A Reggio Emilia, in via Emilia San Pietro allestita una speciale cassetta postale decorata con l'immagine di Santa Claus e riservate a raccogliere i messaggi dei più piccoli. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno da Poste Italiane le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la App "L'Albero della Pappa". -
Reggio Emilia, 19 dicembre 2015 -
Le Festività sono alle porte e Poste Italiane rinnova la tradizione di raccogliere le Letterine a Babbo Natale scritte dai bambini per esprimere i loro desideri, dare voce ai sogni e richiedere un dono da trovare sotto l'Albero. I portalettere sono già al lavoro, come ogni anno, per raccogliere i messaggi che i più piccoli indirizzano al caro vecchio con la barba bianca esprimendo sogni, speranze e desideri.
Per la raccolta delle letterine quest'anno Poste Italiane ha dedicato ai bambini di Reggio Emilia una speciale cassetta d'impostazione in via Emilia San Pietro, nei pressi dell'Ufficio Comunale in Galleria Santa Maria, e riconoscibile grazie alla decorazione con l'immagine di Babbo Natale. Da lì, le lettere prenderanno la direzione del Polo Nord, dove l'arzillo vecchietto giramondo provvederà ad esaudire tutte le richieste.
Anche quest'anno Poste Italiane propone un gioco collegato alla campagna delle Letterine a Babbo Natale. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno da Poste Italiane le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la App "L'Albero della Pappa", un modo divertente per informarsi sulla corretta alimentazione, abbandonare le cattive abitudini e seguire una dieta equilibrata e varia, che aiuti a sentirsi sempre in forma e in salute, secondo il principio della piramide alimentare. Quest'anno il gioco affida una missione molto importante ai bambini: riportare in perfetta forma fisica Babbo Natale.
Ogni anno Poste Italiane riceve e smista migliaia di letterine che i bambini inviano a Babbo Natale con i più svariati indirizzi di fantasia, assicurando loro una risposta personalizzata. Il fascino, il mistero e la gioia, di una tradizione antica si rinnovano puntualmente così ad ogni Natale grazie al crescente entusiasmo dei più piccoli, testimoniato dal numero sempre più elevato di letterine spedite: dalle 40.000 del 1999 alle 130 mila del 2014. Anche per il Natale 2015 si prevede un elevatissimo volume di corrispondenza destinata a Babbo Natale. La lettera, infatti, continua a rappresentare per piccoli e adulti uno dei momenti più belli della tradizione natalizia, che Poste Italiane sostiene promuovendo il piacere della scrittura e donando la gioia di ricevere un messaggio da un personaggio tanto amato.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall' art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015, n. 65, convertito, dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l'accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l'assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall' art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015, n. 65, convertito, dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l'accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l'assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
La rivoluzione postale si è avviata. Le azioni di Poste Italiane s.p.a. sono andate letteralmente a ruba a conferma del tradizionale rapporto fiduciario che lega le "poste" ai cittadini. Ma a chi giova l'ingresso in Borsa di P.I.?
di Lamberto Colla - Parma, 18 ottobre 2015 -
E' all'ufficio postale che i nostri anziani andavano a ritirare la pensione e sempre alle poste affidavano i loro risparmi stringendo con "le poste" un rapporto fiduciario quasi indissolubile perché, nel vissuto più remoto, Poste Italiane era sinonimo di Stato con tutte le garanzie che ne seguivano.
Una fiducia che si è radicata per effetto della prossimità degli uffici postali così ben distribuiti sul territorio nazionale da fare concorrenza, in termini numerici, solo ai campanili delle chiese.
Una diffusione che ha contribuito a saldare il rapporto con i più anziani e non solo, anche dopo l'avvento di internet, soprattutto nelle zone marginali, di profonda campagna o sperduta montagna. Pochi minuti e l'ufficio postale era comunque raggiungibile per ritirare i soldi della pensione, spedire il vaglia al figlio emigrato oppure studente in città o in servizio di leva, a volte per trasmettere un telegramma, l'antesignano dell'sms e di WhatsApp.
Tutto questo si inquadra in quello che è identificato "Servizio Universale", per svolgere il quale le "Poste" ricevono un contributo di 270 milioni di euro.
