Lunedì, 24 Marzo 2014 17:45

Reggio Emilia - L’ex Capriolo-Venturini chiude e trasloca a Bergamo

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vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi

Raggiunto un accordo-quadro per la storica azienda di San Martino: ai lavoratori la possibilità di trasferirsi o, al termine della cassa integrazione, la mobilità incentivata -

 

Reggio Emilia, 24 marzo 2014 -

Dopo alcuni giorni di trattative, iniziate dopo l'incontro di giovedì scorso in Provincia a cui ha partecipato anche il vicepresidente Pierluigi Saccardi, si è conclusa con un accordo-quadro la sorte dello stabilimento di San Martino in Rio della Pozzoni Spa, ex Capriolo Venturini, i cui lavoratori sono in cassa integrazione dal dicembre scorso.

Purtroppo, sono venute a mancare le condizioni minimali per proseguire l'attività produttiva, a seguito delle scelte aziendali del gruppo Pozzoni di razionalizzare la propria rete, accorpando le lavorazioni della sede reggiana a quelle di Bergamo. Il trasferimento delle macchine e delle lavorazioni, oramai inevitabile, avverrà nell'arco dei prossimi mesi, fino a conclusione del periodo di cassa integrazione previsto per il prossimo dicembre.

L'accordo prevede la possibilità, per i lavoratori interessati, di trasferirsi volontariamente nella nuova sede di Bergamo, alle medesime condizioni contrattuali praticate nello stabilimento di San Martino. Per coloro che non sono disponibili a seguire l'attività produttiva a Bergamo, al termine del periodo di cassa integrazione potrà essere attivata la mobilità incentivata.

"Di fronte alle scelte condivise tra azienda e lavoratori non possiamo che fare un passo indietro, anche se nell'incontro di giovedì scorso, insieme al sindaco di San Martino in Rio, abbiamo tentato tutte le strade possibili per scongiurare la chiusura dello stabilimento della ex Capriolo Venturini - afferma il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – Si tratta infatti di un’azienda storica del tessuto produttivo reggiano, che perde così un altro pezzo, proprio in un comprensorio già colpito da altre situazioni aziendali difficili. Ci auguriamo che questo vero e proprio stillicidio veda presto la fine per poter rilanciare, a fronte di attività forse non più sostenibili dal punto di vista imprenditoriale, un nuovo assetto produttivo che non solo recuperi i posti di lavoro persi, ma favorisca l'inserimento di nuove leve generazionali, con qualità e competenze rinnovate, indispensabili per il futuro della nostra economia".


(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)