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Sopralluogo del presidente della Regione Stefano Bonaccini nelle zone colpite dalla tromba d'aria a San Secondo Parmense, accompagnato dall'assessore Gazzolo e dal direttore della Protezione civile, Mainetti. Richiesta dello stato di emergenza nazionale, estendendo quella già presentata al Governo su Ravenna, e disponibilità economica immediata da parte della Regione per affrontare gli interventi più urgenti.

13 luglio 2017

A nemmeno 24 ore dalla tromba d'aria che ha colpito lunedì il territorio di San Secondo Parmense (Pr), in particolare la frazione di Castell'Aicardi, il presidente della Regione Stefano Bonaccini – accompagnato dal sindaco Antonio Dodi, dall'assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo e dal direttore delll'Agenzia per la protezione civile Maurizio Mainetti – ha voluto visitare le zone colpite, per rendersi conto direttamente della situazione generata dall'evento atmosferico.

Immediata la disponibilità del presidente Bonaccini a richiedere lo stato di emergenza nazionale, estendendo la procedura già aperta per il territorio di Ravenna, in modo tale rendere possibile il rimborso dei danni subiti anche per i fabbricati privati.

La Regione ha comunque già assicurato al sindaco la propria disponibilità a sostenere economicamente gli interventi più urgenti sulla parte pubblica, se necessari, una volta stabilite le priorità.

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"Quando accadono fenomeni di questo tipo – ha detto il presidente Bonaccini – credo sia importante rendere immediatamente concreta la presenza della Regione, per definire da subito con gli amministratori locali il quadro dei bisogni e le risposte più adeguate da dare rispetto quanto accaduto. Lo abbiamo fatto oggi, così come in tutte le occasioni in cui eventi atmosferici hanno colpito le nostre comunità".

"Purtroppo ogni giorno – ha concluso il presidente – abbiamo la prova di come i cambiamenti climatici stiano condizionando la vita delle nostre comunità. Confermiamo una volta di più il nostro impegno per un modello di crescita sostenibile, come dimostra il piano energetico regionale che prevede un investimento di quasi 250 milioni in tre anni per la green economy e le fonti e energetiche rinnovabili, oltre al rispetto dell'accordo di Parigi, ribadito anche al recente G7 Ambiente di Bologna".

Per quanto riguarda i danni accertati sulla base di una prima verifica (interessati 20 edifici, danneggiate soprattutto le coperture, con diversi case private e due stalle, una delle quali di un allevamento in attività con circa 100 capi bovini), si attende una prima stima economica.
Sono già al lavoro, comunque, i tecnici per affrontare le prime emergenze, compreso una squadra di tecnici Arpae impegnati nello smaltimento di materiali contenenti amianto.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Lunedì, 10 Luglio 2017 11:54

A Reggio Emilia tre nuove strutture sanitarie

Sanità Reggio Emilia. Inaugurate due Case della Salute (Nord e Ovest) e un Centro pubblico odontoiatrico per adulti e bambini. Tra risorse regionali e statali, investimenti per quasi 5 milioni di euro. Già 88 le Case della Salute in Emilia-Romagna, con un bacino di utenza di oltre 2 milioni di residenti. 11 nel territorio dell'Ausl di Reggio, e ne arriveranno altre 7.

Reggio Emilia, 10 luglio 2017

Due Case della Salute (Nord e Ovest) e un Centro specialistico pubblico interamente dedicato alle cure odontoiatriche e ortodontiche. Reggio Emilia ha tre nuove strutture sanitarie su cui poter contare, che sono state inaugurate sabato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal sindaco Luca Vecchi e dal presidente della Provincia, Giammaria Manghi.

Un triplice taglio del nastro che sfiora i 5 milioni di euro: a tanto, infatti, ammontano le risorse, regionali e statali, investite per far nascere queste realtà, con un duplice obiettivo: rendere sempre più prossimi ai cittadini i servizi e le cure e rafforzare l'offerta dell'assistenza sanitaria pubblica, in particolare quella odontoiatrica, sia per gli adulti che per i bambini.