Non sono bazzecole e, alla pari del canone della RAI, serve o almeno dovrebbero servire, a garantire un servizio pubblico a tutti i cittadini, anche ai residenti nei villaggi più decentrati.
Questo legame con lo Stato, sfruttando perciò una posizione di privilegio e dominante, ha determinato, col trascorrere degli anni, una sempre più profonda obsolescenza delle tecnologie, dell'organizzazione e purtroppo, è brutto da dirsi, anche del tasso di qualificazione del personale agli sportelli.
Nonostante le inefficienze che si sono accumulate negli ultimi decenni "Le Poste" sono sempre rimaste, almeno questo è il diffuso sentimento in certuni strati della popolazione, un approdo sicuro, confermato anche quando la componente bancaria si è, un po' troppo rapidamente, evoluta e spregiudicatamente affacciata al campo minato dei titoli speculativi o verso le trappole dei prodotti derivati.
Una posizione di "privilegio", per di più in posizione di dominanza del mercato, che mal si coniuga con la spregiudicatezza finanziaria e con la corretta competitività commerciale.
Vero è che la privatizzazione dovrebbe condurre a confrontarsi liberamente con gli altri attori del mercato ad armi pari e diventare perciò uno stimolo al miglioramento della efficienza generale e dei servizi di cui dovrebbe, alla fine, goderne anche il consumatore finale.
Ma in queste condizioni, con la protezione del Tesoro, gli elementi di rischio vengono fortemente attenuati, se non addirittura annullati, e il regime di monopolio (protetto) di molti servizi potrebbero pregiudicare la corsa all'efficientamento dichiarato e prospettato.
"Cui Prodest?"
E' una domanda legittima che sorge spontanea, soprattutto quando si tratta di una società pubblica.
A chi giova perciò questa "pseudo privatizzazione" di Poste Italiane, detenuta ancora per il 60% dal Ministero del Tesoro?
Giova certamente all'azienda stessa che, attraverso il collocamento in borsa del 38% del capitale, rastrellerà sul mercato della finanza circa 4 miliardi, ma gioverà anche ai suoi concorrenti del sistema bancario che avranno a disposizione dei "Bond" paragonabili, per solidità, a quelli di Stato da dare in pasto alla propria clientela.
I tradizionali Titoli di Stato infatti sono merce sempre meno disponibili sul mercato del risparmio a seguito dell'operazione "Draghiana" denominata Quantitative Easying (QE) , una misura straordinaria con cui la Banca Centrale Europea effettua degli acquisti programmati di titoli finanziari - in particolare di bond, cioè di obbligazioni - negoziati sul mercato, immettendo perciò nel sistema finanziario una massiccia dose di liquidità che serve appunto per comprare i titoli.
Ecco quindi che l'operazione di privatizzazione di Poste Italiane apre uno spiraglio di mercato finanziario potendo offrire un "surrogato garantito".
Così le poste, di fatto fiduciarie del Tesoro, con la quotazione in borsa hanno garantito nuovi portafogli d'investimento che le Banche potranno vendere ai risparmiatori loro clienti, orfani ormai da qualche mese degli affezionati BOT.
Questo potrebbe essere un buon motivo per avere architettato, in fretta e furia, la privatizzazione di Poste Italiane spa cercando di mostrare, con una perfetta operazione mediatica e di camouflage, l'efficienza di una grande e moderna impresa pur mantenendo un solido rapporto col Tesoro e i privilegi che ne derivano dalla posizioni di dominanza e addirittura monopolistica di alcuni servizi.
E' difficile abbandonare i privilegi e gli ammortizzatori soprattutto se sono sorretti dalle spalle possenti del Ministero del Tesoro ma proprio per questa ragione, il management, dovrebbe orientare le sue attenzioni all'efficienza dei servizi verso l'utente cosa che invece sembra non essere ai primi posti nella scala degli interessi.
Oggi alle poste si può comperare di tutto, dai giochi, ai libri, dalle schede telefoniche ai fondi pensione. Una macedonia di servizi che rallenta le operazioni di sportello e mette a dura prova la pazienza dei tanti obbligati a servirsi degli uffici postali.
