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Tra controlli ed agevolazioni Inail: l'antinfortunistica come strumento per minimizzare i costi economici e sociali. -

Modena, 13 aprile 2015 -

Non è una contraddizione: lavorare in un cantiere in regola e farlo risparmiando non è un'utopia, ma una possibilità concreta, come dimostrerà il seminario organizzato da CNA su questo argomento. Un incontro durante il quale verranno illustrati i risultati dei controlli e relativi problemi riscontrati e gli elementi indispensabili della sicurezza in un cantiere edile.

A parlarne, domani, martedì 14 aprile, dalle 15.30 in poi, presso la Sala Arcelli della sede provinciale di Cna (A Modena, in via Malavolti, 27) saranno i responsabili dell'AUSL, Guido Besutti e Leo Di Federico, mentre gli esperti CNA Antonio Fabbri e Stefano Ferrari, illustreranno le modalità grazie alle quali è possibile ottenere importanti risparmi sul premio INAIL per le imprese che adottano determinate strategie. E per essere ancora più chiari verranno mostrati esempi delle azioni messe in campo dalle aziende con i relativi risparmi economici.

L'ingresso è aperto a tutti gli interessati, ma ai partecipanti associati sarà proposto un check up gratuito sulla corretta gestione della sicurezza aziendale.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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Lunedì, 13 Aprile 2015 10:40

Modena - Marzo, assunzioni in ripresa

CNA ne ha monitorato l'andamento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente per cercare di "pesare" l'effetto delle riforme sul mercato
del lavoro e della ripresa economica. -

Modena, 13 aprile 2015 -

Un mese non è certo un periodo di tempo sufficiente per dare indicazioni definitive, ma i dati relativi all'andamento delle assunzioni nel marzo 2015 rispetto allo stesso mese 2014 sembrano dimostrare un ritrovato dinamismo delle nostra economia supportata da una ripresa della fiducia degli imprenditori e dagli effetti della riforma sul mercato del lavoro, in particolare per ciò che riguarda gli incentivi all'assunzione a tempo indeterminato.

Così lasciano intendere i dati elaborati dall'Ufficio Studi di CNA Modena sui circa 30.000 cedolini elaborati mensilmente dall'Associazione modenese, dati che fotografano un aumento complessivo delle assunzioni del 16% (ma non un aumento dell'occupazione complessiva, sulla quale incidono anche le cessazioni, qui non calcolate).

Difficile scindere l'effetto delle riforme da quello dovuto alla ripresa, ma di certo le prime hanno avuto una certa influenza, se si pensa che le assunzioni a tempo determinato sono diminuite del 7,9% mentre quelle a tempo indeterminato sono cresciute del 129,2%, passando, in termini assoluti, dalle 113 del marzo 2014 ai 259 del mese scorso. Ancora più rilevante l'aumento delle trasformazioni di contratti a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+159,3) e in questo caso l'effetto del Jobs Act appare evidente.

Non tutti i settori, però, rispecchiano la stessa situazione. Se, ad esempio, industria e artigianato si muovono sulla stessa linea, meno dinamico appare il commercio dove le assunzioni sembrerebbero addirittura in calo. Va però specificato che il campione, non essendo calibrato statisticamente, sconta una presenza maggiore di contratti che fanno riferimento alle prime due categorie.
Per monitorare gli effetti combinati della situazione economiche e delle riforme, l'Ufficio Studi di CNA Modena continuerà a monitorare l'andamento delle assunzioni anche nei prossimi mesi.

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(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

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Nel territorio modenese il 40% dei comuni ha meno di cinquemila abitanti: l'esperienza di Valsamoggia, i vantaggi e le criticità del percorso intrapreso nella vicina area bolognese descritti dal sindaco Ruscigno. -

Modena, 11 aprile 2015 -

"Il dato è chiaro, e l'esperienza del Comune di Valsamoggia, nella vicina Bologna, è lì a dimostrarlo: la fusione dei comuni conviene a tutti. Conviene ai cittadini, che possono contare su un'amministrazione più efficiente, conviene alle imprese, che hanno maggiori opportunità, e conviene alle stesse amministrazioni, che recuperano un ruolo di programmazione che i tagli dello stato stanno mettendo sempre più in discussione". E' la sintesi di Umberto Venturi, presidente di CNA Modena al termine dell'incontro che giovedì' scorso ha richiamato oltre 80 persone, tra le quali numerosi amministratori locali, all'iniziativa intitolata "Fusioni, dal dire al fare". Un incontro durante il quale Daniele Ruscigno ha raccontato l'esperienza del comune bolognese, nato poco più di un anno fa dalla fusione di cinque comuni - Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savino – dopo un referendum e un percorso partecipativo durato oltre due anni.

