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In stretto coordinamento con la Protezione Civile, con la Provincia, i Comuni e i loro servizi socio-sanitari si sta lavorando per assicurare l'assistenza sanitaria nelle zone colpite dall'esondazione del fiume Secchia e nei centri di accoglienza. La medicina di gruppo di Bastiglia, chiusa a causa degli allagamenti, è stato riaperta a Modena, in Via Stelvio -

Modena, 21 gennaio 2014 -

Pur in un contesto estremamente complesso e in costante evoluzione, non si registrano emergenze sanitarie. Ad oggi l'intervento più impegnativo ha riguardato l'evacuazione della residenza per anziani Villa Anna, avvenuta nella mattinata di domenica 19 gennaio. Come noto 55 persone sono state accompagnate presso l'Ospedale Sant'Agostino Estense di Baggiovara. Lo spostamento è avvenuto utilizzando un pullman e solo per sette persone allettate si è fatto ricorso all'ambulanza.

Grazie al coordinamento messo a punto dall'Azienda sanitaria con i servizi sociali del Comune di Modena si è provveduto all'individuazione delle strutture con posti disponibili, presso le quali far alloggiare le persone evacuate. Già nella serata di domenica due anziani sono stati dimessi, altri ventisette, di cui 24 donne e 3 uomini, hanno trascorso la notte presso la struttura di Baggiovara. I rimanenti 26 sono stati accolti presso altre residenze per anziani della provincia.

Molto significativo lo sforzo messo in campo sin dal primo momento dalla Centrale Operativa del 118: attraverso la propria attività di coordinamento si è occupata prevalentemente dei trasporti e dell'individuazione delle destinazioni più idonee per le cosiddette persone fragili.

La situazione è in evoluzione e al momento risulta difficile tracciare un bilancio più dettagliato. Da domenica pomeriggio presso il Centro di Accoglienza di Modena è reperibile un medico di continuità assistenziale. A seguito degli allagamenti, non è agibile la Casa della Salute di Bomporto. I cinque disabili ospitati presso il Gruppo appartamento "Casa Poppi" di Sorbara sono stati trasferiti a Carpi.

Rispetto agli ambulatori dei medici di medicina generale la situazione è articolata. La Medicina di gruppo di Bastiglia, a seguito dell'allagamento degli spazi in cui opera, in accordo con il Dipartimento di Cure Primarie, ha temporaneamente attivato un ambulatorio a Modena in via Stelvio 27, che sarà aperto, tutti i giorni, dalle 16.00 alle 18.00. A Ravarino, Sorbara e Solara gli ambulatori sono regolarmente aperti, mentre a Bomporto restano in funzione due ambulatori, quelli di Via Donizzetti e Via Frescobaldi. Inagibili, infine, gli ambulatori dei pediatri di libera scelta di Bastiglia e Bomporto. Per garantire l'assistenza, saranno ospitati presso la sede della cooperativa MDF7 (Medici di famiglia) in Via Curiel, a Nonantola.

(Fonte: Ufficio Stampa, Rapporti con i Media e Relazioni Esterne Azienda USL di Modena)

 

Un'ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani definisce risorse e atti di gara -

Bologna, 20 dicembre 2013 –

Ricostruzione: 17,5 milioni di euro per la realizzazione di edifici pubblici temporanei nelle aree colpite dal sisma. Lo definisce l'ordinanza 155 del 19 dicembre 2013 varata ieri dal presidente della Regione e Commissario delegato per la Ricostruzione, Vasco Errani, che approva gli atti di gara per gli edifici pubblici temporanei e la spesa a valere sulle risorse provenienti dal Fondo per la ricostruzione (art. 2, comma 1, del Dl 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge 122/2012).

Gli interventi saranno realizzati nei comuni di Mirandola (ampliamento e rimodulazione della scuola primaria "Alighieri" e degli uffici pubblica assistenza), San Felice sul Panaro (aula magna), Nonantola (asilo nido), Castelfranco Emilia (ampliamento istituto superiore "Spallanzani"), Concordia sulla Secchia (magazzino comunale), Finale Emilia (sede operativa dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e della Croce Rossa), Medolla (magazzino comunale) e Sant'Agostino (caserma dei carabinieri).