Un esempio per tutti, le contravvenzioni. Il solerte vigile lascia sul parabrezza dell'auto sia il rilevamento dell'infrazione sia il bollettino postale per agevolare l'incauto automobilista al pagamento della sanzione, magari entro i 5 giorni che consentono una sensibile riduzione dell'importo, e nessun'altra diversa modalità di pagamento.
Per quanto il pagamento, in teoria, sarebbe più semplice e comodo effettuarlo attraverso l'Home Banking, nell'avviso "giallo" non vi è l'indicazione dell'Iban di riferimento dell'Amministrazione alla quale fare pervenire quest'obolo straordinario.
Invece si è invitati a procedere attraverso lo sportello postale che per i due minuti d'operazione incassa 1,5 euro.
E così, il Comune ti sanziona e l'ufficio postale ci guadagna. Sembra un modello di salvaguardia e autoprotezione delle amministrazioni pubbliche.
Sarebbe stato molto più semplice e conveniente (per il cittadino soltanto a quanto pare!) adottare un sistema di pagamento diretto attraverso l'IBAN, magari direttamente collegato all'IBAN (IBAN to IBAN) dell'amministrazione beneficiaria senza l'obbligo di passare attraverso altri intermediatori tecnici "occulti" (tesorerie e piattaforme di transazione).
Il cittadino invece, cornuto e mazziato, ha dovuto spendere e sottrarre del tempo prezioso al proprio lavoro per recarsi in coda al più vicino ufficio postale (numero peraltro in sensibile riduzione a seguito del processo di razionalizzazione).
Infatti, nella rincorsa all'efficientamento si è proceduto alla razionalizzazione (leggi chiusura) di molti uffici postali scatenando spesso la rabbia dei residenti e dei loro sindaci i quali, un po' in tutta Italia hanno fatto ricorso al TAR. E effettivamente, per una società pubblica che per il servizio postale "universale" riceve 270 milioni di euro all'anno un maggiore riguardo nella cura delle relazioni territoriali si sarebbe apprezzata.
Ma la priorità, a quanto pare, era di correre verso la collocazione di Poste italiane in Borsa dimostrando agli investitori efficienza e profitti, saltando un passaggio fondamentale per una proficua, sicura e longeva vita sociale nell'elite della finanza, ovvero l'dentificazione precisa sell'asset da valorizzare.
Invece Poste Italiane S.p.a. si è presentata al pubblico borsistico come la macedonia di servizi che conosciamo da qualche anno. Dalla telefonia mobile ai servizi bancari, dai fondi pensione ai gadget di ogni tipo. Scorporarla sarebbe stato controproducente per due ordini di motivi.
Da un lato si sarebbero scoperti i nervi dell'inefficienza del suo "core business" e dall'altro avrebbe perduto la principale leva di successo legata ai privilegi monopolistici.
Insomma, questa operazione di privatizzazione sembrerebbe più strategica per l'azienda che per i cittadini come ha anche sottolineato, nei giorni scorsi, il Codacons sempre attento a intervenire a difesa del cittadini che, con una nota del 13 ottobre, interviene sull'argomento:
"PRIVATIZZAZIONE CONVIENE PIU' AD AZIENDA CHE A CITTADINI. Vogliamo garanzie su servizi postali e rispetto standard di qualità in favore degli utenti.
Dubbi e perplessità da parte del Codacons sull'operazione di privatizzazione di Poste Italiane. "Temiamo che l'ingresso di Poste in Borsa convenga più all'azienda che ai cittadini – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Nel tempo infatti Poste Italiane è diventata sempre più banca e sempre meno servizio postale, con ripercussioni non indifferenti per l'utenza. Le nostre paure riguardano in particolare il servizio universale che, pur essendo poco remunerativo, deve essere garantito, indipendentemente dalla privatizzazione".
Il Codacons chiede dunque oggi all'azienda di garantire il rispetto degli standard di qualità, migliorando tutti i servizi resi da Poste che, negli ultimi anni, hanno subito un deterioramento testimoniato dalle crescenti segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini, dai ritardi nella consegna delle lettera alla chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni."