"Oggi è una giornata da incorniciare per la città di Reggio Emilia, ma anche per tutta la regione. Perché la qualità indiscussa del nostro sistema sanitario passa anche da strutture come queste- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Luoghi in cui si avvicinano i servizi ai cittadini, si garantiscono l'accoglienza, la continuità dell'assistenza, la gestione delle patologie croniche; e dove si fa prevenzione e promozione del benessere. Questo- ha aggiunto- significa, per noi, medicina di iniziativa: offrire servizi che non aspettano il cittadino sulla soglia, ma che gli vadano incontro. Un'idea a cui continuiamo a destinare impegno e risorse: sono già 88 le Case della salute in Emilia-Romagna, di cui 11 nel territorio dell'Azienda Usl di Reggio, con un bacino di utenza di oltre 2 milioni di residenti, quasi 69 milioni di investimenti e altri 52 già programmati. E poiché vogliamo una sanità pubblica sempre più forte e capace di non lasciare indietro nessuno- ha concluso il presidente della Regione- siamo particolarmente orgogliosi che veda la luce, in un edificio completamente ristrutturato, il nuovo Centro specialistico odontoiatrico dell'Azienda sanitaria. Che garantisce un'assistenza pubblica, di altissimo livello, ad adulti, bambini, disabili e a tutti i cittadini in condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria. Così vogliamo la nostra sanità".

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Nuovo Centro specialistico odontoiatrico

Il nuovo centro specialistico dell'Azienda sanitaria di Reggio Emilia sorge in via Delle Ortolane 7, nelle immediate vicinanze del centro storico, e accoglie il servizio precedentemente collocato nel poliambulatorio di Via Monte San Michele. È una struttura pubblica interamente dedicata all'assistenza odontoiatrica di bambini, adulti e disabili e conta 8 ambulatori, oltre allo sportello Cup per la prenotazione delle prestazioni. Nel distretto di Reggio Emilia il servizio odontoiatrico è assicurato da 23 medici, 15 infermieri e 4 operatori socio-sanitari.
La nuova struttura, realizzata grazie ad un investimento di 691 mila euro di fondi statali e regionali, è più accessibile rispetto al poliambulatorio precedente, che sorgeva in pieno centro storico, e in questa sede totalmente dedicata, ha acquisito una forte connotazione identitaria di servizio pubblico. Vengono erogate prestazioni a tutti i cittadini che ne hanno diritto, in particolare alle persone in condizioni di vulnerabilità economica o sanitaria - quindi affette da patologie specifiche e invalidanti- in una branca specialistica che vede storicamente i cittadini rivolgersi in prevalenza a studi privati.

Casa della Salute Nord

La nuova struttura è collocata nella zona nord della città, in via Gramsci 54/L, e rappresenta il punto di riferimento per il nucleo di cure primarie n. 5 del Distretto, composto da 22 medici di medicina generale e 11 pediatri di libera scelta. Vi trovano spazio: il Pua (Punto unico di accesso), dove si effettua la valutazione del bisogno e l'organizzazione delle risposte assistenziali, con particolare attenzione all'integrazione ospedale-territorio per favorire le dimissioni protette di pazienti complessi; il servizio di diabetologia; l'ambulatorio specialistico di cardiologia; l'ambulatorio oculistico dedicato ai pazienti diabetici; la farmacia per la distribuzione farmaci ai diabetici; il servizio infermieristico domiciliare; l'ambulatorio a gestione infermieristica per i percorsi di cura delle patologie croniche; l'ambulatorio di consulenza psichiatrica per pazienti con disturbi psichiatrici lievi; due medicine di gruppo, pediatrica e generale.
Per realizzarla, sono stati investiti oltre 2 milioni di euro (risorse statali e regionali).

Casa della salute Ovest

Sorge nella zona ovest della città, in via Brigata Reggio 22, e rappresenta la Casa della salute di riferimento per il nucleo di cure primarie n. 2 del Distretto. Vi hanno sede: il punto di accoglienza e orientamento; il Punto unico di accesso; lo sportello Cup; il centro prelievi; il servizio infermieristico domiciliare, con il relativo ambulatorio; il Consultorio salute donna; l'ambulatorio screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto; gli ambulatori ecografico, di cardiologia, diabetologia, consulenza psichiatrica per pazienti con disturbi psichiatrici lievi; i medici di medicina generale associati in gruppo; il servizio di continuità assistenziale (Guardia medica).
Anche in questo caso superano i 2 milioni di euro le risorse, statali e regionali, investite per la realizzazione della struttura.

Case della Salute dell'Azienda Usl di Reggio Emilia

Sono 11 le Case della Salute attive nel territorio dell'Azienda Ausl di Reggio Emilia, di cui 8 piccole e 3 medio/grandi: Casa della Salute Ovest; Nord; di Puianello; Spallanzani; di Rubiera; Spreafico; di S. Ilario; di Fabbrico; Sartoretti di Reggiolo; Centro socio-sanitario Brescello; Centro socio-sanitario Novellara.
Altre 3 sono in fase di progettazione: Castellarano, Casalgrande e Castelnovo Sotto.
Per 4 Case della Salute, infine, è in corso la programmazione: Busana, Carpineti, Toano e Villa Minozzo.
Al termine del programma di sviluppo, in ogni distretto saranno a disposizione della popolazione da 2 a 4 Case della Salute, per un'assistenza sempre più a portata di cittadino. /EC

(Fonte: Regione ER)

Ondata di calore, allerta Arancione per temperature estreme nei centri urbani e Gialla sulla costa per la giornata di sabato 8 luglio. Le previsioni dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Il disagio bioclimatico è previsto stabile in tutto il fine settimana.

7 luglio 2017

Un'allerta Arancione per temperature estreme e moderato disagio bioclimatico, valida per tutta la giornata di domani, sabato 8 luglio, è stata diffusa dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, sulla base dei dati previsionali del centro funzionale Arpae E-R.

L'ondata di calore sarà avvertita soprattutto nei capoluoghi e nei centri urbani e potrebbe comportare qualche problema per le categorie più a rischio. La previsione accentua la gravità della situazione in corso da ieri (giovedì 6 luglio), coinvolgendo 167 Comuni, situati nelle aree urbane non costiere e nelle pianure interne dell'Emilia-Romagna; l'allerta arancione, infatti, è valida per le Sottozone B1, D1, F e H2, che coincidono con parte dei territori di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La situazione appare meno grave, ma interessata comunque da un'allerta Gialla nelle sottozone B2 e D2, riferibili alla costa romagnola e ferrarese (interessati altri 15 Comuni).

Lo stato di allerta– spiegano gli esperti dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile– deriva dal permanere di un campo di alta pressione e dall'assenza di ventilazione, anche in quota; per la giornata di domani si prevede un incremento generalizzato delle temperature, con punte massime intorno ai 37-38 gradi nelle pianure interne e nei centri urbani, e valori leggermente inferiori sulla fascia costiera. A determinare le condizioni di disagio bioclimatico concorre anche l'innalzamento delle temperature minime. Il fenomeno si presenta stazionario anche per la giornata di domenica 9 luglio.

L'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l'evoluzione dei fenomeni; per maggiori informazioni si consiglia di consultare l'allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web allertameteo.regione.emilia-romagna.it 

(Fonte: Regione ER)

Domenica, 02 Luglio 2017 08:45

FESR: selezionati 954 progetti per 311 milioni

Attività produttive. Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020: già selezionati 954 progetti per 311 milioni di euro a imprese ed enti pubblici

Presentato a Modena lo stato di avanzamento del Por Fesr 2014-2020 in Emilia-Romagna. L'assessore Costi: "Avviate 25 delle 31 azioni previste, che rappresentano circa il 60% della dotazione finanziaria complessiva del programma". Per il rappresentante della Commissione europea "il programma della Regione Emilia-Romagna è uno tra i più efficaci non solo in Italia, ma anche in Europa"

Bologna 27 giugno 2017 - Sono 954 i progetti già selezionati a beneficio di imprese ed enti pubblici. Fra questi, hanno un peso rilevante le attività legate a ricerca, innovazione e competitività delle piccole e medie imprese. Questo uno dei risultati emersi dallo stato di avanzamento del Por Fesr 2014-2020 (Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale), che è sostanzialmente lo strumento finanziato dalla Unione Europea che consente di sostenere progetti orientati alla crescita delle comunità nazionali in ambito Ue.
Lo stato dell'arte è stato presentato oggi a Modena, nel corso del comitato di sorveglianza, presenti l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli.
"In questa programmazione- ha spiegato l'assessore Costi- abbiamo già avviato 25 azioni delle 31 previste e attiveremo le restanti nei prossimi mesi. Per rendere ancora più efficaci gli interventi puntiamo a un forte coordinamento delle politiche regionali di sviluppo e al dialogo continuo con il partenariato pubblico e privato, affinché le risorse pubbliche servano a moltiplicare l'impegno di tutto il tessuto produttivo".

Il Por Fesr oggi


A oggi il Por Fesr della Regione Emilia-Romagna ha già individuato la destinazione di 311 milioni di euro nelle aree di intervento di sviluppo regionale, pari a circa il 60% della dotazione complessiva, pari a 481,8 milioni.
In oltre un centinaio di incontri organizzati sul territorio durante l'attuale programmazione, sono stati coinvolti circa 5 mila interlocutori del mondo economico, istituzionale, accademico e sociale, che hanno fatto da moltiplicatori delle strategie di sviluppo regionali e delle opportunità offerte. Fra queste la strategia di specializzazione intelligente S3, strumento utilizzato in tutta l'Ue per migliorare l'efficacia delle politiche pubbliche per la ricerca e l'innovazione: temi centrali per il Por Fesr 2014-2020.

Una vasta partecipazione che risponde agli obiettivi di inclusione della politica europea di coesione, come ha sottolineato Nicola Aimi della Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea: "Il Por Fesr della Regione Emilia-Romagna è ritenuto dalla Commissione uno dei programmi più efficaci non solo in Italia, ma anche in Europa. Inoltre, rispecchia in pieno il futuro della politica di coesione, che guarda oltre il 2020 nel segno della modernità e della semplificazione, puntando a comunicare il valore aggiunto degli interventi europei attraverso risultati concreti". /AA

FOTO: un'immagine della riunione del Comitato a Modena

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Intervento della presidente nel 37esimo anniversario- oggi- del Dc9 precipitato in mare. L'Assemblea lavora al secondo cortometraggio degli studenti "E' ora, è adesso" premiato l'anno scorso dal Senato.

"Abbiamo il diritto di sapere tutta la verità sulla strage di Ustica. Nonostante due sentenze definitive della magistratura, nonostante la desecretazione degli atti, nessuno oggi è ancora in grado di conoscere ciò che realmente avvenne, il 27 giugno 1980, al Dc9 precipitato nel mare".

A 37 anni dalla strage di Ustica, Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, esprime la vicinanza ai familiari degli scomparsi e torna a chiedere di fare luce su quell'ultimo viaggio dell'aereo partito da Bologna per raggiungere Palermo con il suo carico di 81 persone e mai arrivato.

"Siamo vicini al dolore delle famiglie che ancora, a 37 anni di distanza, si chiedono perché siano stati privati dei loro cari. Un dolore mai sopito che pretende verità anche come tributo alla democrazia. Perché – spiega la presidente Saliera - la ricerca della verità e la memoria sono due fondamentali pilastri della vita democratica". Da anni la Regione Emilia-Romagna, e l'Assemblea legislativa in particolare, sostengono le attività dell'Associazione dei parenti delle vittime di Ustica in tante iniziative che hanno saputo coinvolgere studenti e artisti al fine di promuovere, attraverso il teatro e la poesia, l'impegno civile e la memoria. Anche quest'anno l'Assemblea legislativa contribuisce alla realizzazione delle iniziative culturali e degli spettacoli organizzati dall'Associazione famigliari delle Vittime di Ustica. L'anno scorso, poi, l'Assemblea ha realizzato, attraverso il proprio Servizio informazione e comunicazione istituzionale, il video E' ora, è adesso che raccoglie le esperienze teatrali sul tema "verità per Ustica" degli studenti delle scuole "Zappa" di Bologna. Il video è stato premiato dal Senato della Repubblica. E anche quest'anno l'Assemblea sta lavorando a realizzare analogo cortometraggio dedicato al lavoro degli studenti sulla memoria della strage.

(Fonte: Regione ER)

Domenica 25 giugno, dalle 7 alle 23, si vota a Parma, Piacenza, Riccione (Rn), Budrio (Bo) e Vignola (Mo). Alle urne 283.469 elettori emiliano-romagnoli

Bologna, 23 giugno 2017

Sono cinque i comuni in Emilia-Romagna con oltre 15mila abitanti che domenica 25 giugno andranno al turno di ballottaggio per eleggere il proprio sindaco. Alle urne, dalle ore 7 alle ore 23, sono chiamati 283.469elettori emiliano-romagnoli, più della metà concentrati nella sfida per il Comune di Parma. Le sfide per lo scranno a Parma, Piacenza, Riccione (Rn), Budrio (Bo) e Vignola (Mo).

Al primo turno la percentuale dei votanti in Emilia-Romagna si è attesta sul 55,51% (in precedenza avevano votato il 65,5%). Dati dell'affluenza in flessione in tutti i comuni interessati al turno di ballottaggio, a partire dai due capoluoghi: Parma con il 53,65% (era il 64,55%), Piacenza con il 56,39% (era il 65%). A Budrio (Bo) è andato alle urne il 59,33% (era il 69,53%). A Vignola, nel modenese, alle urne il 54,15% (era il 74,25%). A Riccione ha votato il 61,78% degli aventi diritto (era il 71,15%).

Le sfide

A Parma la sfida sarà tra il sindaco uscente, Federico Pizzarotti a capo di una lista civica che ha ottenuto il 34,8% dei consensi, e Paolo Scarpa, candidato del centrosinistra, preferito dal 32,7% dei votanti.
Piacenza vedrà invece in lizza Patrizia Barbieri, centrodestra, con il 34,78% dei consensi e Paolo Rizzi, centrosinistra, che ha ottenuto il 28,19% dei voti.
A Riccione, nel riminese, il sindaco uscente Renata Tosi, col centrodestra che ha ottenuto il 36,1% dei voti, affronterà Sabrina Vescovi, centrosinistra, votata dal 34,2%.
Nel bolognese, a Budrio, sfida tra Giulio Pierini, centrosinistra, sindaco uscente che ha ottenuto il 44,6% dei consensi e Maurizio Mazzanti a capo di una lista civica che ha guadagnato il 36,1%.
Infine a Vignola, nel modenese, il confronto sarà tra Simone Pelloni, centrodestra, con il 34,05% dei consensi e Paola Covilli, centrosinistra, scelta dal 31,61% dei votanti.

(Fonte: Regione ER)

Sottoscritto un accordo tra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, venti Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, organizzazioni imprenditoriali e sindacati.

Reggio Emilia, 23 giugno 2017

Sostegno alle imprese, formazione, servizi e percorsi su misura in grado di aiutare chi abbia perso il lavoro a trovarne uno nuovo, ma anche assistenza a chi voglia creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali. Sono alcuni degli obiettivi del "Patto territoriale per l'occupazione dell'Area nord di Reggio Emilia", sottoscritto oggi nella Sala del Consiglio provinciale da Regione, Provincia, 20 Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, sindacati e organizzazioni imprenditoriali reggiane.

L'accordo ha l'obiettivo di definire linee di azione a sostegno dello sviluppo dell'area che presenta importanti potenzialità ma che è in forte difficoltà in particolare nel settore dell'edilizia, delle costruzioni delle attività collegate. Il Patto è un punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio: una sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di mettere a sistema gli sforzi comuni per salvaguardare e accrescere il numero e la qualità di imprese, i servizi e l'occupazione. Lo strumento svolgerà anche un ruolo di effettivo sviluppo e di sistematizzazione delle azioni locali e, al tempo stesso, accompagnare le esigenze del settore produttivo valorizzando anche eventuali esperienze di autoimprenditorialità.

Il Patto rappresenta uno strumento per l'occupazione nel quale tutti i soggetti contribuiscono, ciascuno per la propria parte, a un migliore raccordo tra gli strumenti delle politiche attive del lavoro, alla individuazione di modalità utili per il sostegno alla riconversione professionale dei lavoratori o nuove modalità di accompagnamento nel mondo del lavoro. Questo per affrontare i cambiamenti, in un territorio che, in questi anni, ha avuto forti tensioni sia a livello occupazionale che economico.

"Siamo davanti a un accordo, in linea col 'Patto per il Lavoro', che ci rende tutti parte attiva e responsabile per favorire una nuova fase di sviluppo economico di un importante area del territorio reggiano. Questo- commenta l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi– rimettendo l'occupazione e la ricollocazione delle persone al centro non solo delle nostre azioni ma di un sistema di coordinamento tra tutti gli attori di un territorio. Di fronte anche a crisi strutturali di alcuni comparti come l'edilizia, bisogna mettere in campo azione mirate. Le funzioni svolte dai Centri per l'impiego del territorio supporteranno le persone in cerca di lavoro attraverso servizi anche personalizzati, al fine di innalzare le competenze professionali e trasversali per creare occupazione".

"E' importante che un intero sistema dia un segnale concreto di impegno per provare a reagire in un periodo così difficile e costruire soluzioni positive– dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi-. Nel complesso i dati occupazionali reggiani, specie se messi a confronto con quelli del resto d'Italia, sono buoni, ma è innegabile che questa prolungata fase recessiva abbia prodotto anche qui il crollo di esperienze storiche, di varia derivazione, che pure avevano saputo contribuire nei decenni passati a una diffusione larga di equità e benessere. Ed è su queste specificità negative che intendiamo confrontarci, perché la possibilità di lavorare e dunque la capacità di sostenere una famiglia è condizione indispensabile per la tenuta sociale di una comunità. Questo sistema incentrato sulla formazione nella quale la Regione può mettere in campo risorse importanti, non solo finanziarie, credo possa davvero rappresentare un cambio di passo per favorire i reinserimenti lavorativi".

