata dedicata a Martin Luther King. Una pausa che giunge in un momento delicato delle borse internazionali concedendo una respiro di sollievo ai mercati.

Le chiusure di venerdi sera 15/1/2016:
Semi marzo 879,00 (-3,2) maggio 878,60 (-4,2)
Farina marzo 270,70 (-3,5) maggio 273,60 (-3,4) Olio marzo 29,65 (-0,10) maggio 29,86 (-0,10)
Corn marzo 363,20 (+5,2) maggio 367,40 (+4,6)
Grano marzo 473,60 (+5) maggio 478,40 (+4,2) luglio 484,40 (+4) dicembre 506,60 (+4)

Colpisce che la tempesta finanziaria, che sta sconquassando i mercati finanziari di tutto il mondo, incida ben poco sul mondo delle merci, segno che i prezzi sono praticamente al minimo e il confronto tra i prezzi di venerdi scorso con quelli di tre mesi si evince che le differenze sono veramente minime.
Altro discorso riguarda i noli e il cambio. Quindi noli molto più bassi rispetto a tre mesi fa il 14/10 l'indice era di 804 punti e il cambio girava a 1,1409.

Mercato nazionale
Unica nota degna di attenzione è che venerdì nel pomeriggio è partita la rincorsa alle coperture di mais sui mesi da aprile a giugno e qualcuno si è spinto sino a agosto 2016. Le posizioni dei venditori e dei compratori, al momento, sono ancora molto distanti. I primi vorrebbero spendere sui 180/183 euro arrivo i secondi pur non esponendosi vorrebbero tra gli 8 i 10 euro in più. A determinare l'incertezza pesa molto, sul mercato Europeo, il timore della siccità e la "possibile mancanza idrica per il periodo estivo".

Non c'è traccia di Mais per biodigestori.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 373 punti, il petrolio quota circa 28,90 dollari al barile e il cambio gira a 1,08877.

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia