Lunedì, 14 Aprile 2014 17:23

Parma - Carcere, situazione allarmante presso il Centro Diagnostico e Terapeutico

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Facendo seguito a quanto verificato nel corso di ripetute visite presso gli Istituti penitenziari di Parma, Desi Bruno – Garante regionale delle persone soggette a limitazioni della libertà personale – ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, segnalando una serie di criticità che necessitano di interventi immediati.

 

Parma, 14 aprile 2014 -

 

Scritta di concerto con il Garante dei Detenuti del Comune di Parma, Roberto Cavalieri, questa lettera richiama l’attenzione sul Centro Diagnostico e Terapeutico gestito dall’Ausl all’interno del complesso penitenziario: vi vengono assegnati i detenuti per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica, e può ospitare al massimo 20 persone. La Garante segnala la “reiterata prassi” per cui viene inviato a Parma da tutti gli istituti di pena italiani “un numero eccessivo di detenuti affetti da gravi patologie, anche psichiche”; data la limitatezza dei posti disponibili, alcuni di questi malati finiscono collocati nelle ordinarie sezioni detentive, in ambienti inidonei.

L’eccessiva presenza di persone malate, aggiunge Desi Bruno, ha altresì comportato forti difficoltà nel sottoporre i detenuti a esami specialistici all’esterno, “e la crescente promiscuità determinata dalla convivenza di persone sane e persone malate, ha fatto registrare un netto peggioramento delle condizioni di vita complessive”. A questo proposito, la Garante afferma di aver ricevuto varie lettere collettive dai detenuti. Fra i vari fattori di rischio, nella lettera inviata dalla Garante si fa riferimento al numero di detenuti cardiopatici (circa 170 su 600 detenuti).

Quindi, la Garante si rivolge al Ministro della Giustizia e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per sollecitare che i trasferimenti verso i Centri Diagnostici e Terapeutici vengano adottati “solo se esiste un’effettiva possibilità di presa in carico – nel breve periodo – del soggetto da pare del Centro stesso”, al contrario di quanto accade attualmente.

(rg)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)