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"Sistema attuale insostenibile. Attuare presto delega fiscale per tasse più eque e stop a burocrazia" -

Modena, 11 marzo 2014 -

«Un sistema fiscale insostenibile, caratterizzato da una pressione insopportabile ed adempimenti ingestibili per numero e complessità». E' questo l'allarme lanciato dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, Modena – Confesercenti, Ascom-Confcomemrcio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - a seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco, presentata in Senato nei giorni scorsi.
«L'attuale sistema fiscale - evidenzia Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena - è utilizzato sempre più spesso non come strumento di politica economica a favore di crescita ed equità, ma solo come fonte di maggiori entrate dove il fattore spesa è la variabile indipendente a cui le entrate devono continuamente adeguarsi. Va capovolto il paradigma: è la spesa pubblica che deve essere riportata entro limiti che consentano una tassazione non oltre la media europea. In particolare, è fondamentale che le maggiori entrate provenienti, in primis, dal contrasto all'evasione siano totalmente destinate alla riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie».
«Riteniamo, inoltre – continua il portavoce di Rete Modena - che la Legge Delega rappresenti un momento di straordinaria 'manutenzione' dell'attuale sistema fiscale finalizzata a rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione dell'impresa; alla revisione, in un'ottica di semplificazione, degli attuali regimi contabili e fiscali ed alla razionalizzazione della pletora degli adempimenti fiscali, anche in relazione alla loro effettiva efficacia di contrasto all'evasione ed elusione d'imposta come pure all'introduzione di regimi premiali per le imprese più virtuose. Una rapida attuazione della Legge Delega servirà anche a migliorare il rapporto conflittuale fisco-contribuente».
Rete, infine, sostiene l'urgente necessità di interventi immediati di riduzione delle aliquote Irpef e dell'IRAP. Nel caso dell'Irap, sia innalzando la franchigia di esenzione, sia definendo, in maniera puntuale, i soggetti esonerati dal pagamento del tributo in quanto privi di organizzazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena.

Modena, 10 marzo 2014 -

"Il Comune di Modena non assuma l'Unesco come alibi per un regolamento arbitrario e fuori dalla storia. E poi fare una cosa simile a due mesi dalle elezioni... suvvia". I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena. "Così come è stato presentato in bozza questo regolamento ha solo pretestuosamente a che fare con la materia. Infatti, prendendo a pretesto la definizione Unesco che coinvolge due edifici, Duomo e Ghirlandina, cala su gran parte della città antica una quantità di norme vessatorie e, per larga parte, in contrasto con le libertà economiche e civili assicurate dalle leggi italiane.
Il regolamento è stato presentato il 27 febbraio e dovrebbe essere approvato prima delle fine della legislatura, entro il 30 marzo. E' impossibile che il Consiglio Comunale e la città abbiano tempo e modi di esaminare e decidere norme che incidono, o, in molti casi, impediscono, le attività economiche di tantissimi cittadini. Ancora, l'impianto del regolamento è in contraddizione con Unesco, ovvero con il vivere pienamente i luoghi: è chiaro che quindi che questo prevede le funzioni che oggi sono economicamente e civilmente utili ed interessanti, previo il rispetto dell'ambiente originario. Il Regolamento, invece, arbitrariamente, trasforma la città in una rievocazione in costume d'epoca... La terza è la legittimità, nella zona di rispetto 1 e 2, del fatto che il Comune vorrebbe identificare il tipo di attività commerciali che si possano insediare, eludendo totalmente la legge vigenti in Italia che non conferisce ad alcuno questo diritto sulle attività economiche.
Le zone di rispetto Unesco sono assolutamente arbitrarie. Con questo regolamento, le zone 1-2-3-4 e gli edifici inclusi dal raggio dei 150 metri, sono inclusi e quindi sottoposti ad un coacervo di norme restrittive, fra Regolamento ed allegati applicativi. Per capirci, sono inclusi via Farini sino alla chiesa di S.Giorgio, tutta via Modonella, tutto Canalchiaro, tutta Carteria, tutta piazza Matteotti, gli edifici ad est di piazzetta Muratori, quelli a sud ovest di Corso Canalgrande. La disposizione crea, un potere insindacabile in mano ai funzionari comunali, che, istruirebbero le domande al Comitato Tecnico, il cui parere è vincolante per ogni attività o arredo autorizzati".
I presidenti cittadini di Lapam-Licom, CNA, Ascom Confcommercio Fam e Confesercenti proseguono: "Non dimentichiamo che Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità Duomo e Ghirlandina, non tutto il centro storico. Se Unesco avesse ritenuto di doverlo fare lo avrebbe fatto come ha fatto a Roma, Mantova, Ferrara, tanto per citare qualche esempio dove tutto il centro è stato dichiarato patrimonio dell'umanità e dove nessuno si sogna di introdurre norme così restrittive e vincolanti".
Insomma, per le associazioni aderenti a Rete Imprese questo regolamento non sta in piedi. "Un ultimo esempio – proseguono le associazioni - perché il palazzo della banca di fronte al Duomo deve essere tutelato allo stesso modo della Cattedrale stessa? E perché limitare il numero delle manifestazioni in Piazza Grande? Perché le manifestazione che si possono fare non devono esporre striscioni commerciali, questi signori pensano che il mondo sia pieno di sponsor che vogliono rimanere anonimi?

Infine, ma non ultima questione per ordine di importanza: si normano, citandole per nome, le manifestazioni ammesse in Piazza Grande. Come si possono predefinire per regolamento le attività che potranno, negli anni a venire, andare in piazza o le tipologie di arredo?
Ancora a proposto degli arredi precari ammessi in tali manifestazioni: 'solo ombrelloni'. Sono sempre funzionali gli ombrelloni a proteggere gli operatori nel clima di Modena, non mite per molti mesi all'anno? Proteggono in modo adeguato le merci se vengono abbandonate sul posto durante le notti? Al tempo della costruzione del Duomo parimenti non esistevano né ombrelloni né gazebo. Dunque: perché gli ombrelloni, 'richiudibili', si specifica, sì e i più efficienti gazebo no?".
Salvatori, Malpighi, Fabbri e Manicardi concludono: "Questo e altro, è materia che i cittadini hanno diritto di conoscere e discutere apertamente durante l'imminente campagna elettorale, non già di vedersi accollata nella fretta delle 'delibere dell'ultima ora'. Chiediamo che la città ne discuta lì e che blocchi un colpo di mano tanto pesante con Consiglio ed assessori che scadono fra tre settimane! In un momento in cui abbiamo tante saracinesche abbassate in centro abbiamo bisogno di una simile selva di lacci e laccioli? Qualcuno pensa veramente che si possano riempire le vetrine vuote clonando 'd'autorità' negozi storici e tradizionali anche se non redditizi?".

(Fonte:ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

E' ormai emergenza per il comparto che, oltretutto, nel 2013 ha visto la cessazione di 1422 attività, con un saldo negativo di ben 385 imprese -

Modena, 7 marzo 2014 -

Si è chiuso con l'ennesimo risultato negativo anche il 2013, per le imprese dei settori del commercio, del turismo e dei servizi di intermediazione. Ad evidenziarlo, l'analisi condotta dall'Osservatorio di Confesercenti Modena che ha rilevato, una diminuzione delle vendite in tutti i settori esaminati che ammonta complessivamente ad un -3,6%. Risale ormai al lontano 2008 l'ultimo risultato con il segno più: una pesante flessione che sta seriamente mettendo in ginocchio l'intero comparto, che in cinque anni ha visto crollare mediamente del 20% il volume delle vendite. Si consegna in questo modo un'eredità pesantissima al 2014, che già sul territorio modenese si è aperto con 385 imprese commerciali e del turismo in meno rispetto all'anno appena conclusosi. E' quindi evidente quanto sia necessario attuare strategie forti, atte a fermare e ad invertire una tendenza che sta pericolosamente degradando verso lo sfaldamento della rete delle piccole e medie imprese della filiera distributiva.

Andamento dei volumi d'affari per settori

Servizi di intermediazione e commercio all'ingrosso. È l'ambito coi risultati più pesanti: servizi di intermediazione -4,9% e ingrosso -4,2% nel 2013 rispetto all'anno precedente, a testimonianza di come tutta l'economia sia in pesante recessione. Diminuiscono infatti in maniera molto più marcata i ricavi delle imprese dell'ingrosso e dell'intermediazione che hanno come mercato di riferimento le imprese manifatturiere e dell'edilizia, a testimonianza del fatto che questi settori scontano un calo marcato degli investimenti

Commercio al minuto extra alimentare. Continua la sofferenza nel dettaglio extralimentare: -3,4% nel 2013. Resta quello maggiormente colpito dalla contrazione dei consumi in particolare abbigliamento e calzature. Prosegue inoltre la flessione delle vendite tra i beni per la casa. soprattutto mobili, elettrodomestici e casalinghi.

Ristorazione e pubblici esercizi. Altrettanto pesanti sono poi i dati relativi a pubblici esercizi e ristorazione: -3,2% rispetto al 2012. Il calo è dovuto in particolare alla sempre più diffusa rinuncia a colazioni e pranzi fuori casa nell'intervallo del lavoro. Per quanto riguarda le cene al ristorante, queste si concentrano soprattutto nei fine settimana con una contrazione nei giorni infrasettimanali.

Commercio al minuto di generi alimentari. il calo dei ricavi è dell'1,1% sul 2012. Dato che seppur negativo, risulta più contenuto rispetto agli altri settori. Riteniamo ciò ascrivibile al fatto che le famiglie non possano più contrarre oltre l'acquisto di beni di prima necessità come gli alimentari. Non sono penalizzati invece, in generale, i negozi fortemente specializzati che vivono su una clientela di nicchia che mantiene ancora una buona capacità di spesa.

Andamento dei consumi per aree geografiche. Piuttosto difforme l'andamento dei ricavi per aree geografiche. Risultano fortemente penalizzate l'area del Frignano: -5,7%, seguita da Carpi e dei comuni delle Terre d'Argine con – 4,2%. Entrambe si collocano quindi sotto la media provinciale. Segnano invece dati migliori rispetto alla media Modena città ed i suoi comuni limitrofi con un -2,4%, l'area di Vignola e Terre dei Castelli, -2,2% e l'area del Distretto Ceramico le cui imprese segnano un -03%,

Area nord. Vanno letti a parte i dati riguardanti l'andamento delle vendite nell'Area nord perché fortemente differenziato tra le imprese, in quanto legato ai tempi di riapertura dopo il sisma nonché alla loro ubicazione (delocalizzazioni e strutture temporanee). Con questa premessa nell'Area nord la media dei ricavi flette per un pesantissimo -12,6% sul 2012, anno comunque fortemente segnato dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Questi numeri ci dimostrano come l'uscita dall'emergenza per l'economia dell'area sia ancora lontana. Sono dunque necessari strumenti di sostegno straordinari ad iniziare da una proroga della tassazione per almeno ulteriori 3 anni.

"Questi dati purtroppo testimoniano l'andamento fortemente negativo dei consumi nella nostra provincia, specchio evidente dell'ulteriore aggravamento di una crisi profonda e prolungata - afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena - La recessione che crea ulteriore disoccupazione - il cui tasso è ancora in costante crescita - unita alla progressiva perdita del potere d'acquisto delle famiglie, che secondo l'ISTAT si attesta su un -1,5% solo nel 2013, sta producendo come effetto la chiusura di numerose imprese, con ulteriore perdita di posti di lavoro, non solo tra i dipendenti, ma anche e soprattutto tra gli imprenditori. Il rischio di un avvitamento della situazione rende indispensabile un'azione rapida ed incisiva del nuovo Governo, che deve attuare provvedimenti rapidi ma soprattutto efficaci. Un fisco meno oppressivo, una svolta che semplifichi la giungla burocratica, un progetto coraggioso che tagli sprechi e spese inutili per ridurre la pressione fiscale a famiglie ed imprese e favorisca gli investimenti; un rapporto diverso tra sistema bancario ed imprese, perché senza credito si moltiplicano le chiusure. Si tratta di emergenze sulle quali occorre intervenire in tempi brevi per ridare prospettiva e centralità a quel tessuto vastissimo di micro, piccole e medie imprese che nel paese, ancor più nel nostro territorio, resta il vero ed insostituibile cuore dell'economia, anche in grado di garantire tenuta sociale".

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

"Rimborso dei danni subiti, fiscalità di vantaggio e sicurezza del territorio: queste sono le priorità oggi" -

 

Modena, 6 marzo 2014 -

"Abbiamo la necessità di avere risposte nel più breve tempo possibile, riguardo: i rimborsi dei danni subiti; alla necessità dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio che renda più agevole la ripartenza dell'economia della zona; all'impegno da parte delle istituzioni per la messa in sicurezza del territorio". Queste le richieste avanzate nel corso dell'incontro tra il comitato degli operatori commerciali ed artigiani delle aree colpite dall'alluvione del 19-20 gennaio scorso e Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio-Fam, Lapam-Confartigianato e CNA. Tra le richieste c'è anche quella di dare supporto anche alle attività produttive.

L'occasione inoltre ha rappresentato anche il momento per aggiornare gli operatori del Comitato sullo stato delle azioni intraprese e riguardo l'iter che stanno seguendo i provvedimenti legislativi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dall'alluvione del Secchia:

RIMBORSI DEI DANNI SUBITI: impegno da parte de Parlamentari Modenesi e della Regione Emilia Romagna che di concerto con le Associazioni imprenditoriali stanno predisponendo un disegno di normativa che, sulla scorta dell'esperienza compiuta con il sisma del 2012 - ma evitando l'appesantimento burocratico relativo - disponga risorse e modalità per l'erogazione dei contributi volti al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti. Tale disegno di legge sarà presto presentato al nuovo Governo. Le risorse necessarie sono da reperire tra i fondi non utilizzati per la proroga delle imposte nel cratere del sisma.

FISCALITA' DI VANTAGGIO: le Associazioni hanno riferito della concreta possibilità di costituzione di Zone Franche Urbane nelle quali individuare misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva da applicare in un arco di tempo compreso di diversi anni, associata ad una conseguente rateazione dei pagamenti.

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO: massimo impegno da parte di Rete nei confronti di Regione e Aipo affinchè siano utilizzati in toto i 19 milioni di € destinati al nodo idraulico di Modena per la realizzazione di opere utili ad evitare eventuali disastri come quello del 19-20 gennaio scorso.

FONDI CCIAA: è stata apprezzata la tempestività con cui la Camera di Commercio ha erogato fondi per due milioni di euro a sostegno delle attività dell'area, soprattutto le modalità di erogazione dei contributi alle attività dei centri urbani. Occorre ora verificare la possibilità di nuovi interventi a supporto delle attività produttive dell'area, in attesa dell'indispensabile intervento del governo.

Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena aggiunge inoltre che: "Entro metà marzo si terrà un nuovo incontro con i parlamentari modenesi a cui seguirà una riunione in Regione sulla stima totale dei danni derivanti dalle schede presentate ai comuni e si perfezionerà la strategia per ottenere al più presto i provvedimenti necessari alle imprese. Dopodiché a fine marzo Rete convocherà un nuovo incontro di confronto e condivisione con le imprese dei comuni colpiti dall'alluvione".