A siglare il Patto, oltre a Regione Emilia-Romagna e Provincia di Reggio Emilia, i rappresentanti dei Comuni di Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campagnola, Campegine, Castelnovo di Sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio, Sant'Ilario d'Enza, i rappresentanti di Legacoop Emilia Ovest, Cna, Confcooperative, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unindustria Reggio Emilia e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia.
I soggetti firmatari parteciperanno periodicamente a un tavolo di coordinamento per l'attuazione delle azioni previste dall'accordo. L'agenzia regionale del Lavoro presente nell'ambito territoriale di interesse fungerà da supporto tecnico e di coordinamento del Patto territoriale.

(Fonte: Regione ER)

Siccità. Il Governo decreta lo stato di emergenza nazionale a Parma e Piacenza: a disposizione 8,6 milioni di euro. Agricoltura e acqua potabile, in tutta l'Emilia-Romagna procedure più veloci per i prelievi in deroga. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo ottenuto dal Governo ciò che avevamo richiesto per far fronte ad una situazione eccezionale". Riunione operativa in Regione sulle procedure semplificate per il prelievo di acqua in deroga: da subito è possibile presentare le domande, risposte in tempi rapidi.

Bologna – Otto milioni e 650 mila euro per affrontare l'emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l'approvvigionamento di acqua con interventi strutturali. Lo ha stabilito questa mattina il Consiglio dei ministri, accogliendo così la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avanzata lo scorso 13 giugno.

"Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto dall'Emilia-Romagna per far fronte ad una situazione eccezionale", sottolinea il presidente Bonaccini. "E' stato giusto procedere autonomamente alla richiesta di stato di emergenza nazionale perché ci ha consentito di accelerare al massimo i tempi e dare risposte a un territorio dove la siccità ha colpito più che altrove. Stiamo seguendo giorno per giorno la situazione e lavorando per rispondere al meglio alle necessità imposte da una crisi idrica importante".

Per rispondere all'emergenza siccità nei campi e alle necessità di garantire acqua potabile in tutta la regione, sempre oggi, a Bologna, riunione convocata dalla Regione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto "deflusso minimo vitale" (DMV) dei fiumi, in base alla delibera della Giunta regionale n.870 del 16 giugno scorso.

Già da ora, i titolari di concessioni (agricoltori, consorzi di bonifica, Atersir e i gestori del servizio di acqua potabile) possono presentare la domanda di deroga ad Arpae che si pronuncerà in tempi rapidi con una valutazione congiunta insieme al Servizio regionale Acque, all'Autorità di Bacino del fiume Po e all'Ente Parco (qualora il prelievo interessi il territorio dello stesso).

"La dichiarazione di stato di emergenza nazionale e le importanti risorse in arrivo sono frutto dell'impegno dalla Regione in stretta collaborazione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e i territori", spiega l'assessore all'Ambiente, difesa del suolo e protezione civile, Paola Gazzolo. "Ora continueremo ad essere al fianco della popolazione e degli operatori agricoli, anche mettendo a disposizione le nostre conoscenze e i nostri uffici per supportare le richieste di deroga ai limiti di prelievo di acqua".

Come chiedere le deroghe ai prelievi
La deroga al DMV può essere richiesta dai titolari di concessioni al prelievo per uso potabile e irriguo. In quest'ultimo caso la domanda può essere presentata dai singoli o in forma associata da parte di più aziende, anche attraverso le associazioni di categoria.

La richiesta dovrà attestare l'impossibilità di approvvigionamento idrico da fonti alternative ed essere accompagnata da una relazione che contenga le minime informazioni necessarie: l'attuale valore di DMV, il volume di acqua prelevata e richiesta, le modalità del prelievo, gli ettari irrigati o il numero di abitanti serviti e le eventuali misure di mitigazione.

(Fonte: Regione ER)

Lavoro. Continua a crescere l'occupazione in Emilia-Romagna, che raggiunge il tasso più alto d'Italia: 68,3%. Scende la disoccupazione. L'andamento del mercato del lavoro sulla base dei dati Istat comunicati oggi. Nel primo trimestre 2017 occupazione ulteriormente cresciuta del 2,4% rispetto a un anno prima, con un aumento di 46.600 posti di lavoro, e la disoccupazione scende di 1,3 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2016, il calo maggiore tra le regioni del Nord. Il presidente Bonaccini: "Numeri di grande rilievo, che confermano il trend positivo e l'efficacia del Patto per il Lavoro. Prosegue il nostro impegno per centrare l'obiettivo della disoccupazione al 5% nel 2020".

