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Venerdì, 21 Marzo 2014 15:09

Correggio - “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno”

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In occasione della diciannovesima “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime di tutte le mafie, l’Associazione “Libera”, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Correggio ha promosso una serie di iniziative, che hanno avuto inizio l’8 marzo scorso, dedicate alla sensibilizzazione culturale sul fenomeno della criminalità organizzata, rivolte alla cittadinanza ed anche alla popolazione scolastica. 

Correggio, 21 marzo 2014 -

In particolare, nell’ambito del calendario fitto di appuntamenti ed in chiusura, l’Amministrazione comunale di Correggio, d’intesa con “Libera”, ha ritenuto di organizzare per domani 22 marzo una apposita manifestazione che vuole testimoniare il massimo impegno civile ed istituzionale  del territorio nelle  diffusione della cultura della legalità.

Alle ore 9, al Cine+ di Piazzale Finzi, sarà proiettato per gli studenti del Liceo Classico  “Rinaldo Corso”, del Convitto Nazionale “Rinaldo Corso” e dell’Istituto Tecnico “Luigi Einaudi” di Correggio il  film di Pierfrancesco Diliberto, detto “Pif”  “La mafia uccide solo d’estate”. La storia prende spunto dall'esperienza personale e civile di Pif e di molti altri cittadini palermitani che, come lui, hanno vissuto nella fase del c.d. stragismo,  in una città divisa tra la normalità degli eventi quotidiani e la violenza dei fatti di mafia.  Si è ritenuto che  Il significato ed il messaggio del film si attaglino pienamente all’obbiettivo di sensibilizzazione verso i giovani e gli studenti, per una presa di coscienza educativa  sui mali della società e per acquisire i necessari strumenti per potersene dissociare.  

 

Proprio per dare un seguito dialogativo e di riflessione sugli spunti della storia raccontata nel film, dopo la proiezione si terrà sempre nei locali del cinema un  dibattito con la partecipazione del  Viceprefetto vicario, Commissario straordinario del Comune di Correggio, Adriana Cogode,  del Prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro, del  Gen. Cosimo Basile, fratello dell’Ufficiale dei Carabinieri Emanuele Basile, assassinato da Cosa Nostra nel 1988, di Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei due gemellini Salvatore e Giuseppe Asta trucidati barbaramente il 2 aprile 1985 in un agguato mafioso nei confronti del giudice Palermo, Referente del coordinamento dei familiari delle vittime di mafia,   del Direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità di San Giuseppe Jato (PA) Lucio Guarino, e del   Dott. Claudio Bergianti, Dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna.

 

Gli interventi del Gen. Cosimo Basile e di Margherita Asta testimonieranno  il dramma di chi ha visto i propri cari falciati dalla brutale violenza della criminalità organizzata e la presenza dei rappresentanti istituzionali in ambito governativo e scolastico, quali il Prefetto De Miro ed il dott. Bergianti. richiamerà l’impegno e l’attenzione dello Stato nel contrasto alle attività illecite. Infine, il dott. Lucio Guarino esprimerà il senso della reazione della società civile insieme alle istituzioni nella riscossa verso il recupero dei valori della legalità. 

 

Dopo il dibattito, le autorità si porteranno al  parco di via Mandriolo Superiore per inaugurare la intitolazione del sito  alla memoria di Barbara Rizzo e dei suoi figli Salvatore e Giuseppe Asta, vittime innocenti della Mafia, con la seguente motivazione: “destinata a perpetuare, peraltro nell’appropriato contesto di un giardino pubblico adibito principalmente alla ricreazione delle famiglie e al gioco dei bambini, il ricordo di Barbara Rizzo e dei suoi figli gemelli Salvatore e Giuseppe, di sei anni, uccisi durante un attentato dinamitardo nei confronti del giudice Carlo Palermo, vittime innocenti e inconsapevoli della criminalità organizzata e per questo divenute simbolo della vita e dell’amore in antitesi ai disvalori della inumanità e della cieca ferocia di cui è portatrice la mafia”. 

 

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il presidio locale di “Libera”, con il contributo di Coop Nordest e la collaborazione del circolo cinematografico “Cinecomio”.

Di seguito, il testo riportato nella delibera del Commissario straordinario in qualità di Giunta comunale e trascritto nell’apposito cartello collocato nel parco di via Mandriolo a Correggio:

 

“PER NON DIMENTICARE.

Erano le otto di mattina del 2 aprile del 1985, a Pizzolungo, vicino a Trapani, quando la casa di Margherita Asta, che all’epoca aveva 10 anni, veniva invasa dall’allegra confusione di Salvatore e Giuseppe, fratellini gemelli di Margherita, sei anni. Margherita rischia di far tardi a scuola, così accetta il passaggio di una vicina. I gemelli escono invece con l’utilitaria della mamma Barbara. Sono da poco passate le otto e mezza quando le auto del magistrato Carlo Palermo e della sua scorta sfrecciano per il rettilineo di Pizzolungo. 

Il magistrato è nella città siciliana da cinquanta giorni e ha già collezionato una serie di minacce. Gli agenti della scorta sono nervosi, non possono rallentare e quella utilitaria con una donna e due bambini seduti dietro va troppo piano. La sorpassano. Parcheggiata sul ciglio della strada c’è una Golf con venti chili di tritolo nel bagagliaio. Qualcuno preme il tasto di un telecomando. È l’inferno. La macchina della famiglia Asta viene investita in pieno, fa da scudo all’auto che porta il magistrato, che si salva: di Barbara Asta e dei piccoli Giuseppe e Salvatore, invece, restano solo frammenti. Una macchia rossa al quarto piano di un palazzo, pezzi di corpi sparsi.”

 

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