"Ora – ha raccontato Daniele Ruscigno, giovane sindaco di Valsamoggia - siamo una comunità di 30.000 abitanti, il quarto comune della provincia bolognese, possiamo contare su dei risparmi di 2,7 milioni di euro all'anno, su contributi regionali e nazionali di quasi 2 milioni all'anno per dieci anni, dall'esclusione per cinque anni dal patto di stabilità, dalla priorità nei diversi bandi per incentivi e finanziamenti. Provvidenze che ci hanno permesso di estendere i servizi anziché ridurli, di programmare investimenti, addirittura di ridurre le imposte: tasi, Irpef e persino la tassa sui passi carrai".

Il tutto senza che le singole comunità perdessero la propria identità. "I cartelli non sono cambiati, così come non sono cambiate le carte d'identità, le patenti, anche i CAP sono rimasti gli stessi. Ciascuna municipalità ha conservato i servizi comunali – anzi, stiamo pensando di allargarli alle frazioni più lontane – poi abbiamo uniformato i regolamenti e abbiamo potenziato gli uffici, permettendoci di darci una scadenza di 30 giorni per rispondere alle richieste delle imprese, intercettando investimenti come quello della Philip Morris".
"Alla luce di questa esperienza la fusione dei comuni diventa un obiettivo strategico affinché i comuni recuperino un ruolo decisivo nel rapporto con le proprie comunità. Non basta più lamentarsi per i tagli agli enti locali, occorre reagire. E quella delle fusioni, in particolare per le amministrazioni più piccole, è sicuramente una strada. A Modena 19 comuni su 47 hanno meno di 5.000 abitanti, per dire".
Sulla necessità di intraprendere questa strada è intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini: "è in atto un processo che ci porterà da quattro a tre livelli di governo, processo che coinvolge non solo i comuni, ma anche le regioni. Del resto, la filosofia del piccolo è bello, non è che non valga più in assoluto, ma è connessa alla necessità di mettere insieme, così come stanno facendo le imprese. All'inizio della mia legislatura i comuni emiliano romagnoli erano 341, l'obiettivo che vorremmo raggiungere è di arrivare a quota 300 al termine del nostro mandato".

Del resto, oggi nella nostra regione sono attive 4 fusioni (a Parma, Ferrara, Bologna e una in Romagna), mentre nel 2015 sono stati approvati due progetti, a Reggio Emilia e ancora a Bologna.
E a Modena? "Notiamo con soddisfazione – commenta Venturi – che anche sul nostro territorio è iniziata una discussione. Penso, ad esempio, al progetto che sta prendendo piede per una fusione delle municipalità di Cavezzo, San Prospero e Medolla, che permetterebbero la costituzione di un comune di quasi 20.000 abitanti. E penso alle proposte del sindaco di Polinago Tomei, un'area, dove insistono cinque amministrazioni (quella di Polinago, appunto, oltre a Montefiorino, Frassinoro, Palagano e Prignano) che contano 12.000 abitanti. Oppure, mischiando le carte, Polinago, Lama Mocogno, Pavullo e Serramazzoni, distretto da 30 abitanti e che quindi ricalca alla perfezione l'esempio di Valsamoggia. Ma non mancano altre situazioni che meriterebbero una discussione in questa direzione. Riolunato, Fiumalbo e Pievepelago, ad esempio, rappresenterebbero una comunità in grado di contare su più di 4.300 abitanti, Sestola, Fanano e Montecreto oltre 6.500, Guiglia, Zocca, Montese e Marano più di 17.000, Bastiglia e Bomporto oltre 14.000. Noi ci chiediamo cosa possa offrire alla comunità un'amministrazione di mille, duemila abitanti, che magari non riesce nemmeno ad erogare servizi quando l'impiegato comunale è ammalato. E' arrivato il momento di affrontare serenamente e con determinazione questo argomento, consapevoli del fatto che non c'è tempo: un processo di fusione, perché sia davvero condiviso, richiede almeno un triennio, come ha dimostrato l'esperienza di Valsamoggia. Ecco perché occorre passare dal dire al fare e ecco perché la nostra Associazione è disponibile a a favorire la discussione su questo tema. Ma occorre che i sindaci si mettano in gioco e investano subito su questa prospettiva, forse l'unica in grado di dare alle municipalità la dignità amministrativa che meritano".