Bologna – Continua a salire l'occupazione in Emilia-Romagna: nel primo trimestre 2017 è ulteriormente cresciuta del 2,4% rispetto a un anno prima, con un aumento di 46.600 posti di lavoro. Gli occupati sono pari a 1.972.760, costantemente cresciuti negli ultimi due anni: +81.339 nuovi posti rispetto al primo trimestre 2015 (+4,3%).
Il risultato è un tasso di occupazione del 68,3%, che pone l'Emilia-Romagna al primo posto in Italia, dove ha raggiunto il Trentino Alto Adige. Un valore più alto sia rispetto alla media Italiana (57,2%) sia al Nord Est del Paese (66,7%). L'incremento tendenziale è pari a +1,6 punti percentuali ed è il più consistente rispetto al dato medio nazionale (+0,9 punti percentuali).
Sono i numeri sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna relativi al primo trimestre dell'anno, sulla base dei dati Istat comunicati oggi, per i quali continua a scendere anche il tasso di disoccupazione: nel primo trimestre di quest'anno è pari al 7%, in calo di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016, il decremento più consistente tra le regioni del Nord, e lontano dall'8,9% registrato all'inizio della legislatura (primo trimestre 2015). Un risultato dovuto alla continua discesa che si registra dal 2014 e che pone l'Emilia-Romagna in netto vantaggio rispetto alla media italiana (12,1%).
"Sono numeri di grande rilievo- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- che confermano un trend positivo sia in termini di nuovi posti di lavoro - quasi 47mila rispetto al primo trimestre del 2016 e oltre 81 mila negli ultimi due anni, con un tasso di occupazione che porta l'Emilia-Romagna al primo posto in Italia – sia per ciò che riguarda la disoccupazione, con un calo record di 1,3 punti percentuali sul primo trimestre dell'anno scorso. Numeri che sono la riprova dell'efficacia del Patto per il Lavoro sottoscritto con imprese, sindacati, enti locali, università e terzo settore, un fare rete, fare sistema che davvero sta portando crescita e nuova occupazione, che resta l'obiettivo primario della nostra azione di governo. Ribadisco il fatto che non ci accontentiamo- chiude Bonaccini- e continuiamo a lavorare per centrare l'obiettivo di portare la disoccupazione al 5% nel 2020".

L'occupazione premia quella femminile

Le dinamiche di genere evidenziano negli ultimi tre mesi un incremento dei posti di lavoro maggiore per le donne (+31.300, +3,6%), più che per gli uomini (+15.300, +1,4%). La componente maschile ha un tasso di occupazione pari al 73,8% (+1,2 punti percentuali), mentre quella femminile ha raggiunto il 62,8% (+1,9 punti percentuali). L'aumento dei posti è tutto concentrato nel lavoro dipendente (+53.400, +3,6%) ed interessa soprattutto la componente femminile (+30.500 rispetto a, +22.900 degli uomini).

Scendono le persone in cerca di occupazione

Nel primo trimestre 2017 le persone in cerca di lavoro sono 148.088, con una contrazione rispetto ad un anno prima di circa 26.700 (-15,3%).
Si ha un segnale positivo sul fronte del lavoro femminile: aumenta sia il livello di partecipazione al lavoro retribuito sia l'occupazione, generando così un calo della disoccupazione (-8,700 unità, pari a -9,8%). Il tasso di attività femminile nel primo trimestre 2017 è pari al 68,4%, +1,2 punti percentuali rispetto ad un anno prima, il più alto dell'intero Paese dopo la Valle d'Aosta (68,6%).
Per gli uomini il tasso di attività si colloca stabilmente al 78,6%.

(fonte: Regione ER)

Amministrative 2017. In Emilia-Romagna domenica 11 giugno si vota dalle ore 7 alle 23 in 20 comuni tra cui Parma e Piacenza. Alle urne oltre 380 mila elettori. Ecco tutte le informazioni utili per recarsi al voto. Si rinnovano anche 314 consiglieri comunali. Eventuale ballottaggio domenica 25 giugno per i centri sopra i 15 mila abitanti

Bologna, 9 giugno 2017

Urne aperte domenica 11 giugno in Emilia-Romagna per eleggere 20 sindaci e 314 consiglieri comunali. La consultazione interesserà 380.264 elettori emiliano-romagnoli (fonte: Ministero dell'Interno). Le 497 sezioni resteranno aperte dalle ore 7 alle 23. Le operazioni di spoglio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi.
L'eventuale turno di ballottaggio per i centri oltre i 15 mila abitanti si svolgerà domenica 25 giugno. In totale sono 83 i candidati per le venti poltrone di primo cittadino.