Staremo a vedere anche perché, a ben guardare, insospettisce questa mancanza di trasparenza diffuso sull'intero mondo del sistema finanziario dove il cliente/utente/cittadino sembra risultare una mucca da mungere a piccole ma costanti dosi.
Uno nuovo specialista a disposizione di imprese, professionisti, associazioni e operatori economici all'interno degli uffici di Fidenza e Salsomaggiore. -
Parma, 10 ottobre 2015 -
Una nuova figura specializzata al servizio esclusivamente delle partita iva. Da oggi i clienti degli uffici postali di Via Zani a Fidenza e Piazzale Giustizia a Salsomaggiore, accanto agli operatori addetti ai servizi finanziari e postali, troveranno uno "specialista commerciale impresa" a disposizione di liberi professionisti, piccole e medie aziende e associazioni.
«Si tratta di un canale nuovo e privilegiato - dichiara il direttore della Filiale di Parma, Biagio Ximenes - per questo importante segmento della nostra clientela e della popolazione dei due comuni. All'interno degli uffici di Fidenza e Salsomaggiore sarà presente uno specialista, appositamente formato, pronto a dare un supporto e a individuare le soluzioni più adatte alle esigenze di ciascun cliente. Inoltre, accanto alla consulenza offerta all'interno dell'ufficio postale vi è la possibilità di concordare la visita dello specialista direttamente presso la sede dell'azienda oppure presso lo studio del professionista».
Un interlocutore unico, insomma, un consulente commerciale in grado di operare all'interno di un'ampia gamma di prodotti e servizi: dai conti correnti dedicati alle carte postepay con molteplici funzionalità che permettono di pagare gli stipendi oppure che consentono ai dipendenti di effettuare spese aziendali in totale sicurezza, dalle soluzioni di telefonia mobile alle coperture assicurative di immobili e delle stesse figure professionali. Molteplici anche i servizi postali a disposizione, come quello che consente di delegare tutte le lavorazioni propedeutiche all'invio di corrispondenza, oppure le soluzioni di direct mailing.
(fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
E' possibile monitorare una spedizione, cercare uffici postali, atm e cassette di impostazione più vicini, pagare bollettini, inviare raccomandate e telegrammi ed effettuare bonifici e pagamenti. -
Parma, 16 settembre 2015 -
Un'azienda sempre più tecnologica e vicina alle esigenze dei clienti. Due nuove App Ufficio Postale e BancoPosta, strumenti sempre più efficienti e completi sia dal punto di vista informativo sia da quello dispositivo, a disposizione anche dei cittadini della provincia di Parma.
La prima permette di monitorare una spedizione tracciata (ad esempio raccomandate, assicurate, pacchi), di ricercare e localizzare sulla mappa gli uffici postali, i 46 Atm Postamat e le 365 cassette di impostazione presenti nel territorio del Parmense. Si possono inoltre pagare i bollettini bianchi e premarcati e inviare telegrammi, raccomandate e posta prioritaria (previa registrazione al sito www.poste.it ).
L'App BancoPosta consente di gestire il conto e le carte Postepay in mobilità. E' possibile pagare bollettini, inviare denaro tramite bonifico, postagiro e MoneyGram, ricaricare la Postepay ed effettuare miniricariche. È necessario essere titolari di una Postepay o di un conto BancoPosta o BancoPosta click, essere registrati sul sito www.poste.it e, se correntisti, possedere un lettore BancoPosta (dispositivo elettronico in grado di leggere il chip della carta).
Le App sono scaricabili gratuitamente da Google Play Store e Apple Store con le SIM di tutti gli operatori mobili.
Il percorso di digitalizzazione di Poste Italiane tocca dunque un'altra tappa importante dopo la presentazione del Manifesto Digitale e il lancio del WiFi negli Uffici Postali.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Da domani, Giovedì 10, tre giorni di lavori di manutenzione all'interno dell'ufficio postale Parma Centro di Via Pisacane. -
Parma, 9 settembre 2015 -
Partono giovedì 10 e si concluderanno sabato 12 i lavori di manutenzione all'interno dell'ufficio postale Parma Centro. Gli interventi nella struttura di Via Pisacane consentiranno di offrire un servizio qualitativamente migliore in condizioni di maggiore comfort e sicurezza, sia per quanto riguarda i servizi postali sia per quelli finanziari.