Il provvedimento definisce tra l'altro la documentazione relativa alla gara aperta per la progettazione e realizzazione degli edifici e le connesse opere di urbanizzazione. Nello specifico, nel capitolato speciale di appalto sono definiti, tra l'altro, il quadro complessivo articolato per i vari lotti con indicazione delle categorie degli edifici da realizzare e dei relativi servizi, della dimensione delle aree da urbanizzare, dell'importo dei lavori compresi quelli della sicurezza, non soggetti a ribasso, dei tempi per la progettazione esecutiva e per l'esecuzione degli interventi.

L'ordinanza, con gli allegati relativi alla dislocazione degli interventi e agli atti di gara, è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione "Atti per la ricostruzione", e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Gabriella Catellani, titolare: "Una scelta per valorizzare la farmacia territoriale e integrare al meglio l'offerta sanitaria sul territorio" -

Nonantola, 13 dicembre 2013 -

Uno strumento utile in caso di arresto cardiaco e per integrare al meglio l'offerta sanitaria del paese, vale a dire un defibrillatore semiautomatico e portatile, presente da qualche giorno presso la Farmacia Nuova di Nonantola - aderente a Federfarma Modena - in via Vittorio Veneto 132.

"Uno strumento che abbiamo deciso di mettere a disposizione della comunità per sottolineare in modo concreto la nostra volontà di aumentare i servizi a favore dei cittadini e della loro salute, anche andando oltre i nostri doveri strettamente professionali – tiene a precisare la titolare Dr.ssa Gabriella Catellani - e che si va ad aggiungere all'offerta del servizio sanitario del paese, con la collaborazione dei medici di base e del personale del 118".

"Siamo infatti convinti che la mission del farmacista sia quella di lavorare per la salute e la migliore assistenza possibile, nel rispetto dei ruoli, senza mai dimenticare che la farmacia territoriale deve mantenere il ruolo di punto di riferimento sicuro e facilmente accessibile, gestito da professionisti competenti, in grado di erogare una pluralità di servizi strettamente integrati con il Servizio Sanitario Nazionale" prosegue la Dr.ssa Catellani.

È utile ricordare che il defibrillatore è uno strumento che può davvero salvare la vita in caso di rischio di morte imminente della persona a causa di arresto cardiaco o di fibrillazione ventricolare, ristabilendo una condizione cardiaca stazionaria nel paziente attraverso l'applicazione di una scarica di corrente elettrica. L'uso del defibrillatore che da qualche giorno è stato posizionato all'interno della Farmacia Nuova di Nonantola è molto semplice e immediato, si tratta infatti di un modello semiautomatico il cui funzionamento richiede poche manovre, ma è indispensabile che sia utilizzato da persone appositamente formate. "Abbiamo naturalmente pensato anche a questo e così io e i miei collaboratori abbiamo frequentato un corso specialistico organizzato dagli esperti della Centrale operativa del 118 in collaborazione con l'associazione "Amici del Cuore", che consente anche a noi che non siamo medici di potere utilizzare un'attrezzatura così importante in piena sicurezza per il paziente" conclude la Dr.ssa Catellani.

Il defibrillatore presente presso la Farmacia Nuova di Nonantola entra così a far parte di una rete virtuale, coordinata e censita dalla Centrale Operativa di Modena del 118 che al di fuori di quelli presenti all'interno di strutture strettamente sanitarie può contare in tutta la provincia su circa 130 apparecchi: 30 nell'area Sud, 40 in zona Nord e 60 nell'area Centro.

Oltre alla Nuova di Nonantola, le altre farmacie aderenti a Federfarma Modena che possiedono un defibrillatore sono: la Farmacia S. Lorenzo di Montese, la Farmacia Bavutti di Fiorano Modenese, l'Antica Farmacia Pacchioni di Sassuolo, la Farmacia Beata Vergine del Popolo di Modena, la Farmacia Lodi Graziano di Soliera, la Farmacia Rosta Alberto di Camposanto, la Farmacia Brodano di Vignola.

(fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

Ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani: alla Diocesi di Carpi 1,5 milioni, all’Arcidiocesi di Modena e Nonantola  500 mila euro -

Bologna, 12 dicembre 2013 –

Tre milioni e 600 mila euro  sono i contributi alle Diocesi, a parziale copertura delle spese sostenute per 13 chiese temporanee realizzate per consentire la continuità dell’esercizio del culto. Lo definisce l’ordinanza 148 dell’11 dicembre 2013 varata oggi dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani che concede i contributi che trovano copertura finanziaria nell’ambito dello stanziamento previsto dall’articolo 2 del decreto-legge 6 giugno 2012 n° 74, convertito con modifiche con la legge n° 122 del 01/08/2012.
L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
La realizzazione di edifici religiosi provvisori - eseguiti dalle Diocesi con fondi propri per consentire la continuità all’esercizio del culto – ha riguardato  tredici chiese  con una spesa presunta complessiva pari a 6 milioni e 265 mila euro: il contributo alle Diocesi è  a parziale copertura delle spese sostenute per gli interventi in corso o realizzati. In particolare sono assegnati: all’Arcidiocesi di Bologna 1,5 milioni, alla Diocesi di Carpi 1,5 milioni, all’Arcidiocesi di Modena e Nonantola  500 mila euro e Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio 100 mila euro.
Per il contributo delle spese sostenute, le Diocesi dovranno presentare al Commissario delegato il progetto esecutivo, completo della documentazione inerente la rendicontazione delle spese, entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza. La Struttura tecnica del Commissario Delegato entro 30 verifica i requisiti di ammissibilità al contributo proponendo l’assegnazione del finanziamento che avverrà con decreto del Commissario delegato.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 27 Novembre 2013 15:26

Castelfranco, Sicurezza un valore per la comunità

Giovedì 28 novembre alle 20.45 un confronto per affrontare il problema della microcriminalità a Castelfranco e dintorni -

Castelfranco, 27 novembre 2013 -
 
Il tema della sicurezza è sempre più sentito, certo ben la di là dei numeri, che sul nostro territorio parlano comunque di episodi di microcriminalità in crescita. Soprattutto in alcune zone, per caratteristiche legate alla loro collocazione geografica, furti e rapine sono un problema con il quale la comunità deve misurarsi sempre più frequentemente. E' il caso di quella fascia della pianura che va da Nonantola a San Cesario, passando da Bomporto e Castelfranco, una zona difficile da controllare per la sua ampiezza, con collegamenti viari che consentono di muoversi con rapidità e senza dare nell'occhio.

Certo, a questa situazione sta contribuendo anche la crisi, ma non è tanto un problema di cause, quanto, piuttosto, di come fronteggiare questo fenomeno che sta aumentando il senso di insicurezza, sia negli insediamenti produttivi che nelle zone a propensione commerciale, oltre che nelle aree residenziali.

Le Associazioni di riferimento di Rete Imprese Italia – Cna, Confcommercio, Confesercenti e Lapam Confartigianato – per affrontare in modo costruttivo questa situazione, hanno organizzato una serata di confronto alla quale è stato invitato il prefetto di Modena, Michele di Bari, oltre ad alcuni sindaci dell'Area e ai rappresentanti di Rete Imprese Italia.

L'obiettivo è quello di individuare possibili azioni comuni per contrastare i fenomeni criminosi, nella consapevolezza che occorre mettere in campo una strategia che veda coinvolti gli imprenditori, le associazioni, i cittadini, le istituzioni e le forze dell'ordine.

La serata, aperta al pubblico, è in programma giovedì 28 novembre alle 20.45 presso la nuova biblioteca di Castelfranco Emilia, in piazza Liberazione, 5.


(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Giovedì, 31 Ottobre 2013 17:17

Imprese: il Vietnam un' opportunita' concreta

Il Vietnam per le imprese italiane rappresenta un'opportunità concreta, anche come "porta di accesso" al mercato Asean, comunità economica formata da 10 paesi del Sud est asiatico, che dal 2015 diventerà una delle più grandi aree di libero scambio al mondo -
 