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Domani, sabato 11 aprile alle 10.30, a Modena, in via Dalton inaugura il centro unico di Fita CNA. -

Modena, 10 aprile 2015 -

E' già operativo da qualche settimana, ma il taglio ufficiale del nastro è in programma domani, sabato 11 aprile, alle 10.30. Stiamo parlando del polo dell'autotrasporto di Fita CNA, la struttura unica sorta a Modena, in via Dalton, 55 (zona Torrazzi), per dare tutta l'assistenza possibile agli autotrasportatori, sia per quanto riguarda le cose che le persone.

Una struttura dedicata per usufruire di servizi ad hoc, come il recupero delle accise sul gasolio, il ricorso verbali, il leasing automezzi e servizi più generali come le pratiche auto, la contabilità e le paghe. Il tutto, appunto, in un'unica sede e con uno staff esperto e di elevata professionalità.
All'inaugurazione saranno presenti i presidenti di Fita CNA trasporto cose e persone, rispettivamente Franco Casadei e Federico Sandri, oltre al presidente della CNA provinciale di Modena Umberto Venturi.

Sarà l'occasione non solo di visionare gli accoglienti spazi del Polo dell'autotrasporto, ma anche di visitare la mostra fotografica permanente dell'autotrasporto: decine di fotografie che ripercorrono il mondo dei camionisti cogliendo l'evoluzione dei mezzi e fermando momenti associativi più significativi. E l'inaugurazione di domani sarà a tutti gli effetti uno di questi.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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Domani, giovedì 9 aprile, a Vignola la seconda tappa del ciclo di seminari organizzato dalle CNA Industria di Modena e Bologna. -

Vignola, 8 aprile 2015 -

Farà tappa a Vignola il percorso di incontri sul credito organizzato dalle CNA Industria di Modena e Bologna, raggruppamenti che coinvolgono le imprese più strutturate associate alle due CNA. Domani, giovedì 9 aprile, alle 19, presso la Sala dei Grassoni del Castello (messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione di Vignola). Il ciclo di incontri intitolato Credito 2.0: nuove regole e nuove opportunità per l'accesso al credito, propone infatti una serata dedicata a illustrare l'importanza delle garanzie delle imprese e le relazioni di queste ultime con il patrimonio delle banche, a bene vedere due facce della stessa medaglia, l'accesso al credito, appunto.

Dopo le presentazioni di Paolo Saccenti e Antonio Gramuglia, rispettivamente vicepresidente di CNA Industria Modena e Presidente di CNA Industria Bologna, la parola passerà a Mario Pagani, responsabile delle Politiche Industrial di CNA Nazionale, e Nicola Tarini, direttore di Finimpresa Serfina. Il primo illustrerà la funzione e gli ambiti in cui si collocano le garanzie aziendali e quelle bancarie rispetto al credito, mentre il secondo analizzerà i parametri di accesso al credito stesso e la necessità di una nuova cultura finanziaria d'impresa. Perché conoscere regole e opportunità è il primo, fondamentale passo per accedere al credito con le maggiori possibilità di successo.
Del resto, proprio è questo l'obiettivo di queste iniziative che si concluderanno martedì 12 maggio a Bologna, con un seminario dedicato ai nuovi strumenti finanziari come i minibond.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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Venerdì, 03 Aprile 2015 10:56

Modena - "Fusioni dei comuni: dal dire al fare"

Ospiti di CNA martedì 7 aprile alla Camera di Commercio il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il sindaco del comune unico di Valsamoggia Daniele Ruscigno. -

Modena, 03 aprile 2015 -

Se ne parla tanto, forse troppo, almeno in relazione ai risultati ottenuti. Sono le fusioni dei comuni, spesso evocate ma molto, molto meno praticate. Cna ha deciso di affrontare l'argomento per parlare con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e con Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, il comune nato per iniziativa di cinque comunità bolognesi – quelle di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savino – che si sono appunto unite in un'unica amministrazione. "Fusioni dei comuni: dal dire al fare" è il titolo di questa serata in programma martedì 7 aprile alle 20.30 presso la Sala Panini della Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto, incontro al quale sono stati invitati anche tutti i sindaci dei comuni modenesi.