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianao e CNA, invitano il Governo a passare dagli annunci ai fatti: "Stop a burocrazia e Pressione fiscale" -

 

Modena, 4 marzo 2014 -

«Prendiamo atto con soddisfazione - afferma Rete Imprese Italia Modena, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA a proposito dell'entrata in funzione del Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, avvenuta oggi - dell'ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell'Ambiente, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l'assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un'industria. E' la prova che si sta cominciando a comprendere l'inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese».
«Non muta, quindi, il nostro giudizio profondamente negativo: il Sistri – tiene a precisare Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e attuale portavoce di Rete Imprese Modena - è l'emblema dello squilibrio burocratico del nostro Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano l'interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure, oltre a costi esorbitanti alle imprese. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: occorre al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all'esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili».
«Il Sistri deve essere superato - aggiunge Silingardi - è un sistema inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti allentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che serva meglio allo scopo».
«Per 'far uscire dalla palude' le imprese – conclude il portavoce di Rete Modena - occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello stesso avviso: l'avvio del Sistri e l'incremento delle aliquote TASI sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese. Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione».

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

"Il progetto è accattivante sulla carta, impatta però negativamente con le attività presenti in zona". Nel tratto compreso tra gli incroci con le vie Ciro Menotti e Bonacini, previsti: meno parcheggi, sosta a pagamento e limitazione d'esercizio. "Da rivedere" -

 

Modena, 4 marzo 2014 -

"Molto perplessi nonché preoccupati di fronte ad un progetto che riduce in modo drastico i posti auto, introduce parchimetri, impatta negativamente con gli esercizi commerciali in zona, limitandone l'attività se non addirittura mettendone a rischio la stessa". Questa la posizione di Rete Imprese Italia Modena – a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA – l'indomani della presentazione da parte dell'Amministrazione, del progetto di pista ciclabile lungo via Emilia est, nel tratto compreso tra l'incrocio di Via Ciro Menotti e quello con via Bonacini.

Presentato agli operatori commerciali ed alle Associazioni imprenditoriali, la riqualificazione prevede, oltre all'intervento ciclabile sul lato sinistro (dal centro, verso Bologna) e alla risistemazione pedonale, anche lavori di pedonalizzazione su quello opposto, con conseguente restringimento della carreggiata. Le note dolenti dell'intervento, secondo Rete Imprese sono: calo considerevole dei posti auto (da 60 a 80 circa), introduzione della sosta a pagamento, impatto negativo e limitazione d'esercizio per le attività commerciali, in particolare quelle che occupano suolo pubblico con de hors autorizzati.

"Risulta quanto meno singolare che il progetto non abbia tenuto conto, o lo abbia fatto solo marginalmente, della situazione esistente – evidenzia Rete - Ragione che induce a nostro avviso ad una sua profonda revisione, finalizzata anche e soprattutto alla salvaguardia degli esercizi commerciali che gravitano nel tratto in questione. Senza contare inoltre le nostre forti perplessità riguardo la riduzione dei posti auto prevista e di difficile compensazione per altro: le cosiddette vie laterali risultano, ed è un dato di fatto, congestionate già adesso dal mattino. Non nascondiamo quindi la nostra preoccupazione nei confronti di questo piano che solo in teoria è accattivante, ma che nella realtà a nostro avviso mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi e che potrebbero entrare in ulteriore forte sofferenza. Prospettando chiusure e licenziamenti, oltre che la desertificazione dell'area".

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Domani venerdì 28 febbraio, alle ore 15.00 presso la sede provinciale di Confesercenti: oggetto dell'incontro sarà la presentazione della ricerca condotta dalle Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata, per conto e in collaborazione con L'Associazione -

 

Modena, 27 febbraio 2014 -

"Si parlerà di previdenza, contribuzione e innalzamento dell'età pensionabile, ma anche delle prospettive future di Enasarco. Temi cruciali per il futuro degli agenti di commercio". È Umberto Calizzani, presidente provinciale e regionale di FIARC Confesercenti, a presentare i temi che verranno affrontati in occasione del convegno regionale associativo in programma a Modena venerdì 28 febbraio, alle ore 15.00 presso la sede provinciale di Confesercenti.
Il sistema pensionistico degli agenti di commercio è stato al centro di un'approfondita analisi, condotta da docenti e ricercatori delle Università romane La Sapienza e Tor Vergata, commissionata da FIARC-Confesercenti e sarà presentata proprio in occasione del convegno regionale.