Bologna, 31 ottobre 2013
 
La conferma arriva dalla missione di sistema nazionale che dal 13 al 18 ottobre scorsi ha portato in Vietnam una ventina di imprese, di cui otto emiliano-romagnole: 'Doma' di Parma, 'Foritex' di Samato (Pc), 'Starpower' di Guastalla (Re), 'Cams' di Bologna, 'Aetna Group' di Villa Verucchio (Rn), 'Mix' di Cavezzo (Mo), 'Idraulica Sighinolfi Albano' di Nonantola (Mo) e 'Goldoni' di Migliarina di Carpi (Mo).
Intenso il programma di attività tra Hanoi ed Ho Chi Minh City della delegazione guidata da Palma Costi, presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, e da Carlo Alberto Roncarati, vice presidente vicario di Unioncamere italiana e presidente Unioncamere regionale, come è stato spiegato oggi in una conferenza stampa a Bologna per fare il resoconto della missione. Si sono svolti incontri istituzionali con l'ambasciatore italiano in Vietnam, Lorenzo Angeloni, e rappresentanti di diverse autorità locali: il Consiglio del Popolo delle Città di Hanoi e Ho Chi Min City, la Provincia di Binh Duong, il Politecnico di Hanoi.
Sono stati sottoscritti accordi istituzionali ed intese per facilitare l'interscambio economico, culturale e scientifico-tecnologico con il Vietnam e per rafforzare una collaborazione che apre nuove importanti prospettive.
Costi ha firmato un accordo con la Provincia di Binh Duong e patrocinato la firma di una intesa di collaborazione tra la società Aster e il Politecnico di Hanoi (Hust).
Roncarati ha siglato, per Unioncamere italiana, un accordo con Vietnam Chamber of Commerce and Industry (VCCI), mentre per Unioncamere regionale ha sottoscritto tre intese: con VCCI Ho Chi Minh City e Icham (Camera di commercio italiana in Vietnam); Vietrade e Provincia di Binh Duong.
Nutrito il programma di visite aziendali e incontri d'affari culminato nel "business forum" tra imprenditori italiani e vietnamiti. Complessivamente si sono tenuti 80 incontri B2B in due sessioni pomeridiane ad Ho Chi Minh City e Hanoi, con una media quindi di 10 operatori per ogni azienda emiliano-romagnola.
 
"Abbiamo fatto gioco di squadra"
"Abbiamo presentato uno spaccato della nostra economia con una logica di squadra, che è quella che può aiutare a costruire relazioni concrete- Palma Costi-. E' stata una missione di sistema, che ha visto insieme l'istituzione, cioè la Regione, le imprese e i loro consulenti, le banche, gli ambasciatori dei rispettivi Paesi, per un'azione comune di supporto alle nostre aziende in un mercato dalle grandi potenzialità. Aziende che ora potranno fare contratti, fatturato e creare occupazione. L'internazionalizzazione è un driver su cui la Regione sta investendo e costruendo una strategia di lungo periodo e sta investendo per rafforzare i legami istituzionali, imprenditoriali e culturali. Come istituzioni e imprese faremo la nostra parte fino in fondo con intelligenza e una occasione- chiude la presidente dell'Assemblea legislativa- può essere anche l'Expò 2015 a cui il Vietnam ha già aderito da tempo".
Attraverso la missione, l'Italia si è presentata in Vietnam come sistema unitario nel quadro della collaudata programmazione congiunta delle attività tra ministero dello Sviluppo economico, agenzia Ice e Unioncamere.
"Abbiamo riscontrato concrete opportunità da percorrere in un Paese in via che rappresenta una piattaforma di sviluppo verso il Sud Est Asiatico dove si sta gradualmente spostando il baricentro dell'economia– dice Carlo Alberto Roncarati–. Gli accordi e i protocolli che abbiamo firmato in rappresentanza del sistema camerale contribuiscono a creare una rete di relazioni utili alle nostre imprese che possono trovare un ambiente favorevole allo sviluppo delle loro attività ed un tessuto imprenditoriale, costituito soprattutto da Pmi, in grado di relazionarsi proficuamente con esse".
L'ambasciatore vietnamita in Italia, Hoang Long Nguyen conferma che le opportunità di business sono diverse e importanti: "L'insegnamento che si trae da questa missione è che è stata preparata con una serie di azioni come i seminari per le imprese e l'assistenza del desk e si è fatto squadra. Le imprese sono arrivate preparate in un mercato dove le Pmi italiane hanno tante carte da giocare, specie nella meccanica strumentale. Per crescere le nostre aziende hanno bisogno di formazione- conclude Long-. L'Italia ha le caratteristiche per essere un partner ideale. A rafforzare i rapporti sarà una visita del Governo italiano nel febbraio 2014".
L'iniziativa rientrava nel progetto congiunto "Destinazione Vietnam per le imprese emiliano-romagnole dell'industria meccanica", portato avanti da Unioncamere Emilia-Romagna insieme alla Regione - patrocinato dai ministeri Sviluppo economico e Affari esteri - e con la collaborazione di Promec – azienda speciale per l'internazionalizzazione della Camera di commercio di Modena – Camera di commercio italiana in Vietnam e Agenzia ICE.
 