Per qualsiasi tipologia di operazione sono disponibili gli altri uffici postali cittadini, opportunamente potenziati, in particolare Parma 6 (Piazzale Santa Croce) e Parma Sud Montebello (Via Pastrengo) che osservano dal lunedì al venerdì l'orario continuato 8.20-19.05 e il sabato 8.20-12.35.
L'ufficio di Parma Centro riaprirà al pubblico a partire da lunedì 14 settembre osservando i consueti orari.
La Filiale di Parma di Poste Italiane informa che, terminato il breve periodo di rimodulazione oraria estiva, a partire da martedì 1° settembre anche in quattro uffici postali del capoluogo (Via Pastrengo, Piazzale Santa Croce, Via Venezia e San Lazzaro) e in altri quattro nel territorio provinciale (Fidenza-Via Zani, Noceto, Collecchio e Salsomaggiore Terme-Piazzale Giustizia) viene ripristinata l'apertura pomeridiana con il consueto orario continuato per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05. Resta invariato l'orario di apertura del sabato dalle 8.20 alle 12.35.
Pertanto, in una fascia oraria più ampia, saranno disponibili per la clientela tutti i servizi, sia postali (Posta Prioritaria, Raccomandate, Assicurate, Postacelere e Pacchi) sia finanziari (Buoni Postali, Libretti, Fondi Comuni, Obbligazioni, prodotti assicurativi Poste Vita, Prestiti e Mutui e il servizio di trasferimento internazionale di denaro MoneyGram).
Per ulteriori informazioni su orari e servizi è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il call center al numero verde 803.160.
Negli uffici postali sottoscritte finora oltre 4.500 polizze Poste Vita. Cresce l'interesse verso soluzioni di previdenza integrativa in provincia di Reggio Emilia, viste le attuali condizioni del mercato del lavoro e le modifiche introdotte a livello legislativo. Lo dimostrano le sottoscrizioni delle polizze Poste Vita che hanno fatto registrare un forte incremento negli ultimi anni.
Nei 91 uffici postali presenti nei 45 comuni del Reggiano, si è passati dalle iniziali 51 polizze del 2005 alle 4.345 risultanti alla fine del 2014, con un trend in costante crescita. Durante lo scorso anno si è registrato un numero di adesioni pari a 8 ogni 1.000 abitanti, un'età media di ingresso di 38 anni e un premio annuo medio versato di 925 euro. Con le agevolazioni fiscali, il cliente ha inoltre la possibilità di dedurre dal reddito i versamenti effettuati.
Poste Italiane, attraverso la rete degli uffici postali, intende favorire e sostenere una cultura previdenziale responsabile fra lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti, donne e soprattutto fra le nuove generazioni.
Poste Vita è leader nel mercato della previdenza integrativa con più di 740mila iscritti al proprio piano previdenziale. Postaprevidenza Valore è la forma individuale pensionistica complementare più diffusa in Italia con una quota di mercato del 29% sul totale. Nel 2014 il mercato assicurativo nazionale ha raccolto 391mila nuove adesioni in piani individuali, di cui circa 86mila sono state sottoscritte con Poste Vita negli uffici postali.
(Fonte Poste Italiane Spa)
La Filiale di Piacenza di Poste Italiane informa che, terminato il breve periodo di rimodulazione oraria estiva, a partire da lunedì 24 agosto nell'ufficio postale di Via Carini nel capoluogo viene ripristinata l'apertura pomeridiana con il consueto orario continuato per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05. Resta invariato l'orario di apertura del sabato dalle 8.20 alle 12.35.
Pertanto, in una fascia oraria più ampia, saranno disponibili per la clientela tutti i servizi, sia postali (Posta Prioritaria, Raccomandate, Assicurate, Postacelere e Pacchi) sia finanziari (Buoni Postali, Libretti, Fondi Comuni, Obbligazioni, prodotti assicurativi Poste Vita, Prestiti e Mutui e il servizio di trasferimento internazionale di denaro MoneyGram).
Per ulteriori informazioni su orari e servizi è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il call center al numero verde 803.160.
(Fonte ufficio stampa Poste Italiane spa Emilia Romagna)
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