"Si tratta di temi che non mancano di destare interesse insieme a parecchia preoccupazione – non manca di evidenziare FIARC Modena – dal momento in cui conformemente al resto d'Italia, anche sul nostro territorio il numero degli agenti continua a diminuire e con esso il fatturato delle provvigioni. Lasciando intravedere qualche rischio per le pensioni future".

"Gli agenti di commercio – fa notare Calizzani - sono l'unica categoria di lavoratori in Italia ad avere una duplice e obbligatoria posizione previdenziale: quella base dell'INPS e quella complementare Enasarco. Una contribuzione che arriva e a volte supera il 41%; incidendo pesantemente sui ricavi aziendali. Ecco perché abbiamo voluto commissionare la ricerca e avviare una riflessione sul tema previdenziale che penalizza soprattutto le nuove generazioni e coloro che intendono intraprendere la nostra professione. C'è necessità di garantire agli agenti di commercio un futuro pensionistico certo, dignitoso ed equo".

"È sulle prospettive dell'Enasarco che focalizzeremo la nostra attenzione durante il convegno – ha quindi chiarito Vittorio Coen, direttore provinciale della FIARC - Il sistema previdenziale potrà in futuro mantenere il suo equilibrio se verranno operate scelte indispensabili e fondamentali come: 1) la confluenza di Enasarco nell'INPS; 2) far sì che Enasarco diventi l'unica cassa per gli agenti; 3) incrementare il numero degli aderenti all'Ente. È noto purtroppo che le prime due, sono di difficile attuazione amministrativa e giuridica; la terza invece è sicuramente da preferire anche se è minata dall'incertezza e dall'evoluzione del nostro sistema economico e produttivo".

Al convegno aperto agli associati FIARC Confesercenti e a tutti gli agenti di commercio saranno presenti: Mimma Cominci, Presidente nazionale FIARC-Confesercenti; i docenti universitari de La Sapienza e Tor Vergata, nonché autori della ricerca Michele Faaioli e Michele Raitano; Fabio D'Onofrio, Coordinatore nazionale FIARC-Confesercenti; Umberto Calizzani, Presidente provinciale e Regionale FIARC-Confesercenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

CESCOT Modena l'ente formativo di Confesercenti che, in collaborazione con Assenoteche e FIESA, gli esercenti specialisti del settore alimentare, si appresta a ad inaugurare il nuovo corso "I vini" -

Modena, 25 febbraio 2014 -

Saper consigliare il vino giusto, a seconda dall'occasione e dei gusti del consumatore, e abbinarlo in modo adeguato con la pietanza o le pietanze prescelte. È un tipo di professionalità sempre più richiesta nell'ambito dei pubblici esercizi – ristoranti, enoteche, ma anche bar con cucina – che necessita di preparazione e quindi formazione. Lo sa bene CESCOT Modena l'ente formativo di Confesercenti che, in collaborazione con Assenoteche e FIESA, gli esercenti specialisti del settore alimentare, si appresta a ad inaugurare il nuovo corso "I vini", rivolto agli associati Confesercenti del settore e completamente gratuito.

Obiettivo principale di questa formazione specialistica è quello di far conoscere le tecniche di vinificazione e degustazione delle varie tipologie di vino. Oltre, agli abbinamenti più appropriati ed opportuni, tra i vini appunto e i piatti di derivazione da prodotti alimentari del territorio e non. Il percorso formativo si snoderà attraverso l'apprendimento dei vari processi di vinificazione, la conoscenza e l'impiego delle tecniche di degustazione del vino basate sull'analisi sensoriale per valutarne caratteristiche e qualità, l'abbinamento di cibi e vino e le tecniche di allestimento corner di vendita vini.