"Le ragioni dell'organizzazione di questa iniziativa – secondo il presidente della CNA di Modena Umberto Venturi, che aprirà i lavori della serata - nascono dal fatto che oggi lo sviluppo si fa attraverso i territori, che a loro volta devono essere in grado di intercettare i flussi di persone, di capitali, di merci. E in questo traffico di flussi le barriere, anche quelle amministrative, rischiano di rappresentare ostacoli che limitano la competitività. D'altra parte, questi territori talvolta nascondono valori, tipicità che rappresentano a loro volta fattori da difendere. Noi riteniamo che sia il momento di affrontare questa discussione, partendo dalle esperienze come quelle maturate nella provincia di Bologna, esperienze che hanno puntato sul coinvolgimento di tutti i cittadini, elemento imprescindibile se si vuole che questi processi d'integrazione abbiano successo". Processi di cui, finalmente, si inizia a parlare anche sul nostro territorio.

L'incontro è aperto al pubblico.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

CNA-Lapam, Confartigianato, Confcommercio-Fam e Confesercenti chiedono chiarezza, ma anche l'inizio quanto prima dell'esecuzione dell'opera.  -

Mirandola, 02 aprile 2015 -

Siamo consapevoli che il problema della corruzione e dei condizionamenti venuti a galla con l'ultima inchiesta legata alle grandi opere faccia emergere in tutta la sua gravità il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione. Ma la corruzione è un fenomeno grave a prescindere dall'oggetto cui si riferisce, sia questo l'Expo, una strada piuttosto che un ospedale o qualsiasi altro tipo di appalto. In altre parole, non si può certo bloccare la realizzazione di opere importanti per paura di condizionamenti illeciti. Occorre invece fare di tutto per accertare responsabilità, punire i colpevoli, evitare il ripetersi di questi episodi.

Considerazioni che valgono in tutto e per tutto per la Cispadana, rispetto alla quale se ne ribadisce l'interesse strategico. Il che non significa certo sottovalutare l'inchiesta in corsa, ma piuttosto accelerarne i risultati, accertando tutte le posizioni degli indagati, però senza che nel frattempo vi sia alcuna sospensione degli iter procedurali, peraltro ormai conclusi.

Secondo le Associazioni, infatti, è quasi superfluo ricordare quanto sia necessaria questa arteria per creare i collegamenti più funzionali e rapidi con le principali direttrici di traffico; quanto sia importante per tutto il comparto manifatturiero dell'area nord, avere a disposizione una viabilità più efficiente; quanto valga in periodo di crisi economica aprire un cantiere di questa portata, sia per le imprese ed i lavoratori direttamente impiegati, sia per l'indotto economico che inevitabilmente produce nei cinque anni di lavoro.

Basterebbe osservare i dati economici più recenti per constatare come nell'ultimo decennio lo sviluppo economico abbia preso come riferimento non più i centri, ma gli assi sui quali si muovono persone e merci. Se, infatti, l'economia oggi si basa sui flussi, essere al di fuori di essi significa correre il rischio concreto di venire tagliati fuori dalle direttrici dello sviluppo. "Considerazioni – aggiungono le Associazioni – che ci permettono di affermare ancora una volta l'importanza della Cispadana come volano di ripresa per un territorio colpito dal sisma quasi tre anni fa. Così come abbiamo sostenuto la nascita del Tecnopolo per il biomedicale, così come salutiamo con favore la nascita del polo per lo sviluppo delle macchine agricole a Concordia, altrettanto faremo per sostenere l'avvio dei lavori di costruzione dell'autostrada. Si tratta, in tutti questi casi, di un valore aggiunto che salvaguarda l'esistente e genera attrattività".