Le aziende
Nei loro racconti, il riscontro delle imprese emiliano-romagnole che sono state in Vietnam è positivo. Guglielmo Pellacani e Matteo Gatti della Mix di Cavezzo (Modena): "In Vietnam abbiamo trovato imprese dinamiche e interessate. E' un mercato nuovo e vivo e rappresenta un bacino di utenza ampio che può essere la base per allargarsi in aree limitrofe. Il rapporto personale è ancora molto importante e fa la differenza".
Per Andrea Goldoni, della Goldoni Spa di Migliarina di Carpi (Modena), "fino ad oggi avevamo avuto un approccio a spot al mercato vietnamita. In questa missione abbiamo avuto la conferma che c'è molta richiesta. Stiamo valutando attentamente la possibilità di formare un gruppo di dealer e importatori. Il Governo vietnamita è impegnato nel processo di modernizzazione della meccanizzazione dell'agricoltura. Proprio questa mattina ho ricevuto una richiesta via e-mail che segue ad uno degli incontri d'affari dei giorni scorsi".
Michel Eduard Stichter della Star Power di Guastalla (Reggio Emilia): "Abbiamo avuto contatti molto interessanti in un Paese dove c'è voglia di lavorare con i nostri prodotti di qualità elevata. A distanza di pochi giorni stiamo già avendo riscontri tanto che abbiamo dato alle stampe un catalogo dei nostri prodotti in lingua vietnamita".
Simona Magnani Dotti della Dorma di Parma spiega di essersi trovata "molto bene. Le istituzioni regionali ci hanno accompagnato in tutto. Era la prima volta che ci proponevamo all'estero e possiamo dire di aver fatto la scelta giusta". Infine, Donatella Tarasconi, consulente sempre della Dorma di Parma, sottolinea come "in Vietnam si respira un grande fermento. Abbiamo avuto la sensazione di poter affrontare un oceano blu dove poter navigare sicuri, grazie al lavoro preparatorio svolto in precedenza".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Venerdì, 11 Ottobre 2013 16:17

Farmaci equivalenti: dubbi e falsi miti

Modena, 11 ottobre 2013
 
In Italia il ricorso ai cosiddetti medicinali non griffati stenta a decollare. A Modena la quota di farmaci equivalenti in termini economici ammonta al 26% circa e arriva al 60% per pezzi distribuiti -
"Dubbi e falsi miti sui farmaci equivalenti – Più salute per più cittadini", questo il titolo del convegno organizzato da Federfarma Modena, l'Associazione Sindacale dei titolari di Farmacia della provincia di Modena, con il patrocinio dell'Ordine dei Farmacisti di Modena, che si terrà domani sabato 12 ottobre dalle ore 9 alle ore 13 presso Villa Casino Riva a Bagazzano di Nonantola. Un'occasione per meglio comprendere il ruolo che il farmaco equivalente riveste oggi per i medici, per i pazienti, per il Sistema Sanitario Nazionale e, naturalmente, per la farmacia e valutare come possa divenire uno strumento virtuoso per mantenere inalterata la qualità della cura contenendo però la spesa.
Nonostante da agosto 2012 sia stato introdotto l'obbligo di indicare sulla ricetta il solo principio attivo, l'utilizzo dei farmaci equivalenti, vale a dire quei medicinali che, in seguito a studi clinici appositi, si dimostrano bioequivalenti rispetto ad un altro medicinale il cui brevetto è scaduto, resta tra i più bassi in Europa. Ancora oggi in Italia, secondo i dati diffusi da Assogenerici, l'associazione che riunisce i produttori di farmaci equivalenti, si supera di poco la percentuale del 20% rispetto al totale dei farmaci prescritti, mentre in altre nazioni si arriva sino al 90%. In provincia di Modena, l'utilizzo di farmaci equivalenti nel primo semestre del 2013 ha raggiunto una percentuale che supera il 26% sul totale, rispetto al valore economico, mentre se la valutazione viene effettuata avendo come riferimento il numero di pezzi distribuiti, la percentuale sale notevolmente, superando ilo 60%.
"Alla base c'è ancora un problema di tipo culturale. Nonostante le garanzie legislative e la presenza di produttori assolutamente seri ed affidabili, da parte di molte persone vi è una certa diffidenza e ancora oggi, senza che vi sia una ragione terapeutica, il cittadino preferisce il farmaco di marca all'equivalente, anche se questa scelta incide negativamente sulla spesa che dovrà sostenere. Proprio perché si tratta di un problema anche di natura culturale, il farmacista del territorio, in questo ambito, può svolgere un importante ruolo di informazione, mettendo a disposizione la propria esperienza e professionalità" spiega Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena, l'Associazione dei titolari di farmacia.
Relatori del convegno in programma sabato saranno, Enrico Magni della GK Pharma Consultants, che tratterà de "I farmaci equivalenti e la bioequivalenza", Lorenza Gamberini del Servizio Farmaceutica Azienda USL di Modena ("I dati di prescrizione locale e confronti regionali e nazionali"), Dante Cintori della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale di Modena ("La prescrizione farmaceutica nell'ambulatorio del medico di famiglia") ed Eugenio Mealli – Bim Cento ("Farmacia – Dual roadmap 2014").
 