Il corso che avrà una durata complessiva di 24 ore, partirà giovedì 27 febbraio per concludersi giovedì 8 maggio 2014 e si articolerà in sei incontri differenti, presso la sede di Cescot in via Santi 8 a Modena. Per informazioni: 059 892633 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; oppure: www.cescotmodena.com

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Promossa da Confesercenti la rassegna durerà fino al 3 aprile. Tra piatti tipici e rivisitazioni d'autore, sempre a costi contenuti assaggiando le eccellenze modenesi. Anche premi per gli habitué -

Modena, 25 febbraio 2014

Entra nella seconda settimana la rassegna, promossa da Fiepet Confesercenti Modena i 'Giovedì Gastronomici XL'. Con 24 ristoranti di Modena e provincia che dal lunedì al giovedì (ad esclusione dei giorni di chiusura per turno) offrono menù completi, dall'antipasto al dolce, a prezzi speciali non c'è come sempre, che l'imbarazzo della scelta.. Un'occasione, per chi desidera passare una serata fuori a cena, degustando i piatti legati alla migliore tradizione. I cui protagonisti sono le eccellenze del territorio modenese, come l'aceto balsamico tradizionale Dop e Igp, il Lambrusco (Sorbara, Modena e Grasparossa), il parmigiano reggiano, il prosciutto di Modena Dop.

Accanto ai classici tortellini, non mancano proposte decisamente creative grazie a ricette "ripensate" che offrono connubi innovativi e davvero invitanti: dal gnocco fritto come dessert, ai passatelli asciutti in vellutata di zucca, al risotto con mirtilli e crema di ricotta del Cimone. E tra le novità di quest'anno la Fidelity Card che ai più assidui frequentatori dei Giovedì Gastronomici permette di ricevere un serie di premi strettamente legati alla enogastronomia.

I GIOVEDI' GASTRONOMICI SONO ANCHE SUI SOCIAL NETWORK
Per rendere ancora più accessibile ed interattiva l'iniziativa, per tutta la durata della manifestazione infatti sarà attiva una pagina Facebook dedicata: http://www.facebook.com/pages/Gioved%C3%AC-Gastronomici-XL/325716174135098 e il nuovo sito www.giovedigastronomicixl.com.

UNA GUIDA GRATUITA, CONSULTABILE ANCHE ON LINE
Anche in questa occasione è stata realizzata una pratica guida: un comodo libretto tascabile contenente tutti i riferimenti dei ristoranti, la descrizione dei menù offerti ed i relativi prezzi. Un pratico vademecum, in distribuzione gratuita presso tutte le sedi di Confesercenti Modena, i ristoranti e i punti informativi dei maggiori comuni della provincia. La lista dei ristoranti aderenti è inoltre scaricabile dal sito www.confesercentimodena.it.

(fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Assoacconciatori ed estetisti Modena, il nuovo sindacato dell'Associazione imprenditoriale, si è costituito a livello nazionale poco più di tre mesi fa a Roma. Tra gli obiettivi principali, quello di costituire per gli associati un valido partner d'impresa, che possa affiancare l'azienda nel suo processo di crescita economica come di tutela -

Modena, 24 febbraio 2014 -

E' sorto ufficialmente oggi presso la sede dell'Associazione. Alla guida Loris Monzoni, 57 anni imprenditore del settore: "Abbiamo voluto dare in questo modo una risposta concreta agli operatori in termini di tutela e rappresentanza".

Definirlo semplicemente 'stabile' il settore degli acconciatori, estetisti e manicure/pedicure, rischia di essere riduttivo. Da un rapido sguardo ai dati della Camera di Commercio, non solo si conferma solido di fronte al difficile momento attraversato anche dall'economia modenese, ma addirittura in crescita: con un incremento sul territorio, di ben 11 nuove attività, nel 2013, rispetto all'anno precedente. Le imprese iscritte alla CCIAA e attive in questi settori, al 31 dicembre scorso risultano 1692, contro le 1681 del 2012 e le 1677 del 2011.