Ecco perché spiace dover assistere ciclicamente al tentativo di rimettere in discussione la realizzazione dell'opera. E di constatare come tanto più rilevante sia l'argomento (e l'ipotesi di corruzione e interesse privato in atto pubblico lo è certamente) tanto più cresca la strumentalizzazione. "In ogni caso – concludono le Associazioni – concordiamo sul fatto che debba essere al più presto fatta chiarezza sulla vicenda Cispadana senza paura, nella massima trasparenza e certezza delle regole. Accertamenti che riteniamo assolutamente compatibili con un rapido avvio dei lavori di esecuzione dell'autostrada regionale Cispadana.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Domani, martedì 31 marzo, al vio un ciclo di seminari CNA sul credito. Una serie d'iniziative che si propongono di offrire agli imprenditori le informazioni e le conoscenze necessarie per muoversi tra le regole che normano l'accesso a crediti e finanziamenti-

Modena, 30 marzo 2015 -

L'accesso al credito rappresenta per le imprese una delle chiavi fondamentali per essere competitive, ma può anche costituire una delle maggiori criticità nella gestione aziendale.
Le CNA di Modena e Bologna che raggruppano le piccole e medie imprese, insieme alla società di consulenza finanziaria Serfina Finimpresa, hanno organizzato una serie d'iniziative che si propongono di offrire agli imprenditori le informazioni e le conoscenze necessarie per muoversi tra le regole che normano l'accesso a crediti e finanziamenti. Non solo: attraverso casi concreti l'obiettivo sarà anche quello di illustrare le nuove opportunità e le modalità innovative oggi percorribili per ottenere finanziamenti.

Il primo di questi appuntamenti è in programma domani, martedì 31 marzo, presso la Sala Arcelli della sede provinciale di CNA (a Modena, in via Malavolti, 27) dove, dalle 19 in poi, si parlerà dei "finanziamenti e i sistemi di pagamento europei", analizzando il ruolo della Banca Centrale Europea e dei fondi Sepa, Fei e Bei per lo sviluppo delle imprese. Soprattutto rispetto a questi ultimi si parlerà del loro funzionamento e delle modalità di finanziamento dei progetti industriali.

In particolare, dopo i saluti di Giorgio Caretti e Alfeo Carretti, presidenti rispettivamente di CNA Industria Modena e Nazionale, David Pazzaglia (direttore di Cedac Software) analizzerà i sistemi di pagamento europei, Gianluca Ciciriello di Serfina spiegherà come funzionano e come sono stati utilizzate sino ad oggi le provviste europee, mentre Michele Tartaglia, dirigente di Mediocredito Italiano, illustrerà le modalità di finanziamento dei progetti industriali.

L'ingresso è aperto al pubblico.
Il prossimo appuntamento è in programma giovedì 9 aprile, sempre alle 19, questa volta al Castello di Vignola, dove si parlerà delle garanzie per le imprese e del patrimonio delle banche.

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

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Un'analisi quali-quantitativa del ricorso al credito delle Pmi alla base di un ciclo di incontri dedicato alla finanza organizzato dalle CNA di Modena e Bologna assieme alla società di consulenza Finimpresa Serfina -

Modena, 25 marzo 2015 -

Nel 2014 il 64% delle imprese ne ha fatto domanda, ma una su cinque si è sentita rispondere picche dalle banche, mentre il 12% ha sì ricevuto soldi, ma per meno della metà della cifra richiesta. Stiamo parlando dei finanziamenti, croce – quando servono – e delizia – quando si ricevono – di tanti imprenditori.
CNA ha cercato di monitorare l'andamento quantitativo e qualitativo delle richieste di finanziamenti attraverso un questionario inviato alle piccole e medie imprese e destinato anche a sviscerare il grado di conoscenza degli strumenti finanziari da parte degli imprenditori.

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È emerso così che chi ha chiesto finanziamenti l'ha fatto per sostenere gli investimenti (nel 35,7% dei casi), ma soprattutto per esigenze di liquidità (61,9%).
Dato che è rafforzato da una considerazione: il 40% delle richieste di finanziamento per investimenti nell'Area Sisma, pure essendo stato ammesso al contributo a fondo perduto del 35%, non ha avuto seguito a causa delle difficoltà incontrate dalle imprese nel reperimento delle risorse necessarie a dar luogo agli investimenti previsti (la liquidazione del contributo, infatti, avviene solo dopo la presentazione delle fatture già pagate relative alle spese ammesse dal bando).