(Fonte: ufficio stampa Federfarma MO)
Finale Emilia, 23 settembre 2013

Il dato emerge dagli ultimi esami effettuati da Sorgeaqua -

Zero. È il valore riscontrato dopo le ultime analisi effettuate sull'acqua della rete idrica pubblica del comune di Finale Emilia per verificare l'eventuale presenza di fibre di amianto. A comunicarlo è Sorgeaqua, società a totale capitale pubblico, che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in cinque comuni: Nonantola, Ravarino, Crevalcore, Sant'Agata Bolognese e Finale. Sorgeaqua rende pubblici, in una logica di totale trasparenza i dati delle ultime analisi, effettuate il 30 agosto 2013 in Via Galimberti, e annuncia che proseguirà questo tipo di monitoraggio, pur trattandosi di un'azione la cui natura è di carattere volontario e non imposta dalla legge.

Al riguardo è utile ricordare alcuni dati oggettivi per evitare il diffondersi nell'opinione pubblica di timori che, appaiono del tutto infondati. Sotto il profilo sanitario, infatti, l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento "Direttive per la qualità dell'acqua potabile" volume 1 Raccomandazioni, pubblicato nel 1994, si è così espressa "...Non esiste dunque alcuna prova seria che l'ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su delle considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell'acqua potabile"; questo concetto è stato ribadito anche nei successivi aggiornamenti (Linee guida sulla qualità dell'acqua, OMS 2011).

I riferimenti normativi

La normativa nazionale e comunitaria sulle acque destinate al consumo umano che fissa le condizioni necessarie a garantire la distribuzione di acqua potabile sicura non considera l'amianto un parametro da controllare e non ne indica limiti di concentrazione, in quanto non vi sono evidenze della sua pericolosità a seguito dell'ingestione con acqua potabile.
 
(fonte: ufficio stampa SorgeAqua servizio idrico integrato)
Giovedì, 19 Settembre 2013 10:38

"Raccontare il Territorio"

Bologna, 19 settembre 2013 -
 
Formazione per musicisti, cantanti, attori, registi e drammaturghi con priorità per le persone del territorio colpito dal terremoto. Il progetto è realizzato da CUBEC e ERT in collaborazione con la Regia Accademia Filarmonica di Bologna. L'assessore Bianchi: "Grazie alla collaborazione di importanti artisti sosteniamo giovani talenti e offriamo nuove occasioni culturali all'Emilia colpita dal sisma" -

Formazione per cantanti d'opera, per registi, attori, drammaturghi e musicisti. È il progetto Raccontare il Territorio, nato dalla collaborazione sperimentata con successo nell'ultimo triennio tra CUBEC - Musica e Servizio Cooperativa Sociale, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Regia Accademia Filarmonica di Bologna, e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso le risorse del contributo di solidarietà Fondo sociale europeo per le persone e il territorio colpito dal sisma del maggio 2012.
Raccontare il territorio, attraverso percorsi formativi e azioni di accompagnamento e grazie al coinvolgimento attivo della popolazione, delle associazioni culturali, dei teatri, delle biblioteche e delle scuole di diversi comuni dell'area colpita dal terremoto, intende sperimentare un nuovo modello di intervento culturale in un territorio che si trova a fronteggiare ingenti difficoltà. "Con un doppio obiettivo – spiega l'assessore regionale alla Formazione Patrizio Bianchi – sostenere la crescita di nuove competenze in ambito artistico e, allo stesso tempo, sostenere la ripresa dell'Emilia colpita dal terremoto del maggio scorso. Con questo progetto, a partire da una riflessione condivisa sull'identità dei territori e avvalendoci della collaborazione di importanti artisti, intendiamo sostenere la crescita professionale di giovani talenti e offrire nuove occasioni di aggregazione culturale in un territorio dove improvvisamente sono venuti meno i luoghi designati alla vita culturale".
I due partner del progetto Raccontare il Territorio – l'Ente di Formazione CUBEC - Musica e Servizio Cooperativa Sociale e Emilia Romagna Teatro Fondazione, con la collaborazione della Regia Accademia Filarmonica di Bologna - provengono dall'esperienza del "Cantiere delle Arti" che li ha visti sperimentare congiuntamente nel corso dell'ultimo triennio modalità formative innovative sul territorio emiliano-romagnolo.