I comuni al voto
Si vota in 2 capoluoghi di provincia: Parma (145.288 mila elettori) e Piacenza (76.611 mila aventi diritto). A questi si aggiungono 4 città con oltre 15 mila abitanti: Budrio (Bo), Comacchio (Fe), Vignola e Riccione (Rn).
Alle urne anche 14 i comuni sotto i 15 mila abitanti: nel ferrarese Terre del Reno, nato dalla fusione tra Mirabello e Sant'Agostino. In provincia di Forlì-Cesena Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola e Longiano. Nel piacentino Bettola, Carpaneto Piacentino, Monticelli D'Ongina, Villanova sull'Arda. In provincia di Ravenna, Riolo Terme. in quella di Reggio Emilia Campegine. nel riminese Coriano e Morciano di Romagna e, infine, Castelnuovo Rangone e Novi di Modena nel modenese.

Come si vota nei comuni fino a 15 mila abitanti
Si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto il contrassegno dell'unica lista che lo appoggia.
Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista o sul nominativo del sindaco.
Non è possibile votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato alla lista. I voti conseguiti dal candidato alla carica di sindaco sono attribuiti alla lista ad esso collegata.

Per i comuni inferiori ai 5 mila abitanti si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nella apposita riga affiancata al simbolo della lista.
Per i comuni compresi tra 5 mila e 15 mila, si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale. Nel caso siano due, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.
Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare per questi ultimi il 25 giugno (ballottaggio). Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano.
Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

Come si vota nei comuni con più di 15 mila abitanti
Si vota su una sola scheda, nella quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, sotto ciascuno di essi, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.

Tre sono le possibilità di voto:
1) Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest'ultima appoggiato.
2) Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto 'voto disgiunto'.
3) Si può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.

Ogni elettore può altresì esprimere, nelle apposite righe affiancate al simbolo della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.

È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).
Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare il 25 giugno per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).
Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Tutto sui candidati
Nei 6 comuni con più di 15 mila abitanti
Sono 40 i candidati sindaco in corsa sostenuti da 75 liste: nel dettaglio 5 a Budrio, 7 a Comacchio, 6 a Vignola, 10 a Parma, 7 a Piacenza e 5 a Riccione. Le donne candidato sono 13, pari al 32,5%: 3 su 5 a Riccione, 1 su 6 a Vignola.
L'età media è di 51,7 anni: 53,1 anni per le donne e 51 anni per gli uomini. Il più giovane è a Parma, 28 anni, mentre il più anziano ha 69 anni e si presenta a Vignola. Tra le donne a Parma le candidate sindaco più giovane (45 anni) e più anziana (63 anni).
Cinque candidati su 40 sono nati in un comune al di fuori dell'Emilia-Romagna: l'85% è nato nel comune in cui si candida o comunque nella stessa provincia.
Tutti e 6 comuni erano andati al ballottaggio nelle scorse elezioni. A Riccione e Vignola si era votato nel 2014, ma le Giunte sono cadute per le dimissioni dei consiglieri anticipando la tornata di elezione. Gli altri 4 comuni sono a scadenza naturale: qui infatti si era votato nel 2012.
In 3 comuni su 6 il sindaco uscente è ricandidato. A Piacenza Paolo Dosi non si è ricandidato. Nei comuni di Vignola e Riccione i sindaci sfiduciati si sono ricandidati.

Nei 14 comuni con meno di 15 mila abitanti
Si sono presentati 43 candidati alla carica di primo cittadino, in media circa 3 candidati per comune: le donne sono 11, pari al 25,6%. Tra gli uscenti i sindaci ricandidati quelli di Longiano, Bettola, Villanova sull'Arda, Riolo Terme e Coriano. Nel nuovo Comune di Terre del Reno, nato da fusione di Mirabello e Sant'Agostino, si è ricandidata la sindaca uscente di Mirabello.
Sei candidati su 43 (14%) sono nati al di fuori dell'Emilia-Romagna, 34, pari al 79%, provengono invece dalla stessa provincia del comune nel quale si candidano. L'età media dei candidati sindaci è di 48,8 anni: 47,6 anni per le donne e 49,2 anni per gli uomini.
Fra gli uomini il candidato più anziano ha 74 anni, a Villanova sull'Arda, mentre il più giovane (24) si presenta a Riolo Terme.
Fra le donne ha 29 anni la candidata più giovane a Castrocaro Terme e Terra del Sole, mentre la più anziana ha 63 anni ed è candidata a Carpaneto Piacentino. Si sfidano per le 178 poltrone di consigliere comunale 541 candidati, di cui 228 donne, pari al 42%./AA

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(Fonte: Regione ER)