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La scelta di non richiedere supporto alle banche, fatta da un'azienda su tre, è stata invece motivata dal costo dei finanziamenti (4,4%), dalla sfiducia per il futuro (21,7%), dal fatto di non aver programmato investimenti (26,1%) e, soprattutto, semplicemente per non averne bisogno (39,1%). In ogni caso solo un'azienda su cinque ha chiesto meno credito nel 2014 rispetto all'anno precedente.
In ogni caso, nonostante il credito sia un bisogno primario, quasi come se il denaro fosse ormai una materia prima per le aziende di ogni settore, la conoscenza degli strumenti finanziari non è diffusa come ci si potrebbe attendere. Solo il 29,7% degli intervistati, infatti, conosce altri strumenti di credito rispetto al finanziamento bancario, a cominciare dai minibond (noti solo al 15,4% degli imprenditori). Raddoppia la percentuale di chi conosce strumenti di finanza alternativa come fondi d'investimento, venture capital e private equity (34,4%), comunque utilizzati da una percentuale d'imprese ancora esigua (7,9%). Più o meno sulle stesse percentuali si muove la conoscenza dei finanziamenti erogati da Bei (la Banca Europea Investimenti) e Fei (Fondo Europeo Investimenti), noti al 31,2% del campione e utilizzati dall'8,9% di quest'ultimo.

Un'azienda su quattro, invece, conosce le opportunità fornite dal Fondo Centrale di Garanzia, mentre sono il 74,6% le imprese che hanno fatto ricorso ai Consorzi Fidi per avere accesso ai finanziamenti bancari.
Fortunatamente più elevata la percentuale di quegli imprenditori che conoscono il proprio rating bancario (85,9%), anche se rimane ancora troppo elevata la scarsa conoscenza (14,1%) di questo parametro e di come si determina, stante la sua importanza non solo nella determinazione dei costi dei finanziamenti bancari, ma anche per l'accesso a questi ultimi.

"L'indagine – ha commentato Giovanni Taddei, responsabile per Modena della società di consulenza finanziaria del Sistema CNA Finimpresa Serfina – denota il permanere delle difficoltà delle pmi per quanto riguarda l'accesso al credito, come testimonia anche l'andamento delle domande di finanziamento presentate dalle imprese di CNA Modena, che nel 2013 erano state 839 per 80.1 mln di euro mentre nel 2014 si sono praticamente dimezzate, arrivando a quota 438 per un ammontare di 39.9 mln di euro richiesti".

Di fatto, in un solo anno il 48% delle imprese di CNA Modena ha chiesto meno denaro agli istituti di credito. Pesano le assenze degli investimenti: le domande rispetto a questi ultimi, infatti, hanno rappresentato solamente il 20% del totale nel 2013 e il 18% nel 2014, cifre ben lontane dal 65% per cento fatto registrare in media nella prima decade degli anni Duemila. La maggior parte delle richieste di finanziamento è pervenuta per il sostegno della liquidità aziendale e per gli anticipi commerciali, vale a dire per pagare stipendi, tasse, contributi e fornitori. Il che significa che le imprese non riescono ad avere marginalità dall'attività corrente, quella che consentirebbe loro di rilanciare lo sviluppo della loro impresa puntando appunto su nuovi investimenti.

"Il mercato del credito – ha spiegato Taddei - è cambiato perché sono cambiate le regole cui le banche si devono adeguare: da Basilea 3, con le conseguenti problematiche patrimoniali degli istituti di credito, alle politiche del credito della Bce, il cui obiettivo è aiutare le imprese iniettando liquidità nel sistema tramite prestiti Bei e Fei, senza alleviare però il rigore patrimoniale e regolamentare imposto alle banche. L'effetto combinato di questa situazione è di rendere l'accesso al credito molto favorevole solo per una piccola percentuale d'imprese, in genere quelle che già ottengono il credito con più facilità".

Una situazione di cui le pmi devono tenere conto, per evitare che l'accesso al credito, da chiave fondamentale per rendere le imprese più competitive, diventi un'ulteriore criticità per le aziende di piccole e medie dimensioni. Una criticità che risulta evidente dai dati emersi dall'indagine Cna.

"I numeri evidenziati dalla nostra ricerca – ha detto Giorgio Carretti, presidente di CNA Industria Modena – rafforzano la nostra volontà di creare momenti formativi attorno a questi argomenti. Particolarmente importante sotto questo profilo è il ciclo d'incontri organizzato assieme ai colleghi di CNA Industria di Bologna dove parleremo di finanza alternativa e di ciò che a volte le banche non dicono rispetto a determinate opportunità di finanziamento".
"L'obiettivo – ha continuato Taddei – è quello di offrire agli imprenditori le informazioni e le conoscenze necessarie per muoversi tra le regole che normano l'accesso al credito e ai finanziamenti. Non solo: attraverso casi concreti l'obiettivo sarà anche quello di illustrare le nuove opportunità e le modalità innovative oggi percorribili per ottenere risorse finanziarie".