Guardando poi ai singoli comparti emerge inoltre che: tra acconciatori e parrucchieri nel triennio 2011-13, il numero di nuovi esercizi ha avuto un incremento di 6 unità, da 1.111 a 1.117 imprese; i centri estetici sono aumentati di 9 unità, passando da 553 (2011) a 562 (2013) mentre quelli di manicure e pedicure restano sostanzialmente invariati con 13 imprese iscritte alla Camera di Commercio.

 

"Il neo sindacato, sorge soprattutto dalle richieste, manifestate a più riprese da associati e non, di avere un loro solido punto di riferimento sul territorio - spiega Confesercenti, al momento della presentazione del nuovo sindacato associativo Assoacconciatori ed Estetisti Modena – C'era la necessità di rappresentare e tutelare gli interessi delle imprese di settori specifici del benessere della persona come appunto quelli dell'estetica e dell'acconciatura. Abbiamo voluto in questo modo rispondere concretamente alle loro esigenze".

Presentato stamani 24 febbraio 2014 presso la nuova sede di Confesercenti in via Paolo Ferrari 79, Assoacconciatori ed estetisti Modena, il nuovo sindacato dell'Associazione imprenditoriale, si è costituito a livello nazionale poco più di tre mesi fa a Roma. Tra gli obiettivi principali, quello di costituire per gli associati un valido partner d'impresa, che possa affiancare l'azienda nel suo processo di crescita economica come di tutela.

"Partiamo dal dato certo – fa sapere Confesercenti - che quello dell'estetica, del benessere e della salute, sia un settore con grandi potenzialità, ma al tempo stesso anche grandi problematiche. Tra cui, la necessità di una nuova regolamentazione giuridica basata su di una maggiore professionalità e una maggiore competenza. Senza contare inoltre che gli operatori del settore lamentano un abusivismo dilagante che danneggia i legittimi diritti di una categoria che opera nel mercato nel pieno rispetto della legge, delle normative fiscali, del lavoro e della concorrenza".

"Quello dell'acconciatore o dell'estetista – precisa Pina Parnofiello, coordinatrice nazionale di Assoacconciatori ed estetiste - è una vera e propria professione che richiede un buon livello di istruzione di base, almeno il diploma di scuola media superiore, un'ottima formazione iniziale e continui aggiornamenti. Non si può improvvisare. Ecco perché abbiamo proposto di riformare le normative di settore, come quella che disciplina l'attività di estetista, che risale addirittura al 1990. Riteniamo inoltre che anche la formazione iniziale di derivazione regionale sia ormai poco adeguata alle esigenze attuali e che vada cambiata al più presto"

"La categoria - sottolinea Vittorio Coen coordinatore provinciale di Assoacconciatori ed estetiste - deve fare i conti oltre che con la crisi che ha ridotto il fatturato del settore anche con l'aumento del fenomeno dell'illegalità e dell'abusivismo; secondo un sondaggio che abbiamo effettuato tra i nostri associati ci troviamo dinanzi ad una situazione critica al punto che ci sentiamo di rivolgere un appello ai consumatori e alle istituzioni. Chiediamo ai primi di valutare con attenzione la qualità e la professionalità degli operatori a cui si rivolgono; i rischi per la salute risultano seri se non si rispettano le norme igienico-sanitarie o si utilizzano prodotti scaduti o non testati. Agli organi preposti, in particolare alle Polizie Municipali, chiediamo di vigilare attentamente effettuando verifiche ed accertamenti con maggiore solerzia. A tutti infine chiediamo l'assunzione di responsabilità rispetto al fenomeno, ognuno nell'ambito del proprio ruolo e delle proprie competenze".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

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