Lunedì, 23 Dicembre 2013 12:39

La svolta del "Pos" è un caos: mancano i decreti attuativi

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Dal 1 gennaio 2014, tutti gli esercizi pubblici sono obbligati ad accettare pagamenti con carte di credito e bancomat. Peccato che, ad oggi, la legge sia del tutto inapplicabile...

Modena, 23 dicembre 2013 -

Per un anno che si chiude ce n'è uno che arriva, con il suo carico di novità. Una su tutte agita le ultime ore del 2013 per gli imprenditori che hanno quotidianamente a che fare con il pubblico: dal 1 gennaio 2014, tutti dovranno dotarsi di strumenti POS, ovvero mettersi in condizione di accettare pagamenti attraverso carte di credito e bancomat. Non si parla solo di pubblici esercizi, quali bar e ristoranti, o delle attività commerciali in genere, ma anche di autoriparatori, estetisti, liberi professionisti quali geometri e avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti, eccetera. Una novità chiara e di facile attuazione, una volta tanto?
Assolutamente no, perché – come spesso accade – la legge esiste, ma mancano i relativi decreti attuativi. E finché questi non verranno pubblicati la norma è, di fatto, inapplicabile.
Le questioni ancora irrisolte in merito all'obbligo di dotazione POS sono, infatti, numerose: ad esempio dovrebbe essere introdotto un tetto minimo d'importo, sotto il quale l'obbligo di accettare pagamenti elettronici non vige. Pensiamo al caffè o al gelato: obbligare un bar ad accettare pagamenti con carta di credito per ogni singolo cono o tazzina è semplicemente impensabile. Altro esempio: per chi non si adegua, ad oggi, la legge non prevede sanzioni. CNA, assieme alle altre associazioni, si è già attivata per chiedere ai Ministeri competenti una proroga del termine di entrata in vigore della norma, fino all'approvazione dei decreti attuativi fondamentali: di fatto una proroga tacita esiste già, ma andrà formalizzata onde evitare rischi retroattivi per le imprese che, ad oggi, non hanno una vera normativa di riferimento in base alla quale mettersi in regola.
L'altro aspetto che preoccupa CNA è quello dei costi a carico delle imprese: oggi installare un POS significa pagare prima un canone, e poi una commissione su ogni singola transazione. Un meccanismo non più accettabile ora che il pagamento tramite POS diventa obbligatorio: se infatti è comprensibile sostenere le spese di acquisto e installazione dell'apparecchiatura per il pagamento, è invece assurdo accettare una tassa aggiuntiva, rappresentata dalle commissioni bancarie, per ogni singola transazione conclusa.


(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)