E' a partire da questa consapevolezza che le CNA Industria di Modena e Bologna, assieme a Serfina Finimpresa, hanno organizzato un ciclo d'incontri organizzato che partirà alla fine di marzo e proseguirà fino a maggio, un percorso intitolato "Credit 2.0: finanza e imprese, nuove regole e nuove opportunità per l'accesso al credito" che si snoderà su tre appuntamenti che si svolgeranno tra Modena e Bologna.
Si comincerà proprio all'ombra della Ghirlandina, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena (in via Malavolti), dove martedì 31 marzo alle 19, dopo i saluti di Giorgio Carretti e del presidente nazionale di CNA Industria, Alfeo Carretti, si analizzeranno i sistemi di pagamento europei e le possibilità di approvvigionamento finanziario offerte da Bei e Fei.

Nell'appuntamento successivo, in programma giovedì 9 aprile alle 19 presso la Sala dei Grassoni del Castello di Vignola, messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, si parlerà invece delle due facce dell'accesso al credito, ovvero delle garanzie delle imprese e del patrimonio degli istituti di credito.
La serata conclusiva si terrà martedì 12 maggio, sempre alle 19, presso villa Guastavillani, a Bologna, sede della prestigiosa Business School della città felsinea, dove sarà sviluppato il tema della finanza alternativa, dai minibond alla quotazione di borsa, senza tralasciare i fondi d'investimento, per analizzarne costi e opportunità.

"Con questo ciclo d'incontri – ha concluso Giorgo Carretti – vogliamo dare una prima risposta ai bisogni delle imprese industriali, convinti che imprenditori un po' più consapevoli possono aiutare loro stessi e l'intero sistema creditizio, oltre che tutto il territorio. In termini di maggiore solidità e capacità di gestione".

L'iniziativa è organizzata dalle CNA di Modena e Bologna, insieme alla società di consulenza finanziaria Finimpresa Serfina e con il supporto di Carisbo, Bologna Businesss School e Gruppo Kon & Merchant.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul sito www.mo.cna.it 
Per informazioni è possibile contattare Serfina Finimpresa, tel. 059 2517.60

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

 

 

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Una panoramica degli aspetti normativi e delle opportunità tecnologiche al centro di una giornata di lavoro organizzata da CNA Modena in programma domani -

Modena, 24 marzo 2015 -

Entro la fine del 2016 diventerà obbligatorio intervenire nei condomini con centrale termica unica, attraverso sistemi di termoregolazione e relativa contabilizzazione del calore. Un obbligo che però rappresenta anche un'opportunità: in parole semplici, infatti, significa pagare non più sulla base dei millesimi, ma ciò che realmente si consuma in termini di energia. L'obiettivo è chiaro: responsabilizzare il singolo cittadino al corretto consumo d'energia, dandogli la possibilità di risparmiare sui consumi e quindi sui relativi costi.

Alla luce di questa normativa CNA Modena propone un convegno che si terrà domani, mercoledì 25 marzo, dalle ore 9.30 alle 13.00, presso il Baluardo della Cittadella di Modena (Piazza Tien An Men, 5) e che avrà come relatore il Presidente nazionale di ANTA, Associazione Nazionale Termotecnici e Aerotecnici, Laurent Socal, vero esperto in materia, che mostrerà i risultati raggiunti in casi reali d'intervento di gestione del calore in ambito condominiale.

Seguirà una tavola rotonda che vedrà, a fianco di CNA Modena, il Collegio dei Periti Industriali, l'Ordine degli Ingegneri, l'Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile, le associazioni dei Consumatori e ANACI l'associazione degli Amministratori di condominio. Tavola rotonda che si terminerà con la sottoscrizione di un documento contenente le LINEE GUIDA per interventi qualificati nei condomini con centrale termica unica.
Si trtatta di un documento importante, perché rappresenterà un strumento utile, anche in quanto condiviso, non solo per adempiere in modo univoco ad un obbligo di legge, ma anche per sfruttare pienamente un'opportunità di risparmio valida per tutti.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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