Raccontare il territorio ha come obiettivo la specializzazione nei seguenti campi: i mestieri del teatro, la pratica strumentale in orchestra e in formazioni cameristiche e il canto d'opera, ed è declinato in quattro percorsi formativi di cui uno integrato comune e tre specialistici.
Avranno priorità nell'accesso al percorso le persone residenti nei Comuni colpiti dal sisma del maggio 2012 che avranno superato le prove di ammissione in ordine di graduatoria, fino ad esaurimento dei posti disponibili, ma nel caso di posti residui potranno avere accesso gli altri candidati, sempre in ordine di graduatoria.

Per i cantanti d'opera la selezione sarà effettuata dal famoso soprano Mirella Freni, docente principale del corso realizzato dall'ente di formazione CUBEC – Musica e Servizio Cooperativa Sociale. Per ricevere l'idoneità a partecipare alle audizioni ci si può registrare su http://www.belcanto.it/myschool ed inviare un provino audio in formato MP3. La scadenza per la domanda è il 20 Settembre, le selezioni si svolgeranno a Modena dal 30 Settembre al 5 Ottobre.

Scade invece il 26 settembre il termine di adesione al bando di Emilia Romagna Teatro Fondazione per partecipare ad un progetto formativo per attori, registi e drammaturgi diretto dal regista Claudio Longhi.

Per i musicisti d'orchestra sarà pubblicato a breve il bando sul sito www.belcanto.it per la selezione dei seguenti strumentisti: violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, percussioni, pianoforte. Il corso sarà realizzato in collaborazione con la Regia Accademia Filarmonica di Bologna. Le domande dovranno pervenire entro il 12 ottobre 2013.

Le attività del progetto cominceranno in Ottobre 2014 e termineranno in Ottobre 2015.

Oltre ai percorsi di specializzazione sopra descritti sono previste altre quattro azioni di accompagnamento non corsuali che mirano a coinvolgere più largamente la popolazione con azioni di consulenza "sul campo": percorso di interazione tra le arti per la ricostruzione; valorizzazione delle competenze vocali per un' esperienza "corale" di ricostruzione (promosso in collaborazione con ASCAMN-Associazione Scholae Cantorum dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola); autoimprenditorialità e project management; sperimentazione metodologica con musicisti di Spira Mirabilis.

Il progetto Raccontare il territorio è stato approvato dalla Giunta regionale a fine luglio, insieme ad oltre 500 percorsi formativi - percorsi di formazione iniziale, formazione post diploma, percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore, formazione post laurea, formazione permanente e continua, percorsi per studenti e percorsi di mobilità che incrociano trasversalmente tutti i settori e i comparti dell'economia del territorio - rivolti a persone e le imprese dei Comuni colpiti dal sisma. Un programma di intervento complesso – finanziato dal Fse - risultato di un processo di confronto con le parti sociali e con le istituzioni, che si pone l'obiettivo di costruire e trasferire conoscenze e competenze nuove e innovative per accompagnare un territorio, le persone e le imprese, in un percorso di ricostruzione e ripresa che guarda all'innovazione e al futuro.

MUSICA E SERVIZIO Cooperativa Sociale
Musica e Servizio nasce nel 2001 come ente di formazione con lo scopo principale di creare un punto di riferimento per la formazione dei giovani cantanti lirici e dei pianisti collaboratori per il teatro d'opera. L'offerta Formativa si avvale della direzione didattica, delle esperienze e degli insegnamenti delle due principali docenti: Mirella Freni e Paola Molinari. Negli anni questa esperienza si è sviluppata nel progetto "CUBEC Accademia di Belcanto Mirella Freni", che è l'attività principale dell'ente a cui hanno partecipato fin dalle origini come docenti la stessa Mirella Freni, Nicolai Ghiaurov e Paola Molinari, con la collaborazione di altri artisti di grande fama tra cui registi come Lamberto Puggelli ed Enzo Dara. Le attività didattiche sono incentrate sul saper fare per accompagnare gli studenti ad un pieno inserimento nel mondo professionale.

EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Emilia Romagna Teatro Fondazione è attivo fin dal 1977 come settore di prosa dell'ATER. Nel 1991 si è costituito in un organismo autonomo e nell'aprile 2001, dopo un percorso che ha portato all'allargamento a nuovi soci, si è definito come Fondazione. Dal maggio 1994 è diretto da Pietro Valenti. Nell'attuale assetto istituzionale sono Soci Fondatori la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Modena, il Comune di Cesena, la Provincia di Modena.
Missione dell'ente è sviluppare il ruolo di Teatro Stabile Pubblico della Regione Emilia-Romagna, con una forte azione rivolta al radicamento territoriale, in rapporto con i Teatri, con gli spettatori e con gli artisti.

REGIA ACCADEMIA FILARMONICA DI BOLOGNA 
La Regia Accademia Filarmonica di Bologna, fondata nel 1666, è sempre stata un punto di riferimento nella vita culturale della città. Nella seconda metà del '700 fu un polo di attrazione europeo, anche grazie alla figura di Padre Martini. Proprio sotto la sua guida, nel 1770 il quattordicenne Mozart divenne accademico. Oggi si organizzano cicli cameristici e molteplici attività volte alla formazione di giovani, alla diffusione della musica contemporanea, alla divulgazione musicale nelle scuole, alla ricerca e alla salvaguardia del proprio patrimonio archivistico e bibliografico. Dal 2004 l'Accademia promuove l'Orchestra Mozart, con la direzione artistica di Claudio Abbado, che nella stessa veste cura l'Accademia dell'Orchestra Mozart, i cui giovani partecipanti alternano momenti di perfezionamento, guidati dalle prime parti dell'Orchestra Mozart, ad una regolare attività concertistica in Italia e all'estero.
/BM
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Giovedì, 25 Luglio 2013 12:08

Imu e Tares al massimo: Nonantola non ci sta

 

Nonantola, 25 luglio 2013 -

Al termine di un incontro incentrato sull’analisi del bilancio del Comune di Nonantola, approvato lo scorso 18 luglio, i presidenti locali delle quattro associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia - Ivano Sighinolfi per Cna, Mauro Bastoni di Confesercenti, Stefano Censi per Lapam e Luca Prandini di Confcommercio – denunciano il grave impatto che anche a Nonantola sarà determinato dalle elevate aliquote di IMU e TARES.
“Riteniamo insostenibile – scrivono i quattro presidenti, a nome delle rispettive associazioni – che agli immobili dove le imprese svolgono la loro attività venga applicata l’aliquota del 10 per mille. Il momento difficile che l’economia sta attraversando impone alle pubbliche amministrazioni il dovere di ascoltare e sostenere le imprese stesse: a nostro giudizio l’applicazione dell’aliquota massima possibile non evidenzia certo questo sostegno. Secondo noi questi immobili dovrebbero essere trattati alla stessa stregua di un’abitazione principale, e se non è possibile, almeno con l’applicazione di un’aliquota fortemente agevolata. Quanto alla TARES, le associazioni hanno ribadito “la necessità di non applicare la soprattassa prevista fino a 0,10  €/mq” e hanno nuovamente chiesto al Comune di “confermare tutte le agevolazioni già previste”. Anche perché, secondo le quattro associazioni, è incomprensibile, oltre che iniquo, l’aumento dell’imposta sui rifiuti, dal momento che la produzione di questi ultimi da parte delle imprese è in calo, come certifica la diminuzione del Pil.
Infine, i presidenti hanno rinnovato all’Amministrazione anche la richiesta di “destinare al sostegno delle imprese tutte le risorse reperite attraverso la lotta all’evasione fiscale, studiando assieme alle associazioni i sistemi migliori per ridistribuirle”.
Assieme alle urgenti richieste, è giunta dalle quattro associazioni anche una nota di merito per il Comune di Nonantola, effettivamente capace di onorare entro 60 giorni gli impegni economici presi con i propri fornitori. “Un comportamento senz’altro virtuoso – sottolineano i quattro presidenti – che però coinvolge solo le imprese fornitrici del comune, mentre sono tutte le aziende, indistintamente, a finire del tritacarne Imu-Tares”.  

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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